Fino a due anni fa lo si poteva vedere a torso nudo chino su mille varietà di verdure disposte con ordine certosino, seminate e innaffiate una per una, sotto alberi da frutto sempre carichi. Ma all’esordio nella vita, negli anni della prima guerra mondiale – era nato il 29 dicembre 1917 - la famiglia Rinaldi aveva quattro lembi delle rive più scoscese del paese, papà Battista faceva l’œvarol e il carrettiere e Guerrino, primogenito, lo seguì presto nel mestiere e nel trasporto delle merci da Casina a Reggio e dalla città alla montagna. Così era ancora durante la seconda guerra mondiale e un destino benevolo lo sottrasse all’eccidio della Bettola, facendogli preferire un rientro anticipato per mettere al riparo il fieno da un temporale, alla tradizionale sosta all’osteria prima di affrontare la salita dei tornanti, il 23 giugno 1944. Quando il dopoguerra cambiò la storia e la vita e i due fratelli Antenore ed Enzo, fattisi grandi, sostituirono il carretto con il camion, Guerrino preferì dedicarsi ai campicelli e poi all’allevamento dei polli.
La pensione liberò tempo per viaggi nei 5 continenti con la moglie Alma e le figlie Irene e Vilma: in queste occasioni il buon carattere, la tranquillità e la serenità di tutta la vita diventavano gusto per la compagnia, la battuta, lo scherzo. Per questo oggi lo piangono in tanti a Casina insieme alla moglie, alle figlie, alle sorelle Eda e Fernanda, ai generi e al nipote Alessandro, ai molti parenti e amici.