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Teneggi: “Noi stiamo coi sindaci. E ora proponiamo un manifesto per la montagna”

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“L’allarme lanciato dai sindaci della montagna sulla tenuta dei servizi ai residenti e alle imprese, ed in particolare su quelli scolastici, esprime una preoccupazione seria e grave cui si aggiunge ora un nuovo allarme sull’occupazione; elementi che vanno colti in tutta la loro portata per quel che rappresentano in sé e per il fatto che si associano a precedenti e non meno gravi preoccupazioni che non hanno trovato risposta”.

Così il direttore della Confcooperative, Giovanni Teneggi, interviene a seguito delle prese di posizione di alcuni sindaci montani che hanno minacciato di “scendere in piazza” a seguito dei tagli sulla scuola (con rischio sui piccoli plessi scolastici, nonché degli ultimi problemi sul lavoro).

“L’allarme sulla scuola e sull’occupazione – spiega il direttore della Confcooperative – sono gli ultimi gravi disagi manifestati in ordine di tempo dalla nostra montagna, dalle sue imprese, dai suoi residenti ed amministratori: una situazione rispetto alla quale proponiamo a tutte le associazioni imprenditoriali di assumere congiuntamente un’iniziativa di azione e di proposta, dando vita ad un vero e proprio 'manifesto per la montagna': un manifesto delle imprese che devono competere scontando gap mai colmati, ma anche un “manifesto di cittadinanza” che rappresenti le istanze delle persone, e soprattutto dei giovani che qui insistono nel ricercare opportunità d’impresa, di lavoro e di vita”.

“In questi anni – prosegue Teneggi – la Confcooperative, così come larga parte del sistema imprenditoriale, ha attivamente sostenuto ed apprezzato più leggi nazionali per la montagna, una legge nazionale per i piccoli comuni, una legge regionale per la montagna, intese e direttive di ogni livello e ampiezza, incluso anche un anno internazionale dedicato alla montagna, ma non abbiamo notato nessun sostanziale cambiamento su temi non meno rilevanti dell’emergenza scolastica: problemi gravi quali la viabilità e i servizi per la mobilità, il disinvestimento sulla manutenzione del territorio e la forestazione, la mancanza cronica di risposte sulle micro-agevolazioni fiscali per gli investimenti delle imprese, gli incerti piani di tenuta dei servizi sanitari, la crisi di ricambio generazionale in agricoltura e i problemi legati a una fauna selvatica fuori controllo”.

“Temi sui quali gli enti locali da soli non possono essere efficaci con continuità – osserva il direttore di Confcooperative – e che sembrano associarsi ad una pari assuefazione e rassegnazione di enti, categorie e cittadini di fronte ad un Governo che potrebbe dimenticare (e speriamo non lo faccia) la legislazione speciale che consente deroghe e investimenti per la montagna anche a fronte di programmi di efficienza generale della spesa che ci vedrebbero d’accordo, oppure nei riguardi di una Regione che ancora dimentica un territorio che ne è 'parte integrante' e impegni istituzionali di agevolazione fiscale a suo favore”.

“Ecco perché – prosegue Teneggi – ci attendiamo molto dalla ormai imminente Conferenza sulla montagna, ma in ogni caso le associazioni d’impresa sono più che mai chiamate a contrastare questo clima generale di impasse se non di resa, interpretando bene il loro ruolo di promotori di sviluppo economico e sociale e di tutela degli interessi di chi opera nella produzione o nei servizi, stimolando anche i Comuni ad essere autonomia locale nella rappresentanza del proprio territorio e non ufficio decentrato di Provincia e Regione”.

“Alle altre associazioni d’impresa – afferma il direttore di Confcooperative – rivolgiamo dunque l’invito a farsi promotrici di un nuovo manifesto sulla montagna e di un osservatorio puntuale sui dati, sulle politiche, sulle risorse e sulla legislazione che riguarda questo territorio”. “Un manifesto – conclude Teneggi - che preluda ad uno statuto speciale per la montagna in grado di garantire a tutto il Paese la salvaguardia e la buona tenuta di un territorio che è patrimonio collettivo”.

1 COMMENT

  1. Manifestare sì, ma cogliendo le cause delle difficoltà della montagna
    Esprimo tutto il mio apprezzamento per la proposta del direttore dell’Unione Cooperative Giovanni Teneggi poichè individua le cause che provocano l’emergenza Scuola ed occupazione. Esse sono esattamente la viabilità, il disinvestimento sulla manutenzione del territorio e la forestazione, la mancanza di risposte sulle agevolazioni fiscali per che vive ed opera in montagna, una fauna selvatica fuori controllo. Sarebbe miope, ancorchè comprensibile, per le istituzioni montane, manifestare solo per i tagli alla scuola o per la crisi occupazionale. Occorre aggredire le cause!

    (Claudio Bucci)