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Buoni Propositi Street, no. 2009

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Monica Capoferri

Redacon si impreziosisce di una firma importante da un luogo importante. Inizia la sua collaborazione con la nostra testata Monica Capoferri, di origine bergamasca, di adozione londinese. Ogni tanto sale nel nostro Appennino a rifornirsi di aria buona, un pizzico di amicizia e buon Parmigiano Reggiano. A lei il compito di raccontarci da questo osservatorio privilegiato - un’area urbana di 40 chilometri con 12 milioni di persone – un mondo di impressioni che così distante non è. Nemmeno due ore di volo e pochi secondi per una e-mail.
A Monica che in quel di Londra è responsabile e grafica in una prestigiosa casa editrice (la Society for Promoting Christian Knowledge), oltre che free lance e illustratrice, un grosso in bocca al lupo dalla redazione tutta
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di Monica OltreManica

LONDRA (13 gennaio 2009) - La strada che porta all’inferno è lastricata di buoni propositi. Però prima d’arrivarci fa un giro lungo e passa persino da qui: Londra.
Il 2008 ho avuta la fortuna di salutarlo sull’Appennino Emiliano, quindi 2009 partito benissimo, poi rientro lavorativo in terra Anglosassone, giusto in tempo per rendermi conto che, tra un’abbuffata e una risata Made in Italy, ho dimenticato di formulare i buoni propositi per l’anno nuovo. A ricordarmelo, ci stanno pensando tutti gli altri. Tutti ma proprio tutti: quelli che hanno smesso di mangiare, bere, vanno a letto presto, niente cioccolato, pancia in ritirata, efficienza e tempismo in cima alle lista con priorità nette, nuova tessera ginnastica, frutta&verdura in 5 dosi quotidiane, meditazione e giardinaggio, imparare il mandarino, smetterla di cominciare a...

Sono circondata, i buoni propositisti sono ovunque e mi chiudono il passo, letteralmente. Sono tanti e li trovi di tutte le taglie/età/sesso sulla sponda sud del Tamigi, ore 7am, gradi Celsius meno 2 (Fahrenheit 28), che corrono o almeno ci provano. Passo stanco, occhi semichiusi e iPod nelle orecchie, difficilissimo evitare la collisione (e i sensi di colpa). Magari abbandono e proseguo in metro. Dove i buoni propositisti pendolari e le loro biciclettine pieghevoli sono ammessi ma non benvenuti intorno ai miei stinchi. Così facendo i ciclisti pieghevoli scendono nella zona 2, si fanno la zona 1 in bici e risparmiano parecchio di abbonamento 2009. Fanno bene, c’è crisi.
In studio non va meglio. Le colleghe hanno deciso di rinunciare ad una buona parte del cioccolato-dono-natalizio che ha quindi cominciato a prendere residenza nelle aree comuni. Faccio finta di ignorarlo, tanto tra un paio d’ore le colleghe saranno in palestra (con la tesserina nuova) e sarà via libera.

Non so se è l’effetto dell’amplificarsi del mio disagio ma tutti sembrano molto più efficienti del solito. I colleghi mi tolgono ogni dubbio affermando che stanno combattendo la tendenza a procrastinare. Procrastinare?! Gli Inglesi? Vuol dire che cominceranno tra cinque minuti quello che nel 2008 avrebbero intrapreso tra dieci. E tu? Mi chiedono. Ma lo sanno che sono Italiana e procrastinare per noi è un’irrinunciabile arte. Infatti rendo noto che formulerò i miei propositi 2009 a metà febbraio, e cioè quando una buona parte dei loro saranno andati a ramengo accompagnati da: senso di sconfitta, 4 pinte di birra al volo, 20 pacchetti di sigarette, 2 stecche di cioccolato, bicipighevole su eBay, pancetta in netto recupero. Perché le statistiche della BBC parlano chiaro: alla fine di questo nuovo anno solo il 12% dei propositisti avrà trionfato nell’acquisire una buona abitudine e perderne una cattiva. L’88% avrà probabilmente avuto successo nell’acquisire una cattiva abitudine e perderne una buona. E allora forse un proposito decente per l’anno nuovo ci sarebbe: facciamo che il 2009 diventi l’anno internazionale dell’abolizione dei buoni propositi?

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Vedi l'articolo e ascolta l'intervista con Monica realizzata pochi giorni or sono e trasmessa all'interno del programma "Radionova cafè"

3 COMMENTS

  1. Benvenuta
    @CRedacon#C non finisce di stupire. E con questa firma ci porta ai confini delle massime possibilità dell’informazione ai tempi di internet. Questa Capoferri, poi, non si capisce perchè faccia la grafica e l’illustratrice e non la giornalista o, meglio, la scrittrice: imprevedibile, insolita, frizzante. E’ un piacere leggerla.
    Benvenuta in questo spazio, felici di leggerti.

    (Commento firmato)

  2. Complimenti
    Davvero complimenti a @CRedacon#C per avere acquisito questa nuova collaboratrice, destinata ad impreziosire ancora più il nostro bel sito e dare maggiore lustro alle “cose” di montagna. Bravi per davvero e complimenti di nuovo!

    (Roberto Rocchi)

  3. Benvenuta e complimenti!
    Ho letto con grande piacere il primo reportage di Monica, alla quale dò il benvenuto sul nostro sito. Concordo con “commento firmato” nel definire il suo stile brioso ed accattivante. Continuerò a seguirti con interesse, brava!

    (CFM)