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Cocaina come moneta di scambio

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Cocaina come moneta di scambio. Secondo le risultanze investigative dei carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Castelnovo ne' Monti, da luglio 2009 a luglio 2010, con cadenza pressoché settimanale, ha ceduto sostanza stupefacente del tipo cocaina ad un artigiano castelnovese che provvedeva a saldare il debito delle cessioni attraverso prestazioni d’opera che effettuava per conto dell’insospettabile imprenditore edile.

Risultanze investigative che sono state concordate dalla D.ssa Maria Rita Pantani, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta, che ha richiesta ed ottenuto dal GIP del tribunale di Reggio Emilia, D.ssa Antonella Pini Bentivoglio, un provvedimento restrittivo di natura cautelare a carico dell’imprenditore.

Nella mattina odierna i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Castelnovo ne' Monti hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, traendo in arresto il 31enne imprenditore edile incensurato, ristretto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari. Nell’ambito dell’inchiesta i Carabinieri hanno denunciato anche due muratori di 23 e 30 anni abitanti a Castelnovo ne' Monti, che in qualche occasione avrebbero curato le consegne per conto dell’imprenditore che agiva in una maniera assolutamente certosina.

Le cessioni, stando infatti alle indagini, non venivano mai curate di persona al cliente. Lo stupefacente veniva lasciato in specifici luoghi del capannone in uso all’artigiano. Danaro contante per le cessioni non ne girava in quanto era lo stesso imprenditore a scalare gli importi di danaro per l’acquisto della droga dai soldi che doveva all’artigiano per i lavori che effettuava nei cantieri edili del’arrestato. Insomma un modo che probabilmente gli ha evitato l’arresto in flagranza ma che non gli ha garantito l’impunità alla luce delle indagini dei Carabinieri coordinati dalla Procura reggiana che oltre ad essere supportate da intercettazioni telefoniche sono state avallate da importanti testimonianze acquisite agli atti.

La sussistenza del pericolo reale e concreto della reiterazione del reato della stesa indole, alla luce della sistematica attività di spaccio emersa, ha quindi indotto il GIP del Tribunale di Reggio Emilia ad accogliere le richieste della Procura reggiana concorde con l’attività d’indagine dei Carabinieri di Castelnovo ne' Monti che questa mattina hanno eseguito il provvedimento restrittivo arrestando l’imprenditore edile.