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Quando la tassa ti allunga la vita…

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Lo ammetto sono un “tasse-brontolone”. Uno di quelli che pensa, davvero, che in Italia così non può funzionare. Se hai partita Iva e “non fai del nero” alla fine dell’anno scopri che poco ci manca se sei mezzadro del regime fiscale dello Stato. Non bastasse questo rischi di essere tacciato di ‘capitalista’ solo perché lavori in proprio. Il guaio, ho notato a mie spese, che per la montagna non esistono studi di settore differenziali. E pertanto la mia partita iva “quassù” ha aspettative di reddito tanto quanto una del milanese.

Bene, tutte queste considerazioni – aggravate da onerosi conguagli a fine anno incuranti del punto precedente – mi ronzavano per la testa per un roboante pezzo da “Punto di Vista” per Redacon. Tuoni e fulmini contro questa schifezza di prelievo coatto del guadagno altrui. Il mio, che è peggio.

Poi accade l’imprevisto. Un’angina al cuore arresta la serena quotidianità di un genitore e giocoforza anche la mia. Di sabato notte, allora, ti ritrovi catapultato tra pronto soccorso e terapia intensiva del Sant’Anna di Castelnovo. Qui, la sorpresa: un servizio di alto livello, capace di far fronte in piena notte all’emergenza anche e meglio dei costosi accertamenti svolti nemmeno un paio di mesi fa. Analisi, terapie ed, entro 48 ore, una coronarografia al Santa Maria. Missione al momento riuscita. Il tutto a costo zero e con una buona dose di professionalità e cortesia (a proposito: grazie a dottori e infermieri di questo).

Ora mi chiedo quanto costa salvare una vita? Non lo so. Però so di certo che il roboante “Punto di Vista” del “tasse-brontolone” in parte matura. Ne sono orgoglioso: un servizio ospedaliero e di pronto soccorso così efficiente ha indirettamente usufruito del mio contributo in tasse. Di più: ho davanti un’occasione grazie alla quale è facile capire quanto è importante che ognuno dia del suo.

Se dovessi scriverlo ora l’articolo del “tasse-brontolone” maturerebbe. Certo lamenterei il fatto che, per il fisco, la montagna è penalizzata, ma credo che mi rivolgerei, anche, a noi contribuenti/lavoratori. Per rimarcare la consapevolezza che il “pagare le tasse” – se davvero lo si fa nessuno escluso – è uno strumento che migliora e allunga la vita. Di tutti.

2 COMMENTS

  1. I cittadini sono grati; i politici sono attenti?
    @CRedacon#C è buon testimone: si ha bisogno dell’ospedale di Castelnovo e si rimane colpiti dalla professionalità e dalla cortesia. L’ho sperimentato molte volte con i miei: cardiologia, “diabetologia”, medicina. Di recente ho avuto necessità di un piccolo intervento al viso e ho aggiunto alla lista chirurgia e in particolare la dott.ssa Jlenia Sarnari per una cortesia e un’attenzione che tolgono ogni ansia e per il risultato encomiabile. Sento tante testimonianze al bar, le leggo su @CRedacon#C e penso che sono soprattutto i pazienti, i cittadini a ringraziare e a parlare di ospedale. Mi chiedo se ne sappiamo abbastanza, se è sufficientemente sostenuto dagli amministratori, dai politici, se… riceve abbastanza tasse, per restare in tema con Gabriele.
    Personalmente lo vorrei caro all’attenzione di chi provvede al bene comune, un posto dove i medici più motivati desiderano collaborare, essere assunti e restare.
    Tempo fa era circolata la voce di un nuovo grande centro culturale nell’area dell’ex consorzio e dell’ampliamento dei servizi sanitari nell’edificio adiacente all’ospedale e attualmente adibito a biblioteca e istituto musicale e mi ero doppiamente rallegrata. Spero che verrà ripreso: un bel progetto di crescita è il modo migliore di celebrare gli anniversari e mi pare che l’ex Principe Umberto ora S. Anna ne abbia giusto uno in arrivo…

    (Commento firmato)

  2. La vita e non solo…
    E’ vero, pagare le tasse non piace a nessuno, nè a chi ha la partita IVA nè a chi ha uno stipendio od una pensione (con gli importi che abbiamo!), ma ho sempre pensato che se tutti pensassimo che quei soldi, se spesi bene, servono per far funzionare ospedali, scuole, ricoveri, per strade, illuminazione, aiuti a chi è in difficoltà ed altro ancora, beh!!!… forse un attimo di ripensamento dovremmo averlo tutti e forse si evaderebbe meno o i capitali non si esporterebbero all’estero. Penso però che per molti nemmeno l’esperienza di Gabriele potrebbe far fare loro un ripensamento. Si pretende dallo Stato e da tutti, ma dare costa… soprattutto se si tratta di denaro!

    (Commento firmato)