Home Editoriale “Dissentiamo ma siam d’accordo”

“Dissentiamo ma siam d’accordo”

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"Dopo quattro mesi dalla nascita del nostro gruppo ‘Uniti per il crinale’ prendiamo atto dell'indisponibilità del gruppo dirigente del Partito Democratico di Villa Minozzo a un confronto per cercare dei punti comuni per sostenere l’operato dell’Amministrazione comunale (…) Pertanto comunichiamo la nostra uscita dalla maggioranza del Comune".

Così hanno scritto e comunicato alla stampa nei giorni scorsi Francesca Sorbi e Piero Ferrari, consiglieri comunali a Villa Minozzo.

Nella marmellata della politica nazionale si vede un po’ di tutto: i “cambi di casacca” (di candidati eletti in un partito che in corso di legislatura cambiano e si accomodano in un altro, anche quando con questa disinvoltura si posson far cadere governi… ) sono ben noti e sempre sulla cresta; tanto che si è provato a metterci una pezza con le norme anti-ribaltone. Ma c'era (o c'è mai stata?) una politica del colore? Ciò che è bianco è bianco e ciò che è nero è nero?

Qui sul nostro Appennino - facciamo tappa in questo caso a Villa Minozzo - ci pare predomini il fascino del grigio, di cui a volte è però difficile cogliere le mille sfumature; si osservano infatti casi che sono un po’ delle vie di mezzo, ma comunque assimilabili in certo modo alla fattispecie. Candidati eletti in una parte politica che, prima critici, costituiscono un gruppo a parte continuando però ad orbitare nell’area della maggioranza; e che poi si separano anche da quest’ultima, la quale comunque potrà però continuare a godere del loro “immutato apprezzamento”.

In realtà, più prosaicamente, il centrosinistra villaminozzese potrà continuare comunque la sua navigazione, potendo fare affidamento quantomeno sui voti di 9 consiglieri (+ il sindaco) sui 16 assegnati (vedi). Una maggioranza stile ultimo governo Prodi: non ce ne avanza molto, ma è quanto basta.

Sorbi e Ferrari dichiarano inoltre alla stampa la loro stima verso Fiocchi, il quale – riprendiamo testualmente dalla loro nota – “ha sempre dimostrato di porre le esigenze dei cittadini davanti a tutto, senza farsi condizionare dalle politiche di palazzo”. Non poco. Ma non è bastato. Sarà solo sostegno morale oppure altro?

Comunque tutto legittimo. Comunque.

P.S. - Sarebbe interessante che i consiglieri esplicitassero meglio i problemi del territorio e le motivazioni sulle quali si regge il dissenso col PD locale. Una di queste potrebbe forse essere la prosecuzione della Gatta-Pianello?

* * *

In merito al nostro editoriale, riceviamo l'intervento dei consiglieri Sorbi e Ferrari che volentieri pubblichiamo.

"Cortese redazione,

abbiamo letto con attenzione l’editoriale dal titolo “Dissentiamo ma siamo d’accordo” e ci spiace di non essere riusciti a spiegare in modo chiaro quali sono le motivazioni alla base delle nostre scelte, cercheremo di farlo ora.

A Villa Minozzo nel 2006 è stato eletto un nuovo sindaco, Luigi Fiocchi, che, assieme ai molti giovani eletti e a una nuova giunta, aveva impostato un modo di operare con l’obiettivo principale di instaurare un rapporto continuo con i cittadini (non andarci solo quando si deve votare).
Ebbene, dopo neppure un mese dall’insediamento, da parte di alcuni componenti la maggioranza iniziava una strategia di opposizione alla nuova amministrazione tesa a condizionarla e farla operare con metodi e linee del passato, facendo ricorso a dimissioni minacciate o reali, attacchi personali a sindaco e giunta e a chi li sosteneva, coinvolgendo nei fatti in questa situazione gli uffici comunali con problemi all’operatività del Comune.

Speravamo che la nascita del PD consentisse di superare questa situazione anche con il supporto dei dirigenti provinciali a cui abbiamo cercato di parlare, ma senza alcun riscontro. Alla luce di questa situazione abbiamo, in una prima fase, deciso di costituirci in gruppo autonomo restando nella maggioranza e chiedendo al PD di Villa Minozzo un incontro per definire come operare assieme per sostenere il sindaco e la giunta e come gestire i rapporti fra di noi.

Sapevamo che essere in una maggioranza comporta diritti e doveri, il dovere di essere leali e sostenere l’Amministrazione e il suo sindaco e il diritto di partecipare alle scelte che venivano fatte. Dopo 4 mesi nessun incontro ci è stato concesso e non siamo stati invitati a nessuna maggioranza, e, quando, per scelta del sindaco, siamo stati invitati a una riunione di maggioranza per discutere di parco, causa la nostra presenza nessuno del PD, salvo il sindaco e Castellini, si è presentato.

Non potevamo continuare a restare in una maggioranza che non ci consentiva di svolgere il nostro ruolo e di operare per dare risposta alle esigenze dei nostri cittadini, da qui la scelta di uscire dalla maggioranza.

Questi sono i motivi che, attraverso un percorso coerente e motivato da fatti, ci ha portato prima a distinguerci e poi uscire dalla maggioranza di Villa Minozzo. Fatti concreti, sostanze e idee, il tutto ben diverso “dai cambi di casacca”. Tutto questo però non modifica il nostro giudizio sul sindaco Fiocchi, che, pur in mezzo a molte difficoltà riteniamo operi bene e con attenzione ai suoi cittadini.

D'altronde se non sbagliamo, in un vostro editoriale dal titolo “Sindaci di partito e sindaci di gente” anche voi ne apprezzavate alcune scelte.

Per questo valuteremo come comportarci su ogni singolo atto che la maggioranza proporrà, avendo sempre presenti gli interessi dei cittadini del nostro comune, perché ci riteniamo “consiglieri di gente e non consiglieri di partito”.

Infine due piccoli appunti sull’articolo. Il primo è che riteniamo sbagliato generalizzare tutto in politica, è questo modo di ragionare che allontana molti che vorrebbero farla con spirito di servizio. Esistono persone che svolgono il ruolo di consiglieri e assessori in questi piccoli comuni senza alcun tornaconto personale, non esistono solo quelli che con la politica “ci vivono”.

Approfittiamo di questo spazio per comunicare, a voi e ai vostri lettori, quanto sono costati alla collettività i sig.ri Francesca Sorbi e Piero Ferrari nei circa 18 mesi come consiglieri delegati. Per indennità di carica percepiti € 0, per rimborsi km. per le svariate missioni con l’utilizzo della proprie macchine personali percepiti € 0; il tutto per complessivi € 0.

Il secondo è che solo quando si è giovani e inesperti si tende a vedere tutto o bianco o nero; l’esperienza insegna che occorre valutare con attenzione quanto succede cercando di capire il perché altri hanno visto la soluzione ai problemi in modo diverso dal tuo e così è facile capire il perché le scelte molto spesso non sono così nette, bianco o nero, ma frutto delle esigenze che una società sempre più complessa ci pone.

P.S. – Il pensare che tutto dipenda dalla prosecuzione della Gatta-Pianello la riteniamo una battuta e come tale la archiviamo; piuttosto è vero che vi è una diversa visione per il futuro dei territori di crinale. Noi riteniamo che per questi territori occorra intervenire “attraverso politiche di sviluppo e sociali che abbiano come obiettivo centrale non solo il turismo e il parco, ma progetti e azioni concrete per l’agricoltura, la piccola industria, l’artigianato e il commercio e in questa ottica la viabilità, prosecuzione della Gatta-Pianello compresa, assume un significato importante. Altri, vedi articolo del sindaco di Busana su Tuttomontagna, pensano che il futuro si giochi su altri piani e propongono dal Pianello a Giarola una pista ciclopedonale e equestre che riteniamo interesserà molto agli abitanti del crinale visti i molti giovani e cavallerizzi presenti sul territorio.

(Francesca Sorbi e Piero Ferrari)