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L’internet veloce che ancora non c’è. O c’è per merito di privati. O forse verrà

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Ci era parso, più volte, di leggere su questa testata, oltre che su mensili (Tuttomontagna) e quotidiani (un po' tutti), promesse e annunci sulla banda larga, ovvero l'internet veloce. Gli enti pubblici si sarebbero impegnati con Enìa in tal senso. Rileggendo alcuni pezzi, di un paio d'anni fa o più, c'era parso di capire che la banda larga era questioni di mesi. Importanti investimenti erano già stati fatti - a tal proposito ci fu pure una interpellanza in Comunità Montana ndr -. Addirittura venne annunciato il wireless da parte dell'ente pubblico.Dove si disse: "con questo intervento la montagna reggiana è il primo territorio montano a livello regionale, ma anche nazionale, ad avere una copertura così estesa dei servizi telematici e di internet veloce, decisamente competitivi con il resto della provincia".

Ma qualcosa deve non aver funzionato se in molti hanno deciso di rivolgersi a un privato di cui più volte abbiamo scritto, alcune vallate sono ancora scoperte, la ex presidente della Comunità Montana (Nilde Montemerli) si è rivolta pubblicamente a Vasco Errani auspicando la copertua del territorio con la banda larga e, ora, la questione approda in consiglio provinciale, con una nota abbastanza eloquente: "Diffondere la banda larga sull'intero territorio provinciale".

E' l'impegno contenuto in un ordine del giorno di Pd e Idv approvato all'unanimità dal Consiglio. Fra gli obiettivi anche la realizzazione di almeno una postazione internet gratuita per ciascun comune della provinciale. Il quale, presieduto da Gianluca Chierici, ha approvato nei giorni scorsi e all'unanimità un ordine del giorno di Pd e Italia dei valori nel quale è contenuto un impegno a sottoscrivere un protocollo fra Provincia e Comuni al fine di avere una totale copertura di connettività e velocità della banda larga.

Quindi si intende ricercare i finanziamenti necessari innanzitutto con la Regione o attraverso progetti comunitari e partnership con privati per realizzare progetti innovativi sul territorio - ndr in Appennino un valido esempio c'è già - ; lavorare per far sì che il diritto di accesso a internet con modalità banda larga, sia gratuito in almeno una postazione pubblica per ciascun comune.

Il dibattito è proseguito con una unanimità di intenti a lavorare in questa direzione. Il potenziale ruolo dei privati in questo ambito è stato ribadito dalla capogruppo del Pd Ilenia Malavasi. Staremo a vedere.

3 COMMENTS


  1. Questa è la più importante sfida che la nostra montagna deve affrontare: il digital divide. Siamo nel 2010 e molti comuni non hanno ancora un collegamento a banda larga, com’è possibile? Gli amministratori devono intervenire per ridurre il divario tecnologico rispetto ad altri centri perché internet è diventato fondamentale per tutti, in primis le aziende e le pubbliche amministrazioni. Fantastica l’idea del crinale appenninico di installare una wlan che permetta di collegarsi alla rete con una velocità discreta.
    Piccola polemica con Telecom Italia: curioso il fatto che in provincia un paese come Arceto grande quanto Castelnovo ne’ Monti non disponga della linea ADSL. Che vergogna.

    (Luca Malvolti)

  2. Promesse politiche e soldi pubblici
    Già altre volte mi sono espresso in modo critico sul problema di internet in Montagna. Mi chiedo:
    – perchè coinvolgere nel progetto (solo) un’azienda (Enia) che non ha certo l’esperienza e la professionalità per gestire la cosa (e infatti deve subappaltarlo ad altri)?
    – perchè spendere tanti soldi pubblici per creare un’infrastruttura che nasce già vecchia. Si parla di hyperlan quando il futuro è il wi-max oppure l’estensione della rete in fibra ottica?
    – perchè, piuttosto, non favorire operatori privati che già forniscono servizi wireless senza accedere a contributi pubblici. Mi riferisco a Speedwireless per l’hyperlan oppure gli operatori telefonici mobili per l’UMTS/HSPDA. In modo che estendano la copertura già esistente?

    (Paolo Belli)