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Collagna / Renato Farina si dimette da consigliere comunale

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Renato Farina, di Cerreto Alpi, si è dimesso da consigliere comunale di Collagna. Ha scritto una lettera al sindaco, Ugo Caccialupi, in cui tale atto viene accompagnato da alcune "riflessioni" (leggi: dure critiche ad alcuni colleghi di maggioranza ma anche ai responsabili locali del Partito Democratico). Ve la proponiamo integralmente.

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Gent.mo sig. sindaco, sono con questa mia a comunicarle con grande rammarico le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale eletto nelle file della maggioranza, e conseguentemente da tutti gli incarichi di rappresentanza di questa amministrazione. A distanza di due anni dall’insediamento di questa Amministrazione ho dovuto constatare, mio malgrado, l’impossibilità oggettiva di portare avanti qui progetti che, assieme ai cittadini che ci hanno sostenuto, abbiamo condiviso e portato all’ordine del giorno.

Questi progetti, mirati alla valorizzazione del nostro territorio e della nostra comunità, alla creazione e sostegno di posti di lavoro e ad accrescere l’attrattività turistica del nostro comune, hanno trovato il consenso, l’approvazione e anche il sostegno finanziario degli enti del territorio (Parco, Gal, Comunità Montana, Provincia, ecc... ), ma hanno purtroppo dovuto subire la sostanziale opposizione personale di componenti della giunta, che ne hanno modificato e distorto il contenuto e gli obiettivi, in modo tale da vanificarne il risultato finale.

Non potendo più accettare che assessori di questa nostra maggioranza “lavorino” per impedire l’evoluzione positiva dei pochi progetti proposti e concordati con chi ci ha sostenuto, ho preso questa mia decisione.

La situazione è diventata inaccettabile: in questa giunta manca totalmente la progettualità e vi sono persone che si preoccupano esclusivamente del proprio tornaconto personale e non di quello comune. Vorrei portare l'attenzione su alcuni esempi che dimostrano quanto detto sopra, e cioè sull’incompatibilità fra il ruolo di amministratore-assessore e quello di imprenditore.

“Situazione tipo” eticamente inopportuna

1. un ente sovracomunale assegna a gara o a trattativa privata un certo lavoro; esempio: la Provincia assegna la spalatura della neve per certe tratte stradali ad un'impresa che, guarda caso, coincide con l’impresa di un certo assessore di quel comune in cui si trova la strada o di uno limitrofo; immaginiamo che questo assessore abbia la delega alla viabilità, e quindi eserciti il ruolo di controllore per l’ente pubblico e contemporaneamente di controllato in qualità di esecutore del detto lavoro;
2. un'azienda spa (Enia, capitale pubblico) all’interno della quale il comune ha delle quote, assegna dei lavori pubblici (esempio; posa di fognature) a un consorzio di imprese, che a sua volta si avvale per l’esecuzione dei lavori di un impresa socia, che guarda caso risulta di proprietà di un assessore di quel comune, il quale, essendo membro di giunta, esercita il ruolo di controllore per conto dell’ente pubblico (comune), che di fatto è il committente dei lavori, anche se gli stessi sono progettati, diretti e appaltati dall’spa;
3. il comune assegna dei finanziamenti a fondo perduto a un'impresa, della quale un assessore risulta socio, e lo stesso partecipa alle delibere in oggetto;
4. ecc……

“Situazione tipo” sicuramente incompatibile

1. il comune conferisce all’Unione dei comuni dei servizi da gestire in forma associata (esempio la spalatura della neve); assieme all’elenco ufficiale delle strade interessate invia anche un elenco di imprese già abbinate alle tratte da spalare, che guarda caso coincidono con imprese di proprietà degli assessori del comune, o di loro famigliari;
2. il Comune assegna a bando di gara o a trattativa privata dei lavori a un certo consorzio di imprese; il consorzio utilizza per l’esecuzione dei lavori un'impresa socia, che guarda caso coincide con l’impresa di proprietà di un assessore o di un suo famigliare;
3. il Comune assegna a bando di gara o a trattativa privata dei lavori a una certa impresa, la quale per l’esecuzione di detti lavori si avvale in parte o per tutto di un impresa di proprietà di un assessore, o di un suo famigliare;
4. ecc………

Personalmente penso siano tutte situazioni inaccettabili, che purtroppo non fanno parte di casi emblematici di bibliografia ma sono la realtà. Questa situazione è stata da me personalmente evidenziata non solo al sindaco del Comune di Collagna ma anche, a livello politico, ai dirigenti territoriali del Partito Democratico, ma purtroppo le mie riflessioni e i miei quesiti non hanno trovato risposta.

(Renato Farina)

7 COMMENTS


  1. Ad un’attenta lettura delle motivazioni che lo hanno portato a rassegnare le dimissioni c’è da chiedersi quali fossero in realtà le ambizioni iniziali che hanno spinto il signor Farina a candidarsi nella lista dell’attuale Amministrazione… Con le sue azioni ispirate da mere schermaglie politiche e ripicche personali rischia di deviare da quelli che sarebbero i compiti dell’amministratore anzichè agire per il bene dei cittadini. Tale comportamento E’ SICURAMENTE controproducente ai fini del consenso da lui tanto ambito!

    (Commento firmato)

  2. Risposta!
    Visto l’argomento di notevole importanza speravo potesse stimolare degli interventi e delle domande un po’ più intelligenti e attinenti… Comunque non mi sottraggo dal rispondere: per quanto riguarda le mie richieste o i progetti da me proposti sono tutti di interesse “comune” e di valorizzazione del nostro territorio. In due anni da consigliere in Comune o in Comunità montana non ho mai proposto o presentato cose di interesse personale. Ed è tutto verificabile!

    (Renato Farina)

  3. Qualcosa di più….
    Apprezzo le sue dimissioni da consigliere in un periodo dove tanti politici, pur di rimanere al proprio posto, chiudono gli occhi davanti a queste situazioni “particolari”. Ma vorrei qualcosa di più… Perchè non abbiamo i nomi di questi assessori? Perchè non si parla chiaramente di quali appalti, quali ditte e quanti soldi? Dov’è la trasparenza?! Perchè non si pubblicano gli atti del Comune che riguardano queste situazioni? Dobbiamo cambiare questo sistema… da qualcosa dobbiamo partire… e chiedo anche a lei più trasparenza…

    (Commento firmato)


  4. Se a questo ex consigliere di maggioranza non van bene certe cose… le denunci alle autorità competenti, con più trasparenza, con nome e cognome, rimanendo al suo posto (i cittadini lo hanno votato anche per questo). Un esamino di coscienza forse lo dovrebbe fare anche il signor Farina; mi riferisco alla cooperativa dei Briganti di Cerreto, che, essendo impegolati nella gestione del palaghiaccio, ben poco hanno fatto per migliorare la situazione (la stagione invernale è stata catastrofica… spesso il palaghiaccio era chiuso). Inoltre il museo dell’acqua e la zona limitrofa sono è in stato d’abbandono; non era la sede della cooperativa? Attualmente la zona è curata da una ragazza modenese del CAI, in modo volontario sono stati raccolti anche tutti i rifiuti. Chi controlla i progetti ambientali finanziati anche dalla Provincia? A giugno vi era in paese una “ciurma” di ragazzi delle scuole superiori facente parte del progetto ambientale della Provincia; ragazzi che lasciavano solo rifiuti in giro e basta… Altro che progetto lavoro finanziato con soldi nostri. Chissa come andrà a finire con il nuovo metato ristrutturato e finanziato sempre da enti vari…

    (Miriam Simonini)