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“Il governo ha annullato gli incentivi per le spese per le ristrutturazioni edilizie con finalità ambientali”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Nel decreto legge approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri in materia di provvedimenti “scacciacrisi” che dovrà essere confermato dal Parlamento, il governo ha inserito un provvedimento che, di fatto, annulla gli incentivi per le spese per le ristrutturazioni edilizie con finalità ambientali (55%), poiché rende le agevolazioni fiscali incerte.

Al di là della costituzionalità di alcuni aspetti del provvedimento, la norma rende sostanzialmente più difficile ottenere sgravi fiscali per chi risparmia energia e soprattutto, frena la crescita di un settore – quello dell’impiantistica - che, in un momento di pesante crisi come quello attuale, aveva continuato a produrre ricchezza e a creare occupazione.

“E’ sorprendente che un decreto legge varato in funzione anticrisi dell’economia nazionale disponga, di fatto, la forte riduzione dell’attività per il 2009 ed il 2010 di un settore innovativo e trainante come quello del risparmio energetico - dichiara Enrico Bini, presidente provinciale Cna - secondo la norma occorre attendere giugno 2009 o 2010 per sapere se si ha diritto all’agevolazione fiscale del 55%, visto che i contribuenti interessati potranno presentare domanda solo dopo quella data. Questo è voler affossare l’attività di un intero settore”.

“Un settore che, aiutato dalla detrazione fiscale del 55%, ha decisamente contribuito alla crescita dell’economia del Paese: infatti le oltre 230.000 domande presentate in due anni portano a calcolare un volume di 3,3 miliardi di euro di investimenti in ristrutturazioni ed isolamento di edifici, in installazione di pannelli solari, di caldaie a condensazione e di impianti a maggiore efficienza”.

A livello provinciale il risparmio energetico rappresenta un terzo del fatturato complessivo del settore impiantistico, senza dimenticare che per molte piccole imprese significa l’80% del fatturato.

La norma del governo, dunque, mette in serio rischio la tenuta di moltissime aziende artigiane e PMI che già debbono fronteggiare l’attuale congiuntura negativa. Il provvedimento risulta sconcertante anche alla luce della stima che gli interventi effettuati abbiano dato luogo finora ad una riduzione di oltre 200.000 tonnellate annue di emissioni di anidride carbonica.

“Oltretutto - conclude Bini - è poco comprensibile che un decreto motivato da interventi a sostegno delle imprese e dei consumi, per fronteggiare la crisi attuale, contenga disposizioni che penalizzano uno strumento che interviene positivamente su uno dei fattori strategici del nostro sviluppo futuro. Infatti, la Cna è convinta che gli investimenti nelle infrastrutture e nelle costruzioni, oltre a rispondere a bisogni reali del paese e delle città, abbiano anche una forte valenza in termini di rilancio dello sviluppo”.

Cna è mobilitata a tutti i livelli per protestare contro questo provvedimento e fare in modo che il Parlamento lo modifichi: a questo proposito, Cna nazionale ha inviato una lettera a tutti i parlamentari perché s’impegnino a modificare l’art. 29 dato che “in un momento di stagnazione dell’economia, mettere un plafond all’utilizzo dell’agevolazione fiscale e, cosa ancora più grave, introdurlo anche per il 2008, significa incrinare ulteriormente la fiducia in chi pensava di fare un investimento di contenimento energetico nel 2009”.

2 COMMENTS

  1. E avanti coi decreti…
    Ciao Enrico, purtroppo ero al corrente di questa nuova “misura anti crisi” approvata con il solito decreto legge (la loro democrazia è stupefacente). Per l’ennesima volta questo governo si dimostra più vicino a multinazionali e a lobby che ai cittadini. Invece di incentivare e favorire la costruzione, la ricerca e la produzione di energie alternative fa in modo di continuare ad essere “schiavi delle grandi compagnie”. Io da quattro mesi sto facendo i rilievi con un anemometro per calcolare la forza del vento per autoprodurmi entro fine 2009 energia elettrica PULITA. Sono proprio contento… Ho appena comprato una tank da 1000 litri per recuperare l’acqua piovana per non usare l’acqua potabile per innaffiare orto e giardino (una piccola spesa di 85 euro per il tank e 150 euro per la pompa idraulica mi permettono di innaffiare anche il giardino dalla parte opposta dell’orto). A quando la tassa sulle acque piovane e sui pomodori??
    Grazie e buon tutto.

    (Mattia Rontevroli)

  2. I soliti male informati…
    Mi aspetto nei prossimi giorni una smentita, da parte del nostro presidente del Consiglio, con l’aggiunta di… come al solito avete capito male e non sono state dette queste cose, la solita stampa di parte e tendenziosa… Al di là delle battute, se confermato, questo dimostra ulteriormente la non lungimiranza e l’incoerenza di questo governo. Un esempio?A maggio il ministro Tremonti proponeva la Robin Hood tax contro le banche e a favore delle classi sociali più bisognose. I fatti hanno detto tutt’altra cosa (spesi fior di miliardi di euro pubblici a sostegno del sistema bancario).

    (mb)