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Centrale a biomasse di Fora di Cavola: la posizione del Partito Democratico

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Il neo eletto coordinatore di zona del Partito Democratico della zona montana Valerio Fioravanti, firma la ufficializzazione della posizione del partito sulla questione controversa della centrale a biomasse di Fora di Cavola. Il documento si conclude con un appello agli amministratori del comune di Toano che hanno stoppato l'iniziativa in "zona Cesarini" prendendo atto della reazione di tanti cittadini

IL DOCUMENTO

Il dibattito sul progetto per una centrale di produzione elettrica a biomasse a Fora di Cavola non è basato su informazioni corrette e complete. C’è una carenza di informazioni precise su cui si sono innestate le preoccupazioni di molti cittadini dell’area interessata all’intervento. In molte posizioni, insieme a richieste condivisibili sulle garanzie ambientali e sulla minimizzazione dei rischi prevale una connotazione ideologica che prescinde dal merito della proposta ed ignora pesantemente i temi dello sviluppo sostenibile, sia quelli generali che quelli specifici relativi all’Appennino reggiano. Una discussione di fatto estranea ai veri termini dell’opera proposta.
In primo luogo, perciò, vanno ristabiliti alcuni dati oggettivi, desunti dalla relazione del progetto esecutivo:
1. La centrale a biomasse è tarata per produrre energia elettrica che verrà ceduta alla rete per una potenza lorda totale di circa 1 mW (netta 900 kW). E’ quindi un impianto di piccole dimensioni, paragonabile a quelli in esercizio in molti comuni dell’Italia settentrionale e centrale a servizio dei centri abitati per il teleriscaldamento e la cogenerazione.
2. Il combustibile utilizzato nell’impianto sarà biomassa legnosa, più precisamente cippato di legna proveniente principalmente dai comuni circostanti, originato da legno derivante da potature agricole, manutenzione dei boschi e del verde pubblico e urbano. Buona parte di questi materiali transitano nei servizi di raccolta di Iren nella provincia di Reggio Emilia, non sono rifiuti e non sono classificati come tali. Si tratta, appunto, di normale legna adatta per essere utilizzata “da ardere”. E’ previsto, a seguito di costruzione della filiera, di integrare la materia prima con legname di risulta dalla manutenzione dei boschi e dai ricavati dei cedui.
3. L’impianto utilizzerà le migliori tecnologie per garantire la massima efficienza energetica e un impatto sull’ambiente compatibile con i limiti fissati dalle normative. In modo particolare l’impianto per l’abbattimento dei fumi sarà di ultimissima generazione e controllato in continuo.
La realizzazione dell’impianto può portare importanti opportunità: minori costi per lo smaltimento della frazione legnosa e quindi la produzione di energia; aumento dell’occupazione nell’area montana per la costruzione e il funzionamento; possibile avvio di una filiera delle biomasse legnose nella zone montana.
La centrale sarà la realtà produttiva tecnologicamente più avanzata che si insedierà nell’area APEA di Fora di Cavola (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata). E’ un progetto nato dalla concertazione tra Comuni, Comunità Montana e Provincia, con il quale si è rilanciato l’insediamento industriale di Fora nato dalla programmazione degli anni ’70. In virtù di questo progetto la Regione ha stanziato per l’area APEA e per la Centrale circa 5 milioni di euro di contributo.
A meno di non cominciare a ridurre drasticamente i consumi energetici (che invece tendono a crescere) non si può dire no a qualsiasi soluzione, comprese le produzioni da fonte rinnovabile. Anche le amministrazioni pubbliche devono avere atteggiamenti responsabili nella condivisione degli obiettivi sottoscritti anche dal nostro Paese nel rispetto del Protocollo di Kyoto. L’impegno a ridurre le emissioni del 20% di “gas serra”, la riduzione del 20% dei consumi di combustibili fossili e l’aumento del 20% della produzione energetica da fonti rinnovabili sono un imperativo anche per l’Italia: su quest’ultimo obiettivo le aree di montagna possono dare un importante contributo. L'avversità preconcetta a qualunque iniziativa favorisce indirettamente i promotori del nucleare.

Il Partito Democratico pertanto è favorevole alla nascita di piccoli impianti diversificati (biomassa, fotovoltaico, idroelettrico ecc.) che valorizzino le risorse naturali e il lavoro delle comunità locali.
Nell’appennino emiliano, come in tutte le aree montane d’Europa le biomasse legnose sono utilizzate per produrre energia in forma di calore da tempi ancestrali, ed ancora adesso si utilizza largamente la legna (oggi anche sotto forma di pellet) in stufe e camini che non hanno trattamento dei fumi senza che questo provochi, nei centri abitati, un qualsiasi calo della qualità dell’aria.
Le quantità di biomasse che si utilizzano devono, in via di principio, essere equivalenti alla crescita annua del bosco in modo di non ridurre il patrimonio forestale ma conservarlo nella quantità e migliorarlo nella qualità. Il bosco è una risorsa viva che va coltivata a fini plurimi ed è una risorsa in gran parte di proprietà delle comunità locali attraverso gli usi civici, le partecipanze e le proprietà delle famiglie.
Rinunciare a questo progetto significa rinunciare ad una opportunità importante per l’appennino reggiano e anche per il Comune di Toano che vedrebbe realizzato sul suo territorio, grazie allo sforzo di tutti, una delle tre aree APEA della Provincia con il “benefit” ulteriore di un campo fotovoltaico realizzato senza costi tutto a favore del Comune. Infatti l’area APEA deve tendere all'autosufficienza energetica (oltre all'impianto a cippato è previsto un impianto Fotovoltaico per 1MW), fare la depurazione delle acque (è previsto un impianto di fitodepurazione) e ottimizzare l'uso della risorsa idrica (sono previste vasche di raccolta delle acque piovane) oltre ad interventi di mitigazione ambientale che miglioreranno il sito. E' forse l'unica occasione per dare una identità all'area e in prospettiva ipotizzare insediamenti produttivi che possono beneficiare delle potenzialità sostenibile dell'area stessa.
In futuro servirà maggiore coinvolgimento e migliore informazione dei cittadini riguardo a decisioni strategiche come la localizzazione di impianti potenzialmente impattanti. I costi ed i benefici della montagna devono essere ripartiti equamente tra tutti i comuni della montagna stessa.
Soprattutto auspichiamo che la montagna reggiana continui a vedersi come una comunità unita e solidale per questo motivo ci appelliamo agli amministratori di Toano affinchè prosegua un confronto costruttivo nell’interesse dei cittadini, dell’ambiente e del loro futuro.
Castelnovo ne’ Monti 18 novembre 2010
PD Zona Montana, il coordinatore Valerio Fioravanti

8 COMMENTS


  1. Egr. Sig. Fioravanti, il problema quindi è produrre più energia da quanto capisco, no?
    Il problema sono gli sfalci e la pulizia del bosco, no? A quanto pare Lei è al corrente di molte più informazioni di noi cittadini, ha un progetto con dati alla mano? Chiederei delucidazioni in merito alla frase […] oltre all’impianto a cippato […] quale cippato? Non si parla di cippato. E ancora: da poco informata quale sono (non avete fatto un grande sforzo per informarci) posso ipotizzare che il problema dell’energia si può assolvere installando pannelli fotovoltaici su tutti i capanannoni (se consideriamo ogni 14 m2 = 3 kw e 5kw termici di acqua calda, con tutti i tetti dell’area di Fora dovrebbe saziare questo fabbisogno). Il problema sfalci, potature e pulizia bosco? Beh… incentiviamo ditte che possono andare a pulire i boschi di proprietà del demanio, incentiviamo la produzione di pellet e immettiamo questo prodotto DOC nel mercato. COSI’ si aumentano i posti di lavoro, è un GUADAGNO per chi li produce e SI ELIMINA il “problema” sfalci. Quel che non si riesce a trasformare il pellet si può trasformare il compost. Rimangono altri problemi? Ma soprattutto, ci sono ALTRI MOTIVI per cui ci si accanisce così tanto sulla COMBUSTIONE?!
    Grazie.

    (Commento firmato)

  2. Per il sig. Fioravanti
    Come si evince leggendo l’articolo che ha scritto si vede come in materia ambientale non sia competente. Mi pemetto di farle questa affermazione perchè le notizie da noi riportate sui danni ambientali sono frutto di ricercatori medici del settore.
    Per quanto riguarda il legname ripetiamo che non c’è bisogno di bruciarlo, ci sono altri sistemi PER RIUTILIZZARLO, come ad esempio utilizzandolo come fertilizzante. Ribadiamo come la salute della gente non è una questione politica!!!!!

    (Massimo Govi)

  3. Sostenibile sì
    Come a Castelnuovo, con l’olio che viene dall’Africa. Tonnellate previste di cippato: 13000. Totale del legno (compreso quello pieno di colla) dei comuni della zona: 700 tonnellate.
    FORSU E GIRO VERDE nel 2009: Toano 0 ton, Castelnovo ne’ Monti 325 ton, Casina 0 ton, Baiso 0 ton, Carpineti 165 ton, Villa Minozzo 0 ton.
    SFALCI GIARDINI E PARCHI 2009: Toano 257 ton, Castelnovo 684 ton, Casina 283 ton, Baiso 67 ton, Carpineti 368 ton, Villa Minozzo 96 ton. Totale, bruciando anche l’erba, le foglie secche, la colla del legno dei mobili: 2945 TONNELLATE. Ne mancano 10.000 all’appello. Nessuna filiera è stata organizzata, la Confederazione degli agricoltori ha detto che la legna non c’è, commento con felicità un comunicato di un partito destinato, nei numeri, a scomparire (dati Osservatorio provinciale dei rifiuti, Provincia Reggio Emilia, anno 2009).

    (Matteo Olivieri)


  4. Qualche considerazione volante da parte di una persona ancora poco e mal informata sui fatti:
    1) il Pd afferma che esiste una “carenza di informazioni” riguardo al progetto sulla centrale a biomasse di Fora di Cavola; nel suo documento, però, non approfondisce minimamente i contenuti limitandosi a riportare i dati già attualmente in possesso di tutti; i suoi rappresentanti politici (che, se non erro, si trovano alla guida di qualche ente della nostra provincia…) latitano, dimostrandosi invece estremamente puntuali e presenti nell’attaccare, anche in veste ufficiale, le amministrazioni locali dei comuni in cui non hanno conseguito una vittoria elettorale; uno dei problemi posti dalla popolazione, mi pare, è la legittima richiesta di informazioni riguardo alla POSSIBILITÀ FUTURA di riconvertire l’impianto per un parziale incenerimento di combustibile derivato da rifiuti: esistono risposte a questo interrogativo?
    2) “In futuro servirà maggiore coinvolgimento e migliore informazione dei cittadini riguardo a decisioni strategiche come la localizzazione di impianti potenzialmente impattanti”… in futuro? Servono ADESSO, non in futuro! Si tratta solo di una mia impressione o qualcuno qui parla dopo aver già deciso autonomamente?
    3) perché sto ponendo queste domande al Pd? Il Pd montano è forse la succursale, l’ufficio stampa di Iren? Perché sente il bisogno di difendere a prescindere il progetto di una S.P.A. senza prima approfondirlo pubblicamente? Probabilmente si tratta di una mia percezione errata, ma come cittadino mi riesce davvero difficile capire dove finisca il PARTITO e dove inizi la SOCIETÀ PER AZIONI, dove questa lasci il posto al PARCO e su quale pianeta si trovi, attualmente, la PROVINCIA. La “D” di “Democratico” è una lettera su cui vale la pena riflettere, per un partito che sceglie i propri rappresentanti tramite le primarie ma non consulta i propri cittadini neppure quando nascono comitati spontanei che richiedono un confronto.
    Se non altro ora abbiamo un’idea chiara della posizione del Pd rispetto alle proposte di Iren: prona.

    (Giuliano Gabrini)

  5. Anche se di montagna… il Pd non ci guadagna
    Gentilissimo sig. Fioravanti, visto che chiede ai cittadini di non essere ideologicamente connotati, ma di basarsi su DATI OGGETTIVI, viene spontaneo chiederLe di fare altrettanto.
    I dati oggettivi:
    1. l’unico progetto pubblico di una centrale a biomassa in quel di Cavola è di 4 MWt elettrici e brucerebbe 50.000 tn/anno di cippato – http://www.sofiser.it/allegati/planimaetria%20fora%281%29_090415073355.pdf
    se oggi c’è un progetto esecutivo di IREN da 1 MWt e 13.000 tn/anno, non capisco perchè non é visibile e scaricabile dalla rete. Non può fare, a noi cittadini, accuse di informazioni non corrette e non complete. Questa centrale produrrà solo energia elettrica e non in cogenerazione e/o teleriscaldamento;
    2. le tonnellate di sfalci di giardini e parchi, raccolti nei 5 comuni confinanti, sono solo 1.473,8 tn/anno (dati ufficiali dell’Osservatorio provinciale rifiuti, pag. 65);
    3. la Best Advanced Technology, per questa tipologia di centrale, e già da alcuni anni, è la TRIGENERAZIONE, cioè: elettricità, calore e raffrescamento. Di conseguenza, la centrale proposta, sprecherà molta energia e 2 volte meno efficiente. Posso definirla una stupidata tecnologica?
    4. con 3,5 ml di € quanti pannelli solari termici ed elettrici si possono REGALARE al Comune ed ai cittadini di Toano con l’installazione compresa?

    (Stefano Tacchio)

  6. Età della pietra
    Certo che si può dire no… NO! Che si faccia un piano energetico prima di tutto basato sul risparmio energetico dei comuni attraverso i privati: ammodernamento delle abitazioni in primis. Questi partitucci si devono abituare a confrontarsi con i cittadini per trovare soluzioni; e le soluzioni alternative ci sono. Politicanti che non sanno incassare dei no non si dovrebbero chiamare democratici. Vergognatevi in un angolo…

    (Mattia Rontevroli)

  7. Da dove arriva il cippato?
    In merito al punto 2 mi chiedo chi porterà il cippato di legna alla centrale? Tutti quelli che tagliano i boschi lasciano gli scarti nel bosco e chi fa la pulizia degli alberi vicino a casa di solito la brucia (mi riferisco alla parte alta della montagna non certo ai centri abitati), non vedo come si possa costringere un taglialegna a portare tutti gli scarti alla centrale. Chi abita il comune di Villa o la parte alta del comune di Toano non utilizzerà la centrale ed è evidente che il materiale deve arrivare da comuni della pianura. Chi è certamente più informato di me è pregato di darmi dei chiarimenti.
    Ciao.

    (Paolo Diambri)

  8. Progetto esecutivo????
    In qualità di consigliere comunale a Toano e consigliere comunitario sono molto sorpreso nel sentire parlare dal neo-eletto coordinatore Pd di nuovi dati e di un progetto esecutivo riguardante la centrale a biomasse di Fora di Cavola, specialmente in considerazione che da me stesso sono state presentate ufficialmente da tempo, presso gli organi territoriali competenti, le richieste di progetti con relativa documentazione. Pertanto, a meno che il Signor Fioravanti non stia vaneggiando, ritengo di aver diritto a delle spiegazioni, quindi attendo con ansia di poter prendere visione del progetto o altrimenti di una sollecita risposta dal signor Fioravanti e, qualora questa non fosse chiara e soddisfacente, mi riserverò di procedere di conseguenza.

    (Antonio Manini)