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Protocollo contro la criminalità e per la legalità

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Il primo protocollo contro la criminalità e per la legalità, nato a Caltanissetta e sottoscritto a marzo, dalle 4 Camere di Commercio di Reggio Emilia, Crotone, Modena e Caltanissetta, ente capofila, adesso si propone ad Unioncamere per essere esteso a tutti gli enti camerali d’Italia. Il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Enrico Bini, che ieri l'altra mattina è stato ascoltato nella sede camerale nissena, accolto dal presidente Antonello Montante, ieri ha relazionato sul patto per la legalità a Positano in occasione di un incontro organizzato da Unioncamere.

Il progetto nasce dall’allarme lanciato dalla Camera di Commercio di Caltanissetta e poi accolto dal presidente Enrico Bini di Reggio Emilia. Tra i primi, Bini ha denunciato il crescente fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nelle imprese del nord d’Italia. "Il progetto nasce - ha detto Salvatore Pasqualetto, che lo ha firmato nel mese di marzo, per aiutare le imprese a "certificarsi" istituzionalmente per presentarsi ai mercati nazionali al fine di allargare la base produttiva nel proprio territorio". Il presidente Bini, nei mesi intercorsi dalla firma del patto, avvenuta nel mese di marzo a Reggio Emilia, è riuscito a fare istituire un tavolo tecnico a Reggio Emilia con la creazione di un database che monitori tutte le imprese del territorio.

"Si è infranta la vetrina della nostra regione come isola felice dalla criminalità -ha detto Bini - Abbiamo incontrato grosse difficoltà ad affermare la legalità contro la criminalità nel nostro territorio e Caltanissetta ci ha aiutato ad uscire dalla situazione di mancanza di credibilità. Dopo la firma del patto la prefettura ha messo in atto azioni strategiche di contrasto a quelle imprese che conquistano il mercato con modalità poco chiare, tali da danneggiare le altre sane". Le recenti indagini e gli arresti di affiliati alla 'ndrangheta hanno, poi, confermato una forte presenza del fenomeno criminale in quel territorio. "La criminalità mira a tenere le imprese nel bisogno e noi abbiamo detto basta a questo sistema – ha detto Antonello Montante. Le mafie si sono spostate anche a nord, soprattutto nel territorio di Reggio Emilia, un po’ meno nel Veneto. Ma c’è il rischio che tra 10 anni a Reggio Emilia o a Ravenna si radichi il fenomeno come da noi e forse peggio. Il meccanismo prevede l’acquisto di aziende in difficoltà che non riescono a ottenere il credito e invece ottengono dalle mafie i soldi in contanti senza passaggio di denaro da riciclare. Costituiscono un patrimonio e diventano proprietari del marchio e la 'ndrangheta è ancora più capace di inserirsi nel tessuto imprenditoriale".

Ieri mattina ad accogliere il presidente Bini c’erano il vicepresidente Giuseppe Valenza, i componenti Tarcisio Sberna, Salvatore Pasqualetto, Luigi Messina, Lillo Randazzo, Enrico Patrì, Salvatore Lorefice. Il protocollo "contro la criminalità e per la legalità" è un testo che fissa un percorso comune per l'affermazione di una cultura della legalità e definisce le azioni congiunte. I sottoscrittori con la firma si sono impegnati a monitorare e sviluppare le azioni strategiche del sistema camerale per aiutare le imprese iscritte nei registri camerali. L’ente diventa garante delle imprese che si muovono nel sistema economico e produttivo, oltre che accrescere le potenzialità delle singole imprese.

Tra gli obiettivi concreti previsti dal protocollo anche la sinergia con tutte le istituzioni preposte all’ordine pubblico e la sicurezza, le prefetture in primis, e l’obiettivo dichiarato dai presidenti, anche attraverso l’impegno con Unioncamere nazionale, di costituire uno specifico fondo di primo intervento nei confronti delle imprese colpite dal fenomeno estorsivo, a patto che queste denuncino gli autori.