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“Vogliamo l’acqua del sindaco”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Arriva oggi in Parlamento il decreto legge che all’articolo 15 prevede la privatizzazione completa della gestione del ciclo dell’acqua. È la fine di un percorso iniziato qualche anno fa, che ci fa compiere un bel salto rispetto ad un secolo fa quando, con Giolitti, si arrivò alla municipalizzazione degli acquedotti. La sbornia liberista, ancorché fallimentare, continua a produrre i propri effetti ed in Parlamento non pare esserci alcuna forza politica che voglia assumersi il compito di questa battaglia. Verrebbe da dire: opposizione se ci sei batti un colpo.

Secondo un’indagine di Unioncamere, tra il 1997 ed il 2006 le tariffe sono aumentate del 61,4% e le prospettive future sono ancor più drammatiche. Affari d’oro in vista per le lobbies che sull’acqua si apprestano a realizzare utili stratosferici, tartassando e vessando i cittadini su un diritto fondamentale.

Presentiamo una mozione augurandoci che in tantissimi altri comuni si segua questa strada come forma di protesta e pressione affinché si arrivi ad una legge che affidi all’ente locale la gestione dell’acqua non in forma di spa ma ente di diritto pubblico svincolato da ogni forma d’obbligo legato alla realizzazione di utili.

(Luigi Bizzarri)

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La mozione

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO CHE

l’acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi. L’acqua costituisce un bene comune dell’umanità, un bene comune universale, un bene comune pubblico, quindi indisponibile, che appartiene a tutti. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: l’acqua non può essere di proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti, l’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico. L’accesso all’acqua, già alla luce dell’attuale nuovo quadro legislativo, e sempre più in prospettiva, se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l’ambiente, rappresenta:
- una causa scatenante di tensione e conflitti all’interno della comunità internazionale;
- una vera emergenza democratica e un terreno obbligato per autentici percorsi di pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale.

SI IMPEGNA

1) a costituzionalizzare il diritto all’acqua, attraverso le seguenti azioni:
- riconoscere anche nel proprio Statuto comunale il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
- confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
- riconoscere anche nel proprio Statuto comunale che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua a tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del D.Lgs. n. 267/2000.

2) a promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso le seguenti azioni:
- informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l’acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
- contrasto al crescente uso delle acque minerali e promozione dell’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi idropotabili;
- promozione attraverso l’informazione, incentivi e la modulazione delle tariffe, della riduzione dei consumi in eccesso;
- informazione puntuale della cittadinanza sulla qualità dell’acqua con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche.

3) ad aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento nazionale “Enti locali per l’acqua bene comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato” costituitosi di recente nell’ambito della Campagna acqua bene comune che il forum italiano dei movimenti per l’acqua sta portando avanti da oltre tre anni;

4) a sottoporre all’assemblea dell’Ambito territoriale ottimale l’approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre ai seguenti:
- sensibilizzazione all’importanza della riduzione dei consumi in eccesso attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa tale da garantire la gratuità di almeno 50 litri per persona al giorno;
- propone inoltre di destinare un centesimo al metro cubo di acqua consumata per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti idrici attraverso la cooperazione internazionale.
IL CONSIGLIO COMUNALE

IMPEGNA LA GIUNTA ED IL SINDACO

A DICHIARARE L’ACQUA:
- un bene comune, essenziale ed insostituibile per la vita di ogni essere vivente;
- un diritto inviolabile, universale, inalienabile ed indivisibile dell’uomo, che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall’art. 2 della costituzione della Repubblica italiana.

A DICHIARARE il servizio idrico integrato un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.

A TRASMETTERE il presente provvedimento all’ATO della Provincia di Reggio Emilia e a tutti i sindaci del suo ambito.

AD ASSEGNARSI il termine di 30 giorni per la modifica dello Statuto.

* * *

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13 COMMENTS

  1. Che dire…
    Pienamente d’accordo su ogni punto espresso da Luigi Bizzarri. Questa privatizzazione è un lusso “oneroso e sbagliato” che non ci possiamo permettere. L’acqua deve rimanere pubblica: è una tutela che dobbiamo dare alle generazioni future, figli, nipoti, ecc. ecc.
    Saluti.

    (Mattia Rontevroli)

  2. Detta alla Calderoli…
    Visto quello che sta combinando questa maggioranza di geverno, questa non potrebbe che essere la ciliegina sulla torta. Condivido in toto la mozione di Bizzarri. Quello che sta proponendo questo governo, detto con le parole del ministro Calderoli, E’ UNA VERA PORCATA.
    Saluti.

    (Massimo Bonini)


  3. Premesso che sono d’accordo sul principio che l’acqua è un bene che appartiene a tutti, è bene chiarire le responsabilità di tutto ciò. La privatizzazione dell’acqua è una direttiva europea; visto che l’Unione è stata fortemente voluta bisogna recepirne le direttive piaccia o no. Se questo non avvenisse, lo Stato italiano incapperebbe in salate sanzioni. Precisato l’argomento, sono d’accordo nel far sentire la nostra voce in tutte le sedi. Sperando in un ripensamento da parte dell’Unione europea. Va poi precisato che se il sistema deve restare quello attuale, cioè l’acqua la gestisce Enìa, dovendo rendere conto dei guadagni al sistema borsistico, sicuramente cambia di poco. A Toano avevamo un acquedotto modello, di totale proprietà dei cittadini, ma nonostante la forte contrarietà dell’opposizione, Enìa è riuscita a subentrare, con conseguenti ripercussioni sulla libertà di manovra dei cittadini sull’acquedotto stesso. Sperando che almeno l’acqua torni un bene pubblico come merita, giusto continuare la lotta.

    (Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)

  4. L’acqua è di tutti anche del regno vegetale
    Pienamente d’accordo con Bbizzarri. L’acqua è un bene di tutti e deve avere una gestione pubblica. Si rischia di attivare una catena speculativa enorme sui cui si concentreranno interessi economici fortissimi. Questo non lo possiamo permettere. Indipendentemente da chi governa, l’acqua, come la libertà, è aspetto sul quale non si dovrebbe mercanteggiare o speculare.

    (Aronne Ruffini)

  5. avevate …. o avete ancora??????
    Caro consigliere Albertini, avevate o avete ancora???? Perchè, a quanto mi risulta, l’acquedotto ex destra Secchia (sorgenti in Comune di Villa Minozzo) è tutt’ora gestito, e di proprietà, del Comune di Toano tramite AST. Esiste un tratto di condotta, dalle sorgenti appunto sino a Costabona, che è utilizzato sia da Toano che da Enia per dare acqua anche ad alcune frazioni e borgate di Villa Minozzo (Morsiano, Secchio, Costabona, ecc.). Il servizio gas, al contrario, è stato realizzato e viene gestito da Enìa. O… mi confondo?
    Saluti.

    (mb)

  6. Per Albertini
    Mi piace un sacco il suo commento… Le sanzioni dell’Europa come sempre vengono usate a favore di un partito o dell’altro in base al comodo… Siete fantastici!
    E delle sanzioni per l’abusività di Rete 4?? E per quelle sul nostro debito pubblico, ecc., ecc., ecc.?? Mi piace sempre di più il sistema della Lega. I morti di fame li fa affogare in mare mentre ai magnati in giacca e cravatta cede la gestione delle acque pubbliche. State proprio lottando per il bene dell’umanità!!
    A proposito di lotta: l’anno scorso abbiamo fatto una raccolta firme per impedire l’approvazione della fusione Iride-Enia sul nostro territorio proprio in visione di una eventuale privatizzazione. Da parte vostra, in montagna, silenzio completo…
    Ora mi chiedo: siete contenti? Voi degli slogan “padroni a casa nostra” della possibilità che tra qualche anno la gestione della nostra acqua potrà essere controllata da una multinazionale dell’Afghanistan?? Se questo è il vostro modo di fare lotta fateci un favore, state fermi.

    (Mattia Rontevroli)

    P.S. – Ah… dimenticavo, lo slogan Roma ladrona è ancora valido??
    Cin cin… salute!!

  7. Documentarsi
    Il consigliere Albertini prima di ripetere pedissequamente come un megafono ciò che arriva da Roma per giustificare l’ingiustificabile farebbe bene a documentarsi. Così scoprirebbe che ciò che ripete è una bufala tirata fuori alla bisogna per coprire gli interessi delle lobbies dell'”oro blu”, sicuramente ben rappresentate all’interno di questa maggioranza (ma non solo).
    Due sono le direttive europee, 92/50/CEE e 93/38/CEE, che segnano l’inizio del processo di apertura alla concorrenza nei servizi pubblici nazionali. Ma guarda caso entrambe escludono il servizio idrico dagli obblighi di mercato. Pure la famosa direttiva europea “Bolkestein” all’articolo 17 esclude chiaramente il servizio idrico dalla regola della libera circolazione dei servizi.
    L’articolo 1, poi, demanda agli stati membri di definire quali siano i servizi ad interesse economico e quali non.
    Per ben due volte il Parlamento europeo ha votato risoluzioni che impediscono la gestione del ciclo dell’acqua a fini di
    lucro. Non nascondiamoci quindi dietro ad un dito.
    D’altronde Bossi ha chiarito perchè la Lega ha votato a favore: “…non si muore per una legge, si muore se salta il governo”. Quindi mangiare la minestra che passa il convento e tacere; o, meglio, trovare qualcuno su cui scaricare le colpe.

    (Luigi Bizzarri)

  8. Ma il consigliere Albertini lo sa?
    E’ vero. Quella sull’acqua è una direttiva europea, ma c’è modo e modo di recepire anche le direttive. La legge CALDEROLI-FITTO propone addirittura di fare scendere al 30% la partecipazione dei comuni per le società di gestione già quotate in borsa. Come dire, strade aperte alle multinazionali, come la Veolia di Latina che ha aumentato le tariffe del 300%. In tempi come questi ciò che fa guadagnare agli enti locali lo regaliamo ai privati. Alla faccia dei cittadini e del federalismo!

    (Commento firmato)

  9. Mancanza di un authority
    Come spesso accade nel dibattito politico, spesso si perde di vista il nocciolo della questione. In tutte le situazioni di monopolio naturale, come sono le reti di distribuzione di gas, elettricità, acqua,
    un fattore determinante (e forse decisivo) per il buon funzionamento delle stesse è la presenza di un controllore (authority)
    autorevole, efficiente, dotato di poteri sanzionatori adeguati e soprattutto indipendente dalle società di gestione stesse. A mio avviso, in mancanza di un tale soggetto già operativo e funzionante, non ha alcun senso parlare di privatizzazione della gestione dell’acqua.
    Ciò non toglie che occorra adottare qualche iniziativa concreta per rimediare alla situazione attuale, nella quale circa il 30% dell’acqua trasportata dagli acquedotti italiani va perduta.

    (sb)


  10. Premesso che la Lega lotta nei comuni dove amministra da prima che molti qui intervenuti ne sapessero qualcosa di acquedotti, a chi mi dice di informarmi faccio presente che se vuole gli mando le direttive europee ufficiali in mio possesso da tempo, anche se vedo politici di una certa area che pur di avere sempre ragione fanno del loro passatempo dare degli ingnoranti ai leghisti. Ma vorrei ricordare che le cose stanno cambiando, avrò modo in futuro di sbugiardare politici locali anche di alto livello con il vizietto di far credere che quel che dicono loro è la bibbia. Ma, ripeto, il vento sta cambiando.
    Ricordo poi a Mattia che anche se i giornali pubblicavano malvolentieri i miei articoli, prima di diventare consigliere provinciale; ero l’unico politico in montagna scandalizzato nel vedere Enìa quotarsi in borsa!!!! Nel silenzio generale per vario tempo. E quando lessi di un gruppo di giovani protestare per questo ne rimasi positivamente incuriosito, peccato che sia stata l’unica voce in provincia. Per ultimo devo dire che sono consapevole del ricatto sul voto di fiducia al governo, forse qualcuno avrebbe avuto piacere veder cadere il governo, ma li avrei preferiti così informati ed attenti anche quando Enìa si è quotata in borsa. Forse qualcuno non ha ancora capito che i sindaci hanno avallato ad Enìa di cedere l’acqua e non solo ai capitalisti.

    (Romano Albertini)

    P.S. – Ast gestisce l’acquedotto di Toano grazie alle nostre battaglie, altrimenti era già di Enìa in toto. Però per 30 anni si è aggiudicata la supervisione, comprese le tariffe… Per ora.

  11. Anche questa volta Albertini…
    Vorrei dire “come sempre”, ma soprattutto questa volta, sento lo scricchiolio del vetro degli specchi graffiato dalle unghie di Albertini mentre sta cercando di arrampicarsi. Suvvia, sig. Albertini, se ne faccia una ragione e tenga presente che “anche gli angeli mangiano fagioli”.
    Cordiali saluti.

    (Enzo Fiorini)

  12. Per il sig. Fiorini
    Come dicevo in precedenza, sono consapevole di avere a che fare con una mentalità che non accetta versioni diverse da una certa bibbia. Mentre, per chi sappiamo bene, l’aver sottostato al voto di fiducia avrebbe significato inventare motivazioni fantasiose sulla necessità, pur di ammettere il disaccordo sull’argomento. La Lega ha invece più volte ammesso di accettare, per la continuità di governo, non come certi che nonostante abbiano rotto gli specchi a forza di arrampicarvisi e da tanti anni mangino fagioli. Continueremo le battaglie sull’acqua con coerenza e tenacia come abbiamo dimostrato con il federalismo. La Lega non fa crollare governi ogni anno, con conseguenze disastrose per i cittadini.

    (Romano Albertini)

  13. Egli prese l’acqua e la trasfomò in vino
    E’ da molto tempo che miracoli di questa portata non ne accadono, ma il nostro governo (se non ci muoviamo) è capace di farne altri. Del tipo: e… presero il vino e lo trasformarono in acqua, e la fecero pagare molto più del vino.

    (Ivan Scaltriti)