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L’intervista botta-e-risposta / Agostino Giovannini

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Agostino Giovannini, giovane di Castelnovo ne' Monti, dottore in scienze sociali, disciplina nella quale si è laureato all'Università di Parma nel gennaio 2006, con già alcune esperienze interessanti come esperto, collaboratore di questo sito d'informazione, di cui cura la rubrica "Il mondo dentro" assieme a Chiara Roni, si è di recente assunto l'impegno politico di responsabile montano dell'Italia dei Valori, il partito che fa capo all'on. Antonio Di Pietro. Abbiamo fatto, in quest'ultima sua veste, due chiacchiere con lui. Ecco il risultato.

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Agostino, perché ti sei messo in politica?
Forse per il motivo più ingenuo: la speranza di poter migliorare le cose.

Ritieni realisticamente di poter incidere sulla vita locale?
Realisticamente: ci spero proprio.

Gioventù e politica: proponi un legame tra le due parole.
Un legame forse c’è: continuità e necessità. Trovo assurdo il muro di gomma imposto (di fatto) ai giovani nel mondo politico, una cosa è dire “venite pure”, un’altra è dargli potere di agire; la gioventù deterrà anche meno esperienza ma spesso è innovazione; le vecchie cariche in un mondo che corre più del necessario non risultano adeguate ad espletare i bisogni delle persone che cambiano nel cambiare della società.. Ovviamene credo nell’equilibrio, dove l’interscambio di idee e attuazioni sia plausibile. Si dice tanto, ma le generazioni (siano esse poste in politica, famiglia, lavoro ecc.) non riescono spesso a tollerare l’interscambio. Per cui, forse, innovarsi deve passare per forza dall’inserimento, non tanto della gioventù in senso stretto, quanto di menti innovative. Come ci ritroviamo con le solite “menti” al potere? Con il paese più indebitato del mondo!

Cosa non ti piace della politica così come la conosci?
Direi tutto ma so di essere banale. La politica, intesa in un paese democratico, dovrebbe essere “di proprietà del cittadino”; di fatto questo dovrebbe essere garantito dalla forma di rappresentanza. Sono però anche conscio dell’impossibilità di fare cose che siano giuste per tutti (giusto inteso come percezione del giusto), ma vedo un sistema che non ha mai smaltito nè la P2 ne il tanto amato e odiato “conflitto di interessi”... La politica ha perduto la forma di rappresentanza democratica da troppo tempo; sembra, come dicono molti, una s.r.l. Per chiarire, rispetto l’ultimo comunicato sul nucleare. Per quanto sia stato vaneggiato o interpretato in decine di modi, il referendum popolare ha sancito che il cittadino italiano (sovrano secondo la Costituzione italiana) non vuole il nucleare. A quanto pare i governi non si interessano della volontà sovrana, ma decidono contro l’espressione della volontà pubblica... Questa non è democrazia!

Un difetto particolare che ravvisi nel modo di amministrare la cosa pubblica in montagna è…
Tipicamente come in larga scala della politica: la sensazione, palese, di enorme distanza tra le cariche amministrative e il cittadino. Mi spiace dirlo, ma tali cariche quanto tali enti appaiono spesso enti per poltrone con dubbi effetti sul territorio. Le polemiche costanti, i non detti, anche le false convinzioni che emergono dalla trasparenza limitata, sono solo la dimostrazione che il cittadino locale è scontento e a prescindere dall’efficacia delle amministrazioni chiede una forma di dialogo ben diversa e, forse, NUOVA – la parola “novità” spaventa troppo un sistema che si regge sul conservatorismo a tutti i costi, dove al massimo apporta piccole variazioni che fanno solo immagine.

Se tu fossi sindaco: quali problematiche affronteresti prioritariamente?
Che domandone... Posso chiedere aiuto al pubblico? Le persone, io stesso ne sono quotidianamente afflitto, qui non trovano più nulla, invece che avanzare, la montagna arretra: è ovvio che si migri altrove (ma oggi anche migrare diviene un lusso). Affronterei in primis tutto il rilancio economico, la viabilità, i posti di lavoro, l’obiettivo dell’indipendenza energetica, il rispetto dell’ambiente (ecc.). Ma di fatto farei una cosa importantissima: mi adopererei per semplificare il maggior numero di cose possibili, e preso atto di quel che c’è, lo potenzierei e chiederei aiuto al cittadino per ridurre i costi amministrativi, consentendo così una riduzione del debito locale (che è molto alto) e un reinvestimento in servizi.

Perché hai scelto l’impegno nell’Italia dei Valori?
Perché è il partito che calza meglio, quasi come un guanto, le mie idee e i problemi che, da cittadino non elevato, rilevo ogni giorno sulla mia strada. L’IdV crede nella Costituzione italiana, che a conti fatti è quotidianamente stracciata dal Parlamento in giù, crede nella giustizia e nel bene comune e non di pochi. Io credo in questo e nella fedine penali pulite che solo l’IdV presenta oggi nella sua percentuale in governo.

La politica ai tempi di internet: una tua impressione.
Paura. La politica odia internet e il nuovo. Ma così facendo non comprende quanto potrebbe esserne agevolata, riduzione dei costi, facilità per reperire nuove informazioni utili al territorio, facilità nel seguire le cose a distanza e anche in tempi differenti (ecc). La politica è obsoleta anche perché rifiuta l’innovazione, e il web ne è un palese esempio. Non dico che si deve fare politica in internet, ma dico che questo è il futuro, loro si tengano i mezzi obsoleti, io mi pongo a metà strada tra il classico (i mezzi per i cittadini che non usano internet) e il web per il mondo avanzante: per la trasparenza.

Esistono secondo te forze (parlo soprattutto di giovani o di disillusi) di una certa consistenza, magari anche di idee “trasversali”, che dovrebbero/potrebbero essere convenientemente liberate, ma che nell’attuale assetto politico non si riconoscono?
Io sono un disilluso. Se non mi fossi rivisto nell’IdV sarei un a-partitico. E da tale dico che ben vengano quelli che non trovano appartenenza politica, sono quelli con idee diverse ma non per questo negative, sono sempre idee nuove e non riciclate. Io credo nella multidisciplinarità e nella volontà di fare le cose “fatte bene”. Se questi due concetti esistono nella personalità delle persone, queste possono mettersi intorno a un tavolo e ragionare democraticamente prima di decidere o di esporre le decisioni. I meetup non sono una forza di Beppe Grillo, sono solo un punto di riferimento per chi non accetta più un sistema politico che ha rovinato il nostro bellissimo paese.

Siamo davvero alla caduta delle ideologie? Che cosa ci si para davanti, a tuo parere?
Le ideologie non cadono, variano. Mi rattrista vedere le battaglie di chi si attacca a ventosa a ideologie che non hanno più vita nell’attuale periodo storico. Se guardiamo tutti gli a-politici, gli scontenti, nascondono una moltitudine di persone che hanno ideologie nuove o hanno revisionato le vecchie. Ma anche questo spaventa una classe dirigente così “antica”. Il giorno che cadranno i miti politici (riconosciuti tali) attuali e si accetterà il nuovo allora tornerà vera speranza.

L’anno prossimo si vota: l’IdV si presenterà con proprie liste? Quale sarebbero (o secondo te dovrebbero essere) i suoi punti programmatici qualificanti?
L’idea di presentarci con una nostra lista c’è, di fatto vedremo se ci saranno le condizioni. I punti principali sono: la riqualificazione del territorio partendo dal presente, l’investimento in strutture di energia alternativa con l’obiettivo di raggiungere un domani una buona indipendenza energetica (con relativo abbassamento dei costi sul cittadino), la precarietà e la lotta agli sprechi.

Marzullianamente: una domanda e una risposta.
È pronto il nostro paese a cambiare? Sì, basta volerlo per davvero!

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Le altre nostre interviste "botta-e-risposta"
- L'intervista botta-e-risposta / Lorena Campi (9 gennaio 2007);
- L’intervista botta-e-risposta / Io, Marconi, sindaco (25 gennaio 2007);
- L'intervista botta-e-risposta / Alto gradimento per Alta energia (27 maggio 2008)

2 COMMENTS

  1. Cambio di marcia
    Mi è piaciuta molto l’intervista di Agostino, persona che stimo e con la quale collaboro. Parlando da persona devota non all’antipolitica ma ad un’altra politica penso che potrebbe essere un “detonatore” importante per risvegliare e dare uno scossone a tutte le persone che abitano nella nostra montagna. Innovazioni intelligenti, ambiente, rilancio energetico e rilancio turistico sono le cose che ci servono più urgentemente. Ciao a tutti.

    (Mattia Rontevroli)