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Più tutela idraulica in montagna con le bonifiche e la Comunità montana

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Entra nella fase attuativa il protocollo d’intesa siglato negli scorsi anni dalla Comunità Montana e dagli enti di bonifica Parmigiana Moglia Secchia e Bentivoglio Enza. Un accordo importante anche da un punto di vista dell’impegno economico visto le cifre iscritte a bilancio 2009 dai consorzi per un totale di 100.000 euro mentre la Comunità montana dell’Appennino Reggiano farà fronte con un investimento di 50.000 euro.

“Quest’anno – sottolineano Marino Zani e Emilio Bertolini, presidenti rispettivamente della Parmigiana Moglia Secchia e della Bentivoglio Enza - tema centrale degli interventi sarà la valorizzazione delle acque nel territorio della montagna reggiana”.

Due i diversi bacini idrografici sui quali si interverrà: dalla parte del Secchia i progetti interessano il torrente Lucenta e il Rio Carano, che scorrono sul territorio comunale di Baiso, mentre, per quanto riguarda il bacino idrografico dell’Enza, gli interventi saranno concentrati sul torrente Tassobbio, nei tratti di pertinenza del Comune di Castelnovo Monti e Casina.

“Si tratta – spiega Vito Fiordaligi, direttore dell’ente consortile Parmigiana Moglia Secchia - di interventi integrati volti, da una parte ad incrementare la sicurezza idraulica del territorio e dall’altra alla valorizzazione dei vari aspetti ambientali”.

“Urgente - sottolinea Pietro Torri, dirigente dell’area montana della Parmigiana Moglia Secchia - la regimazione idraulica del torrente Lucenta dove l’erosione sta minacciando la stabilità della strada comunale fondovalle Lucenta. Sia il Torrente Lucenta che il suo affluente del rio Carano - conclude Torri - necessitano di opere di consolidamento delle sponde, posizionando massi ciclopici, risagomando alcune sezioni idrauliche per ovviare fenomeni di esondazione ed erosione delle sponde”.

Gli fa eco Aronne Ruffini della Bentivoglio Enza, sottolineando come “Il torrente Tassobbio, affluente dell’Enza, presenta un bacino particolarmente degradato dovuto all’abbandono e all’incuria”. Un progetto quello elaborato dalla Bentivoglio Enza i cui lavori riguarderanno l'eliminazione della vegetazione infestante, pulizia ed asportazione sia di materiali inerti che di rifiuti spesso abbandonati sulle sponde, nonché interventi di difesa spondale da eseguirsi con tecniche a basso impatto ambientale dove prevarrà l’uso di materiali, quali, il legno e la pietra.

“E’ possibile – concludono Emilio Bertolini e Marino Zani - garantire sicurezza idraulica e al contempo migliorare l’ambiente naturale. Basilare però risulta unire le forze e condividere progetti come queste azioni con la
Comunità montana dimostrano”.

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