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“Non sono disponibile”: approvato ordine del giorno in Consiglio provinciale

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Il Consiglio provinciale reggiiano, presieduto da Gianluca Chierici, ha approvato (favorevoli Pd, Italia dei valori e Rifondazione comunista e contrari Pdl e Lega Nord) un ordine del giorno nel quale si esprime "piena solidarietà alla donna e alla deputata Rosy Bindi che ha prontamente risposto "non sono a sua disposizione", condannando la violenta aggressione verbale che ha subito, in quanto costituita da parole umilianti ed offensive" e si esprime
"forte preoccupazione per l'accaduto che contribuisce a diffondere un clima culturale che umilia la personalità, il lavoro e l'intelligenza delle donne".

Infine, nel documento è contenuto un impegno per la Provincia a "continuare ad attivare le politiche necessarie per contrastare e combattere ogni tipo di violenza contro le donne" e "accelerare le procedure che consentono il rilancio del Forum delle donne, organismo previsto dallo statuto dell'ente, per poter attivare anche in questo mandato legislativo un percorso di attenzione sull'importante ruolo che la donna svolge nella nostra società con iniziative dedicate Il documento è stato illustrato in aula dalla consigliera del Pd Vera Romiti, che ha definito il fatto citato nel documento “emblematico”.

Respinti invece gli emendamenti della Lega Nord, che richiamavano un episodio che ha interessato la consigliera leghista Francesca Carlotti, chiedendo che venisse espressa solidarietà anche per questo: “In occasione di un comunicato stampa ripreso dai media, il consigliere regionale Rivi ha indicato l’onorevole Alessandri come papi della consigliera Carlotti, sottintendendo in modo eclatante una analogia con una supposta relazione intima attribuita al presidente del Consiglio”.

“Crediamo che la politica debba essere fatta a livello di contenuti”, ha detto la consigliera del Pd Angela Zini, che ha poi letto in aula una lettera inviata da Rosy Bindi alle donne reggiane che le hanno espresso solidarietà.

“Sicuramente si è trattato di una battuta infelice che non aveva alcun senso, fatta nel pieno di una discussione feroce ricca di provocazioni - ha detto il capogruppo del Pdl Giuseppe Pagliani – Il documento è però fazioso, perché se consideriamo fatti concreti vediamo che il centrodestra valorizza le donne molto più di quanto faccia il centrosinistra. Trovo gravissime le affermazioni del consigliere regionale Rivi rivolte ad una rappresentante dalle istituzioni come è la consigliera Carlotti e molto più dell’episodio di 'Porta a porta'”.

La consigliera della Lega nord Francesca Carlotti ha detto che “essendo anche io una donna che fa politica non mi sono sentita oltraggiata dalle parole rivolte da Berlusconi a Rosy Bindi. Parole davvero violente sono invece rivolte a Berlusconi da più parti. Trovo del tutto improprio collegare quelle parole, anche se infelici, alla violenza sulle donne”. La consigliera Carlotti ha poi riferito dell’episodio che l’ha interessata personalmente.

Il consigliere del Pd Marcello Stecco ha ricordato “l’ordine del giorno non è stato sottoscritto solo dalle donne del Pd e questo è un fatto politico
importante. Questa frase perché espressa dal presidente del Consiglio e peraltro nel corso di una delle trasmissioni più seguite del nostro Paese porta in sé un segno di gravità. Trovo leggero l’atteggiamento delle opposizioni che parlano di una mera battutaccia. Credo che un presidente del Consiglio, chiunque sia, non dovrebbe mai permettersi di usare questa ironia che inevitabilmente diventa offensiva”. Stecco ha poi detto di “essere venuto a conoscenza solo ora dell’episodio riferito dalla consigliera Carlotti. Trovo temerario questo accostamento, ma se vi è questa istanza da parte della collega credo che debba essere presa in considerazione. Però tale accostamento non contribuisce a nessuna delle due
cause”.

La capogruppo del Pd Ilenia Malavasi, sempre nel merito degli emendamenti presentati dalla Lega Nord, nell’esprimere “solidarietà alla consigliera Carlotti”, ha detto che “in effetti l’accostamento è forzato” ed ha spiegato che “il documento da noi presentato partiva da un fatto di cronaca per fare una riflessione né propagandista, né strumentale. In questo momento credo che le donne italiane dovrebbero insieme difendere i propri ruoli e spazi conquistati, senza distinzioni di parte politica”.

“Piena condivisione del documento” è stata espressa dal consigliere dell'Idv Rudy Baccarani, che ha poi detto che “il centro della questione è come Lega Nord e Pdl considerano le donne. Vi è inoltre il tema di come la
televisione utilizza il corpo delle donne che è indice di un approccio assolutamente negativo”.

Paolo Croci, consigliere del Pd, è intervenuto ricordando che “l’onorevole Bindi stava discutendo nel merito e si è sentita rispondere non certo sui contenuti”. Il consigliere Croci ha poi invitato la consigliera Carlotti ad esprimersi sulle modalità con cui sono state individuate alcune candidate alle europee delle liste di centrodestra”.

Il capogruppo della Lega nord Stefano Tombari ha detto di “non comprendere perché l’accostamento con la vicenda che ha coinvolto la consigliera Carlotti sia inadeguato. Dovrebbe esserci un’intransigenza sempre valida. Non ha senso esprimere a voce solidarietà alla consigliera Carlotti, quando poi il voto è contrario. L’atteggiamento del Pd rivela che ci sono offese alle donne di centrosinistra e offese a donne leghiste, che implicano
evidentemente giudizi differenti”.

“Fino a quando ci saranno donne che non hanno voce per dire di sentirsi offese o discriminate, penso sia nostro compito farlo – ha detto la consigliera del Pd Roberta Mori – ma il problema vero credo che sia un atteggiamento strisciante che genera una cultura triviale rispetto allo stereotipo femminile, che va combattuto perché è lesivo. Se una cosa del genere fosse accaduta in Svezia, altro che dibattiti e articoli, penso che ci sarebbero state le dimissioni. Se le battute possono essere parte di una conversazione in certi luoghi, questo nelle istituzioni non deve succedere”.

L’assessore provinciale alla Sicurezza sociale Marco Fantini è intervenuto sulla questione ricordando “il sostegno della Provincia all’attività delle consigliere di parità, per cui il nostro ruolo in difesa dei diritti delle donne non è in discussione. Credo che in questa dovremmo sviluppare azioni non più declinate, al femminile o meno, incentrate sui diritti. Esiste il problema dell’imbarbarimento della vita pubblica e nel dibattito politico, perciò abbiamo il dovere di fare dei passi avanti, credo che il dibattito dovrebbe estendersi a nuove frontiere per l’affermazione dei diritti”.

6 COMMENTS

  1. Se questa è civiltà
    Pienamente d’accordo con il primo commento. Ci sappiamo benissimo difendere da sole se qualcuno ci manca di rispetto, non abbiamo certo bisogno che il Consiglio provinciale (pagato con le nostre tasse) passi un intero pomeriggio in chiacchiere… A lavorare!!!

    (Pamela)


  2. Ho assistito a quella trasmissione quando il presidente del Consiglio intervenne e devo dire che poteva evitare di dire che la Bindi era più bella che intelligente, ma aveva titolo per intervenire e contestare quanto la Bindi diceva. Inoltre voglio ricordare alla sig.a in questione che ha contestato con cattiveria al presidente del Consiglio che nessun politico al mondo sarebbe intervenuto in una trasmissione televisiva, che lei stessa intervenne alcuni anni fa in una trasmissione condotta da Gianfranco Funari il quale, colpito da infarto, fu ricoverato in quel di Napoli e fu salvato grazie alla professionalità degli operatori sanitari tutti dell’ospedale. Il conduttore poi aveva precisato però che se in suo posto ci fosse stato un cittadino qualsiasi probabilmente sarebbe morto. Poco dopo la Bindi, allora ministro della sanità, intervenne e con arroganza e cattiveria (come di consueto) contestò a Funari quanto sostenne. Questo per dovere di cronaca. Per il resto è ora che la smettano i politici provinciali e non solo di presentare degli ordini del giorno che fanno solo perdere tempo; dovrebbero occuparsi dei veri problemi che affliggono i cittadini reggiani che pagano le tasse e sono stanchi di vedere gli amministratori perdere tempo con balle.

    (Commento firmato)

  3. Ma smettiamola!
    Che il Consiglio provinciale pensi alla statale 63 piuttosto che a beghe mediatiche che non sono di sua competenza!!! E con questo “bel gesto” cosa ha risolto?? Una cippa!!! Per piacere, smettiamola! E lavorare…

    (Alessio Zanni)

  4. Anime belle
    Alle anime belle (andate a lavorare e non sprecati i nostri soldi) chiedo un commento sull’indignazione dell’intero Parlamento e di molte cariche istituzionali sul caso Meloni. Anche a loro andate a lavorare? O forse in questa Italia si preferisce giustificare un presidente del Consiglio uomo di potere e quindi (giustamente) bersaglio di satira che a sua volta diventa satiro volgare e condannare chi ha solo l’arma della satira (come il vignettista del caso Meloni) per contrastare appunto il potere?

    (ellebi)