Home Cronaca Si potranno cacciare gli ungulati anche in presenza di neve

Si potranno cacciare gli ungulati anche in presenza di neve

6
5

RAMISETO (26 febbraio 2009) - “Il tema sollevato è purtroppo reale, concreto e desta preoccupazione”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla sicurezza territoriale Marioluigi Bruschini, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere Fabio Filippi (fi-pdl) sui danni prodotti dagli animali selvatici alle aziende agricole, con particolare riferimento a Ramiseto.

La Regione, ha detto l’assessore, per quanto le compete, ha apprestato una strategia basata su più punti. Da un lato, ha messo in atto una deroga per le specie protette che creano danni, come lo storno, che Bruschini auspica diventi una specie cacciabile, dall’altro lato, agisce sulla prevenzione, disponendo contributi, quest’anno aumentati, per esempio per le recinzioni a protezione delle colture.

E’ vero inoltre – ha aggiunto – che percentualmente lo stanziamento regionale per i risarcimenti è diminuito, ma bisogna anche individuarne le ragioni, che sono più complesse di quello che indica il mero numero percentuale. Fra queste c’è anche l’andamento dei prezzi del mercato, con le fluttuazioni in salita del grano. L’approvazione del calendario venatorio, avvenuta questa mattina, consentirà inoltre la caccia agli ungulati anche in presenza di neve, contrariamente a quanto prevede la legge nazionale.

"La Regione ha quindi attivato ogni sforzo per limitare i danni e sostenere i danneggiati, tuttavia bisogna anche ricordare che l’aspetto organizzativo è demandato alle Province, alcune delle quali sono in sostanziale equilibrio, mentre altre hanno problematiche maggiori".

Bruschini ha comunque assicurato che l’obiettivo è quello di aumentare lo stanziamento di fondi per i risarcimenti, invertendo il trend degli ultimi anni, e di mettere in campo maggiori sforzi sul piano della prevenzione. Per altro, la Regione ha un interesse primario per la montagna e per la salvaguardia dell’agricoltura di media ed alta collina ed in particolare, per quel che riguarda Ramiseto, Bruschini ha garantito che approfondirà la questione, di concerto con la Provincia e con l'ATC locale.

“Alle parole devono seguire i fatti, con adeguati risarcimenti agli agricoltori, in particolare dell'area montana", ha replicato Filippi, che ha comunque riconosciuto elementi in parte positivi nella risposta dell’assessore. “Smentisco tuttavia – ha aggiunto – che l’Amministrazione regionale, almeno negli ultimi otto anni, abbia avuto particolari attenzioni per la montagna”.

5 COMMENTS

  1. Una proposta
    Leggo con un certo interesse quanto riportato da @CRedacon#C, ma vorrei lanciare una proposta un po’ provocatoria, perchè, a mio modesto parere, va bene risarcire i danni, ma è altresì vero che questi andrebbero collegati a doppia mandata con la prevenzione. Sono anni che dal bilancio della nostra ATC escono molte decine di migliaia di euro per i risarcimenti, ma andando a vedere i bilanci vengono spesi solo poche migliaia di euro per la prevenzione. A mio avviso non ci vuole un LUMINARE per capire che investire in prevenzione ha un ritorno economico tutti gli anni; ma, vedendo il trend, verrebbe da dire che è più comodo pagare i danni! Altra proposta sarebbe quella di rendere pubblico chi percepisce i rimborsi e non per ultimo attivare un bando pubblico per l’assegnazione degli incarichi delle perizie, VOCE di spesa ben superiore alla prevenzione. Forse c’è qualcosa che tocca!!!
    Grazie come sempre.

    (Roberto Malvolti)

  2. Limitare i danni? Questa è la mia “ricetta”
    Primo “ingrediente” la rotazione delle squadre! Fino a quando Tizio caccerà a Collagna, Caio a Villa e Sempronio a Vetto sarà forte la tentazione di PASTURARE i cinghiali (pratica molto diffusa e VIETATA dalla legge) per trattenerli in quella zona. Avremo così densità molto più elevate di animali, con conseguente aumento esponenziale dei danni arrecati. Secondo ingrediente: ogni anno il Piano di prelievo provinciale prevede un certo numero di cinghiali da abbattere IN SELEZIONE (come avviene per caprioli, daini e mufloni). Che fine fanno questi cinghiali? A chi vengono assegnati? Sulla base di quali criteri? Sono selecontrollore da circa 10 anni e MAI ho visto uno di questi cinghiali da abbattere in SELEZIONE al Centro di raccolta e controllo di Rosano! Perchè?

    (Umberto Gianferrari)

  3. La totalità della gestione faunistica venatoria
    Carissimi colleghi cacciatori, non voglio entrare in compiti di competenza della Provincia in merito alla gestione faunistico-venatoria della fauna selvatica, ma a mio avviso alcune precisazioni bisogna farle. Premetto che per quanto riguarda il risarcimento danni esiste anche un ordine del giorno bipartisan fatto ad hoc per tutelare gli agricoltori in Comunità montana. Credo che ci sia grossa differenza fra foraggiamento e pasturazione e quindi invito l’amico Umberto ad evitare quelle che a mio avviso sono palesi contraddizioni. In ultimo se Tizio caccia a Collagna, Caio a Villa e Sempronio a Vetto bisognerebbe, prima di puntare il dito, valutare se gli attori sopra citati riescono a portare a termine le quote prefissate di abbattimenti e qualora non riuscissero bisognerebbe verificare le reali motivazioni che a mio avviso non sono certo da accreditare alla scarsa densità faunistica. Molte volte fare gestione faunistica dove l’agricoltura è ai minimi termini è molto più difficoltoso e richiede un impegno maggiore.

    (Marino Rivoli)

  4. Estinzione
    A mio parere recinzioni e risarcimenti dei danni servono a ben poco visto anche il confine del Parco molto vino a dove trovano rifugio. Una buona soluzione sarebbe l’estinzione, visto che non è una specie autoctona, presente solo negli ultimi 30 anni nel nostro territorio.

    (Stefano Dolci)

  5. Poke balle…
    Credo sia il titolo di un programma di @CTelereggio#C, che ben si presta, in questo caso. Tu, Marino, sei uno dei pochi fortunati che caccia i cinghiali a Collagna, dove abbondano, per poi scendere a Felina a cacciare i caprioli, dove abbondano. A molti cacciatori vettesi e castelnovesi è vietato fare altrettanto… I bidoni sugli alberi riempiti quasi quotidianamente di mais come li chiami? Pasturazione o foraggiamento? Se vuoi posso inviare alcune foto chiarificatrici… Ciao.

    (Umberto Gianferrari)