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Un documentario su don Artemio Zanni

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A quasi vent’anni dalla morte, don Artemio Zanni, parroco di Felina dal 1945 al 1990, sarà ricordato e studiato dall’Università di Modena e Reggio. Tutto è nato da un’iniziativa della facoltà di Scienze della comunicazione che, sul finire dello scorso anno, aveva messo in cantiere una ricerca sui vecchi filmini “8” e “super8 mm”. Grazie a un giro di fortunate conoscenze sono così giunti all’Università anche i vecchi filmini di don Artemio girati in occasione delle più varie iniziative sia di “Casa nostra” che della parrocchia.

Matrimoni, gite, feste di carnevale, presepi viventi, viaggi in Africa e in India, personaggi di Felina (che ricorda la celebre Euridice?), tutto finiva per essere ripreso dalla cinepresa di don Artemio. Compassati signori felinesi che oggi sono nonni ricompaiono in queste filmine quando ancora frequentavano la scuola elementare o davano i primi calci al pallone sul campetto della parrocchia.

Dietro le immagini di una Felina degli anni ’50, i docenti dell’Università hanno colto lo spessore del personaggio e, da qui, è nato un ulteriore progetto: produrre un cortometraggio sulla figura multiforme di don Artemio: parroco, educatore, fondatore di “Casa nostra” e del lebbrosario di Bombay. All’iniziativa partecipano non solo docenti della facoltà di Scienze della comunicazione, ma anche il professor Alberto Melloni, docente di storia del cristianesimo presso la stessa Università, direttore della Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, membro dell’Académie des sciences réligieuses di Brixelles, scrittore e collaboratore del Corriere della Sera. Oltre a Melloni parteciperanno lo scrittore Giovanni Cattabriga e il ricercatore Paolo Simoni.

Il progetto, che già era stato annunciato per questa estate, slitterà a settembre per consentire la partecipazione del registra Giuseppe Baresi che dirigerà le riprese.

Questo il calendario delle varie iniziative:
- ad agosto, in data da stabilire, una serata dedicata alla proiezione di una selezione di filmine di don Zanni, con lo scopo di diffondere la notizia e sollecitare i ricordi dei felinesi e di quanti lo hanno conosciuto o che potranno riconoscersi nei filmati;
- dal 9 al 20 settembre sarà a Felina una equipe di studenti e di docenti dell’Univesità con il ricercatore dottor Paolo Simoni per girare il documentario e per intervistare quanti hanno ricordi interessanti da far conoscere. Resteranno a tempo pieno e alloggeranno presso il centro parrocchiale che, per quei dieci giorni, diventerà in certo qual modo una succursale dell’Università.

“Pubblichiamo volentieri queste notizie – scrive ancora il Bollettino della comunità della zona pastorale di Felina, Gatta, Gombio, Villaberza, S. Giovanni – perché sappiamo quanto don Artemio meriti un tale riconoscimento. E perché la sua figura venga a risaltare in tutta la sua complessità per l’opera eccezionale da lui svolta in tempi nei quali Felina era ben lontana dal benessere – soprattutto materiale – del giorno d’oggi invitiamo quanti hanno ricordi personali o materiale documentario a prepararsi. Settembre sembra lontano, ma è alle porte”.

2 COMMENTS

  1. Don “magna magna”
    A Felina, si sa, fanno prestissimo ad appiopparti un soprannome… Proprio a quest’ora don Zanni si affacciava alla finestra di “Casa Nostra” e gridava “ANDOM A MAGNER!” (tradendo così le sue origini della bassa reggiana… ). Il “RICHIAMO” non era indirizzato tanto ai suoi orfanelli(già a tavola, amorevolmente seguiti anche da assistenti del CALIBRO dell’attuale prof. Giovanelli), quanto agli operai felinesi e a tutti coloro che non avevano di che mangiare. Le cuoche dell’orfanotrofio sbuffavano un po’, poichè a volte il cibo bastava appena per tutti i commensali… Non solo, se morivano un padre o una madre di famiglia felinesi o castelnovesi, don Artemio invitava a cena i famigliari, anche più volte, cercando di distrarli dall’immenso dolore… Credo che potrebbero bastare questi due piccoli aneddoti per dare la misura di quanto grande fosse don Zanni. Del resto è possibile stimare la qualita di un Barolo contenuto in una botte da 500 litri assaggiandone qualche decilitro? La risposta è SI’, naturalmente! Perchè i grandi uomini hanno la prerogativa di essere tali anche nei piccoli gesti!

    (Umberto Gianferrari)

  2. Altre due “pennellate”
    Mamma, legatissima a don Zanni, mi racconta altri aneddoti. Due di questi vado a raccontare. A) La costruzione di Casa Nostra costò a don Artemio lacrime e sangue; vi fu un periodo in cui le cambiali arrivavano a ripetizione… Che fare? Molto semplice: bastava buttarle subito nel cestino della carta straccia! B) A certi funerali vi era grande sventolio di bandiere rosse… Gli “SBANDIERATORI” sapevano però che dette bandiere dovevano restare FUORI dalla Chiesa (era l’epoca dei preti anticomunisti!). Meglio accettare questa limitazione imposta da don Zanni, col quale, vista la stazza, era meglio non fermarsi a discutere…

    (u.g.)