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Don Giordano 4 / Sbarco in Albania

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Dopo essere partito dalla cittadina molisana di Termoli, dove era stato accolto dal vescovo Gianfranco De Luca, don Giordano Goccini ha ieri ripreso la sua strada verso Gerusalemme, superando in una sola giornata gli oltre 230 chilometri che lo separavano da Bari, luogo dell’imbarco per l’Albania. La strada abbastanza piana gli ha garantito di poter affrontare in tranquillità l’ultima tratta sul suolo italiano ed è giunto nella città pugliese verso le 19 di ieri sera.

Prima di giungervi, tuttavia, ha fatto sosta presso il seminario di Molfetta, dove ha potuto effettuare la prenotazione del traghetto per Durazzo e seguire i lavori preparatori della causa di beatificazione di Antonio Bello, compianto vescovo della città deceduto oltre una decina di anni fa. Calorosa e curiosa l’accoglienza riservata a don Giordano, che ha potuto rilassarsi lungo il mare e riprendere un poco di energie. Prima di imbarcarsi abbiamo voluto rivolgergli alcune domande.

Don Giordano, sono già passati quattro giorni dalla tua partenza ed hai affrontato quasi 800 chilometri di strada in bicicletta. Come ti senti?
“Bene, benissimo, a parte qualche piccolo fastidio alle gambe che mi affligge di tanto in tanto. Però il fisico sta reagendo molto bene e mi sento pieno di energie. Vado molto meglio di quanto sperassi”.

Da Reggio Emilia a Bari hai incontrato tanta gente, come sei stato accolto?
“Anche in questo caso devo rispondere: benissimo! Certo, qualcuno si è avvicinato con un pizzico di curiosità, ma alle mie richieste ho sempre trovato tanta disponibilità”.

Questo dal punto di vista fisico, ma lo spirito…?
“Non è vero che sto viaggiando solo: sento attorno a me, anche e soprattutto dai castelnovesi, tanta vicinanza. Ogni giorno giungono messaggi sul mio cellulare ed anche questa diretta con Redacon è utile per incoraggiarmi”.

Eppoi, come hai detto tu all’inizio, c’è sempre quella “tomba vuota” (il Santo Sepolcro, ndr) da visitare…
“E’ questo il vero generatore della mia energia, è il desiderio non solo di vedere ma anche di vivere quella tomba rimasta vuota e sulla quale vi è il fondamento della nostra fede: la Resurrezione”.

Ora ti stai per imbarcare e da domani avrai probabilmente qualche difficoltà in più. Conti di riuscire a mantenere gli stessi parametri di percorso avuti fino a Bari?
“Innanzitutto cambia la conformazione geografica e mi aspettano dislivelli superiori a quelli fino ad oggi affrontati. Certamente anche la lingua diversa potrebbe crearmi qualche piccola difficoltà, ma in qualche modo conto di cavarmela. Statemi tutti vicino!”.

Puoi contarci, don Giordano.

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Aggiornamento delle ore 9,10 di questa mattina

Don Giordano è sbarcato in Albania nel porto di Durazzo, notevolmente cambiato da quando vi era stato l’ultima volta (1994). Ha subito iniziato la marcia per trovare la via romana “Ignazia” che seguirà fino oltre la Grecia. La giornata è molto calda e c’è sole pieno senza un filo di vento, pertanto il percorso potrebbe rivelarsi ben più faticoso rispetto ai giorni scorsi. Don Giordano conta di poter fare almeno 120/150 chilometri prima di sera.

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