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L’estate sta iniziando

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L’estate sta arrivando, è finita la scuola. Per le famiglie, il solito gravoso impegno di come occupare i figli! E’ un problema serio per tutti, ma in particolare per le famiglie che hanno difficoltà economiche, dove papà e mamma lavorano e i nonni non ci sono o abitano lontano. Claudio Magris scrive che “l’estate è propizia all’infanzia, all’amicizia, all’amore, a quegli stati d’animo in cui si vive nel presente, senza distruggerlo facendolo passare più rapidamente possibile per raggiungere qualcosa d’altro, come accade invece così spesso o quasi sempre nelle nostre giornate”.

Ma quando il presente è poco vivibile o si è soli o si è immersi “nel branco”, l’estate non è più così propizia. Per fortuna ci sono gli oratori, i campi estivi, almeno per un certo periodo.

Personalmente ho cercato di preparare i miei studenti alle vacanze, lasciando loro alcune parole chiave, che riassumono le tante che ho detto loro durante l’anno scolastico, quando al mattino, li accoglievo a scuola e davo loro il “buon giorno”.

Sono parole semplici, facili da memorizzare: la vita è preziosa, attenti a viverla bene, amando il proprio corpo, evitando di lasciarvi ingabbiare da sostanze e cose, amando lo sport, il gioco; la vita è eterna, va oltre la morte, apre gli orizzonti dell’Oltre, dell’incontro con Dio; la vita è amore: si può vivere anche senza amore, ma è molto triste il tempo di chi non ama e non è amato; la vita è responsabilità: devi sapere rispondere delle tue parole, delle tue scelte, che possono compromettere il futuro tuo e di quelli che si legano a te; la vita è grazie: chi non ringrazia, non ama, gli manca quella finezza spirituale ed umana, che gli permette di rapportarsi con le persone, riconoscendo che abbiamo bisogno della loro amicizia, della loro presenza, del loro aiuto. Chi afferma di non aver bisogno degli altri è uno che certamente ha sofferto qualche tradimento o abbandono oppure si sente talmente pieno di sé da rifuggire dagli altri o da utilizzarli soltanto.

Le vacanze possono annegare nella noia i nostri giovani, se non si offrisse loro il modo e lo spazio per vivere liberi, responsabili, misurando la propria capacità di amare, nel tempo e oltre il tempo. Da parte di gruppi, associazioni, movimenti, parrocchie e oratori ci sono proposte forti, che maturano la propria personalità, che fanno sì che l’estate non sia il tempo del banale, del vuoto, dell’inutile. Ci sono giovani che le sanno coglierle al volo, altri invece che le rifiutano perché non sono stati preparati alla lontana scegliere tra l’inesistenza e l’esistenza, tra le cose per le quali vale la pena vivere e… morire e quelle superficiali, che appiattiscono e annullano il bello, che ognuno ha dentro di sé.

4 COMMENTS

  1. CAMPETTO
    Ma quest’estate portate i vostri figli al campetto dell’Oratorio: dall’8/06 al 18/07 tutti i giorni dalle 14.30 alle 17.00 un gruppo di educatori farà giocare tutti bambini e ragazzi! E’ necessaria però l’iscrizione all’Anspi per motivi di assicurazione, ma la spesa è una sciocchezza! Inoltre il campetto offre servizio bar!

    (Chiara)

  2. Non so se a casa è meglio
    Ho letto il commento sopra e non capisco questa cattiveria gratuita, questo piacere sottile nello screditare luoghi e quindi persone che si impegnano soprattutto in oratorio. In questi giorni sono passata molte volte dal campetto e quello che ho visto erano bambini e ragazzi che giocavano (come è giusto che sia) e si divertivano, qualche adulto che lavorava o semplicemente era lì come punto di riferimento x i ragazzi. Nulla di quello che lei dice… senza neppure firmarsi… Mi dispiace per suo figlio… forse, visti i presupposti, sarebbe meglio che non restasse a casa.

    (Mara)

  3. Campetto
    Mi fa sorridere il commento del signor/a “commento firmato”. Il bar del campetto serve solo per bibite o gelati… E in quanto al turpiloquio… beh… mi sembra che l’oratorio sia uno dei pochi luoghi dove si cerca di fare un minimo di attenzione a queste cose, dove si cerca di correggere un linguaggio ormai diventato di uso comune. Ci saranno tutti i giorni educatori a organizzare qualcosa per intrattenere i ragazzi, cose semplici come una partita di pallavolo o calcio. Lei può benissimo decidere di tenere a casa suo figlio, mi dà solo fastidio il giudizio implicito che c’è nel suo commento. Più che altro mi sembra una occasione persa. Io le consiglio di provare… almeno una volta, poi deciderà.
    Cordiali saluti.

    (Annalisa)