Home Cronaca E tutti uscimmo a riveder le stelle… a Nismozza di Busana

E tutti uscimmo a riveder le stelle… a Nismozza di Busana

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Riceviamo e pubblichiamo.

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E' la sera del 10 agosto, magnificamente ancora una sera abbastanza tiepida e limpida e, prima delle stelle cadenti, sarà bello andare ad osservare quelle che stanno per tenerci compagnia a Nismozza.

La corte dei Manenti, entri e ti trovi davvero qualche secolo indietro, una splendida ristrutturazione strettamente osservante i tempi di nascita. Lentamente le sedie preparate per gli ospiti si riempiono di persone in attesa dell'evento. Qualche minuto di ritardo, poco, e poi il pianista, il Maestro Milo Martani, che poi ci accorgeremo essere un vero Maestro, si presenta e ci presenta la sorpresa della serata: la soprano Susie Georgiadis non può essere con noi perchè durante la notte è stata malissimo, ed ecco la soprano che la sostituirà.

Non avremo certo di che lamentarci conoscendo Sandra Gigli. Questa è una persona, Signora, che rappresenta il palcoscenico. Cambia il programma, ovvio, ma certamente lei è di una capacità e gradevolezza incantevoli, non c'è differenza fra la sua professionalità, abilità e vocalità da quella che un grande spettacolo televisivo ci può presentare. Figura sottile e piacevole, cambierà gli altrettanto bellissimii abiti da sera ad ogni variare di gruppo di interpretazioni. E' dispiaciuta, dice ai presenti, che noi non si possa ascoltare la voce della Georgiadis, lei farà il suo meglio, dice ancora, ed infatti il meglio i presenti se lo sono goduto.

Il brano lirico non manca certo, poi è un godimento di arie famose di operetta, di canzoni di autori che hanno segnato il 1900, di canti di tango. Caratteristica della serata è il perfetto accordo con il Maestro pianista, Martani che suona in modo sorprendente, si, suona, oltre che interpretare e dentro questa parola c'è tutto, anche il suo atteggiamento al piano.

Dire bello di questo palcoscenico è poco, perchè c'è in più l'affabilità degli artisti e, qui mi ripeto, c'è il piacere di avere incontrato il personaggio disinvolto e vivace Silvia Gigli che, gli addetti ai lavori, definirebbero un vero animale da palcoscenico e il vocabolo che uso è detto in tono di egregio superlativo.

Finito questo spettacolo ce ne attende un altro, sorprendente anche questo: il BUFFET.

Il nostro parmigiamo-reggiano, i ciccioli, il salame, di tutto e di più delle nostre torte salate, ma ce n'è una, una, una che proprio non avevo mai assaggiato.
E' COMMOVENTE, dentro ci si sentono anche sbriciolamenti di quel buonissimo grana, insomma è indescrivibile l'elevato componimento di quei sapori fusi assieme. Tutti han voltato le spalle alle bibite per dedicarsi ai buoni vini, altrimenti che gusto c'è dopo quel po'po' di sapori. Poi si mette la testa sotto l'altro portico e rapidamente ci si lancia all'interno. C'è una fiera di dolci "fatti in casa" con suprema maestria. Però ciò che veramente mi strappa le lacrime (ma non solo a me) sono i grossi bignè, tronfi di una crema zabaione di alta pasticceria. Anche dopo un'abbuffata si ritorna alla loro presenza, per non perdersene la possibilità di una altro ancora. Mentre lo sollevi comincia a sgrondare di crema e allora lì, tutti, a leccarsi le dita per non perderne un goccia: le dita, ma anche un po' il palmo della mano, dài, è vero. E qui il vino di accompagnamento è differente dall'altro del portico precedente.
Da ciò che ho visto quasi tutti han voltato le spalle alle bibite. E' il caso di dire: ho abbandonato ogni ritegno, ma ero in buona compagnia. E poi anche soprano e pianista, ritornati in abiti quotidiani, erano lì intenti a fare ciò che i loro ascoltatori avevano fatto fino a quel momento.

Son convinta di avere ringraziato e salutato gli ospiti della serata con un'espressione di viso tra lo sbalordito e il vagheggiante, ma di aver fatto intendere la piena felicità che quella serata aveva saputo regalare ai presenti.

(Graziella Salterini)