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L’intervista / Un sogno nel cassetto: “Riuscire a guardare oltre”

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Anche quest’anno troveremo nella centrale piazza Gramsci, a Castelnovo ne' Monti, la bancarella natalizia della Fa.Ce-Associazione famiglie cerebrolesi, colorata e ricca di regali fatti con il cuore. Ecco quattro chiacchiere al proposito con Alma Zanni, responsabile locale del sodalizio.

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Un sogno nel cassetto è che le persone imparino a “guardare oltre” una carrozzina o una bocca che sbava, e, vedendo i sorrisi dei nostri ragazzi, credano e comprendano che si può essere felici “nonostante”.

Alma, iniziano i preparativi per il Natale e questo per voi, per la Fa.Ce., la vostra associazione, sarà un Natale diverso, più triste, perchè il vuoto lasciato da Carlo Vasconi, è incolmabile, ma il cammino da Lui tracciato, non può non proseguire. Un tuo pensiero e ricordo di una grande persona e un insostituibile amico.

Carlo Vasconi non c’è più. E il pensiero torna a tutti gli anni passati insieme a lottare, a progettare, a sognare un futuro migliore per i nostri figli. Lui è sempre stato quello davanti alla fila che ci dava la mano e ci guidava, ci trascinava anche, sulla strada del cambiamento, della percezione del nostro ruolo di genitori, sempre con la volontà di pretendere e sostenere soprattutto la dignità per i nostri ragazzi. Grande idealista, ma coscientemente realista da saper incassare fortissime delusioni e da queste ripartire, sempre senza mai smarrire il cammino della fratellanza. Anche per questo ci siamo spesso appoggiati a lui e fatti trascinare, è stato molto più comodo… è stato una forza travolgente. Abbiamo però una consapevolezza: lui è qui, è con noi, in ogni parola, in ogni ricordo, in ogni oggetto, in ogni fotografia appesa al muro della sede Fa.Ce.; soprattutto è qui nel suo ideale, in quello che ci ha trasmesso e che ci ha chiesto di portare avanti. Sarà sempre con noi e speriamo che questa certezza ci dia la forza, il coraggio, la determinazione per proseguire il suo… il nostro cammino. Siamo certi che non mancheranno le occasioni per chiederci “Carlo cosa avrebbe fatto?” e sicuramente questo ci aiuterà a non mollare, a cercare tutte le soluzioni possibili, come avrebbe fatto lui. Davvero adesso dobbiamo camminare da soli e dimostrare che ne siamo capaci, che la Fa.Ce. è davvero di tutti noi e che tutti insieme possiamo e dobbiamo portarla avanti. Carlo è stato uno splendido maestro, il nostro impegno sarà di dimostrare di essere stati buoni allievi, proseguendo nel suo nome e nei suoi ideali.

Diritto alla dignità, al rispetto, alla tutela, erano per Carlo Vasconi e lo sono per la vostra associazione, valori assoluti che da sempre portate avanti. Un desiderio che vorresti si realizzasse.

Desideri tanti. Desideri forse anche realizzabili, non certamente miracoli. Desiderio sarebbe che, al momento della nascita del figlio disabile, la famiglia non fosse lasciata sola nel percorso di accettazione: ha bisogno anche di altre persone attorno a sé; persone che condividano con essa valori e idee. Desiderio sarebbe che tutti potessero capire quanto sia importante il rispetto per le persone, in qualunque condizione si trovino; rispettare significa anche riuscire a valutare una persona non per i suoi deficit, ma per la profondità dei suoi valori. Desiderio sarebbe non dover sempre lottare per dei diritti, apparentemente, acquisiti. Desiderio sarebbe che diventasse prassi istituzionale organizzare le attività per i nostri ragazzi disabili, come lo è per i normodotati. Desiderio sarebbe imparare davvero a “guardare oltre” una carrozzina, o una difficoltà nel parlare, o una bocca che sbava; imparare dai sorrisi dei nostri ragazzi che si può e si deve essere felici “nonostante”. Vorrei citare il bellissimo libro “Nati due volte” di Pontiggia che è introdotto da una dedica significativa: “Ai disabili che lottano non per diventare normali ma se stessi”. Ecco, desiderio sarebbe davvero la normalità nella disabilità.

I vostri progetti, le iniziative, quanto avete in cantiere.

Attività in corso e in prospettiva sempre molte. Non ci stanchiamo mai di offrire nuove opportunità ai nostri ragazzi. Proseguono con grande soddisfazione gli extra-time con palestra, teatro, laboratorio musicale. I ragazzi sono aumentati e siamo lieti di aver inserito anche ragazzi del Centro diurno Erica di Cavola, zona sempre un po’ trascurata a causa delle difficoltà nei trasporti. Insostituibile la collaborazione con Auser per i trasporti. Da quest’anno i comuni di Castelnovo ne’ Monti e Casina si sono attivati nei trasporti dai Centri Arcobaleno e Rosa dei Venti alle varie attività, permettendo la partecipazione di un maggior numero di ragazzi; hanno affiancato così il Comune di Carpineti che da sempre effettua il ritorno dei ragazzi del suo territorio. Vorrei ricordare e ringraziare tutti gli insegnanti: Anna, Marco, Chiara, Catia per la palestra con il mitico custode Pietro, Francesca e Marina per il teatro, Ezio e Luisa per il laboratorio musicale e tutti gli insegnanti di strumento dell’Istituto Merulo; l’entusiasmo con cui portano avanti questi progetti è commovente, e confortante è vedere come da subito hanno cercato le “abilità” dei ragazzi, senza lasciarsi spaventare da quello che “non sanno fare”; direi che davvero hanno avuto “il coraggio di guardare oltre”. Anche a Villa Minozzo prosegue l’attività del sabato pomeriggio, presso la sede Ausl “Erba Voglio”, del progetto “Un Sorriso per Villa”, finanziato da Dar Voce e che vede la collaborazione di Fa.Ce., Auser, Parrocchia di Villa Minozzo. Nato dalla richiesta da parte di alcune famiglie del crinale di decentrare le attività, solitamente svolte a Castelnovo, è partito in sordina come tutte le cose nuove, ma ora si sta vivacizzando soprattutto grazie ai volontari Auser impegnati nei trasporti e ai ragazzi della Parrocchia guidati dalla vulcanica Barbara per l’animazione. Per l’inizio del 2009 contiamo di ripartire con il laboratorio di informatica, finanziato dalla Provincia, in collaborazione con Enaip e che dovrebbe proseguire il lavoro in rete iniziato lo scorso anno sul nostro sito www.face.re.it (sezione I Ragazzi), dove anche i Centri diurni continuano a lavorare. Sono iniziati anche i lavori per il Giardino Didattico presso “La Rosa dei Venti” che la prossima primavera dovrebbe vedere la collaborazione degli studenti dell’Istituto “A. Motti” Agrario per il completamento e la cura, naturalmente insieme ai nostri ragazzi. Proseguiranno gli incontri nelle classi degli istituti superiori per il reclutamento di nuovi giovani volontari senza i quali diventa difficile portare avanti le varie attività. A questo proposito veramente importante è stata l’esperienza teatrale con il gruppo di volontari giovanissimi (3^ media) che ha permesso la realizzazione dello spettacolo messo in scena nel corso del Festival “Il teatro va a scuola” e che ha portato un importantissimo riconoscimento alla Compagnia “I Coccodè”: il premio “Teatro Bismantova”. Fondamentale l’attenzione di “Etoile” (Centro Teatrale Europeo) verso l’attività teatrale dei nostri ragazzi, con particolare interesse per l’inserimento dei volontari nel ruolo di “ombre” (suggeritori in scena); ”Etoile” che ha voluto fortemente le loro partecipazione alla manifestazione e che ha recentemente concesso il suo patrocinio alla Compagnia per tutti i progetti futuri. Vorremmo precisare che il ruolo di volontario nelle attività non è semplicemente di aiuto, di sostegno, ma dovrebbe essere visto come parte di un progetto più ampio di integrazione, di arricchimento, di scambio reciproco di conoscenze e competenze; dovrebbe costituire la base per un’amicizia che vada anche al di là delle attività programmate, ma che si possa spendere quotidianamente, superando tutte le barriere, magari per un gelato o un cinema o una pizza, insomma, nella normalità. Ecco, forse questo è il sogno più grande.

Grazie Alma, grazie Fa.Ce. e quella stupenda raccolta fotografica di sorrisi dei vostri ragazzi, “Cosa avranno mai da ridere?". Fatela conoscere, quei sorrisi regalano gioia.

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