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“Come sta la scuola italiana?”. “Male, grazie”. “Ma migliorerà?”. “Con i provvedimenti in corso certamente NO!”

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Il foyer del Teatro Bismantova si è dimostrato insufficiente ad accogliere tutti quelli che hanno voluto partecipare alla assemblea convocata dal PD della zona montana sul tema della scuola. E' vero che si trattava in gran parte di addetti ai lavori, ma una partecipazione così ampia era un po' che non si vedeva in manifestazioni di partito, segno che, almeno per chi li vive tutti i giorni, i problemi della scuola sono davvero tanti e gravi.

Col fantasma della Gelmini che ha aleggiato per tutta la serata in sala, l'onorevole modenese Manuela Ghizzoni ha cercato di spiegare qual è, allo stato, la situazione per quanto attiene alla legislazione più recente e a quella in corso di elaborazione.

Ne è uscito un quadro preoccupante confermato dagli interventi del pubblico, interventi qualificati perchè sono venuti in gran parte da dirigenti scolastici dei diversi livelli di scuola, dalle materne alle superiori. Le preoccupazioni dei dirigenti, alcuni con molti anni di esperienza alle spalle, non sono solo quelle di tipo finanziario che, per il taglio drastico delle risorse, non permettono le coperture delle assenze e in qualche caso neanche un normale svolgimento delle pulizie, ma anche, e soprattutto, per un quadro normativo in evoluzione continua che non permette di consolidare i risultati del lavoro quotidiano.

Il centralismo del governo è stato citato spesso come una delle ragioni di fondo della situazione, oltre al fatto che è stata compiuta una intensa opera di "denigrazione" degli operatori della scuola pubblica che ha provocato, tra l'altro, la diffidenza e la rassegnazione nei genitori e nella popolazione in genere.

Eppure "chi taglia la scuola taglia il futuro", come recitava il titolo della serata, ma sembra che di questo non ci sia ancora esatta coscienza. In conclusione è affiorato l'auspicio che anche la scuola, come avvenuto per la sanità, possa essere trasferita come competenza alle regioni e questo potrebbe essere un argomento da affrontare nella imminente campagna elettorale.