Home Cronaca La Gatta-Pianello spazzata via dalla piena: “Il Ministero conceda lo stato d’emergenza”

La Gatta-Pianello spazzata via dalla piena: “Il Ministero conceda lo stato d’emergenza”

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VILLA MINOZZO (26 dicembre 2009) - La Gatta Pianello spazzata via dall’ultima grande piena del Secchia nella notte di Natale. Quattro i tratti dove la pista è stata erosa, tra i quali uno di circa cento metri a valle delle fonti. Questa la nota di Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, nel cui perimetro ricade la monumentale valle dei Gessi triassici, attraversata dal fiume esondato.

“La pista Gatta–Pianello – dice Fausto Giovanelli – oggi si presenta non solo rotta ma gravemente danneggiata. Riteniamo che occorre chiedere lo stato d’emergenza per questa zona come per altre zone del nord Italia (nel Lucchese, nel Parmense, nello Spezzino…) colpite dagli eventi metereologici di questi giorni. Non sono avvenuti solo piccoli smottamenti, ma addirittura un intero tratto della pista è stato completamente portato via dal fiume, a valle delle fonti per 100 metri”.

“A fronte di quanto accaduto il ripristino necessario della strada non è un’opera di poco conto e certamente né il Comune né la Provincia né il Parco dispongono delle risorse necessarie per attuarlo. Occorre un intervento meno precario di quanto attuato sino ad oggi, per mettere in sicurezza questo tratto e che rispetti, nel contempo, il fiume: non si può pensare che il Secchia si adatti alla pista, così come è stata pensata sino ad oggi. Rivolgo un appello ai parlamentari reggiani e in particolare all’onorevole Alessandri, presidente della competente commissione Ambiente alla camera: suo tramite al ministero dell’ambiente, che ha la competenza sia dei parchi che alla difesa idrogeologica, chiediamo un intervento straordinario e, quindi, da subito che per questa zona sia dichiarato lo stato d’emergenza”.

9 COMMENTS

  1. perchè chiedere sempre soldi allo stato?
    La richiesta del presidente del Parco al ministro perchè conceda lo stato di emergenza per la Gatta-Pianello a questo punto penso che sia indispensabile. Però volevo sapere se era vera la notizia secondo la quale una nota ditta del luogo era disposta a tenere in ordine la strada, a costo zero, per i vari enti, con la possibilità di rifarsi delle spese con l’escavazione di ghiaia per uso proprio.

    (Commento firmato)

  2. Dubbi
    Siamo sicuri che esista un ripristino DEFINITIVO? Forse inizio a pensare che siano stati soldi spesi in malo modo se ogni volta che piove ci sono disagi e l’asfalto non regge. Non possiamo andare contro alla conformazione del letto del Secchia, nè tanto meno sperare che non piova troppo forte perchè la pista non subisca danni. Che pasticcio!

    (Giulia Lirani)

  3. Opinioni a confronto sulla Gatta-Pianello
    E’ indispensabile chiedere al governo, perchè credo che lo “stato di calamità naturale” possa e debba solo lo Stato dichiararlo per una singola zona o più zone come auspicabile faccia nel caso specifico. Non sono un esperto ma penso che lo Stato debba avere a disposizioni fondi necessari e se non li ha è in grado di reperirli contrariamente agli enti locali che già soffrono per i vari si dice “tagli necessari”. Non sono d’accordo sul “do ut des” proposto da quella ditta di escavazioni che si proporrebbe di scavare a piacimento il fiume dando in cambio la manutenzione di detto manufatto. Di escavazioni e di danni ambientali ne sono già stati fatti abbastanza per costruire immobili che nessuno comprerà. Castelnovo ne’ Monti in particolare è piena di case invendute fabbricate con quella ghiaia scavata nel Secchia e nell’Enza e i risultati ambientali sono quelli che ciclicamente subiamo. Per dare a Cesare quel che è di Cesare, la Regione E/R in materia di salvaguardia del territorio (parlo del nostro Appennino) non ha mai brillato; adesso faccia la sua parte ed il presidente venga da queste parti a rendersi conto “de visu”, vada meno a Roma e stia più sul territorio, di come si viaggia sulle nostre strade a partire dalla SS 63 per finire alla Gatta/Pianello.
    Grazie ed auguri.

    (Sergio Tagliati)

  4. Strada o pista
    Mi chiedo che politici abbiamo, visto che si poteva benissimo evitare questi danni se si fossero fatte (dicasi fatte e non solo a parole) le poche cose indispensabili affinché la piena non lambisse e poi portasse via la così detta pista, cioè riportare l’alveo nella parte centrale e non fare scorrere il fiume liberamente dalle parti. Ma questo comporta regimentare il Secchia e non lasciare fare alla natura quanto e come pare. Mi domando cosa si aspetti a fare una strada adeguatamente protetta affinché non siano buttati i soldi ulteriormente perché vi sono quatto gatti che non vogliono fare le cose ben fatte e sopra ad ogni cosa fatte per le persone che abitano il crinale e non vengano solo in piccoli periodi a far vacanze. Nei giorni scorsi sono transitato con un amico del CAI e insieme abbiamo fatto alcune osservazioni ovvie e che sarebbero successe in quanto le previsioni meteo erano precise ed ovvie, come innalzamento delle temperature già in atto dal giorno 22 dicembre (-2 in Reggio + 3 al passo di Pradarena e + 5 a Ligonchio) e che nei giorni successivi sarebbe piovuto abbondantemente; e quindi unito l’acqua dal cielo a quanto era presente sul terreno dai 30 cm ad un metro di neve e che questo avrebbe comportato dei rischi molto elevati di frane ed esondazioni. Ho letto che al Pianello è avvenuta una frana con massi in mezzo alla strada provinciale e che i massi sono venuti in mezzo alla strada in quanto non vi era adeguata protezione. Io mi domando come mai in alcune viottoli riadattati per andare in alcune case siano state installate staccionate e invece le strade comunali e provinciali ne siano sprovviste forse…

    (Giovanni)

    P.S. – Per il riferimento ai politici sicuramente non è fra questi il sindaco di Villa, che vorrebbe una strada e non una pista e visto che anche Paolo si è convertito sulla strada di Damasco spero che anche Fausto e la Sonia siano sulla strada della conversione.


  5. Chiedete aiuto ed informazioni sul cosa fare a i sostenitori della strada del Pianello. Loro sicuramente sanno cosa fare! Ma insomma, ci vuole poco a capire che nell’alveo di un fiume non si possono costruire nè strade nè case!

    (Loris Predieri)

  6. Diciamo basta
    Ci accodiamo e rimarchiamo la dichiarazione di Giovanelli il quale chiede un intervento URGENTE e noi sottolineamo DEFINITIVO sulla Gatta-Pianello. Diciamo basta allo sperpero di denaro PUBBLICO in nome di UNO PSEUDO ambientalista. Se strada è CHE STRADA SIA.
    Nel rispetto dell’ambiente ma anche delle tasche dei montanari. Gradiremmo se qualcuno ha i mezzi e voglia di fare i conti di quanta CO2, gomme, tempo, ecc. ecc. risparmiati grazie alla PISTA da tutti i pendolari. Ora attendiamo una RISPOSTA celere dal governo e una posizione chiara dagli enti locali, quali comuni, Provincia e Regione.

    (Roberto Malvolti per il Comitato strada statale 63)

  7. Sarà sempre così!
    …mi vien da dire: ma che senso ha? La pista sarà ricostruita ma comunque inesorabilmente il fiume si riprenderà ciò che è suo! Dico io: invece di sperperare soldi pubblici nella ricostruzione che praticamente ogni anno si fa della pista Gatta-Pianello… non è il caso di fare una strada vera e propria?
    Saluti.

    (Alessandro)

  8. Fare argini adatti ad una strada
    Tutti i fiumi se non sono contenuti da argini con lo sciogliersi della neve ed il crescere dell’acqua trasondano. La famosa pista sia trasformata in strada e sia protetta, così si avrà sempre la certezza di poterla percorrere. Per certi lavori ci vogliono certi tecnici; è inutile che noi ci arrovelliamo l’animo a dire pista sì e pista no. Per fare le cose bene è necessaria la volontà di farle.

    (Bruno Tozzi capogruppo Pdl Comunità montana)


  9. Premesso che Alessandri è già al corrente dell’accaduto ed io ho informato con documenti e foto della situazione anche la stampa, debbo dire che avei preferito il silenzio da parte di Giovanelli. Non dico che non possa dire la sua ma suona alquanto stonato chiedere interventi nel ripristino di una pista (che non è strada!!) a causa di amministratori come lui che hanno remato contro la costruzione della strada stessa, se non poi accettarla vista la mobilitazione dei cittadini ed il comitato, trattando con i Verdi di allora e costruendo un ibrido, chiamato pista, dove esistono i sottopassi per gli ungulati ma $non i ripari per le piene.
    A detta degli stessi tecnici di allora era logico che la strada cedesse alla prima piena, ma buttare soldi pubblici in un progetto dove si sapeva come finiva e poi chiedere aiuto a chi voleva una strada costruita in modo serio per risolvere la situazione ha semplicemente del grottesco.
    Consapevole che i tempi cambiano, prendo nota con piacere che cambiano anche i pareri sulla visione per cui risultava sbagliato costruire strade che non passassero da Castelnovo. Felina vi ha forse aperto gli occhi, cio non toglie che le mie notti passate a convincervi dei vostri errori (vincoli sulla zona compresi), da voi voluti, a cominciare da Bargiacchi, Fiorini, Masini e tutti i sindaci in fila, non ultimo lei, sono difficili da scordare. Spero solo che non arrivi qualche bontempone a dare la colpa di tutto ciò alla Lega: sarebbe davvero troppo.

    (Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)