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Crisi, in montagna sempre più critica la situazione. Lo dice il tavolo di Anteverto

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I dati illustrati nel corso dell'ultimo incontro del tavolo-osservatorio Anteverto restituiscono una situazione di aggravata difficoltà nella zona della Montagna.
Daniela Gigli, responsabile del centro per l'impiego di Castelnovo ne' Monti, evidenzia come peggiorino i dati della disoccupazione a fine aprile, con un incremento del 44 per cento nel primo quadrimestre 2009, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nello stesso periodo gli avviamenti al lavoro si riducono del 32 per cento.

I comparti maggiormente in difficoltà risultano quello metalmeccanico, seguito subito dopo dal settore ceramico e delle costruzioni.

Crescono per contro le richieste di assistenza ai servizi sociali dei comuni, come spiega la stessa responsabile del Cpi, ed è evidente l'aumento del disagio anche da parte di coloro che vivono per la prima volta questa situazione e non sono mai stati abituati a ricorrere all'assistenza pubblica.

La stessa Cassa integrazione ordinaria nella zona è schizzata dalle poche unità di fine marzo a oltre 200 lavoratori interessati, senza considerare le sospensioni lavorative nel settore artigiano e la Cassa integrazione straordinaria che riguarda alcune altre centinaia di lavoratori.

Su questi dati si innesta la riflessione di Dusca Bonini, della Cgil, che rileva un crescente livello di disagio tra i lavoratori e le lavoratrici, di fronte a difficoltà economiche crescenti e paura di perdere il posto di lavoro. I dati occupazionali sono confermati dai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali.
Matteo Poletti, dell'Associazione industriali, segnala un calo medio degli ordinativi nelle aziende associate del 50 per cento, con punte in alcune realtà anche del 70 per cento. Gli fa eco Piero Ruffini, della Cna, che segnala come il calo nelle aziende artigiane si stia assestando attorno all'80 per cento. Anche Piero Ferrari, dell'Api, conferma le difficoltà crescenti nelle associate. In coro dunque i rappresentanti delle associazioni di categoria confermano una visione da parte del mondo imprenditoriale ancora pessimista, almeno a breve termine, che non vede all'orizzonte segnali di ripresa.

Unica lieve nota di ottimismo segnalata dal rappresentante dell'Api Ferrari riguarda il settore delle costruzioni, che vive una parziale ripresa, in particolare dettata dall'avvio di diversi cantieri di opere pubbliche nel distretto.

Un dato invece negativo e ripreso un po' da tutti gli intervenuti è il ruolo negativo ancora una volta giocato dal sistema creditizio che non favorisce le aziende in difficoltà, ponendo una serie di vincoli e condizioni sempre più difficili nel fare ricorso al prestito bancario. In questo quadro di difficoltà crescente, le diverse iniziative messe in campo fino a oggi dalla Provincia e dai Comuni riescono ancora a permettere una tenuta del tessuto sociale, ma la vera sfida, segnalata da parte dei presenti all'incontro, si presenterà dopo l'estate, quando il quadro della situazione vedrà sicuramente un peggioramento dovuto anche al perdurare della crisi.

Allora dovranno essere messi in campo tutti gli strumenti che, sia a livello regionale con l'Accordo recentemente sottoscritto per gli ammortizzatori "in deroga", che a livello provinciale e locale con ulteriori interventi di "sostegno al reddito", dovranno essere dispiegati per impedire al sistema economico di entrare in una crisi irreversibile e ai lavoratori di essere meglio attrezzati per affrontare le sfide future.

In proposito la Provincia sta approvando le nuove attività formative per i disoccupati e i cassintegrati, e ha appena emanato un bando per la formazione rivolto alle imprese e ai lavoratori, per riqualificare il loro livello di professionalità o riconvertire quei settori e lavoratori che non potranno "agganciare" la ripresa futura.
Dalla prossima settimana in tutti i Centri per l'impiego della Provincia sarà possibile avere informazioni sui corsi programmati.

2 COMMENTS

  1. Curiosità
    Mi ha incuriosito l’ultima frase: “In proposito la Provincia sta approvando le nuove attività formative per i disoccupati e i cassaintegrati e ha appena emanato un bando per la formazione rivolta alle imprese e ai lavoratori, per qualificare il loro livello di professionalità o riconvertire quei settori e lavoratori che non potranno ‘agganciare’ la ripresa futura”. Mi sono chiesto, così, solo per curiosità, quali possano essere queste “nuove attività formative” di cosa possano informare e ancora se ci voleva il tavolo di “Anteverto” per diagnosticare la crisi in montagna!! Non voglio dare consigli a chi è più esperto di me, ma ancora mi sono chiesto: e se invece si provasse a togliere questo tavolo di “Anteverto” questa crisi ne avrebbe un vantaggio o uno svantaggio??? Tutti i partiti e quasi tutti i politici si sono detti d’accordo ad eliminare le province e molti altri enti inutili, ma ora gli stessi politici ci chiamano a votare proprio per la provincia!!! Con quale spirito andrò a votare???
    Non ho letto una sola mezza riga sulla tassazione troppo, esageratamente alta, e sugli studi di settore che nessuno parla di aggiornare e che in pratica si sono autosballati, al punto che se pagheremo le tasse che ci chiederanno in base ai parametri attuali non ci rimarranno nemmeno le briciole per vivere!!!
    Ma nemmeno una riga sui nostri stipendi netti da dipendente che sono alla lunga sotto la media europea!!!

    (Elio Bellocchi)

  2. La capacità di essere solidali
    Perché non ci confrontiamo su questi temi così importanti per la nostra comunità? Molte famiglie fanno fatica ad arrivare a fine e mese e la crisi attuale ha fatto scivolare molte famiglie in un situazione di disagio estremo. L’emergenza c’è e si tocca con mano. Molti hanno vergogna e non si rivolgono alle istituzioni, le quali non possono disporre di tutte le risorse necessarie per far fronte all’emergenza. La soluzione è solo di tipo economico? Non credo. Dobbiamo fare un salto di qualità tutti. Occorre riscoprire al più presto la rete personale di relazioni di ognuno di noi, per conoscere le situazioni e, insieme, fare quello che è più naturale: uscire dal guscio e aiutarci. E’ di questo tipo di comunità che abbiamo bisogno. Quello che i servizi possono e debbono fare è coordinare le iniziative con i gruppi di volontariato, la grande risorsa del nostro territorio. La nostra sicurezza dipende anche dalla nostra capacità di essere solidali.

    (Silvio Bertucci)