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Fusione Enìa-Iride / “E noi proseguiremo nella raccolta delle firme”

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"Presto allestiremo anche banchetti in giro". Non si arrendono i ragazzi che, "capitanati" dal felinese Mattia Rontevroli, si stanno proponendo come fieri interlocutori dell'Aministrazione comunale castelnovese.

"Abbiamo raccolto 500 firme in soli otto giorni", informa Rontevroli, presente anche ieri sera, con un gruppo di altri simpatizzanti sintonizzati sulle stesse posizioni, in aula consiliare, nel capoluogo montano, ad assistere al voto di adesione alla "fusione" Enìa-Iride.

"Ma la nostra attività non finisce qui. Continueremo la raccolta di firme, allestendo banchetti in giro e cercando di sensibilizzare la popolazione".

* * *

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25 COMMENTS

  1. L’errore è stato trasformare ENIA in Spa?
    Caro Mattia, non ho il piacere di conoscerti, ma la battaglia che tu e i tuoi amici state conducendo sulla questione acqua mi sembra sacrosanta, perciò mi sento istintivamente vicino a te e a loro. Se continuerete io sarò al vostro fianco. Fermarsi all’acqua, però, può essere limitativo. Forse questa questione è figlia legittima della scelta compiuta dai nostri governi locali di trasformare ENIA (o allora si chiamava ancora AGAC?) in Spa. Non è necessario essere esperti di diritto societario per sapere che una Spa, nonostante i paletti messi, è a rischio scalata, quindi chi è maggioranza oggi potrebbe alzarsi un mattino e scoprire di non esserlo più. In altre parole: un bel giorno potremmo imparare che l’acqua, ma anche la raccolta dei rifiuti, la distribuzione del gas, la gestione dei depuratori, ecc. sono passate a una multinazionale americana o cinese o australiana che si è comprata la maggioranza delle azioni ENIA (o ENIA-IRIDE fuse). Servizi essenziali per la collettività trattati come un qualsiasi prodotto sul quale realizzare il massimo profitto. Bel risultato! Se penso a quanto ha lavorato Giuseppe Battistessa per creare la Società Acqua e Gas e a quali erano i principi sociali e solidaristici (della pianura verso la montagna e viceversa) alla base di quella intuizione politica e li confronto con la situazione in cui ci hanno portato coloro che sono arrivati dopo di lui, quasi mi viene da piangere. Ricordo che la sinistra, quando era ancora tale, aveva dei principi e tra questi ce n’era uno secondo il quale non è giusto affidare ai privati determinati beni e servizi in quanto costoro, per le ben note ragioni di mercato e di profitto, antepongono sempre il proprio tornaconto agli interessi della collettività. L’acqua è uno di questi beni e qui mi sa che il rischio di fare la fine di altre zone d’Italia sia molto forte. Ricordo una trasmissione tv di qualche tempo fa (forse si trattava di Report) che informava molto bene sulle conseguenze della gestione (o sfruttamento) privata dell’acqua in una comunità dell’Italia centrale. Credevo che qui dove la sinistra governa da sempre fossimo al riparo da simili pericoli, invece… Sono in grado i nostri pubblici amministratori di garantire ai cittadini, con atti ufficiali e non con parole, che il rischio da me paventato non esiste? Saremmo tutti più tranquilli. Altrimenti… che tristezza!

    (Armido Malvolti)

  2. Il mio dispiacere e la mia gioia
    Innanzitutto ringrazio Armido Malvolti per il suo commento. Quello che ho provato l’altra sera durante il Consiglio è stato qualcosa di indescrivibile, da togliermi il sonno. Non sono abituato ai consigli comunali e alle loro contraddizioni al momento del voto. Abbiamo sempre cercato di portare avanti “lotte costruttive”, apartitiche, per il bene collettivo, raccolta di firme per incontri con la Municipale per migliorare il servizio di sicurezza (l’altro ieri c’era di nuovo la Punto “maledetta”, anonima, sullo stradone di Felina; eppure ci era stato garantito che avrebbero messo una macchina della Polizia municipale ben visibile)… Tempo fa abbiamo chiesto su questa testata giornalistica che il Comune prendesse in considerazione che la nostra montagna si dissociasse da eventuali costruzioni di inceneritori o di discariche (protette da segreto di Stato); abbiamo richiesto di essere un comune denuclearizzato per salvaguardare eventuali depositi di scorie; tutto questo sempre per la tutela dei cittadini. Nessuna risposta. Abbiamo fatto informazione su questa fusione e sui rischi che comportava, abbiamo raccolto firme, 500 in otto giorni; ogni firma è una persona e ogni persona è importante. Io a questo punto mi chiedo: possibile che nessuna forza di partito si sia fatta sentire per sostenere questa causa? Dov’erano coloro che dicono di essere padroni a casa loro? Pronti a sputare sentenze a decisione avvenuta. Dov’erano i partiti che si vantano a tutto spiano di fare il meglio per i cittadini? Io mi sento in dovere di ringraziare Luigi e la Lorena per averci sostenuto ed aver provato a dare delle garanzie a tutti noi. Nessun altro schieramento ci ha sostenuto attivamente, peccato. Io sono una persona normale, ho un lavoro che mi spacca la schiena ma che grazie a Dio mi permette di avere una vita felice, potrei fare benissimo a meno di interessarmi di queste cose ma non riesco a stare zitto di fronte alle cose che non reputo giuste (geni dei miei nonni partigiani?)… Io non sono altro che la voce delle persone che vogliono che le cose migliorino, loro sì che sono le persone importanti, io sono solamente la loro sveglia. Non voglio fare il sindaco e non prenderò mai un euro da nessuno. Un’ultima cosa. Ringraziamo tutti coloro che finora ci hanno aiutato a raccogliere le firme, persone di tutte gli schieramenti politici, dal bianco al nero, poichè i dubbi sono leciti e non hanno colori partitici. Grazie.

    (Mattia Rontevroli)

  3. Io non ho paura
    Se non si occupano di politica, tutti ad accusarli di avere solo il sogno effimero di entrare nella casa del grande fratello o diventare velina; ma poi, se scendono in campo a piè pari, rischiano di pigliarsi degli ULTRA’ DELLA POLITICA o degli ESTREMISTI o chissà che altro ancora. Se questi sono gli ESTREMISTI… se questi sono i RIVOLUZIONARI… IO NON HO PAURA! Vede, sig. Armido, pure io ho detto a Mattia che non deve occuparsi soltanto di certi temi (fusione Enìa, festa della canapa, ecc… ) ma di tutto quanto accade nel nostro microcosmo. Proprio ieri parlavamo, lui ed io, del 25 aprile; i ragazzi hanno iniziative importanti in cantiere. Forza Mattia! Aiutaci a sperare in una diversa primavera; aiutaci a credere che una nuova LIBERAZIONE è possibile! Perchè quando sogni da solo è solo un sogno… ma quando si sogna in tanti è realtà!

    (Umberto Gianferrari)

  4. Noto…
    …noto che i cittadini si stanno svegliando… si stanno staccando granellini dalla montagna… noto che il sindaco o i suoi collaboratori non si abbassano a spiegare i motivi di “certi comportamenti”… vedremo nelle assemblee pubbliche… noto che la destra è uguale alla sinistra… e questo mi dispiace… molto!
    Mi rifiutavo di ascoltare le parole di Grillo… “Veltrusconi”… Ma con estrema sofferenza devo ammettere che aveva ragione già da tempo… Noto che il fenomeno “Veltrusconi” non è presente solo a livello nazionale… ma anche nelle piccole amministrazioni, vedi la fusione Enìa-Iride… Questo paese non è più democratico, ma è in mano a una politica sanguinaria e ottusa!

    (Commento firmato)

  5. Solo un’annotazione
    Il passaggio da Consorzio ad Spa fu conseguente ad una legge (era il 1998) che in pratica poneva questa scelta obbligata: se i consorzi di servizio fossero andati sul mercato (quindi trasformati in società per azioni) avrebbero potuto continuare la gestione in corso per altri 12 anni. Altrimenti, rimanendo consorzi, entro due anni (quindi dal 2000) avrebbero dovuto aprire i bandi di gara pubblica per la gestione degli stessi servizi, proprio ciò che ora paventano con timore coloro che si oppongono alla fusione per il possibile ingresso di @Ccompetitor#C esteri. La polemica è sempre un diritto sacrosanto, ma si dovrebbe esercitare con tutte le informazioni necessarie.

    (Commento firmato)

  6. Il bignamino della democrazia
    Gentile Rontevroli, credo che sia venuto il momento di specificare alcune questioni che sembrano sfuggirle. Innanzitutto, io rispetto il suo attivismo e mi lascia perplesso che lei, come ho letto altrove, schifi la politica, poiché quello che fa è attività politica (indipendentemente che sia legato a un partito o meno). Quelle che lei chiama “lotte costruttive” altro non sono che battaglie politiche…
    Detto ciò, fare battaglie politiche quando non si è stati legittimati dal voto di nessuno, né si rischia di perdere il voto di nessuno, credo che sia molto più semplice che non per coloro che quel voto l’hanno ottenuto e ne dovranno rispondere, presto o tardi.
    Insomma, visto che le ripugna fare il sindaco né vuole proporsi come soggetto politico, perché ha la pretesa che le sue tesi vengano accolte a livello istituzionale? Alcuni dicono che il sistema è marcio e corrotto ma, allora, perché cercare legittimazione da un sistema marcio e corrotto?
    Credo che lei non comprenda affatto che cosa sia la democrazia rappresentativa e quali sono le sue regole ed allora gliele vorrei ricordare poiché, in Italia (e nel mondo), non esiste una democrazia diretta da contrapporre alla democrazia rappresentativa giacché la democrazia diretta è insostenibile e sconfinerebbe nel caos più totale.
    La democrazia rappresentativa funziona così: 1) gli elettori sono chiamati attraverso lo strumento del voto ad eleggere i propri rappresentanti; 2) i rappresentanti eletti hanno il diritto dovere di legiferare in virtù della maggioranza dei voti ottenuti; 3) gli elettori giudicheranno, a scadenze prefissate, se i loro rappresentanti hanno rispettato il mandato ricevuto o meno. A grandi linee, eh…! Questo sistema non va sempre così liscio e sarà pure pieno di imperfezione ma, al momento, è l’unico praticabile.
    Ed ora quello che, da quanto ho capito, vorreste fare voi: 1) gli elettori eleggono i loro rappresentanti con lo strumento del voto; 2) i rappresentanti eletti legiferano in nome del mandato ottenuto; 3) una volta legiferato bisogna sottoporre la decisione al vaglio dei cittadini (cioè di coloro che li avevano, appunto, eletti perché costoro legiferassero… ma poi, questi “referendum popolari” a chi dovrebbero rivolgersi: solo a coloro che avevano eletto la maggioranza o proprio a tutti…?). Insomma, è un’idea talmente balzana che solo in un’epoca di profondo irrazionalismo, quale quella che viviamo, può prendere piede.
    Orbene, le firme da lei raccolte non vanno sottovalutate e, mi pare, hanno avuto il pregio di stimolare una più approfondita discussione in merito a codesta fusione; se dopo questa ancora più approfondita discussione si è scelto di procedere alla fusione ciò (in democrazia) è degno del massimo rispetto e chi si è assunto l’onere della decisione se ne assumerà anche le conseguenze politiche.
    Tuttavia, dal punto di vista statistico, le firme da voi raccolte hanno un valore pari allo zero. 1) Perché su una popolazione di 10000 abitanti una petizione di 500 firme non può avere alcuna pretesa di maggioranza; 2) perché non c’era, a fianco della vostra raccolta di firme, una raccolta analoga a favore della fusione e quindi non c’era alcun termine di paragone; 3) se si volesse considerare la raccolta espressione popolare bisognerebbe dire che tutti coloro che non hanno firmato si sono dichiarati implicitamente a favore della fusione e quindi le 500 firme suonerebbero come una sonora bocciatura delle vostre tesi; 4) perché, da quanto ho capito, a sostegno della raccolta delle firme si ipotizzava un aumento esponenziale del costo dell’acqua post-privatizzazione; ora questo non è un dato ma una mera ipotesi (di parte e, ancora una volta, politica) che potrebbe attuarsi o meno ma che fa molta presa, ovviamente. Se io dicessi che la lobby delle case farmaceutiche, con la connivenza dell’OMS e dei gestori delle reti idriche, introducono nell’acqua potabile dei microorganismi patogeni che, a lungo andare causano malattie croniche che favoriranno le case farmaceutiche che potranno continuare a vendere i farmaci ai malati (è una delle tante apocalittiche stro…te che circolano su internet) posso assicurare che raccoglierei 10000 firme in un giorno contro un si catastrofico mercimonio. Tutto ciò è detto non per sostenere la fusione o meno (non ho seguito la questione) ma per far vedere come il metodo lasci più dubbi che non certezze.
    Veda, parole come quelle che lei scrive: “Io non sono altro che la voce delle persone che vogliono che le cose migliorino, loro sì che sono le persone importanti, io sono solamente la loro sveglia”, il linguaggio profetico da lei utilizzato, per conto mio, non manifestano un eccesso di democrazia ma un deficit di democrazia.
    Troverà, certamente, molti accoliti tra coloro che parlano di “cittadini addormentati” e di “paese non più democratico” e “in mano a una politica sanguinaria e ottusa”, ma ciò non fa sì che voi abbiate ragione e che voi siate i depositari di alcuna verità. Fatevene una ragione.
    Sembra, infatti, che solo quelle persone che le danno ragione siano “persone importanti” e “persone che vogliono che le cose migliorino”, mentre le altre (la maggioranza?), evidentemente, sono a favore del peggio e meritevoli di alcuna considerazione. E’ molto facile credere di sentirsi detentori di una qualche verità ma è molto più difficile stabilire se quella di cui ci sentiamo detentori sia veramente la Verità o non solamente la “nostra verità”… Purtroppo, quando sento pronunciare certe frasi, quando vedo qualcuno che si erge a paladino di qualcosa, a moralizzatore dei costumi, io vengo colto da profondo disagio e mi vengono alla mente le parole di venerabile Cioran: “In ogni uomo sonnecchia un profeta, e quando si risveglia… Beh… C’è un po’ più di male nel mondo!”.
    Bene, se siete arrivati a leggere sino a qui è perché, evidentemente, non avevate niente di meglio da fare. 🙂 Ora, però, fate felice il vostro cane e portatelo a fare una passeggiata…
    Salute.

    (R.S.)

  7. R.S.: visione distorta
    Io credo che tu sia fondamentalente una persona triste, senza interessi e ideali, a parte il tuo amore per te stesso e per i tuoi libri. Nessuno è depositario della verità ma ognuno di noi si dovrebbe impegnare nella sua ricerca.
    Ciao.

    (Mattia Rontevroli)

  8. Per R.S.
    Le chiedo scusa se la eleggo a “piccolo profeta”, cosa che, secondo le sue ultime parole, porterà un po’ di male nel mondo, ma per me quello che ha detto in questo caso è oro colato. E lo dico da persona che in altri casi, gentile R.S., non aveva apprezzato i suoi commenti.

    (Commento firmato)

  9. Domanda per R.S.
    Con tutto il rispetto ma lei difende tutti, non accusa nessuno, non è contro niente, ed è sempre contro tutto; le danno fastidio le persone che si impegnano…!! E di tutto il polpettone che ha scritto alla fine che cosa ha voluto dire???? Che le va bene così?? Che cosa pensa della fusione???

    (Commento firmato)

  10. Per il leguleio R.S.
    Se sapessi di chi si tratta (peccato gli manchi il coraggio di firmarsi) lo proporrei quale direttore generale del Comune. Così forse spenderemmo di meno in consulenze legali… Uno dei pilastri della democrazia, che il nostro misterioso docente universitario in DEMOCRAZIA pare aver dimenticato, è il REFERENDUM. Funziona così: si raccolgono alcune centinaia di migliaia di firme e si mette in discussione una norma di legge in vigore. Poi può capitare che il voto di milioni di persone serva ad abrogare quella legge. Ciò vuol dire che quelle (relativamente poche) firme erano l’indicatore di un malessere molto diffuso, tanto da risultare poi maggioritario! Si avrebbe così un successo, scaturito da quelle firme, il cui valore statistico è modestissimo! Suvvia, si palesi affinchè la gente possa complimantarsi con lei incontrandola per strada; a volte, nella vita, è meglio un po’ di scienza di meno e un po’ più di coraggio. E’ lei, non altri, a sentirsi detentore della verità; io per esempio ho scritto qui di recente che accetto preventivamente la non condivisione del mio modesto pensiero! Non è certo l’atteggiamento di chi detiene (o pensa di ritenere) LA VERITA’.

    Umberto Gianferrari

    P.S. – I miei cani li ho portati a spasso PRIMA di leggere il suo corposo trattato!

  11. Risposte varie (ed eventuali)
    X Rontrevoli – Ci si poteva aspettare una risposta più articolata e pacata ed invece ha preferito scodellare delle gratuite considerazioni sulla mia personalità senza, probabilmente, avermi visto neppure in fotografia. Non mi sbagliavo a considerarla un profeta… Ma tant’è, ognuno risponde come è capace.

    X Commento firmato n. 1 – Grazie ma, come potrà leggere nella risposta a commento firmato n. 2, al contrario di altri, io non riesco a profetizzare e perciò non sono neanche profeta…

    X Commento firmato n. 2 – Sìi, beh… Non mi sfugge che i miei “polpettoni” possano essere di difficile digeribilità… Tuttavia mi piace credere che questo dipenda dalla cattiva digestione del lettore piuttosto che dal polpettone in sé. Se il polpettone venisse masticato lentamente probabilmente si riuscirebbe ad apprezzarne le sfumature di sapore, il retrogusto speziato.
    Detto in altri termini: lei vuole a tutti i costi incasellarmi, sapere se sono di destra o sinistra, se progressista o conservatore e siccome non trova niente che possa indirizzarla sulla giusta via, in ciò che scrivo, questo la irrita. Ho ripetutamente detto che per me le cose non possono essere semplicemente bianche o nere, tonde o quadrate, ma che bisognerebbe anche saper cogliere le graduali sfumature tra gli estremi.
    Difendere…? Accusare…? Io non so di che cosa stia parlando… Chi dovrei difendere? E chi dovrei accusare? Dovrei difendere la giunta comunale che, conformemente ai poteri che gli conferisce la legge, delibera una determinata cosa? Ci pensa la legge a difendere la giunta, non io. Oppure dovrei accusare la giunta per aver deliberato una cosa quando la legge glielo consentiva e nel pieno rispetto del mandato conferitogli dagli elettori? Ma la cosa che più mi lascia perplesso è questa: anche se dovessi accusare qualcuno, di che cosa dovrei accusarlo??? Se avesse cura di leggere, ho già detto che non mi ritengo sufficientemente informato sulla questione fusione. Ma anche se fossi contrario io dovrei chiedere a me stesso: perché sono contrario? Ora, io non sono a favore né contrario, ma se qualcuno volesse che io fossi contrario, dovrebbe dimostrarmi inconfutabilmente (o comunque con prove statisticamente valide) che una tale fusione arrecherà un danno a qualcuno. Vede, caro commento firmato, vagheggiare che tra 5 anni aumenteranno l’acqua del 3000 x 1000 non è una prova, è una tesi… Poi magari le cose andranno effettivamente così e ci sta pure che tutti i risparmiatori vedano crollare le azioni della futura multiutility; e allora si che mi vedrà apporre firme contrarie (per l’aumento dell’acqua, eh… Chi investe in borsa sa già che può rimetterci i risparmi. Ma io, che non sono profeta e quindi non conosco il futuro, devo decidere in base ai fatti non in base ai “io credo che le cose andranno così e cosà”. A me pare che la dottrina Bush della guerra preventiva abbia fatto proseliti e, malauguratamente, abbia trovato applicazione in campi diversissimi da quelli della guerra. Oggi non si aspetta neppure che una legge venga deliberata, si comincia la raccolta di firme per abrogarla ancora prima! E in base a che cosa? In base al fatto che potrebbe arrecare un danno… Si badi: “potrebbe”! Esempio: si inizia la raccolta di firme contro la legge Gemini sulla riforma scolastica. Motivo: perché tale legge produrrà la distruzione della scuola pubblica e della cultura. Prove: nessuna (non c’è sociologo che possa preventivare l’impatto di una riforma scolastica prima di 5-10 anni… ), ma io sono convinto che lo farà e quindi abrogo la legge! Non parlavo correttamente di irrazionalismo? Siamo alla sovversione di ogni ordine logico. Ribadisco: la gente non è stupida, fornitegli dati e prove e vi crederà. Ma i dati e le prove non possono essere sostituite dalla propaganda politica.

    X Gianferrari – Per ora ho finito il mio tempo e non so se ne avrò altro a disposizione per rispondere al suo poco cordiale intervento. Fossi in lei ne sarei contento.

    (R.S.)

  12. Guerra preventiva?
    Io credo che in un comune di 10000 abitanti, in cui il popolo elettore attivo è poco più della metà, raccogliere 500 firme in una settimana sia un grande successo; probabilmente con un po’ più di tempo e un po’ più di informazione sarebbero stete molte di più… E lasciamo perdere il paragone con la guerra preventiva di Bush che non “c’azzecca” nulla; si tratta solo si svegliarsi prima che sia troppo tardi, dopo indietro non si torna…

    (Davide Tamburini)

  13. Storie di ieri e di oggi
    Attorno al 1963, una giornalista, Tina Merlin, denuciava vigorosamente in tutte le forme possibili i pericoli derivanti dalla costruzione della diga del Vajont. Durante un’assemblea pubblica venne apostofata da un tale che, presentatosi come R.S., la investì con le seguenti parole: “Io non sono un profeta e quindi non conosco il futuro, devo decidere in base ai fatti e non in base ai ‘io credo, che le cose andranno così e cosà”. Come poi andarono i fatti è noto a tutti e di quel tale R.S. si persero le tracce. Il mistero da allora rode: vaporizzato anche lui oppure da indefesso cacadubbi ha spostato il raggio d’azione su altri versanti?

    (Ellebi)

  14. Cacadubbi, monsieur?
    Guardi che la tragedia del Vajont se la dovrebbe studiare meglio. La Merlin non si basava su chiacchiere e “sul credo che” ma su tutte quelle relazioni geologiche che, infallibilmente, evidenziavano crepe nel terreno, fessurazioni profonde, inclinazioni massicce di alberi, spostamenti di metri degli indicatori. Poi ci fu chi decise di far tacere tutte queste prove per desiderio di fama e denaro. Ora, gentile Ellebi, mi mostri le evidenze inconfutabili nell’affaire Enìa e io le crederò, l’ho ripetutamente detto. Eccheccacchio, vi costa tanto darmi ‘ste prove…!? Quanto al cacadubbi: lo prendo come un complimento. Con i cacadubbi sono sempre riuscito a dialogare abbastanza bene, ma con i cacacertezze non c’è mai stato verso…
    Salute.

    (R.S.)

  15. Caro R.S.
    Io le ho chiesto cosa ne pensa della fusione solo per sapere la sua opinione, non certo per arrivare a capire il suo orientamento (cosa che traspare tra l’altro anche troppo bene da come parla già da tempo). Neanche con due polpettoni si è capito cosa pensa; lei è molto bravo a “friggere aria”, ma prendere posizioni non è il suo forte! Riguardo alla fusione apprezzo la mossa della giunta di spiegare il motivo della loro decisione, vedremo!!!!

    (Commento firmato)

    commento firmato

  16. Per R.S.
    Io vorrei sapere che informazioni hai cercato su questa fusione, chi ti ha detto di un aumento del 3000×1000? A Latina l’acqua dopo un procedimento analogo a quello che hanno intrapreso da noi è aumentata del 300%, e non è una tesi ma un dato di fatto. In Francia era stata privatizzata e dopo due anni tramite referendum è tornata pubblica. Facile apporre fime contrarie a danno fatto. Capisco anche che le persone come te possano prendersi il privilegio di svegliarsi tardi. A me piace svegliarmi un po’ prima… Secondo me di quello che ti sta succedendo intorno non sai proprio niente, soprattutto sentendoti parlare dei Bush e Gelmini. Secondo me hai una grande confusione nella testa e sinceramente in questi temi sei molto poco informato.

    (Mattia Rontevroli)

    P.S. – Grazie ai miei poteri da “profeta” farò una previsione: il 2009 sarà un anno pieno dei tuoi “commenti pipponi”, dove ti interroghi e ti rispondi da solo… Dev’essere una bella soddisfazione! Ciao!

  17. Quando la matematica è un’opinione
    374 contatti e 3 commenti contro 755 contatti e 17 commenti (vedrai che qualche volpone dirà che sono contatti taroccati fatti da Mattia!). Questa la differenza tra chi è interessato a cosa pensa la GENTE e chi è interessato a ciò che pensano i SINDACI, riguardo alla fusione. Chissà cosa dovremmo concludere stando a certe tesi statistiche, fai da te; che il pensiero di Mattia conta più che quello di sindaci presidenti di Citta Slow, comunità montane, Unione dei comuni, ecc.? Da notare che l’altro articolo, pur successivo a questo, ha già lasciato (giustamente) la prima pagina…

    (Umberto Gianferrari)

    —–

    @CCogliamo l’occasione per una precisazione solo tecnica. Gli articoli lasciano la prima pagina, di norma, perchè sopravanzati da altri più recenti o perchè scaduti. Ed in ogni caso rimangono sempre facilmente reperibili.

    (red)#C

  18. Se rinasco faccio l’ostetrico
    Ma gentile Rontrevoli ed altro commentatore firmato, io ho ripetutamente detto che non sono abbastanza informato sulla questione fusione. Ve lo devo scrivere in turcomanno per essere letto e compreso?? Il mio fino ad ora è stato un discorso di metodo. Per questo sono qui ad interrogare chi si picca di svolgere opera di informazione alla comunità ma, fino ad ora, a parte la serie di benevoli insulti e il non tanto velato disprezzo per quello che scrivo, la risposta è stata nulla, direi. Sfido io che mi devo interrogare e rispondere da solo… Ma io insisto e pare che forse qualcosa si riesca a farvi partorire…
    Uff, ragazzi, solo ora riesco a capire quello che poteva provare Socrate quando andava a rompere le balle ai suoi interlocutori, nella speranza che potessero colmare la sua proverbiale ignoranza…!
    Eppure mi pare di scorgere un barlume di ragionamento, vedo uscire qualcosa… Su, dai! E’ il momento di spingere! “‘A dotto’, passame er forcipe che sennò qui nun esce!!”.
    Gentile Rontevroli, mi pareva chiaro che il 3000×1000 fosse un’iperbole… Uhmm… See, vabbè… Come non detto…!! Comunque da ciò che dite io sono ancora un bel po’ confuso. Orbene, pare che in Francia si sia svolto un referendum per rendere nuovamente pubblica la gestione dell’acqua. La prima impressione è che almeno i cugini francesi seguano un percorso logico: prima sbagliano credendo di fare la cosa giusta e poi pongono rimedio con un referendum. Quindi, pare che si possa anche tornare indietro al contrario di quanto sosteneva Davide Tamburini; ma soprassediamo su queste inezie. Ora l’unica cosa che io sono riuscito a capire della sua benemerita opera di informazione è questa: a Latina le tariffe dell’acqua sono aumentate del 300% (la prima pagina che ho trovato in rete parla di un aumento del 100%, ma sorvoliamo anche su questo, credo a lei sulla fiducia). E’ certamente un dato. Ma riesce a fornirmi anche altri termini di paragone, perché questo non è particolarmente probante. Sarebbe come dire, riprendendo l’acuto esempio di Ellebi, che siccome la diga del Vajont ha raso al suolo una valle allora non si devono costruire più dighe; eppure le dighe si costruiscono ancora e non mi pare si facciano raccolte di firme. Allora direi che bisogna verificare se, pur nell’analogia della fusione avvenuta a Latina, quella nostrana abbia delle caratteristiche che la rendono differente. Poi, siccome lei è informato, vorrei sapere in quanti casi, in Italia (e perché no, nel mondo) si sono operate delle privatizzazioni di questo settore e se, e in quanti casi, si sia deciso di tornare indietro causa l’insoddisfazione generale. Con questi dati avrei già una visuale più ampia, per quanto parziale, poiché se lei mi butta lì che a Latina dicono peste e corna della fusione si potrebbe anche obiettare: “ Sì, vabbuò, ma io mica sono di Latina…!”. Ma torniamo un attimo alla questione referendum e alla raccolta di firme perché, mi pare, da qui si era partiti, no? Ora, come fa osservare l’acuto Gianferrari, il referendum, in Italia, può considerarsi solo abrogativo e non propositivo. “Ahò, me raccomando, se nun capite quarche parola cercate su Uicchipiddia!”.
    Sorvolando, dunque, anche sul metodo di raccolta delle firme (che per un referendum dovrebbe essere un po’ più serio che non far firmare un ciclostile in un bar mentre uno addenta distrattamente una pasta con la marmellata) direi che la raccolta in questione non può configurarsi in alcun modo come un referendum; poiché, sempre seguendo la logica, la raccolta di firme per i referendum si apre solo dopo che una legge/decisione è stata approvata. Chiamiamola dunque petizione. Ora, cosa si poteva sperare di ottenere con questa petizione? Esattamente quello che si è ottenuto: che si approfondisse la discussione del problema. Io credo che sia un bel risultato di cui andare fieri. Il problema sorge quando si ha la pretesa che una petizione di 500 firme diventi un parere vincolante per un Consiglio comunale. Il problema sorge quando si vorrebbe imporre (pur non avendo ricevuto formale mandato da nessuno) che le proprie posizioni vengano fatte proprie da chi è preposto a decidere per avere ricevuto mandato dagli elettori. E qui si torna, magicamente, al bignamino di democrazia, che evidentemente qualcuno ha mal digerito. E allora vediamo, gentile Rontevroli e voi cari commentatori, se riuscite a seguirmi. La vostra posizione a me pare questa: voi siete convinti in base a dati che voi ritenete probanti (io sempre fermo a Latina, sono… ) che siffatta fusione non s’abbia da fare perché dannosa per tutti. Una rispettabilissima opinione! Tuttavia, si dà il caso che dalla parte opposta ci sia qualcuno che la pensa in maniera diversa dalla vostra e pensa che, invece, la fusione sia cosa buona e giusta. E la ritiene cosa buona e giusta in base a delle valutazioni che anche loro ritengono probanti. Insomma siamo ad una contrapposizione di tesi politiche. Ed ora si arriva al punto cruciale: in democrazia la maggioranza ha diritto di far prevalere la propria tesi sulla minoranza. Il punto del bignamino di democrazia stà tutto qui: siete o non siete convinti che la delibera della giunta comunale sia assolutamente legittima e democratica??? Stupisce che bisogna arrivare a siffatte domande che (in democrazia) dovrebbero darsi per scontate ma dalla risposta si può capire se si può continuare a mantenere pubblica una risorsa a mio avviso importante quanto l’acqua e cioè: la libertà democratica. O se, al contrario, bisogna privatizzare anche quella. Poi si possono raccogliere firme per tutti i referendum che volete ma prima sarà il caso di riconoscere la legittimità democratica di una decisione…
    Salute.

    (R.S.)

  19. Francia?
    Caro Mattia, apprezzo il tuo impegno politico ma è già due volte che tiri fuori la storia di questo fantomatico referendum francese che avrebbe abolito la privatizzazione dell’acqua in Francia. La cosa mi ha un po’ insospettito, essendo la Francia la patria delle maggiori multinazionali del settore idrico (Veolia su tutte). I miei sospetti erano fondati. Infatti, a detta dell’associazione dei comuni francesi (AMF) a maggio 2008 più del 72% dei servizi idrici francesi era dato in gestione a privati (@http://www.amf.asso.fr/documents/document.asp?REF_SPA=01&ID_DOC=8378&ref_arbo=106@=www.amf.asso.fr#L).
    In seconda battuta, nè su Wikipedia nè sui siti istituzionali francesi ho trovato traccia di questo fantomatico referendum; qualche dritta per trovare riferimenti?
    Grazie e in bocca al lupo.

    (sb)

  20. Per il signor R.S.
    Ma io sono sconvolta!!! Signor R.S., lei scrive: “Ora, da quanto ho capito, quello che vorreste fare voi: […] 3.una volta legiferato bisogna sottoporre al vaglio dei cittadini”; cosa che lei definisce come “idea balzana”. Dunque, la mia risposta è SI’, SI’ E ASSOLUTAMENTE SI’. Mi spiego. Non è che coloro che sono legittimati a prendere decisioni debbano sottoporre a referendum popolare ogni decisione perchè il loro stesso potere decisionale è stato determinato da una votazione che ha espresso una maggioranza, però noi cittadini non dobbiamo necessariamente essere passivi. Lei dice che i cittadini “giudicheranno a scadenze prefissate”; certo, ma in una società realmente civile se una decisione “non piace” alla popolazione è dovere delle amministrazioni prendere altre strade, trovare nuove idee e possibilità. Seguendo la sua teoria noi dovremmo votare e poi “imbavagliarci” fino alla votazione successiva e se chi è stato in carica fino a quel momento non ha fatto il bravo bambino allora non lo si vota più… E se nel frattempo ha combinato dei casini immensi??? Non avevamo noi cittadini il diritto di “porre al vaglio” le decisioni visto che queste riguardavano proprio noi??? E poi, cosa vuol dire che accanto non c’era una raccolta firme pro fusione? Scusi, ma la dobbiamo fare noi? Sono contro ma raccolgo le firme pro fusione… Non mi sembra molto sensato e non è neanche corretto dal punto di vista “giuridico”; non siamo proprio per niente TENUTI a metterla.

    (Giorgia Notari)

  21. Per sb
    Ti indico un po’ di siti interessanti a riguardo. Comunque vedo ora che non è stato un vero e proprio referendum ma una mobilitazione generale dei cittadini, con annesse racolta di firme. Questo mi fa ancora più contento. Grazie a te!

    (Mattia Rontevroli)

    @Lhttp://acquadiprevalle.blogspot.com/2008/07/acqua-di-parigi-torna-pubblica.html@=acquadiprevalle.blogspot.com#L

    @Lhttp://www.acquabenecomune.org/spip.php?article5306@=www.acquabenecomune.org#L

    @Lhttp://it.peacereporter.net/parolachiave/1/acqua@=it.peacereporter.net#L


  22. Leggendo l’ultimo commento del signor R.S. vorrei aggiungere solo un paio di cose. Non credo (o almeno io personalmente) che sia messo in discussione il principio della maggioranza o che la delibera del Consiglio non sia legittima o democratica, ma ogni democrazia nasce nel momento in cui si ha la possibilità di dibattito pubblico e quindi di dissentire. Secondariamente, dietro alla privatizzazione dell’acqua stanno altre azioni, come la costruzione di un inceneritore che nel 2012 verrà inaugurato a Parma (a tal proposito c’è un intervista sul sito di “Repubblica” al presidente di Enia A. Allodi).

    (Giorgia Notari)

  23. Siti informativi per R.S.
    Ti lascio un sito interessante riguardante gli aumenti di Latina: @Lhttp://www.e-gazette.it/index.asp?npu=112&pagina=6@=www.e-gazette.it#L.
    Un’ultima cosa. In Francia l’acqua non è tornata pubblica grazie ad un vero e proprio referendum “canonico” ma attraverso raccolta firme e proteste da parte dei cittadini francesi. Alla faccia di chi dice che se non si è all’interno del sistema le cose non si possono cambiare… A volte la voce di tanti arriva alle orecchie dei pochi che prendono le decisioni. Comunque provarci è sempre lecito e, per quanto mi riguarda, giusto.
    Ciao.

    (Mattia Rontevroli)