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Rifugio Segheria a due passi dal cielo: e se cambiassimo vita lavorando in un luogo da sogno?

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PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO (1 giugno 2010) – Cambiare la propria vita e lavorare a due passi dal cielo, in un rifugio in un luogo da sogno. Per farlo occorre aggiudicarsi il bando pubblicato in questi giorni e avere in concessione il rifugio “Segheria” e i fabbricati annessi, in un territorio che il Duca d’Este volle nel Cinquecento nei pressi dell’Abetina reale, oggi in comune di Villa Minozzo (RE), per sfruttarne il legname. Ecco l’innovativo bando del Parco Nazionale, di fatto un project financing che fidelizzerà e motiverà un futuro gestore chiamato a lavorare su un bene pubblico, affidandogli opere di riqualificazione di questi spazi incantati. “Più di un rifugio – spiegano dal Parco Nazionale dell’Appennino – una segheria sulla storica direttrice per la Garfagnana, ideale riferimento per le province di Reggio e Modena, ma anche per Lucca e Firenze”.

Una serie di immobili su un ettaro di superficie di proprietà della Regione Emilia Romagna (demanio regionale indisponibile), dati in concessione al Parco Nazionale da parte della Comunità montana dell’Appennino reggiano.
“Attraverso questo tipo di bando – prosegue il Parco - pubblico e privato lavorano assieme per conseguire interessi di reciproca utilità. In particolare intendiamo offrire un buon servizio di accoglienza agli escursionisti, una struttura di appoggio sempre aperta per ogni evenienza ed il soccorso in montagna nell’area dell’alta val Dolo, divulgare le peculiarità naturali e paesaggistiche del Parco nazionale, promuovere il territorio protetto ed in particolare l’Alta valle del Dolo e le foreste dell’Abetina Reale e dell’Ozola e, non ultimo, promuovere la frequentazione del Parco, quale occasione di conoscenza dell’ambiente, da parte di gruppi organizzati come scuole, università, scout, gruppi Cai, Cral,…”

Ed ecco le strutture (il complesso quattro edifici principali e quatto minori) sui quali i privati dovranno impegnarsi. Tra di essi il rifugio vero e proprio (per il quale i futuri gestori dovranno operare il restauro di sala, cucina, camere), la casa del custode (il Parco contribuisce per 115 mila euro, mentre il gestore dovrà operare la restante parte del restauro e arredi), la chiesetta San Pietro (la Comunità Montana ha un progetto di restauro per 2 mila euro, previsti nei 150 mila euro comprensivi degli interventi su boschi e sentieri dell'area; partirà entro l’estate), il forno legnaia e la stalla dei cavalli. Da segnalare, infine, che un nuovo info point del Parco troverà proprio qui collocazione, qualificando così al meglio questa tappa dell'"Alta Via dei Parchi".

Il bando se lo aggiudicherà l’offerta migliore. La scadenza per presentare le domande è prevista le ore 12.00 del giorno 05 luglio 2010. Il bando in versione integrale è pubblicato sul sito del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, www.parcoappennino.it (email: [email protected] tel: 0585947200 - fax 0585948060).