“I fondi raccolti nel nostro comune per essere destinati ad aiutare le zone terremotate d’Abruzzo perché non sono stati ancora consegnati?”. Domanda precisa. L’ha posta la minoranza consiliare vettese, composta da Renzino Fiori, Margherita Crovi, Luigi Ruffini e Ivano Pioppi, durante l’ultima seduta, che si è svolta nei giorni scorsi.
Il sindaco, Sara Garofani, ha spiegato: “Nel conto bancario, intestato a me e al parroco, ci sono al momento 14.250,00 euro. Partecipiamo al progetto concordato dalla nostra Provincia con la sua omologa dell’Aquila, anche per una questione di non disperdere somme relativamente piccole, coordinandole, per non rischiare di dare magari solo da una parte e niente dall’altra. La somma è ancora ferma perché nel frattempo, essendosi svolte le elezioni per il presidente del capoluogo abruzzese, che è cambiato politicamente di segno, non vi è stata ancora, da parte di quest’ultimo, l’approvazione dell’atto necessario”.
“Ora – ha aggiunto il primo cittadino – siamo in attesa di sapere cosa succederà”.
Si pensa di fare qualcosa di diverso con questa somma?, ha chiesto quindi l’opposizione. “Vedremo, se sarà il caso torneremo a convocare le associazioni che hanno contribuito a raccoglierla, per discutere e decidere insieme…”, ha replicato il sindaco.
E di nuovo la minoranza: “Crediamo sia il caso. Alla popolazione dobbiamo delle risposte, dato che queste cose ci vengono appunto chieste dai nostri concittadini”.
Dare all’ Abruzzo
Questo è un fatto serio e non solo le minoranze (di qualsiasi parte politica siano) lo devono chiedere. E questa, dell’Abruzzo, è una faccenda di cui giornali, telegiornali pubblici o locali, NON parlano più, o poco. Sentiamo solo sproloqui di parte, liti giudiziarie appartenenti ad uno qualsiasi dei politici di maggioranza, e poi usciranno magari anche quelli della minoranza, il tutto per ottunderci il cervello. Certe situazioni vanno sviscerate, certamente, MA NON a DANNO delle notizie vere della politica che DOVREBBE governare rettamente quello che di queste possa essere noto lo è forse solamente dato ad una parte intellettuale che sappia il politichese, MA TUTTI hanno diritto ad un’informazione vera e spiegata con parole accessibili a chiunque voglia ascoltarle.
(Graziella Salterini)