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Barbara Maffei, 29 anni: “Tornare ad Apella? Una scelta di vita”

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LICCIANA NARDI (10 ottobre 2009) – “Chi l’ha detto che un borgo con nove abitanti non possa essere al centro del mondo? Apella lo è”. Barbara Maffei, 29 anni, assessore all’Urbanistica e allo Sviluppo del territorio di Licciana Nardi, è la più giovane abitante del borgo di Apella, 672 metri d’altitudine, molte case e solo 9 abitanti d’inverno. Tutti over 65, tranne lei.

“Abbiamo Internet e grazie al web nell’agriturismo arrivano persone dalla Nuova Zelanda, dal Canada, dall’Argentina, dalla Finlandia”. Nata in un paese vicino, è andata a studiare ingegneria a Pisa, poi a Milano dove ha lavorato per tre anni. Ma la tranquillità e la bellezza del suo paese – che d’estate si ‘gonfia’ sino a 100 persone - l’hanno spinta a tornare per cominciare un’importante opera di ristrutturazione. Ora è proprietaria dell’azienda agricola Borgo Antico e socia della cooperativa agricola Montagna Verde. Nell’antica torre di Apella c’è il suo agriturismo e il Centro visita del Parco. “Il modo più efficace – spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco – per rendere fruibile al maggior numero di persone la conoscenza diretta del nostro territorio”. Qui attorno, in questo scampolo di ottobre tra cielo e… paradiso, raccolgono il mais gli studenti della scuola media di Villa Minozzo, tappa di un soggiorno di turismo e formazione di una settimana che si chiuderà, con la partecipazione di studenti e genitori, alla locale Festa della Castagna, prevista per sabato a Licciana Nardi.

“Grazie ai miei studi sono riscita a sistemare molte case che stavano crollando, tra cui l’agriturismo e il vecchio esiccatoio – spiega Barbara – Lo sviluppo di questo borgo è fortemente legato alla ristrutturazione e il Parco, al pari delle nuove tecnologie, riesce a promuovere il turismo in questa zona”

Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano ha puntato sul borgo di Apella e sul comune di Licciana Nardi, occupandosi della ristrutturazione della casa dei patrioti Biagio e Anacarsi Nardi. “Sono un pezzo importante della storia nazionale, hanno parteciparono ai moti indipendentisti di Modena nel 1831 e alla spedizione dei fratelli Bandiera”, spiega Barbara. E se Apella ha sede il centro visite per la Lunigiana, più a valle nel paese di Terrarossa, poco distante dal borgo, sulla via Francigena, “sorgerà la porta del Parco e la Biblioteca naturale, centro multifunzionale e multimediale realizzate grazie alla collaborazione tra Parco nazionale e Comune di Licciana Nardi. Sempre nel castello sarà potenziata l’ala del gusto per la promozione e la vendita dei prodotti tipici del territorio in collaborazioni con un associazione di produttori locali, per dare al turista l’opportunità di cogliere la filiera corta”.

Come mai tanto interesse da parte per questa zona?
“Sono posti incantevoli e particolarmente strategici perché vicini ai parchi della Alpi Apuane, delle Cinque Terre e di Montemarchello Magra. Il progetto è quello di creare sinergie tra queste realtà territoriali”.
Come Comune, quali strumenti intendete mettere in atto su questo territorio?
“Assieme al Parco gli obiettivi sono quelli di valorizzare il paesaggio, tutelare gli aspetti idrogeologici del territorio con opere di bonifica e manutenzione, puntare sullo sviluppo economico e turistico, in collaborazione anche con i privati, come è avvenuto per il Bioparco”.

Di che cosa si tratta?
“E’ l’ultima fatica dell’azienda Borgo Antico. Si tratta di un parco di oltre un ettaro utile per scoprire la biodiversità animale e vegetale del territorio. Qui sono stati recuperati antichi frutti e razze animali dimenticate”.
Per esempio?
“L’asino dell’Amiata, una razza in via d’estinzione, la pecora Zerasca, quella Massese e abbiamo anche qualche capo bovino di Pontremolese. Poi i maiali di Cinta senese, la gallina livornese e le api. Tutti gli animali vengono allevati in libertà”.
E per quel che riguarda i frutti?
“Abbiamo piante di giuggiolo, corniolo, corbezzolo, sorbo, melo Cotogno e Rotello, nespolo, prugnolo, melograno, pero volpino e tante altre specie”.

Quali sono le maggiori difficoltà incontrate?
“Il lavoro, o meglio, la mancanza di lavoro. I giovani sono costretti a emigrare per trovare un’occupazione e, in questo modo, scompare una fascia di popolazione, quella più produttiva e dinamica. Poi il degrado urbanistico. Molti edifici storici stanno andando in rovina perché i proprietari non ritengono conveniente ristrutturarli. Bisogna dare un impulso alle ristrutturazioni e cercare di armonizzare le nuove costruzioni con quelle già presenti sul territorio”.

Non ha parlato di viabilità.
“E’ un problema, ma sopratutto d’inverno. Deve essere garantita. Ma per viabilità intendo anche le strade informatiche: è con queste che Apella al centro del mondo”.

(Gabriele Arlotti)