Home Società L’educazione sessuale

L’educazione sessuale

3
1

Nella cultura della Chiesa, che non è il Vaticano, come viene erroneamente pensato da tanti che scrivono nell’ignoranza di cosa essa sia, quando si parla di giovani non si usano termini come utenti, non sono considerati un caso o un oggetto: sono persone, figli e figlie di Dio, che esigono il massimo rispetto da parte dell’adulto. Quando la Chiesa parla di sessualità non la considera invenzione del Maligno ma opera di Dio, che ha creato l’uomo e la donna. Non è bigotta o oscurantista la Chiesa che canta l’amore con le parole sublimi del Cantico dei Cantici, che stupisce per l’arditezza delle immagini e il fascino di un ricercarsi di coppia, che tende a un legame d’amore più forte della morte, per sempre.

La Chiesa critica la banalizzazione della sessualità, la sua commercializzazione, la sua volgarizzazione, che porta alla pornografia, alla violenza,all’abuso sessuale, che calpesta il mistero dell’amore. Esso che va preparato alla lontana! Primi responsabili della formazione sono i genitori. Tocca a loro educare i figli, fin dall’infanzia, orientandoli a vivere la sessualità in maniera corretta, incanalandola nell’ambito del dono di sé in un progetto più ampio. E’ un compito delicato perché gli sbagli in questo campo non tendono ad autocorreggersi, come avviene in altri settori dell’attività umana, ma piuttosto si sommano rapidamente e tendono a “fissarsi” fino a diventare forme di schiavitù. Devono farsi aiutare, in oratorio o in parrocchia, avendo attenzione a quanto propone la scuola nei vari progetti di educazione alla sessualità.

Quello che desta maggiore preoccupazione oggi è l’impoverimento delle relazioni, la scarsa capacità di creare legami altruistici, solidali, la facilità a cambiare amicizie, l’invadenza delle tv, l’ostilità nei confronti della famiglia, che si rifa a valori religiosi, che contrastano la libertà affettiva e sessuale. Prendere sul serio i giovani ed educarli all’amore diventa un’impresa affascinante! Da tentare!

Per una certa cultura laicista sembra tramontata l’era dell’educazione. Prevale la formazione scientifica in ogni campo, anche in quello della sessualità, dove si confrontano in lotta “ardua” le chiusure del Vaticano e le aperture del mondo laico, che abbatte tutti i paletti, ritenendoli ostacoli alla libertà individuale.

I genitori non devono preoccuparsi: per prevenire gravidanze indesiderate o premature, considerata l’età, nelle scuole superiori stanno già piazzando, in luoghi di non elevata dignità quali i servizi igienici della scuola, distributori automatici di profilattici antigravidanza e anti Aids! La scuola moderna non è più luogo di educazione dei sentimenti, ma spazio che preserva dai guai, proteggendo i giovani, soprattutto le ragazzine! Se rimangono incinte, potrebbero avere problemi con i genitori. Ma anche in questa eventualità non c’è da preoccuparsi: c’è chi è disponibile ad eliminare l’oggetto indesiderato. Lo chiamano erroneamente aborto mentre è una semplice operazione chirurgica altamente rapida, indolore, sicura! Per eventuali sensi di colpa, basta rivolgersi ai vari consultori forniti di esperti psicologi che li possono cancellare, sublimare, azzerare!

La scienza ha chiarito tutto: basta oscurantismi! Sono finiti perfino i cortei delle ragazzine che sfilavano per la città, inneggiando all’aborto! Ormai l’innovazione è stata accolta, sostenuta dai mass-media. Unica remora i clericali, che si ostinano a vietare “il piacere” ai giovani, che lo vanno ricercando nei loro tempi liberi per vincere ogni forma di solitudine e fare amicizia.

Aboliti i confessionali, sono aumentati i consultori e gli educatori sono diventati pensionabili! Ma davvero gli itinerari educativi dei credenti in Cristo sanno di muffa? Davvero si respira l’aria malsana nei nostri oratori o scuole o associazioni dove si cerca di educare all’amore? E non solo secondo un cammino antropologico ma che si radica in esperienze educative di santi e di profeti, di parole di Dio? Considerati i danni che le nuove teorie stanno combinando da parte di chi esclude Dio e con Dio tante regole e valori che hanno dato solidità alle famiglie non ne sarei così certo. Dobbiamo essere vigilanti con uno stile di vita responsabile che porti i ragazzi e i givani ad essere liberi per amare.

1 COMMENT

  1. L’aborto non è mai una scelta facile
    Leggo sempre i suoi interventi, spesso li condivido, molte volte mi sembrano una voce isolata ma forte, che si leva per richiamare l’attenzione a difendere la dignità delle persone, sopratutto dei più deboli. Ma questa volta rispetto il suo pensiero ma non lo condivido. L’aborto non è mai una scelta indolore, a nessuna età, e lascia segni dentro profondi e indelebili. L’aborto non è un semplice intervento chirurgico, rimosso il problema, pronta guarigione. Non facciamo credere questo! E’ un evento talmente doloroso che anche a distanza di anni tante donne che l’hanno affrontato lo rivivono come un momento buio e lacerante. Nei consultori i medici, gli psicologi, gli educatori hanno un compito delicato ma mai affrontato con leggerezza; possono accompagnare le persone nelle scelte, ma certamente non azzerarne nè sublimarne i sensi di colpa. Per fortuna che questi luoghi ci sono! Cominciare a parlare di sessualità, di contraccezione, in famiglia, nelle scuole, negli oratori, il non nasconderla, l’affrontare con i giovani temi difficili quali la pedofilia, la vendita del proprio corpo, aiutarli a distinguere la sessualità dall’abuso, può essere una prima strada. Ma lo dobbiamo fare tutti. Famiglie, scuola, oratori. Ognuno con ruoli diversi, ma con importanti responsabilità.
    Grazie comunque per la forza che mette nei suoi interventi, nel dare voce a temi che tanti preferiscono nascondere.

    (Cinzia Formentini)