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Le emergenze reggiane fatte conoscere a Bertolaso

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Nel corso dell'incontro di ieri sera a Sant'Ilario con le le autorità istituzionali e le componenti del sistema di protezione civile, la presidente della Provincia Sonia Masini ha consegnato al sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri e capo del Dipartimento protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, un dettagliato elenco delle emergenze emerse in seguito all'ondata di maltempo che dal 3 al 23 dicembre scorsi ha colpito anche il Reggiano.

Come ha sottolineato la stessa presidente Masini nel dare il benvenuto "all'amico Guido", "questa è terra forte e generosa, ma anche disgraziata". "Grazie a tantissimi volontari, molti dei quali giovani, e ad una struttura efficiente che grazie anche alla Provincia si è realizzata negli anni - ha ricordato la presidente Masini al sottosegretario Bertolaso - come lei ben sa, e come hanno potuto verificare anche le popolazioni d'Abruzzo, siamo essere di aiuto a tante persone che hanno bisogno, abbiamo squadre pronte a partire in ogni istante per ogni angolo d'Italia e del mondo, ma siamo a nostra volta soggetti a calamità naturali, dai terremoti alle alluvioni, alle frane, che sappiamo fronteggiare, ma che da soli non possiamo prevenire al meglio. In particolare intendiamo mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici e i centri storici, perché come lei siamo convinti dell'importanza della prevenzione, ma chiediamo dallo Stato più risorse, attendiamo ciò che ci è dovuto. Per questo le chiediamo, quando tornerà a Roma, di ricordarsi di questa provincia così generosa verso gli altri che però, a volte, può a sua volta avere bisogno di aiuto".

Al capo del Dipartimento Protezione civile nazionale la presidente Masini ha quindi consegnato, oltre ad un volume fotografico sulla nostra provincia, una dettagliata relazione sui danni provocati dall'ultima ondata di maltempo di dicembre, quando precipitazioni - sia nevose sia piovose - hanno provocato significativi episodi di piena con erosioni di sponda, importanti dissesti sui versanti collinari e montani e diffuse sofferenze in quasi tutti i sottobacini idrografici del nostro territorio. La situazione più grave, come noto, si è manifestata inizialmente a Collagna, con l’interruzione della Statale 63 in corrispondenza del vecchio tracciato Anas, riaperto nel dicembre 2008 quale alternativa alla viabilità danneggiata dall’imponente movimento franoso in località Piagneto. Parallelamente, lungo il fiume Secchia, sulla Gatta-Pianello una situazione di dissesto idraulico per erosione ha comportato la completa interruzione del collegamento che costituisce importante, unica e rapida viabilità alternativa alla rete comunale e provinciale sia per i mezzi di soccorso sanitari e di Protezione civile.

Altre situazioni critiche sono state registrate a Gazzano di Villa Minozzo, nel comune di Ligonchio con l'isolamento del valico di Pradarena al confine con la Toscana, a Fontanella di Baiso.

Ben 14 sono state le strade provinciali gravemente danneggiate o interrotte, oltre ad altre 10 che hanno subito aggravamenti significativi delle situazioni manifestatesi in precedenza e a danni alla rete stradale comunale, nonché situazioni di momentaneo isolamento di frazioni minori, danni a reti fognarie ed alle opere di scolo. Altrettanto problematica è la situazione del ponte di Sorbolo dell'ex Statale 62 della Cisa sul torrente Enza, a Brescello, infrastruttura viaria e ferroviaria strategica per il collegamento tra le province di Reggio Emilia e Parma, non adeguata idraulicamente alle portate di riferimento delle piene attese. Anche nella zona di Rubiera si è manifestato un grave allagamento, per esondazione del torrente Tresinaro alla confluenza con il Secchia, che ha interessato per quasi due giorni la zona sud dell’abitato e degli svincoli Via Emilia-Strade Sud/Nord fondovalle Secchia per comprensorio ceramico.

"I danni complessivamente rilevati risultano già particolarmente elevati, dell’ordine di diversi milioni di euro, e si ritiene che possano subire un ulteriore incremento a seguito dei successivi cicli stagionali, specialmente se a intervalli ravvicinati - conclude la relazione della responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti - Si ritiene pertanto opportuno fornire i suddetti elementi di conoscenza poiché, a seguito delle attuali condizioni meteorologiche, potrebbero verificarsi, nel territorio montano e di pianura, condizioni difficilmente governabili con gravi conseguenze per le comunità interessate".