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L’Amministrazione comunale di Villa Minozzo: “Menefreghismo verso il sociale? Tutt’altro…”. Replica del gruppo Pd

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Con sorpresa leggiamo le parole del Pd di Villa Minozzo "la maggioranza che governa il Comune sta continuando a manifestare indifferenza rispetto ai temi dei servizi sociali". Sulla parte ordinaria del bilancio comunale di euro 4.770.000, per la voce Servizi sociali e Casa protetta il Comune spende circa 1.411.000 euro, pari al 29,56% e per la scuola 483.500 euro, pari al 10,13%, con un'incidenza complessiva sul bilancio di circa il 40%, una percentuale piuttosto alta per una amministrazione accusata di menefreghismo rispetto ai temi del sociale. A questi numeri vanno aggiunti investimenti nell’anno 2010 pari a 490.000 euro tra scuole e casa protetta.

Siamo orgogliosi del servizio assistenza snziani erogato dal Comune che, da tutti, utenti finali in primis, è giudicato di ottima qualità; per questo ringraziamo le nostre assistenti. Precisiamo che il numero di assistenti è rimasto invariato, non abbiamo tagliato e anzi, quando necessario, abbiamo integrato il lavoro delle nostre assistenti con prestazioni aggiuntive erogate da ente terzo in modo da garantire un servizio continuativo e per tutti senza dover ricorrere a liste di attesa.

I diversamente abili del nostro Comune sono regolarmente trasportati presso i centri e le scuole ai quali sono iscritti e siamo in contatto con le famiglie per ogni loro necessità. Le famiglie disagiate che si rivolgono al Comune quando necessario sono state aiutate anche economicamente. Le persone indigenti, non in grado di provvedere a se stesse, sono state inserite in strutture idonee e dove necessario il Comune si preoccupa di integrare le rette.

La collaborazione con l'istituzione scolastica è sempre stata presente e l'attenzione nei confronti della scuola è stata molto alta e gli investimenti fatti sulla sicurezza e miglioramento delle funzionalità degli edifici scolastici lo dimostrano. La scuola di musica che nella forma organizzativa precedente ha visto la sospensione durante lo scorso anno è attualmente in fase di analisi e riprogettazione.

È vero che ci siamo presi l´impegno di tenere aperto il micronido, che già lo scorso anno ha visto cambiare organizzazione e trasformarsi in "educatrice domiciliare" per ovviare all'esiguo numero di 5 utenti, ma a seguito di una ulteriore diminuzione degli stessi si perdono le caratteristiche intrinseche che tale servizio si propone di offrire. Questo ha portato ad una sospensione del servizio per il corrente anno scolastico con la previsione di essere rivalutato in base alle necessità delle famiglie per l'annualità successiva.

Altrettanto vero che ci siamo anche presi l´impegno di essere dei bravi amministratori e i "bravi" amministratori non sperperano risorse della collettività, da qualunque ente provengano. Ci dicano i signori del Pd dove è aperto in provincia di Reggio Emilia un micronido con soli 4 utenti? Ancora una volta le nostre scelte sollevano polemiche, è un bel segnale: chi bene amministra si troverà sempre a cozzare con quanti sono preoccupati delle proprie clientele e delle poltrone e nulla più.

(L’Amministrazione comunale di Villa Minozzo)

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"Fiocchi e maggioranza di Villa: una spiccata sensibilità per chiudere i servizi"

Il Comune di Villa Minozzo con una nota firmata “l’Amministrazione comunale” sostiene che il micronido di Asta deve essere chiuso per esiguo numero di bambini iscritti. Già lo scorso anno il Comune aveva “declassato” il servizio da “micronido” (massimo – non minimo - 12 iscritti) a “educatore domiciliare” (massimo – non minimo – 5 iscritti). In tanti avevamo ingenuamente pensato che fosse un’introduzione di flessibilità. Invece, come si sta dimostrando, è stata l’anticamera della chiusura, da tempo premeditata. Chiudere il micronido di Asta: è un punto programmatico fondamentale della giunta Fiocchi. Il servizio di “educatore domiciliare”, già a regime benché ridotto lo scorso 2009-2010, può arrivare al massimo a 5 bimbi iscritti: per questo anno scolastico 2010-2011 vi sono già 4 famiglie che hanno chiesto l’apertura del servizio con una specifica lettera al Sindaco dopo che questi aveva comunicato la chiusura. Altre due, pur non avendo, per motivi personali sottoscritto quest’ultima lettera, avevano comunque preiscritto i bambini al servizio e quindi se questo fosse attivo frequenterebbero. Siamo quindi già a 5, anche oltre.
Cosa aspetta, Fiocchi? Cosa spera? Che i numeri si alzino oppure, cosa più probabile, che si abbassino? Infatti le famiglie interessate, giovani, in cui entrambi i genitori lavorano, quasi sempre i pendolari, senza il servizio di nido perdono un altro elemento di interesse per risiedere nella parte alta del comune, ovvero nel crinale, e prevedibilmente potranno trovare altrove soluzioni abitative più comode e meglio trattate sotto l’aspetto dei servizi. Stesso discorso per i posti di lavoro persi causa il servizio soppresso.
Infine l’affermazione per cui i servizi nelle zone più fragili e verso i soggetti più deboli siano “sperpero di risorse per la collettività” spiega molto bene la totale assenza di sensibilità per il bene comune di questa giunta che pare ritenere il denaro pubblico debba servire per interessi circoscritti, per favorire qualcuno, per darsi visibilità nei confronti della propria tifoseria.
Noi non lasceremo che la risorsa sociale, bene della collettività, venga, questa sì, sperperata. Abbiano, sindaco e giunta, l’intelligenza di fermarsi a riflettere e subito dare risposta ai richiedenti prima che, come qualcuno pur interessato è già stato costretto a fare, questi debbano organizzarsi altre scelte di vita. A questo punto abbiano il buon senso di mettere in atto, come già richiesto nei documenti del Pd e del gruppo, la riapertura nei tempi più brevi possibile del servizio per l’infanzia almeno, se non venisse superato il numero di 5 iscritti, nella forma di educatore domiciliare.

(Sergio Pensieri, consigliere comunale di Villa Minozzo, gruppo Pd "Bene comune")

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- Il micronido di Asta interrompe la propria attività (8 settembre 2010)

11 COMMENTS

  1. Micro asilo più micro degli altri
    Il sindaco Fiocchi di Villa Minozzo si chiede se in provincia di Reggio Emilia è aperto un micronido con solo o con meno di quattro utenti. Vorrei segnalare che il Comune di Vetto tiene aperto un micronido che, per quanto ne so, dovrebbe avere solo tre (diconsi tre) iscritti, ma frequentanti solo due (diconsi due). Nel bilancio dello stesso Comune dovrebbero essere state iscritte poste di costo per circa 55.000 euro (cinquantacinquemilaeuro) ed entrate complessive per circa circa 10.000 euro (diecimilaeuro). Costo effettivo per ogni piccolo utente (compreso il non frequentante) di circa 15.000 (quindicimilaeuro) naturalmente esclusi i costi di ammortamento per la realizzazione muraria dell’opera. Potrebbero gli amministratori del Comune di Vetto essere considerati un “bravi amministratori”? E’ corretta o è strumentale la richiesta del sindaco del Comune di Vetto, nonchè presidente della Comunità montana, al governo perchè dia più risorse alle realtà locali perchè queste vogliono tenere aperti i servizi essenziali alle persone? Io personalmente credo che il sindaco di Villa Minozzo, per questo discorso, non sia un bravo pidiellino, ma sia un bravo amministratore. Abbiamo ed avremo sempre più bisogno di bravi amministratori.
    Cordialmente.

    (C.V.)

  2. Giusto per puntualizzare
    GIUSTO PER PUNTUALITA’ E CORRETTEZZA DEGLI ATTI
    Premetto che sarò un po’ lungo, ma per poter leggere in modo corretto gli atti è necessario. Leggo con piacere delle “spese faraoniche dell’Amministrazione comunale di Villa su sociale e scuola”, ma per correttezza è bene specificare i numeri:
    – sociale: spese su sociale compreso casa protetta, assistenza anziani, assistenza domiciliare: € 1.3333.023,47;
    – entrate: trasferimenti dello stato € 80.000,00
    – contributi regionali € 67.761,64
    – fondo sociale di Enìa € 3.995,00
    – diversi enti pubblici(progetto Girasole) € 5.000,00
    – trasferimenti dal distretto di Castelnovo ne’ monti € 11.000,00
    – contributi Comunità montana riparto fondi Manodori € 8.000,00
    – contributi diversi AUSL per assistenza domiciliare € 21.000,00
    – proventi da casa di riposo € 490.000,00
    – quote che gli anziani pagano per l’assistenza domiciliare € 36.000,00
    – proventi dal micronido “Le marmotte” (quote di frequenza pagata dai genitori) € 4.160,00
    – proventi case di riposo e ricovero € 525.000,00
    – proventi dal centro diurno (rette per frequenza) a carico dei fruitori del servizio € 7.600,00
    – rimborso spese per trasporto adulti diversamente abili € 2.940,00
    SOMMA IMPEGNATA DIRETTAMENTE DAL COMUNE CON FONDI PROPRI € 70.566,83.
    Riassumendo sulla casa protetta e sociale a fronte di una spesa pari a € 1.333.023,47 solo € 70.566,83 sono fondi propri del bilancio comunale (in percentuale 0,0529 per cento), direi mooolto lontane dalle cifre pomposamente enunciate dall’amministrazione. In soldoni il sociale si paga per il novantacinque per cento con le entrate e i trasferimenti da altri enti e Stato
    ADEGUAMENTO CASA PROTETTA
    – spesa prevista € 120.000,00 somme che coprono l’investimento € 60.000,00 su fondo sociale regionale € 60.000,00 da privati (leggi Coopselios); FONDI AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI Villa Minozzo € 0.000 percentuale 0.000
    SCUOLA FUNZIONAMENTO
    – finanziamenti dalla Regione legge 10/99 art. 2 Trasporti € 34.307,00;
    – trasferimenti correnti dalla Provincia € 700,00
    – proventi del servizio mensa (pasti dalle famiglie) € 62.000,00
    – proventi per trasporti scolastici (pagati dalle famiglie) € 26.000,00
    – rimborsi iva su attività comunale € 6.000,00
    – contributo ordinario dello Stato per il funzionamento € 348.007,74
    – totale € 477.514,74 poste di bilancio dirette dell’Amministrazione comunale € 0.0000, percentuale di copertura del servizio con somme di bilancio comunale € 0.000.
    SCUOLE INVESTIMENTI
    – manutenzione straordinaria manti di coperture € 100.000,00; somme di bilancio Amministrazione comunale € 41.849,27
    – adeguamento sismico edificio scuole medie di Villa Minozzo € 270.000,00; somme di bilancio dell’Amministrazione comunale di Villa Minozzo € 5.403,10
    – legge 289/02 € 264.596,90.
    Riassumendo, i fondi che l’Amministrazione comunale di Villa spende dal proprio bilancio sul sociale sono € 70.566,83 a monte di una spese di € 1.333.023,47. Sulla scuola sono € 0,000 per il funzionamento; € 5.403,10 sugli investimenti. A questo va aggiunta la chiusura del micronido, perchè avrebbe impegnato troppe risorse dirette del bilancio comunale e la scuola di musica per l’identico motivo. Il tutto a fronte di un avanzo di amministrazione, dovuto alla gestione commissariale dell’ente, di € 300.000,00. Questi si utilizzati per fini esclusivi di facciata (piazzette, arredi urbani vari, piste polivalenti a Sologno, servizi igienici spogliatoi di Villa Minozzo, ecc.). Analizzando con assoluta imparzialità i dati (ricavati dal bilancio di previsione e investimenti del Comune di Villa Minozzo, quindi atto pubblico), emerge una profonda discrasia fra quanto scritto nelle poste di bilancio e quanto dichiarato dall’Amministrazione comunale alla vostra testata. La percentuale di copertura dei servizi a carico del Comune non è del 40% ma bensi del 5%, il resto si autofinanzia o è pagato da enti terzi.

    (Commento firmato)


  3. Ho letto con attenzione quanto pubblicato nel commento precedente e se i numeri pubblicati sono veri ne deduco quanto segue:
    1) grande attenzione per il sociale;
    2) ottimi amministratori con grande capacità di portare risorse esterne sul proprio territorio.
    Complimenti all’Amministrazione Fiocchi.

    (c.c.)


  4. Ringrazio l’anonimo lettore per l’intervento preciso e puntuale che riporta finalmente cifre e dati precisi su cui ragionare e non i soliti commenti di parte. Un’illustrazione meritevole che mi permette di poter dedurre quanto segue: l’Amministrazione comunale di Villa Minozzo spendendo oltre 1.300.000,00 euro per il sociale dimostra una particolare sensibilità e attenzione per i più deboli; dimostra inoltre grande capacità amministrativa calamitando importanti risorse esterne che utilizza a favore dei propri concittadini più bisognosi.
    Grazie.

    (Commento firmato)


  5. Una cosa si evince chiaramente dall’acuta analisi di Sergio Pensieri: il Pd di Villa Minozzo, perfettamente in linea con il Pd nazionale, non ha granchè da dire. Con il consigliere Pensieri prende a calci la triste ma inevitabile risposta a quella che è apparentemente una non-sufficientemente formulata domanda del micronido, la cui chiusura è, a mio avviso, quantomeno comprensibile; e con “commento firmato”, che dalla frequenza e dallo zelo degli interventi credo meriterebbe almeno il ruolo di segretario, spulcia il bilancio con “assoluta imparzialità”. Credo che vi serva qualche altro congresso per cercare di capire cosa volete fare da grandi, se non vi importa per la vostra faccia (e a quanto pare a “commento firmato” importa eccome), fatelo almeno per i vostri elettori (ed ex-elettori). L’opposizione serve se è fatta bene, se centra il problema. E a Villa i problemi da centrare non mancherebbero…

    (Edmond Dantés)

  6. Da quando penalizzare i più deboli è segno di buona amministrazione?
    Perchè le famiglie che risiedono in paesi distanti dai servizi anche quasi un’ora di auto sono obiettivamente più deboli. Ho sempre pensato che favorire, attraverso l’erogazione dei servizi, il consolidmento diffuso nei nostri paesi di famiglie, donne ed uomini attivi, comunità vitali con bambini fosse un preciso obiettivo di chi rappresenta i cittadini. Con questo spirito i micronidi, circa 10 anni fa, furono realizzati sul crinale (Busana, Ramiseto, Asta) con contributi di Regione, Provincia e rispettivi comuni e non nei centri più popolati. Proprio per arginare l’abbandono del crinale e frenare lo scivolamento a valle. Con una visione d’insieme ed una programmazione oculata delle risorse. Infatti, nel caso specifico, Asta si configura e si struttura come il centro di servizi socio-sanitari ed educativi per tutta la zona alta del Comune, circa 1200 abitanti ancora oggi. In qesto luogo vi sono la scuola materna ed elementare, l’ambulatorio medico di zona, la farmacia e, appunto, il micronido, poi educatore domiciliare. Una scelta oculata e, pur con tutte le difficoltà, premiante. Le scuole tengono benchè assediate anche dalla scure Gelmini, la farmacia dopo anni di perdite da qualche esercizio viaggia in utile. Il micronido è già stato ridimensionato causa il difficile raggiungimento del numero da 8 a 12 bambini, trasformato lo scorso anno in educatore domiciliare che al massimo ne consente 5 ma che può funzionare anche con 2 o 3. E’ un servizio così concepito, proprio per dare risposta a numeri bassi. Nei nostri paesi il concetto di numero basso è di buon auspicio, significa che c’è ancora qualcuno che vive ed opera sul territorio. Togliendo il servizio si passa, in poco tempo, dai pochi a nessuno. Stiamo parlando delle forze attive, di coloro i quali danno linfa e futuro ad una possibile comunità del domani. Comunque per conoscenza di tutti diciamolo: bassi i numeri, bassi i costi. La nuova configurazione ha nettamente ridotto la necessità da parte del Comune di finanziare il servizio. Ce la può fare senza grossi problemi, pur in un quadro pesante le risorse ci sono, e poi serve molto poco. Sono molto convinto che il sostegno al servizio per l’infanzia nelle aree più fragili per l’insediamento abitativo sia una priorità fondamentale di chi amministra. I responsabili del governo del Comune debbono curare con molta più sensibilità ed attenzione questo aspetto della dinamica sociale. Parlando con genitori di bimbi piccoli ho avvertito l’amarezza e l’apprensione per l’essere messi in uno stato di necessità in forza del quale uno dei coniugi non potendo lavorare e non avendo altri supporti familiari si profila un trasferimento della famiglia, peraltro già costretta ad affrontare quotidiani pendolarismi. Non dobbiamo recidere il filo quando si fa più esile, dobbiamo rinforzarlo e sostituirlo con uno più robusto e duraturo. Per le 60-70 giovani famiglie del nostro crinale che dal 2000 al 2010 hanno usufruito del micronido di Asta si è trattato di un legame forte, che ha contato davvero nelle scelte individuali e sociali. Oggi non siamo alla negazione della domanda, parliamo certamente di 5 bimbi che frequenterebbero con altri 2 potenzialmente interessati se ci fosse un quadro di attenzione e promozione del servizio. I servizi sono una risorsa, non un debito; se servono alle persone e creano circuiti virtuosi. Non ho visto, da qualche tempo, molta convinzione da parte del Comune nel promuovere il servizio, anzi ho notato una certa azione in direzione ostinata e contraria.
    Concludo dicendo che fatico a capire il senso di decisioni per la cosa pubblica che ci riportano indietro, di amministratori che anzichè fare le battaglie per il miglioramento della vita dei cittadini restano impigliati in una poco argomentabile politica della negazione. A parte che l’ente pubblico non è una Spa, ammesso per un attimo che lo fosse, non è per niente lungimirante tagliare e trascurare i servizi che sono fontamentali per salvaguardare la “materia prima” dell’ipotetica azienda, i cittadini residenti nel comune. Io risiedo in uno di questi paesi, non ho figli piccoli ma credo di capire di cosa stiamo parlando. Si tratta di un’opinione come le altre, non è polemica pretestuosa. Siccome mi firmo, perchè sono abituato a farlo usando sempre il mio nome e cognome, chi legge capisce che sono un militante del Pd. Neppure questo intendo nascondere. Ma vorrei, se possibile, che questa mia opinione venisse (se qualcuno vorrà farlo) letta e valutata a prescindere e che, se quel qualcuno lo riterrà, facesse riflettere proprio per quello che c’è scritto, senza preconcetti.
    Grazie a @CRedacon#C per l’ospitalità.

    (Sergio Fiorini)


  7. Il commento di Sergio Fiorini, che su alcuni aspetti condivido, mi trova completamente in disaccordo su altri. Da oltre 20 anni faccio il pendolare e in questi anni ho visto il nostro Comune, in particolare la parte alta (naturalmente mi assumo le mie responsabilità, essendo stato amministratore), regredire anno dopo anno.
    Abbiamo borgate completamente disabitate, abbiamo perso decine di posti di lavoro, due stazioni turistiche-invernali come l’Appenninia di Civago completamente chiusa e Febbio 2000 fortemente ridimensionata, la viabilità che non solo non è migliorata ma forse è peggiorata… Tutto questo credo debba farci riflettere e sorge spontanea una domanda: abbiamo amministrato bene? I soldi pubblici sono stati spesi nel modo più opportuno? Abbiamo aperto un servizio di micronido mentre i nostri giovani emigravano in cerca di lavoro, mentre dei pochi rimasti molti fanno i pendolari nella vicina Provincia di Modena. Nel giro di pochi anni le iscrizioni al nido sono diminuite regolarmente, da 12 fino alle attuali 4, a dimostrazione che questo servizio non è stato determinante per la tenuta dell’occupazione; e allora mi chiedo: se l’oltre 1.000.000.000 di vecchie lire (soldi pubblici) spesi per il micronido li avessimo usati per favorire l’occupazione non sarebbe stato meglio? Prima di arrivare a questa dolorosa decisione abbiamo fatto incontri, riunioni con i genitori, valutata l’apertura nel capoluogo ma le iscrizioni non sono mai andate oltre al numero di 4 (dati ufficiali dei nostri uffici). Certo essere costretti a chiudere un servizio dispiace, ma la responsabilità di chi amministra è anche quella di fare scelte impopolari, non possiamo continuare a fare mutui su mutui, continuare a fare debiti che i nostri figli e i nostri nipoti dovranno poi pagare.

    (Alberto Castellini)

  8. Precisazione
    Se si legge bene quanto scritto da commento firmato (numeri), si evince chiaramente che la spesa sul sociale è quasi interamente assorbita dalla casa protetta, che fra rette, trasferimenti dello Stato e altri enti si autofinanzia. Compresa l’attivazione dei posti letto territoriali. Quindi nessun merito all’amministrazione attuale, hanno ereditato il tutto dai sindaci precedenti Bargiacchi e Magnani.

    (Commento firmato)

  9. A quando la decisione del Comune di chiudere la scuola di Asta?
    Di questo passo, tra poco, 35 bambini possono anche andare a Villa, tanto tutti vanno verso il basso… Chiaro che a Villa qualcosa si risparmia! Non voglio annoiare. I bambini come mia figlia, di Civago o Gazzano o Morsiano, da quando hanno/avevano 3 (tre) anni salgono sul loro pulmino e fanno, chi più chi meno, 10+10 chilometri sino a quando frequentano/frequentavano materna ed elementare. Non sanno cosa significa vivere in aree a “insediamento demografico rarefatto”? Lo sanno benissimo. Vogliamo accentuare un sacrificio anzichè applicare politiche di servizio peraltro tutte cofinanziate dalle famiglie, come è giusto. Sia il nido che la materna che le elementari (trasporti e pasti) sono cofinanziate dalle famiglie che sostengono quote inportanti di questi “servizi a domanda individuale”. Molti genitori dei bimbi interessati all’educatore domiciliare lavorano in alcune fabbriche del Comune di Frassinoro e quindi non passano tutte le mattine da Villa Minozzo. A parte che non c’è neppure un servizio di educatore domiciliare o di asilo primavera a Villa capoluogo. Temo che la valutazione dell’assessore Castellini sull’azzeramento del crinale non sia frutto solo della sua visione quanto meno parziale del posto dove peraltro risiede ma quasi un auspicio, una dichiarazione programmatica. Poichè non mi piace un confronto che ruota sulla ricerca del difetto dell’interlocutore non entrerò nel merito di alcune valutazioni sul “continuare a fare debiti che figli e nipoti dovranno pagare”. Stiamo al tema: quanto costa al Comune l’educatore domiciliare oltre alle rette delle famiglie ed ai contributi specifici per questo della Provincia? Una cifra X. Il Comune ha in bilancio questa cifra X o può comunque trovarla per garantire un importante servizio? Io credo proprio di sì; si tratta di poche migliaia di euro, altro che mutui, che valgono milioni di fiducia e di idee di vita per le famiglie di oggi e di domani.

    (Sergio Fiorini)

  10. A proposito di… debiti
    L’ex amministratore Castellini (Pd) con Magnani, due mandati da assessore, e ora assessore con Fiocchi, ha dimenticato di mettere che nei famosi buchi neri del Comune una parte importante la fa Alto Crinale srl, società di cui è stato presidente dalla fondazione alla messa in liquidazione (buco di circa 1.500.000,00 euro). Ora si stupisce e riflette del “danno patrimoniale ed economico” per le future generazioni. PERCHE’ NON HA FATTO LO STESSO QUANDO HA AVALLATO QUESTE SCELTE? Io diffido sempre degli opportunisti di turno.

    (Commento firmato)


  11. Ho studiato a Modena, mia sorella per portare mia nipote alla scuola materna prendeva due autobus e impiegava spesso più di 40 minuti. Peccato non le sia mai venuto alla mente di chiedere l’apertura della scuola sotto casa. Tutto questo è paradossale, ma sono questi i nostri amministratori?

    (Faby)