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Albertini ancora all’attacco: “Giovanelli stizzito”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Dal presidente del Parco nazionale, Fausto Giovanelli, mi aspettavo questa reazione piuttosto stizzita. Il guaio è che negli ultimi vent’anni, in modo particolare in montagna, si è creata una classe dirigente poco abituata alle critiche, convinta che le proprie scelte siano sempre le migliori in assoluto. Anzitutto tengo a precisare che io sono un piccolo artigiano di Toano, non un politico a tempo pieno come paventato da qualcuno, anche se ora siedo in Consiglio provinciale, e che non passo il tempo ad inventare foto compromettenti contro la sede del Parco, che ho personalmente visitato e fotografato lunedì 10 agosto insieme a due abitanti del luogo.

E proprio davanti a questi due testimoni l’unica persona presente negli uffici da me visitati (al piano superiore), alla richiesta di come mai non fosse presente nessun dipendente, mi ha risposto che l’unica impiegata della struttura era andata in ferie la mattina stessa. A questo punto o io mi sono inventato tutto - comprese le due persone che mi accompagnavano - oppure è il presidente Giovanelli a frequentare poco la sede del Parco che lui stesso presiede. Se c’è qualcosa di vergognoso in tutta questa faccenda è solo la mancanza del personale addetto a ricevere i turisti in pieno Ferragosto.

Vorrei inoltre precisare che non era mia intenzione offendere gli abitanti di Sassalbo (compresi i loro amministratori), di cui porto bei ricordi fin dalla prima volta che da ragazzino fui ospite di un loro concittadino; permettetemi però di obiettare che questa è stata definita la sede principale del Parco nazionale tosco-emiliano. E allora, senza nulla togliere al bel paese di Sassalbo, torno a invitare tutti a visitare la sede per rendersi conto non tanto del disordine da me documentato - tempestivamente, ne sono certo, risolto - ma del fatto che questa sede possa o meno rappresentare un Parco nazionale.

Inviterei inoltre il sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi, come molti sindaci del nostro Appennino, ad avere più coraggio nel chiedere appoggio alle corrispettive province per ottenere strade di fondovalle, unica risorsa per far tornare gli emigrati dai nostri monti alle loro case, comprese le giovani generazioni, come la Lega Nord sostiene da tanti anni.

Quello che noi contestiamo al presidente Giovanelli è la visione sbagliata di chi chiede ai montanari di rinunciare a strade di fondovalle a favore del Parco: ma con il tempo anche Giovanelli si accorgerà che la gente darà ragione a noi, perché la Lega sa anche ascoltare.

(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)

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- La polemica / Romano Albertini: "Parco nazionale, trasloco non ancora completato". Fausto Giovanelli: "Balle clamorose e disoneste" (20 agosto 2009)

3 COMMENTS

  1. Non cambiamo argomento
    Albertini non cambiare argomento, una sede amministrativa non è un Centro visita e nemmeno una fondovalle.
    Ricapitoliamo.
    1. La sede del Parco a Sassalbo non assomiglia alla reggia di Versailles né ai canoni dei palazzi del potere. E’ una umile ex scuola ristrutturata con semplicità e rigore, per volere e finanziamento del Commissario nominato dal ministro Matteoli, cioè del governo di centrodestra (che comprendeva allora come ora nel ruolo di sostenitori non particolarmente perspicaci anche quello della Lega Nord). Come a Succiso, il recupero della scuola divenuta inutile per l’emigrazione è un segnale della volontà del borgo di avere un futuro.
    2. La sede di Sassalbo funziona bene e regolarmente in collaborazione con la sede di Cervarezza con la presenza di Angelo Giannarelli (ufficio tecnico), Alessia Maggiali e Caterina Bertolini (segreteria), Erika Sacchelli (ragioneria), un giovane collaboratore volontario, una architetto in stage (appena terminato), oltre al direttore Giuseppe Vignali. A ciò si aggiunge la presenza saltuaria di altri collaboratori del Parco.
    3. Sulle pareti sono collocati grandi quadri-fotografia di paesaggi d’Appennino di James Bragazzi. Sulle scrivanie funzionano regolarmente telefoni fissi e pc già pieni di files e di programmi di gestione dell’Ente a partire dal protocollo. Tutto ciò occupa stabilmente i 4 uffici collocati al primo piano.
    4. Al pianterreno sono esposte alcune vele sul tema “Parchi di mare e d’Appennino”. Per il resto lo spazio è in attesa di ospitare stabilmente un bar–punto informazione del Parco e altresì una sala multimediale destinata alle riunioni del Parco, a centro civico e altresì a centro delle attività del progetto Parco nel Mondo.
    5. In questi giorni, a partire dal 13 agosto, il pianterreno è occupato da una mostra visitatissima e apprezzata su foto d’epoca del borgo e della gente di Sassalbo. La mostra è diffusa anche nelle aie del paese con gigantografie in bianco e nero.
    6. Il 13 agosto nella sede si è tenuta l’inaugurazione della mostra fotografica e la cerimonia di attestazione di cittadinanza affettiva a Emanuele Bertocchi, curatore della raccolta, che è ancora in corso di sviluppo, e sarà uno dei punti di partenza del progetto Sassalbo nel Mondo. In seguito si è tenuta una festa che ha coinvolto l’intero borgo e molti visitatori.
    7 Nel mese di settembre, grazie al Parco, a Sassalbo ci sarà il segnale della telefonia cellulare che ancora manca.
    8. Le foto del perspicace detective–reporter–ronda padana sono state scattate proprio all’inizio dell’allestimento della mostra, ma non documentano proprio un bel nulla se non lo stato d’animo, non particolarmente nobile né obiettivo, con cui l’autore ha “visitato” Sassalbo, forse troppo lontano per i suoi orizzonti orgogliosamente padani e perciò troppo corti, né documentato, le nuove pavimentazioni (via dei Lombardi) realizzate in buona parte del borgo dal Parco, pur avendoci certamente camminato sopra. Ringraziamo l’autore delle critiche che non apprezziamo per niente nel metodo né nel merito né nell’animus visceralmente distruttivo e pochissimo concreto, per avere consentito di raccontare e documentare meglio a tutti il lavoro del Parco nazionale a Sassalbo. Non è da apprezzare invece un modo di far politica fondato non sul fare positivo ma su uno stupido scandalismo, sulla pregiudiziale ostilità a tutto ciò che non è proprio, si tratti di badanti, immigrate, parchi, lingua italiana, inno nazionale, nella pretesa di presentarsi come oppositori e fustigatori di costumi quando si è perfettamente organici e da tempo al potere e alla politica dominante nel paese, salvo abbaiare a destra e a manca per rendersi visibili.
    9. Portare funzioni direzionali nei borghi proprio là dove da tempo le funzioni scivolano via verso il basso non è cosa facile. Il Parco ha accettato questa sfida controcorrente affrontando difficoltà di ogni genere, che dovrebbero essere evidenti ad ogni persona di buon senso. La sfida delle sedi di Sassalbo e Ligonchio non è quella di collocare una pura funzione amministrativa, ma quella di corroborarla con progetti di animazione e sviluppo di due paesi da decenni in calo demografico e ormai davvero in difficoltà.
    10. Ci stiamo misurando con entrambe concretamente coi progetti di qualità – Atelier delle acque e delle energie e Parco nel Mondo. Sia a Ligonchio che a Sassalbo il Parco è molto più avanti di un anno fa. E’ molto molto più avanti di quando due anni fa le sedi erano indeterminate, ma effettivamente collocate a Reggio Emilia città e a Lucca città e gli abitanti della montagna non le avevano neppure mai viste.
    Un viaggetto con foto nel recente passato potrebbe illuminare meglio il presente e far aiutare a comprendere il senso e il valore dei passi concretamente fatti.

    (Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)

  2. Brevi chiarimenti al presidente Giovanelli
    Direi non valga la pena di continuare con il botta e risposta, tanto chi voleva capire ha capito. Ma un suggerimento lo vorrei dare al presidente Giovanelli, anche se un ignorante come me non potrebbe permetterselo. Vorrei dirgli di restare lui sui temi della montagna, altrimenti a forza di concentrarsi sui metodi barbari ed ignoranti dei leghisti nel fare politica non si accorge che la Lega ha raddoppiato i consensi in montagna a discapito dei colti di sinistra. Sapevo già chi ha finanziato Sassalbo e sono pienamente d’accordo, ma sono contro chi vi ha portato la sede del Parco, e lui lo sa.

    (Romano Albertini, consigliere provinciale di Reggio Emilia)

    P.S. – Auguri comunque per le buone iniziative sul Parco, ma ai giovani montanari servono strade, non mostre.