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Anche in Appennino il progetto “Re Mida Food”

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Sta per sbarcare anche in montagna il progetto “Re Mida Food”, partito da ormai tre anni a Reggio grazie alla collaborazione tra enti locali, grande distribuzione ed associazioni di volontariato. Il progetto ha le basi nella legge definita “del Buon samaritano”, la 155 del 2003, che disciplina la distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale. In montagna hanno aderito all’iniziativa i comuni di Castelnovo ne' Monti, Casina e Vetto: grazie alla collaborazione dei supermercati Sigma, Conad, Coop ed Ecu del territorio sarà organizzata la distribuzione gratuita agli indigenti ed alle famiglie in difficoltà di prodotti alimentari, che per questioni di estetica della confezione o di scadenza a breve vengono tolte dagli scaffali dei punti vendita.

In pratica si attiva un circuito virtuoso e solidale che avrà una modalità di donazione continuativa nel tempo: a Reggio, dato il grande successo, gradualmente la consegna di pacchi è diventata persino giornaliera, arrivando a più di 16 mila pacchi consegnati al mese. Numeri che ovviamente in Appennino saranno diversi, ma che potrebbero essere vitali per famiglie in condizioni di difficoltà.

Ieri l'altra mattina si è svolto un incontro preparatorio a Castelnovo, in attesa che venga ufficialmente firmato dai diversi soggetti interessati un protocollo ufficiale (che sarà sottoscritto da Provincia, comuni, supermercati, Ausl, Enìa ed associazioni). Erano presenti in Municipio il sindaco Gian Luca Marconi, l’assessore provinciale Marcello Stecco, il dottor Maurizio Rosi che segue il progetto da parte dell’Ausl, i rappresentanti dei supermercati montani e delle associazioni di volontariato che parteciperanno al progetto (soprattutto Auser, Caritas ed Associazione nazionale Alpini).

Ha spiegato Marconi: “Per noi è una iniziativa molto importante, che rafforza la già solida rete sociale su cui la montagna può contare e si affianca ad altre iniziative simili già in atto, sostenendole ed incrementandole. E’ una dimostrazione concreta di come, semplicemente attraverso nuove sinergie e collaborazioni, alimenti che potrebbero andare sprecati o buttati diventano vitali per famiglie in condizioni di bisogno”.

Ha aggiunto Marcello Stecco: “Ovviamente non intendiamo cambiare iniziative che siano già attive sul territorio (a Castelnovo opera da alcuni anni il progetto “Brutti ma buoni”, grazie al quale Coop consumatori insieme ad Auser ha già consegnato decine di pacchi alimentari, ed anche il “Punto di ascolto” Caritas che distribuisce ai bisognosi indumenti ed alimenti, ndr); anzi, il nostro intento è facilitare l’esistente e dare maggiori sicurezze e continuità al recupero ed alla distribuzione degli alimenti a famiglie ed associazioni. E’ importante la presenza dell’Asl a supervisionare il progetto per tutte le garanzie normative, così come il coinvolgimento di associazioni importanti, che a livello provinciale, per fare qualche nome, sono Arci, Caritas, Auser, Croce Verde, Croce Rossa, Servire l’Uomo, Associazione Giovanni XXIII.

Un ringraziamento va ai supermercati ed alla collaborazione di Enìa. E’ un progetto ancora più importante in un momento come questo in cui a causa della crisi ci sono maggiori bisogno sociali. Se riusciamo a dare risposta è solo grazie ai principi della nostra comunità: la coesione sociale e la prossimità alle famiglie”.

Ha concluso il dottor Rosi: “In questi tre anni di applicazione a Reggio i risultati sono stati estremamente positivi. Ad essere distribuiti sono prodotti ancora perfettamente buoni ma non più commerciabili perché, ad esempio, si è ammaccata o macchiata la confezione, si è staccata una etichetta, ma il contenuto è ancora perfettamente integro. Oppure prodotti che abbiano la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro…”, e la cui data si sia fatta molto prossima o sia stata superata da poco. Sono prodotti ancora buoni, ma che necessitano un consumo rapido, per questo i destinatari ideali sono le famiglie nel bisogno a cui, con il meccanismo che si è creato, i pacchi arrivano molto in fretta. Ovviamente vengono osservati tutti i criteri di buona conservazione e si ha una alta attenzione perché ciò che arriva ai destinatari sia ancora di buona qualità. In tre anni non ci sono stati mai problemi o lamentele”.