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116 lavoratori a casa dal 31 ottobre: che fare? La crisi della Dual mobilita Comune e Provincia

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(Carpineti – 15 settembre 2008) – Da un lato, incontri con associazioni di categoria, imprenditori, realtà produttive. Dall’altro, trattative con il ministero del Lavoro e le parti sociali. “Stiamo facendo tutto il possibile per risolvere i problemi occupazionali che si verranno a creare con la chiusura della ceramica Dual”, afferma Nilde Montemerli, sindaco di Carpineti, impegnatissima nel cercare di trovare una risposta per i tanti dipendenti che si troveranno senza un lavoro. La Dual chiuderà i battenti il 31 ottobre prossimo, e 116 dipendenti – più della metà dei quali sono donne – si troveranno a casa.

Da mesi, il Comune di Carpineti, assieme alla Provincia, ai sindacati, ad Assindustria e all’azienda sta lavorando a una soluzione che permetta di ridurre il più possibile l’impatto della chiusura, con l’applicazione di tutti gli ammortizzatori sociali utilizzabili.

Domani, martedì 16 settembre, ci sarà un incontro fondamentale a Roma, al ministero del Lavoro a cui parteciperanno il sindaco Montemerli e l’assessore Nunzio Ferrari, assieme a rappresentanti della Provincia, dei sindacati, dell’azienda e di Assindustria. In questa sede si discuterà con il ministero della concessione della Cassa integrazione biennale, che precederebbe la Mobilità, altro ammortizzatore sociale utilizzabile in casi come questi.

Ma l’attività del Comune non si ferma qui, anzi. “Assieme alla Provincia, per cercare di fornire nuovi posti lavoro e incrementare il numero delle realtà produttive presenti nel territorio carpinetano, abbiamo effettuato una ventina di incontri con associazioni imprenditoriali, di categoria, di realtà datoriali, oltre che con singoli imprenditori potenzialmente interessati a operare nel nostro territorio”, spiega il sindaco Montemerli. “Il nostro obiettivo è mostrare la nostra disponibilità ad incentivare l’arrivo di nuove realtà occupazioni, di piccole come grandi dimensioni, e abbiamo chiarito che faremo tutto il possibile per venire incontro a chi fosse interessato a operare nel carpinetano. È un’operazione che va oltre anche al discorso Dual, sebbene recuperare occupazione per i dipendenti che perderanno il lavoro con la chiusura della ceramica rimanga assolutamente una delle nostre priorità”. E prosegue: “Dal confronto con questo importante spaccato del mondo economico reggiano contiamo di capire quali sono i settori in maggior sviluppo su cui sia possibile puntare a Carpineti”, aggiungendo inoltre che “il nostro Comune offre buone possibilità logistiche per nuove realtà imprenditoriali: l’ampia area artigianale di San Prospero, vicina al capoluogo, è facilmente raggiungibile dalla statale 63 e dalla fondovalle Tresinaro che porta verso Scandiano e Sassuolo”.

“Il nostro auspicio è che il lavoro che stiamo svolgendo in questo periodo abbia un esito positivo e aiuti a portare nuove opportunità occupazionali. Sarebbe un’opportunità importante non solo per Carpineti ma per tutta la montagna, come conferma lo stesso caso Dual: buona parte dei dipendenti della ceramica non provengono dal nostro Comune ma dal resto della montagna”.

1 COMMENT

  1. Pendolari e poi?
    Certamente avere ottenuto la cassa integrazione biennale è positivo e credo non sia impossibile ottenere l’avviamento al lavoro del 30% degli ormai ex dipendenti Dual, tuttavia il prezzo da pagare sarà ancora una volta il pendolarismo soprattutto per le donne. E’ questa una vera soluzione? Non credo, manca davvero una politica di sviluppo per la montagna; pochi incentivi per l’insediamento di imprese. Fora di Cavola che fine ha fatto a parte la Ceramica Panaria e poco altro? Si parte male se si pensa al pendolarismo come mezzo.

    (Massimo Romei)