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Grande festa a Leguigno per i 60 anni di sacerdozio di don Gallerini

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I parrocchiani di S. Giovanni Battista di Leguigno, insieme a quelli di Migliara di Casina, unitamente ad autorità civili e religiose, in occasione della festa della Beata Vergine del Rosario hanno festeggiato i 60 anni di sacerdozio del loro parroco don Pietro Gallerini.

Don Pietro nasce il giorno 11 marzo 1924 a Cereggio di Ramiseto, da Prospero e Annunziata Ilariucci. Frequenta la scuola elementare del suo paese fino alla terza; e poi la quarta e la quinta a Castelnovo ne' Monti. Nel 1935 entra in seminario a Marola, dove frequenta i cinque anni del ginnasio; successivamente passa ad Albinea, dove trascorre sette anni: prima il liceo, poi teologia. Viene ordinato sacerdote a Reggio Emilia il 29 giugno del 1948. Dopo l’ordinazione è inviato a Barco di Bibbiano come vicario cooperatore.

Nello stesso anno è nominato parroco a Camporella, dove rimarrà fino al 1962. Il 26 luglio 1962 è nominato parroco di Leguigno; e dal 1985 è anche parroco di Migliara.

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Scrivono i suoi parrocchiani

CI VOLEVA DON PIETRO

In questa nostra parrocchia, nel passato ricca di tante vocazioni e segnata da povertà materiale, arrivò 46 anni fa don Pietro. In quegli anni Leguigno si stava trasformando, arricchendosi anche economicamente. Quel prete montanaro, sceso dal ramisetano proprio in questa fase di trasformazione, ha saputo mantenere lo spirito della “Chiesa dei poveri”, che in modo stupendo ha descritto il suo coetaneo don Zanelli nell’opuscolo pubblicato in occasione del suo 50° sacerdozio. Don Pietro: spirito di dedizione, esemplare nella testimonianza di fede, attendo ai problemi delle sue anime e della sua parrocchia. Quanta premura verso gli ammalati! Quanta considerazione per i giovani! Quanta attenzione a tutte le famiglie! Quante volte ha condiviso i problemi dei genitori e quante volte ha ridato a tutti la speranza: voi genitori non esasperate i figli... e voi figli rispettate i genitori. Il problema di ognuno di noi è sempre stato anche il suo problema. Questo esempio ha reso possibile l’originarsi forme di volontariato, che vanno dall’impegno cristiano a quello sociale e politico che distingue la nostra parrocchia; e questo ha un doppio valore, perché calato in una società caratterizzata da eccessivo consumismo ed edonismo. Ci voleva quel prete montanaro, determinato, pieno di fede, che non ha mai mancato alla sua missione di pastore, anche quando la sua vita ha avuto condizioni di salute cagionevoli; ci voleva don Pietro perché la comunità di Leguigno rimanesse operosa; ci voleva don Pietro, perché la comunità mantenesse integro il senso di solidarietà verso il prossimo, verso il disagiato, verso l’ultimo, verso il “diverso”; ci voleva don Pietro perché la nostra comunità non fosse travolta dai falsi paradisi terreni, ma che considerasse i veri valori che proiettano il nostro pensare ed il nostro operare verso il raggiungimento delle cose che veramente contano. Crediamo di far cosa a Lui gradita, umile e riservato come è, se in questa occasione non ricordiamo le tante opere che ha realizzato, ma al contrario ci raccogliamo in preghiera ringraziando il Signore che ce lo ha dato per questi 46 anni e, pregando perché ce lo lasci ancora: Leguigno continua ad avere bisogno di Don Pietro! Grazie, don!