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Viabilità / “Gatta-Pianello: si apra un confronto pubblico dell’area…”

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Ci scrivono: "Sulla manutenzione della Gatta Pianello e i lavori svolti a seguito delle alluvioni della primavera scorsa, il Parco nazionale ha chiesto pubblicamente un incontro a Provincia e Comune di Villa Minozzo, precisando le proprie valutazioni. Il Parco respinge le polemiche pregiudiziali e viceversa è disponibile ad ogni tavolo di confronto ragionato". Proponiamo di seguito la dichiarazione del direttore Giuseppe Vignali, dell'aprile scorso, che smentisce ogni ipotesi di disinteresse e pregiudiziale ostilità del Parco a corretti lavori di manutenzione.

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A distanza di molte settimane – troppe! - dall'ultima piena del Secchia che ha divelto un centinaio di metri della “pista” Gatta-Pianello una forte attesa per la riapertura e una altrettanto forte preoccupazione per il futuro si manifestano tra i residenti e giungono anche al
Parco nazionale. Occorre riaprire subito al traffico, con le dovute cautele e segnalazioni. Occorre farlo sicuramente anche in vista del week-end di Pasqua, nel quale la zona è attraversata e quantomai frequentata da residenti e turisti.

Occorre poi firmare un protocollo operativo tra tutti gli enti interessati sulla futura manutenzione di questa cosiddetta “pista” che, in uno spazio ristretto, coinvolge passioni civili, eccellenze ambientali, criticità idrauliche.

Da un lato non si possono impiegare settimane per un semplice ripristino. Dall'altro questi ripristini, in un'area così delicata, non possono essere realizzati attraverso il meccanismo di cessione di inerti da escavare in cambio di lavori. La manutenzione in futuro deve attuarsi secondo un modello flessibile a minimo impatto ambientale da predisporre a cura delle istituzioni coinvolte e seguendo le appropriate indicazioni del servizio tecnico di bacino. La strada deve essere tenuta il più possibile accostata a monte, ai margini dell'alveo. Il fiume va contenuto accompagnandone la corrente e i movimenti naturali e non con la pretesa di canalizzarlo (anche perché, trovandoci ancora nel medio corso montano anziché in pianura, tale pratica è destinata al fallimento). Non sempre per ovviare a qualche lampadina bruciata è conveniente rifare mezzo impianto... restando al buio per settimane!

La situazione idraulica, ambientale e anche giuridica della Gatta-Pianello è notoriamente particolarmente delicata. Per una regolare e puntuale manutenzione la Regione, la Provincia, il Comune, il Parco dovrebbero approfondire in un protocollo apposito criteri e procedure per operare nelle future occasioni di criticità con tempestività, flessibilità e minimizzazione dell'impatto al tempo stesso.

(Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano)

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3 COMMENTS

  1. Appunto…
    Mi pare evidente che ci debba essere un confronto tra chi “propone” e chi “decide” gli interventi operativi. Vista la proposta/richiesta del direttore del Parco Vignali mi chiedo: COME MAI CIO’ NON E’ ANCORA AVVENUTO?
    Le elezioni sono passate e credo che il tempo ci fosse e ci sia per INTERVENIRE prima del prossimo “disastro annunciato”, foriero di ulteriori disagi ai già disagiatissimi abitanti del crinale appenninico. L’unico ente che si è mosso concretamente è stata la Bonifica…
    Purtroppo la verità è una ed innegabile: MANCA LA VOLONTA’ POLITICA di intevenire seriamente: in primis Provincia e Regione non hanno nessuna intenzione di investire per la messa in sicurezza di una via così importante per chi sul crinale vive e lavora! Meglio allora lasciare che il fiume la danneggi definitivamente, tanto della volontà dei montanari e del loro destino non interessa a chi vive e lavora, profumatamente pagato CON I NOSTRI SOLDI, in pianura… Tanto poche miglialia di voti non influiscono sull’esito delle elezioni provinciali o regionali!

    (Riccardo Bigoi)


  2. Vorrei far notare al Sig. Bigoi che una goccia d’acqua rompe il sasso e fora il ferro. Questo per dirle che non è la singola persona che può far “cambiare” idea alle forze politiche; ma l’unione di molte persone con lo stesso obiettivo fa “cambiare” tante cose. Mi creda, è ora di spendersi per questa nostra montagna, è ora di far capire a noi montanari che quella strada GIOVA a tutti e non solo a chi la utilizza.
    Un conto molto semplice. Un cittadino va al lavoro 23 giorni al mese, percorre la “PISTA”, risparmiando ogni giorno 20 km che vanno moltiplicati per 0,40 € al km (costi ACI benzina, deperimento, assicurazione, gomme, ecc. ecc.), per un totale di € 8 per 23 giorni; totale € 184,00 al mese; in un anno € 2208,00.
    Praticamente meno inquinamento e più soldi in tasca al cittadino; soldi che può spendere e portare ricchezza in montagna.
    Questa è solo una cosa, ma ve ne sono anche altre.
    Meditate, io aspetto di incontrare i signori del comitato “pista” per unire le forze.

    (Roberto Malvolti, promotore Comitato SS 63 e viabilità in montagna)

  3. Facendo i soliti conti…
    Facendo i soliti conti della serva, se si prolungasse questa famosa pista e la si portasse fino alla Giarola con i dovuti svincoli, molti montanari risparmierebbero tempo e denaro per recarsi sul posto di lavoro. Ed abbandonerebbero l’idea di trasferirsi in città. I montanari, infatti, sono i migliori vigilanti della montagna, che possono salvaguardare da frane e smottamenti.

    (Bruno Tozzi, consigliere del Comune di Busana)