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Le politiche abitative a Reggio Emilia

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Le politiche abitative a Reggio Emilia si attuano attraverso due strumenti fondamentali: la conferenza degli enti, convocata e presieduta dalla Provincia, e l’assemblea dei soci di Acer, di cui il 20% è in quota alla Provincia e il restante 80% ai comuni, suddiviso proporzionalmente in base al numero degli abitanti. La legge regionale n. 24 del 2001 infatti, oltre a separare la gestione degli alloggi dalla proprietà che viene trasferita ai comuni, ha trasformato gli Iacp in Acer (Aziende casa Emilia-Romagna), enti pubblici economici di cui sono diventati titolari Provincia e comuni.

La conferenza degli enti rappresenta uno dei momenti di incontro periodici tra gli enti proprietari di Acer (i comuni e la Provincia di Reggio Emilia). In particolare, alla conferenza degli enti tenutasi ieri l'altra mattina in Provincia è stato approvato il bilancio consuntivo 2009 e sono state stabilite le linee guida di Acer Reggio Emilia per il 2010.

Al termine della conferenza degli enti - a conferma dell'importanza che le politiche abitative rivestono, ancor più oggi in una fase di crisi - si è riunito anche il tavolo provinciale per le politiche abitative, convocato e presieduto dalla Provincia, che rappresenta uno degli strumenti principali di consultazione e di confronto per esprimere pareri sui programmi di gestione del patrimonio residenziale sociale e sulla sua vendita. Al tavolo siedono la Provincia, i comuni, Acer, le principali associazioni di categoria, i sindacati degli inquilini e i sindacati confederali. Oltre a Marco Fantini, assessore alla sicurezza sociale della Provincia di Reggio Emilia, al presidente di Acer Marco Corradi ed ai rappresentanti dei comuni, tra cui l'assessore all’urbanistica del Comune di Reggio Ugo Ferrari, l'altra mattina in Provincia era presente anche Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alle attività produttive ed edilizia.

Al tavolo provinciale per le politiche abitative si è fatto il punto sulle principali iniziative di edilizia residenziale sociale in corso (Naps, Agenzia per l’affitto, emergenza abitativa, sfratti, crisi dell’edilizia, incentivi, ecc.) e si sono definite nuove idee di sviluppo e azioni per il futuro. Ad aprire i lavori è stato l'assessore provinciale Marco Fantini, che ha affermato come "in questa fase di calo del tenore di vita e di aumento di difficoltà e insicurezze sia fondamentale rivolgere l'attenzione verso quella fascia di popolazione, purtroppo sempre più ampia, non abbastanza povera per accedere all'edilizia pubblica e non abbastanza benestante per poter ricorrere al mercato libero", sottolineando come "l'Agenzia per l'affitto rappresenti un valido strumento che sta dando buoni risultati, ma necessita di essere maggiormente sostenuta e incentivata".

Al tavolo Daniele Ganapini, di Nuova Quasco, ha quindi presentato una anticipazione dei dati provinciali dell’Osservatorio regionale Politiche abitative.

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La situazione in provincia di Reggio

"All’interno di un generale stato di crisi, la questione abitativa rappresenta oggi un'emergenza economica e sociale riconosciuta, che riguarda l’intero Paese e anche una realtà assai particolare quale quella reggiana, ha detto Ganapini illustrando i dati. Questo, dopo che il primo decennio del nuovo secolo ci va consegnando un cambiamento demografico e un fabbisogno di alloggi che non hanno precedenti nel periodo temporale dall’Unità d’Italia al 2000, per l’aumento assoluto delle famiglie e delle persone residenti (525mila al gennaio 2010: + 14,5% rispetto al 2001), dei flussi migratori e per le caratteristiche della popolazione e dei nuclei.
Fra i numerosi effetti di questi situazione si possono evidenziare alcuni fenomeni specifici legati alla casa, vere e proprie misure di un disagio consistente e crescente che si concretizza in richieste d’intervento da parte dei cittadini alle amministrazioni municipali: per esempio attraverso oltre 2.300 domande ad oggi presenti nelle graduatorie di edilizia residenziale pubblica, oltre 5.900 domande per il Fondo sociale per l’affitto al 2009, ma anche un crescente numero di sfratti esecutivi, essenzialmente per motivi di morosità (con un aumento dei provvedimenti dell’ordine del 50% e un rapporto famiglie/provvedimenti salito a 269; 276 in Regione).
Una condizione di peggioramento, come attestano anche i dati sul credito per l’abitazione e sulle sofferenze bancarie, dove un mercato immobiliare assai florido sino al 2008 (il terzo per fatturato a livello provinciale in Emilia-Romagna) ha subito un brusco rallentamento nella propria funzione di scambio e riallocazione delle risorse disponibili, con riduzioni del valore degli immobili e dei canoni di locazione comunque inferiore a quanto temuto in apertura del ciclo negativo. Una tendenza che va peraltro vista a fronte di una crescita del parco delle unità immobiliari residenziali di quasi 30mila unità dal 2005 al 2009 quanto lo stock è quantificabile, in base ai dati OMI, in oltre 262mila unità contro 223mila famiglie (1,17 unità per famiglia residente).
"Una situazione resa estremamente complessa dalla difficile situazione delle famiglie e delle imprese, dalle modeste prospettive di ripresa e soprattutto da quelle assai peggiori dell’occupazione, e che chiama le pubbliche amministrazioni e gli operatori privati a una difficile sfida di tenuta e rinnovamento, fondamentale per lo sviluppo economico e la coesione sociale del territorio", ha concluso Ganapini.

L'intervento dell'assessore Muzzarelli

A chiudere i lavori è stato Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alle attività produttive ed edilizia, che ha assicurato "come la Regione voglia essere vicina agli enti locali, che rappresentano il primo sfogo per una fascia di povertà in aumento a causa di una crisi che ci ha colpiti pesantemente e dalla quale usciremo molto diversi rispetto al passato". "Non devono cambiare e non cambieranno invece le nostre priorità, a partire dalla nostra ferma intenzione di mantenere in Emilia-Romagna una comunità sociale e solidale, e questo significa anche dare una casa a chi non ce l'ha", ha aggiunto Muzzarelli, che ha poi elencato le tante iniziative attuate o in via di definizione da parte della Regione: da un nuovo bando per le giovani coppie che dovrebbe consentire a 1.000 persone di trovare un'abitazione agli 8 milioni (1,2 nel reggiano) stanziati per il progetto Naps (Nessun alloggio pubblico sfitto); da un bando da 30 milioni che entro fine anno consentirà nuove costruzioni sulla base della legge 14 al Piano casa dell'Emilia-Romagna che sarà pure pronte entro dicembre.
"Purtroppo lo Stato non ci aiuta e non ci aiuta nemmeno una Finanziaria depressiva e antifederalista che si occupa del problema casa solo in termini negativi, ovvero attraverso i condoni - ha concluso l'assessore Muzzarelli - Noi invece intendiamo premiare chi lavora in sicurezza e rispettando le regole, vogliamo combattere l'illegalità, ma ci riusciremo solo se tutti insieme ci impegneremo per questo obiettivo".