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Noi, ora, qui in Italia, saremmo pronti ad essere “crocifissi”?

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I cristiani sono molto indifesi di fronte al mondo e ai tempi, più di quello che possa apparire dalle notizie che si leggono sui giornali o ci passano le televisioni. Sono radicalmente esposti, perché di Cristo e della Chiesa! Non possono neppure erigere una difesa armata contro i violenti che in tante parti del mondo li vogliono eliminare anche fisicamente. E’ Cristo stesso che sconfessa l’uso delle armi, prendendo le parti degli aggressori, che vengono ad arrestarlo, quando impone a Pietro di mettere via la spada e raccoglie il brandello di carne caduto a terra - l’orecchio di Malco - e lo rimette al suo posto. Nel film Passion Malco cade in ginocchio di fronte a questo gesto incredibile di Cristo, gli occhi ricolmi di stupore, mentre la ferita si rimargina e tutto torna come prima.

Essere cristiani è essere esposti, come scrive San Paolo ad ogni sorta di “infermità, oltraggi, necessità, persecuzioni, angustie sopportate per Cristo”. Non fa meraviglia che in India, ad Orissa o nel Darfur o nel Sudan brucino le chiese, uccidano e violentino le suore, distruggano le case, fa parte della storia della Chiesa, che è martire fin dalle origini.

Riempie il cuore di commozione la volontà di questi cristiani di festeggiare ugualmente il Natale, nonostante i rischi di essere crocifissi! Il loro cammino nella storia non si presenta come una passeggiata turistica! E’ una Via Crucis dolorosa, che percorrono nella Speranza in Dio che non li lascia soli, ma facendosi Bimbo nel Natale, riveste la loro sofferenza per liberarla.

Ai cristiani del mondo occidentale, che sembrano amare Gesù Cristo senza croce, nel Natale, più che sulla croce nella Settimana di Passione, mi piacerebbe rivolgere la domanda che un vecchio operaio ha rivolto a Paul Gauthier, un prete che lavorava con lui in fabbrica: “Siete pronti ad essere crocifissi?”.

Se avvenisse in Italia quello che avviene in tante parti del mondo, saremo pronti a testimoniare con la vita , la nostra fede nel Cristo, che ci invita ad amare i nemici, a costruire la pace attraverso la riconciliazione, il dialogo, il perdono? Gandhi parlava di non-violenza: “La forza più grande di cui disponga l’umanità… più potente della più potente arma di distruzione”. Gesù Cristo parla di amore, di rendere bene per male! Non bisogna avere paura di “esporsi”, testimoniando la potenza dell’Amore, anche se per questo si viene, in quale modo, “crocifissi”.