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“Un progetto più che positivo”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Dal 5 settembre scorso seguo da vicino lo scenario politico che da un mese a questa parte ha prodotto numerosi dibattiti sul futuro del governo perché si parla di governo tecnico, appoggio esterno o nuove elezioni per rieleggere i parlamentari. Quella data che ho riportato non è casuale perché quel giorno a Mirabello, con un discorso di Gianfranco Fini, è nato "Futuro e libertà per l'Italia" che proprio ieri a Perugia ha discusso un manifesto di partito e che si ritroverà a Milano per metà gennaio.

Seguo e partecipo quotidianamente alla discussione sia per quanto riguarda Fli che Generazione Italia (fondazione di Italo Bocchino) trovando di fronte a me tante persone stanche della politica attuale lontana dai bisogni e dagli interessi dei nostri concittadini. Non voglio entrare nel merito della scelta di Fini di fare o meno un governo tecnico perché è una scelta delicata, posso solo dire che Fini ha il merito di far partecipare migliaia di giovani provenienti da tutto il Paese, di ridare ai giovani la politica che hanno perso di vista negli ultimi anni e non è di sicuro una stupidaggine dire che la politica si è sempre di più allontanata dalle persone (basta osservare la partecipazione al voto).

Il progetto di Fini lo giudico più che positivo perché riparte da temi quali l'unità nazionale, unità tra le diverse generazioni, legalità, equità e democrazia.
Quest'ultima parola penso che sia sconosciuta a tutti i partiti nazionali, mentre in Fli c'è la possibilità concreta di dire questo non mi piace, così non va bene e quindi dobbiamo cambiare strategia come è successo ad esempio con il lodo Alfano dove in commissione giustizia ha votato a favore e poi dopo qualche giorno ha rivisto le sue posizioni perché la base elettorale non era molto felice di questa scelta. Democrazia e ascolto sono le due componenti che mi fanno vedere con occhi diversi il movimento di Fini, un movimento che ha a cuore l'interesse nazionale con persone che non sono immischiate in inchieste giudiziarie, persone che rispettano le istituzioni e le persone.

In questi due giorni ho seguito la convention perugina e condivido a pieno le parole di uguali doveri e soprattutto diritti per le coppie di fatto, omosessuali, immigrati (bellissimo il discorso sulla cittadinanza), giustizia e legalità. Riguardando alcuni interventi del leader Fli su Youtube ho poi rivisto un piccolo passaggio su grandi personaggi della "Prima Repubblica" come Aldo Moro e Berlinguer che Fini ha omaggiato dicendo che questi due personaggi avevano una vita alla luce del sole e non erano coinvolti dagli scandali, insomma, erano politici veri che davano l'esempio agli italiani.

A chi accusa Fini di essere un traditore potrei rispondere che se ci fosse stato l'ascolto e il dialogo all'interno del governo non sarebbe mai successo niente, tuttavia sono contentissimo della sua uscita perché tra la corrente di Fini e quella di Berlusconi-Bossi c'è un abisso sotto tutti i punti di vista e questo penso lo sappiano tutti, anche chi vota l'estrema sinistra riconosce Fini come uomo "pulito e onesto". Un caso su tutti? La casa a Montecarlo, perché non se ne parla più?

Mi fanno anche un po' di rabbia i democratici che chiedono a Fini di far cadere il governo per trarne un vantaggio personale, preferirei piuttosto che Bersani chiamasse Fini per fare un governo tecnico con tutte le forze parlamentari.

Concludo dicendo che alcune cose non mi sono piaciute: da Fini mi sarebbe piaciuto sentire un "mea culpa" per questi anni al governo a fianco di Berlusconi perché è facile attaccare ma ha alcune responsabilità che non può negare e penso che sia proprio per questo che ha deciso di fondare un nuovo partito. Rimango alla finestra come molti ragazzi in Italia con la speranza che ci sia ancora qualcuno che faccia politica vera e che non pensi a leggi ad personam, intercettazioni telefoniche, scudo fiscale, municipalizzate, quote latte, ecc...

(Luca Malvolti)

15 COMMENTS


  1. Chi di “estrema sinistra” apprezza la persona di Fini? No, perchè, se ben ricordo, erano Almirante, Romualdi e Rauti ad andare a rendere omaggio alla salma di Enrico e non penso sia mai successo che un comunista apprezzasse un ex missino – repubblicano (alla fin fine Giorgio non era neanche fascista, il suo delfino, Gianfranco, sì). @CA tal cred#C, direbbe qualcuno, invece c’è chi la pensa diversamente come ad esempio la Tiziana Maiolo (ex comunista e giornalista per il @CManifesto#C, approdata in FI nel ’94 e ora nelle file di Fini e che, cito dal @CFatto Quotidiano#C, “ha proposto l’abolizione dei pentiti di mafia, della custodia cautelare (per tutti!) e del 416-bis, cioè dell’associazione mafiosa, e ha passato la vita a insultare i migliori magistrati anticorruzione e antimafia”). E’ questa l’estrema sinistra che intendi tu? Se la risposta è negativa, ti prego di presentarmi qualunque persona di “estrema sinistra” che ne possa uscire con apprezzamenti vari per Fini. Te l’ho già detto, a dir belle parole son capaci tutti, ci riesce persino il Papa. Dov’è stato Fini fino ad adesso? Sia lui che D’Alema che Fassino che Bossi (che tanto anche lui fra non molto se ne uscirà come il leader di Fli) che hanno avuto tutto a disposizione per togliersi dai piedi il loro acerrimo nemico Berlusconi ma che dopo poco tempo non facevano altro che ritornare a lustrargli i piedi. Voi avete ancora in testa che il problema principale sia Berlusconi e ogni qual volta che vedete una nuova persona promettere di calpestargli i piedi o di rubargli il gelato, voi ci cascate come pere; sta succedendo adesso con Fini (ho visto dei ribaltoni assurdi, tipo leghisti che adesso stanno con Fini perchè vedono che cavalca l’onda del successo alternativo) a destra e Vendola a sinistra (perchè non lo hanno votato prima?). Nessuno di voi non ha ancora capito che alla gente non gliene frega niente della storia ormai trita e ritrita del Berlusconi mafioso che fa i festini con le minorenni e Fininvest è stata (o è ancora, chi lo sa) collusa con la mafia, il problema non è Silvio nazionale, ma chi lo vota e sostiene. Chi sostiene questo sistema, chi lo accetta perchè tanto “i politici sono tutti ladri e noi non possiamo farci niente”. E questo vale sia per destra e sinistra, ma neanche, è un’offesa chiamare questa lobby con due nomi. Come ho detto ieri sera ad un conoscente, ci sono tre parole per definire, a modo mio, la situazione politica qua in Italia: rabbia, schifo e paura. Rabbia nei confronti del Pd disorganizzato e bugiardo; schifo per il Pdl, incompetente e oligarchico; paura per la Ln, ovvero il partito fascista new-wave adattato ai tempi odierni.
    Ah, quasi dimenticavo, troppo facile uscirsene scontenti dopo aver dato il voto di fiducia positivo riguardo il lodo Alfano.

    (Asmir Lalic)


  2. Asmir, quello che ho scritto qua su @CRedacon#C è il mio punto di vista personale che puoi o non puoi condividere, ma permettimi di guardare le cose in modo diverso. Io ho amici e conoscenti che pur votando Vendola e in passato Prc rispettano Fini… Cosa c’entrano Berlinguer e Almirante? Sei mal informato perché pur essendo nemici tra i due c’era rispetto. Condivido le tue parole sulla politica italiana… abbiamo questa classe dirigente perché molti italiani se ne fregano… chi è causa del suo mal pianga se stesso?

    (Luca Malvolti)

  3. Operazione gattopardesca
    Semplicemente credo sia in atto l’ennesima operazione gattopardesca e che Gianfranco Fini sia stato scelto da alcuni poteri forti (Confindustra, vertici della Chiesa cattolica, circoli finanziari, lobby, ecc.) per condurla in porto. Costoro temono che dalle ceneri del berlusconismo che Fini, non scordiamolo mai, ha appoggiato fin dalla prima ora divenendone complice, possa uscire vincitrice la sinistra con un programma finalmente innovativo e alternativo: laicità dello Stato, giustizia sociale, autonomia sostanziale della giustizia, fisco equo e solidale quale strumento di riequilibrio delle diseguaglianze, lotta vera a ogni mafia, rispettoso utilizzo del territorio, nuove politiche energetiche che privilegino quelle rinnovabili, nuove politiche industriali che riconducano nella norma le relazioni sindacali e che contrastino le troppo facili delocalizzazioni, investimenti sulla scuola pubblica, la ricerca, la cultura, lotta agli sprechi di ogni genere, forte presenza sullo scacchiere internazionale in favore della pace e dei diritti dei popoli tutti. Temendo che tutto ciò possa concretizzarsi, hanno investito su Fini (e su Casini e Rutelli) per riproporre con vesti nuove politiche vecchie di oltre mezzo secolo. Questo è ciò che sta avvenendo sotto i nostri occhi e se non si capisce qual è l’operazione politica in atto ogni analisi o discorso risulta viziato. Toccherebbe al Pd, quale maggiore partito d’opposizione, spiegare al paese questa semplice verità, ma non lo fa e non può farlo perché bloccato da divisioni interne e da una carenza programmatica figlia del modo stesso in cui è nato (somma di spezzoni di ex partiti e non, invece, proposta agli italiani di un progetto politico innovativo di lungo respiro).
    Ciò premesso, preso atto che comunque in questa fase della vita politica italiana un leader è necessario, a me pare che uno solo sia oggi il politico italiano in grado di battere, in caso di elezioni anticipate, il vecchio e il nuovo berlusconismo (per nuovo intendo quello impersonato dal trio Fini, Casini e Rutelli): quell’uomo si chiama Nichi Vendola.

    (Armido Malvolti)

  4. Troppo facile, troppo difficile
    In primis: ad una persona di “estrema sinistra” non puoi fare un ragionamento se non di “estrema sinistra”. Troppo facile, poi, bollare Fini come fascista OGGI, dopo tutto il percorso democratico che ha fatto, con tappe come il chiedere scusa al popolo ebraico (e per questo i “fascisti” italiani ce l’hanno a morte con lui). Troppo difficile, invece, aprirsi in un dialogo politico con persone anche di altre vedute politiche che però hanno in comune molti punti sostanziali con i propri. Mettersi in discussione è sempre molto complesso e richiede una notevole dote di self-knowledge. Fini lo ha fatto, si è messo in discussione ed è uscito da un partito-gabbia rimettendo sul tavolo numerosi argomenti che fino ad ora aveva a malincuore lasciato in sospeso aupicando un più profondo confronto interno.

    (Alessio Zanni)

  5. Ricordo Pertini
    Che da socialista non stringeva la mano ad un fascista neanche per finta. Una persona di “estrema sinistra” ha degli obblighi morali ed una idea di mondo totalmente diversa da quella di un nazionalista, fascista, nazional-socialista, chiamateli come vi pare. Per questo ribadisco che non esiste comunista, social-democratico, socialista o persona di “sinistra” che sia, che abbia rispetto per un fascista o per un ex-fascista. Troppi in Italia hanno dimenticato il proprio passato e guardate dove siamo andati a finire. Io non dimentico e, come me, molti altri. Chi dice di essere di sinistra e rispettare Fini è bugiardo oppure ignorante, a voi la scelta.
    Fini non ha fatto nessun percorso democratico. Ha passato metà della sua vita a fare il fascistello e l’altra metà a sostenere Berlusconi, a fare leggi con Bossi (ridicola la Bossi-Fini del 2001) e a salvaguardare il padrone. Ora se ne esce soltanto perchè ha capito che i tempi cambiano e l’aria che tira è pesante, quindi meglio spostarsi un po’ più a centro.
    Saluti.

    (Asmir Lalic)

  6. Siamo nel 2010
    Se si andasse a votare voterebbero persone nate nel 1992. Dato insignificante? Può darsi. Ma sarebbero persone che vivono anche la caduta del muro di Berlino come fatto squisitamente storico, perchè da loro e, probabilmente anche da coloro che hanno dieci anni di più, non vissuta. La politica, invece, con evidente spirito elettoralistico, continua ad agitare fantasmi rossi o neri di cui anch’io, che ho qualche anno di più, non trovo riscontro nella vita di tutti i giorni. A parte qualche piccola frangia estremista che ci sarà sempre (sono strutturali anche in paesi con una tradizione democratica ben più ampia della nostra), davvero esistono ancora esempi di applicazione reale delle ideologie comuniste e fasciste in Italia, quelle “dello stato che pensa, programma e realizza tutto”? Io credo che se nonno Sandro fosse ancora vivo non esiterebbe a puntare la rotta della nave-Italia sui più deboli, sulle nuove povertà, sulle nuove fonti di indebita ricchezza (penso, ad esempio, all’uso dell’acqua): a tutte quelle condizioni socio-economiche che nei fatti possono democraticamente produrre effetti devastanti alla pari di quelli provocati da comunisti e da fascisti in tempi passati. E credo che sorriderebbe come era solito fare, senza rispondere, a chi gli avesse chiesto se questo è un problema di destra o di sinistra, lasciando intendere: è un problema da risolvere e basta. E “basta!” dovremmo dire anche noi a chi ci ripropinerà la “paura del comunista” o che ci darà dei “coglioni” perchè votiamo l’uno o l’altro partito. Dovremmo dire “basta!” perchè abbiamo bisogno di persone che, qualunque estrazione abbiano, accettate le regole democratiche mettano insieme idee e lavoro per risolvere i problemi di coloroo che li hanno eletti. Il resto credo faccia parte, ormai, solo di una propaganda elettorale che interesserà sempre meno persone ed in particolare di quelle che saranno, fra non molto tempo, chiamate a governare il loro futuro. Non so ancora se Fini appartenga alla politica legata ai palazzi, alle tresche, alla demonizzazione dell’avversario, ecc. So che ha rotto, veementemente, con un modo di fare politica che non condivido. Se sono rose… Il nostro compito, però, rimane quello di dire “basta! Diamo ai nostri giovani opportunità culturali e politiche nuove!”.
    Grazie per l’ospitalità.

    (Elio Peri)

  7. Ahi! Serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta
    “non donna di provincia, ma gran bordello…”. Questo lamentava Dante molti anni fa. Ora non è cambiato molto. Credo che sia ora di un gran oculato patto sociale con forze politiche, sindacali, produttive per poter uscire da questa maledetta crisi. Berlusconi sì, Berlusconi no, questo è il problema. Se esce di scena Berlusconi ho paura che i nostri politici impugnino l’ascia e si facciano a pezzi tra loro non sapendo più di che e di chi parlare e combattere. Manca un progetto cui credere e quindi sul quale lavorare. Nel recente passato non vi sono stati esempi edificanti. Se cadrà Berlusconi e non si pensa ad un patto sociale prima di andare alle elezioni, l’Italia rimarrà come disse Dante: un gran bordello.

    (Bruno Tozzi)

  8. Anch’io ricordo Pertini… ed Almirante…
    Anch’io ricordo Pertini quando nel 1980, ai funerali di Josip Broz, ovvero il maresciallo Tito, criminale di guerra, baciò la bandiera jugoslava. Chissà come si saranno sentiti i parenti degli infoibati o gli esuli giuliano-dalmati… Ricordo anche queste parole: “Serve una persona giovane, NON FASCISTA, non nostalgica, che creda, come ormai credo anch’io, in queste istituzioni, in questa Costituzione. Perchè solo così la destra italiana può avere un futuro”. Era il 1980 e così Giorgio Almirante parlava del ventottenne Fini. Se memoria storica bisogna avere, ed è SACROSANTO averla, che non sia a sprazzi o a senso unico.
    Buona serata.

    (Riccardo Bigoi)

  9. Fortunatamente
    Esistono ancora? Beh, anche se ci fossero sarebbero bollati comunque come una razza in via d’estinzione rapida. I comunisti intendo. Fortunatamente, ovvio. Fini è uscito dalla maggioranza per porre il suo veto ad alcune norme e riforme che schifosamente questo governo sta facendo. Berlusconi, ad esempio, è andato sotto in Parlamento 3 volte (quasi 4) sulla votazione sul famoso trattato-pagliacciata Libia-Italia. FORTUNATAMENTE qualcuno con gli attributi nella destra italiana che si oppone decisamente al Berlusca! Uno di sinistra non può neanche lontanamente apprezzare Fini? Forse, non sono di quella parte politica e non posso capire profondamente le loro ragioni. Certamente è proprio per questo tipo di magagne interne il loro schieramento che difficilmente andranno al potere, lasciando Berlusconi sul suo trono come di Maria de Filippi. Questa volta fortunatamente proprio no.

    (Alessio Zanni)

  10. RItornato dopo qualche giorno di blackout
    Mi si è fulminato il pc e avrei voluto rispondere ad ogni commento a partire da Armido Malvolti. Confindustria? Chiesa? Sarebbero questi i poter forti? Fini parla apertamente contro temi molto stretti alla chiesa come diritti alle coppie di fatto, diritti agli omosessuali e diritti agli immigrati. La Chiesa lo appoggerebbe? No, non penso. Confindustria? Fini vuole far sì che si trovi un accordo tra sindacati e industriali, un patto per il lavoro, tutto qui. Al sig. Bigoi dico complimenti per aver citato le parole di Almirante e per aver messo sotto la luce del sole quello scandalo di Pertini. Qui stiamo parlando di Pertini, stiamo uscendo completamente dalla discussione. Io mi considero a tutti gli effetti un finiano, ma a differenza dei “comunisti” ho grande rispetto e stima per Vendola non condividendo alcune posizioni, ma riconosco e sottoscrivo che è un grande politico che deve mettersi in gioco per il bene dell’Italia. Se negli ultimi anni avessimo avuto come protagonisti Fini-Vendola questo paese sarebbe di sicuro andato meglio, altro che Berlusconi, Prodi, D’Alema, Amato, Scajola, Bossi e compagnia bella…

    (Luca Malvolti)

  11. Caro/a AA
    Qualche settimana fa dall’Annunziata, un certo signore addetto alle intercettazioni ha rivelato che negli armadi sono chiusi ben 350.000 scandali da mettere fuori all’occorrenza. Non parliamo di Marrazzo…
    Ed allora questa Italia come la vogliamo chiamare?!! Se non come la chiamava Dante.
    Il premier è il nome e gli altri!?

    (Tozzi)