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“Un comitato per la statale-mulattiera 63”

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Un comitato per la statale 63. La notizia rimbalza oggi a Castelnovo ne' Monti, centro amministrativo e anche geografico dell'Appennino reggiano, attraversato da questa strada e che su questa strada - almeno finchè non arriverà la stazione ferroviaria oppure l'aeroporto - riversa tutte le proprie speranze di rimanere collegato decentemente al mondo.

Siccome sono anni e anni che, ormai da chiunque, si continua a sollecitarne la sistemazione (ma ora, in mancanza di questa, ci si limita più prudentemente almeno a chiederne una sufficiente manutenzione), un cittadino castelnovese molto attivo nel dibattito pubblico locale, Roberto Malvolti, ha deciso di rompere gli indugi e di "scendere in strada".

"Molto spesso i lettori di Redacon mi avranno visto commentare le notizie sulla nostra malandata SS 63. Le mie note non erano vergate 'per partito preso', ma erano sostenute da una situazione di fatto o da un confronto con altre strade a noi vicine. Ho utilizzato la frase ‘benvenuti all'inferno’ per descrivere la situazione della ‘mulattiera’ nel mio ultimo commento inviato circa un mese fa, quando chiedevo l'aiuto del comandante della Polizia stradale e dei Carabinieri e auspicavo una sorta di manifestazione eclatante da parte dei cittadini della montagna”.

E quindi ora che intende fare?
“Penso che i tempi siano maturi per fare qualcosa di più, visti anche i silenzi dei nostri politici e delle amministrazioni locali. Pertanto sono fermamente intenzionato a verificare se vi siano le condizioni per costituire un comitato per la SS 63. Quindi lancio un appello che rivolgo a tutti coloro che hanno a cuore la nostra strada e che la utilizzano non solo per lavoro ma anche per visitare il nostro splendido Appennino”.

Conclude Malvolti: “Le adesioni sono aperte, scrivete alla mia mail, [email protected], oppure inviate un sms al numero 3337288888. Sarà mia cura rispondervi ed informarvi circa data e luogo del primo incontro”.

 

6 COMMENTS

  1. Mulattiera = muli!?
    Come ti ho detto “dal vivo”, questa idea mi pare buona. Spero troverà il supporto di tanti montanari, a prescindere dalla loro fede politica. Credo sia l’ora di fare sul serio, come ad esempio bloccare la SS 63 poco dopo IL BOCCO, salendo in direzione Cerreto, a sinistra, dove c’è il bivio che porta, col vecchio tracciato, a Casina (così la prima manifestazione NON bloccherà il traffico del percorso “GALLERIE”). Chissà quanti senatori, onorevoli, consiglieri regionali o provinciali o comunali aderiranno? Ma questa è solo un’idea. Fiumi di parole sono stati spesi e oceani di colpe, tirati addosso vicendevolmente, da destra a sinistra e viceversa. E’ giunta l’ora di fare sul serio. Qualora poi l’adesione dei montanari al progetto si rivelasse malauguratamente scarsa… Beh, in quel caso dovrai convenire che una mulattiera è proprio quel tipo di via che noi ci meritiamo…

    (Umberto Gianferrari)

  2. Tra tutte le azioni possibili…
    Ragazzi, iniziative da intraprendere ce ne sarebbero tante, ma perchè tutte le volte che si parla di manifestare per la statale si propone di bloccarla? A me pare una assurdità, anche perchè gli unici a ottenerne disagio sarebbero proprio coloro che la utilizzano tutti i giorni: sarebbe come se dei carcerati facessero lo sciopero della fame per chiedere l’aumento delle razioni di cibo…

    (Commento firmato)

  3. Rispondo a “Commento firmato”
    La invito a rileggere attentamente il mio commento… Potrà così notare un NON maiuscolo riferito al blocco del traffico. Quel “moncone” di SS 63 risulta ad oggi, di fatto, in disuso. Ritengo comunque che quando si vuole dare battaglia sul serio occorrano dure prese di posizione… Meglio allora salire su di una GRU invece che su di uno sgabello… Malvolti sa bene che se intende condurre una battaglia “alla camomilla” potrà contare sull’appoggio di tanti, ma NON sul mio…

    (Umberto Gianferrari)

  4. Di chi la vera colpa?
    Mi affianco all’amico Roberto nel chiedere una migliore manutenzione della statale 63, ma vorrei porre una domanda a tutti coloro che chiedono questo tipo di intervento: la colpa delle condizioni della 63 di chi sono? Provate a chiedervi che effetto hanno 4 camion di diverse tonnellate di peso che almeno 4 volte al giorno ciascuno fanno la tratta che va da Collagna a Gatta e ritorno carichi di materiale inerte di asportazione della cava di Collagna? Da tempo dico questo: non si può pretendere di schiacciare un budino con una scarpa e pretendere anche che questo rimanga intatto!!!!! Le strade di montagna, da che mondo è mondo, sono sempre soggette a smottamenti, ancor di più nella nostra montagna dove il terreno così argilloso non permette un corretto defluvio delle acque piovane e dove spessissimo vediamo delle piccole e grandi frane dovute all’instabilità geologica del nostro terreno. Se poi ci facciamo passare sopra dei camion a pieno carico, fate un po’ voi. Forse, invece di impedire l’escavazione dei fiumi (cosa che da sempre si è fatto) e lasciare così che gli stessi fiumi esondino e spazzino via le varie strade o piste che dir si voglia, sarebbe meglio evitare che questi camion sfondino il manto stradale causando ingenti danni e conseguentemente innumerevoli spese di gestione della strada stessa.

    (Fabio Mammi)

  5. Di chi è la colpa
    Perchè si parte cercando dei colpevoli? L’unico colpevole è l’Anas e la sua gestione secolare. Poi per non rovinare le strade forse è meglio costruirle e lasciarle chiuse. Le strade si fanno per essere percorse dai mezzi. E’ sbagliato parlare di un argomento e poi parlare del mondo. Se si vuole risolvere bisogna concentrarsi sul problema.

    (Enrico Bini)