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S. Antonio abate torna, dopo trecento anni, al suo posto

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Domenica scorsa, 17 ottobre, nella Chiesa della Pieve di Castelnovo ne’ Monti è stato presentato il restauro recentemente effettuato sulla statua di S. Antonio abate che ora ha fatto ritorno, dopo trecento anni, all’interno dell’omonima cappella (la prima sulla sinistra per chi entra) ove era stata presente fin dal XVI secolo. Modellata in terracotta policroma e di pregevolissima fattura, l’inedita statua cinquecentesca, che raffigura il padre del monachesimo e protettore degli animali domestici e della vita contadina, ha suscitato stupore ed interesse presso molti cultori di arte antica dai quali è emersa anche una fondata ipotesi sull’autore dell’opera: si tretterebbe di Prospero Spani detto “il Clemente”.

Architetto e scultore (Reggio Emilia 1516-1584), allievo del modenese Antonio Begarelli, Prospero Spani è, con quest’ultimo, il più importante scultore del Rinascimento emiliano. Di evidente influsso michelangiolesco sono le sue opere situate, soprattutto, a Reggio (Cattedrale e S. Prospero), Parma (Cattedrale) e Mantova (S. Andrea).

Quando la chiesa della Pieve, da sempre romanica, venne riedificata nelle forme attuali a partire dal 1713 per volere dell’arciprete Don Giovanni Paolo Pallù, la statua fu trasferita in una nicchia posta all’esterno della chiesa in prossimità del portale laterale, ove è rimasta fino al 2009, riportando gravi danni a causa degli agenti atmosferici ed anche di atti vandalici compiuti su di essa negli ultimi decenni del secolo scorso.

Il restauro è stato realizzato dalla sig.ra Maura Favali grazie alla generosità del Lions club di Castelnovo ne’ Monti, presente in chiesa con molti dei suoi associati, fra i quali la presidente della sezione castelnovese Anna Marconi ed altri adepti e dirigenti provenienti da diverse località della provincia. L’inaugurazione è iniziata alle ore 17,30 con la S. Messa celebrata da Mons. Tiziano Ghirelli, delegato vescovile per i beni artistici della diocesi. Si sono succeduti, poi, gli interventi di Corrado Giansoldati e della stessa Maura Favali, che hanno illustrato gli aspetti storici della statua e, con l’opportuno ausilio di immagini proiettate su grande schermo, i lavori eseguiti per il suo restauro.

Il numeroso pubblico, accorso nonostante le non certo favorevoli condizioni meteorologiche, ha poi potuto apprezzare gli intermezzi musicali della bravissima flautista montenegrina Alexandra Grebovic, che attualmente studia all'Istituto Merulo. A fare da sfondo alla musica, le suggestive immagini raccolte da Marisa Marazzi nello stupendo repertorio artistico della Chiesa della Pieve.