Riceviamo e pubblichiamo il seguente intervento, relativo ad una nostra intervista alla sen. Leana Pignedoli.
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Mi piace leggere questa intervista che riporta in montagna il pensiero e i punti di vista della senatrice Pignedoli che, prestata a Roma, sempre montanara è. Colgo diversi aspetti che vale la pena di approfondire in un confronto onesto, non demagogico.
Il tema più convincente è quello della necessità improrogabile della politica, quella buona, che metta in primo piano le persone e il coraggio di progettare e praticare scelte per la comunità. Scelte per il futuro che non siano lo specchio di aspirazioni personali e di mera esecutività di ordini secchi di partito ma riflesso di un progetto a lungo termine. La nostra montagna ha bisogno oggi più che mai di politici di valore, di spessore che si facciano carico delle problematiche che sono specifiche del nostro territorio e allo stesso modo di amministratori che si prendano la responsabilità che non sia quella autoreferenziale che li porta a svolgere il loro compitino istituzionale scaricando sulle generazioni future il peso dell’inadeguatezza ad una progettazione non più procrastinabile.
L’impressione è che la montagna coi suoi amministratori e politici sia preda di una cristallizzazione che blocca, avviluppa che sembra negare la speranza di poter fare molto di più scivolando nella rassegnazione. E’ un tema espresso chiaramente dalla Pignedoli che sottoscrivo a due mani.
Sorvolo sulle posizioni che riguardano i processi interni al Pd che sono peraltro comuni a molti partiti che precludono di fatto a chi non percorre il binario giusto di poter arrivare ad innovare perché la “base” non conta nulla e la spinta innovatrice se deve arrivare dai vertici... ti saluto..!!
Parlerei ora di Castelnovo che porta con sé una responsabilità che va oltre il proprio territorio e che investe tutta la montagna, tutti i 35.000 abitanti: il Centro commerciale naturale ormai fa parte del passato, erano tempi diversi, i fondi ce li metteva la regione insomma tutt’altra storia. Oggi il progetto è morto e sepolto e non mi interessa neanche particolarmente analizzare il perché se l’obiettivo è quello di trovare delle responsabilità.
Dico soltanto che Castelnovo DEVE ritrovare il coraggio di individuare nuove sfide, la vocazione commerciale del territorio deve trovare negli amministratori e nei politici di qualità pronto riscontro ad una situazione pesante dal punto di vista economico. E’ vero che le famiglie vivono oggi una stagione veramente difficile e l’attività della CARITAS ne è puntuale testimone ma è anche vero che l’economia del nostro paese si basa sul commercio che conta un indotto di circa 900/1000 persone e che c’e’ bisogno di sostegno ed innovazione anche nel commercio. E allora la politica, quella buona, deve rimettere in moto il meccanismo della partecipazione e gli amministratori devono assumersi la responsabilità di elaborare e rielaborare nuovi progetti, nuove idee chiamando le associazioni di categoria, i commercianti, gli istituti di credito, le istituzioni , gli Enti affinchè insieme torni la voglia di misurarsi con quell’innovazione che tanto invochiamo ma che non pratichiamo mai perché ci vuole coraggio e si rischiano anche brutte figure.
La rete dei piccoli commercianti di Castelnovo fatica molto a tenere il passo e la prossima apertura del supermercato nell’area dell’ex bocciodromo di 1600 metri quadrati, l’ampliamento supposto della COOP fino a 1500 metri ed il nuovo Conad a Felina sempre di 1500 metri porranno serie perplessità sulla tenuta di un sistema di negozi di vicinato che se oggi traballa domani rischia di crollare.
Allora non c’è più tempo, che amministra deve farsi portatore di iniziative importanti e coraggiose che possano restituire la speranza ai montanari. Servono politici capaci ed amministratori coraggiosi e lungimiranti, ce la faremo?
(Federico Tamburini)
Cambio finale
Forse la frase che potrebbe essere più corretta come chiusura dell’apprezzabile prezzo è: “Servono politici capaci e amministratori coraggiosi e lungimiranti: ci sono?”.
(Ettore Muti)
In questi giorni leggevo alcuni commenti di illustri osservatori, giornalisti italiani e stranieri sulla “immortalità” di Berlusconi e più o meno tutti sottolineavano che l’elemento principale su cui si basa è la mancanza di alternative convincenti, credibili e propositive. In montagna, anche se a parti politiche invertite, credo che sia la stessa cosa…
(Vladimir Yurchenko)
Caro Federico
Ammetto che è apprezzabile il tuo intervento, visto la tua “collocazione politica” alla fine della lettura mi sono stropicciato gli occhi… sai il perchè? Le tue parole le avrei volute sentire da politici di sinistra, vocati alla causa di una giustizia sociale, di equità, di rispetto di una vita dignitosa per tutti; ed invece sono uscite dalla tua bocca, di persona che per collocazione politica dovrebbe essere vocata alle regole di mercato più sfrenato, ove il GRANDE mangia il piccolo. La tua ricostruzione di Castelnovo rispecchia la realtà, anni buttati ove si tende la mano al piccolo BOTTEGAIO il quale ha il merito di essere l’elite di un tessuto sociale, collocato nella valle dello SLOW, del buon vivere. ecc. ecc. Dall’altra si permette lo scempio del territorio, già martoriato, permettendo l’insediamento di oltre 3000 metri di NUOVA superficie commerciale. Senza chiedersi se Castelnovo ne’ Monti ne ha veramente bisogno, senza porsi il problema di quelli che chiuderanno!!! Il nulla, troppo difficile porsi questa domanda, forse che occorra aprire un mega ALBERGO a Felina per far sì che questo quesito venga discusso nella sala consiliare. In questi anni si è preferito incassare i cospicui ONERI di URBANIZZAZIONE piuttosto che investire per calmierare i prezzi delle case e degli affitti, ma ora che il giochino è finito, case sfitte e commercianti che pagano affitti ESORBITANTI.
Federico, la nostra terra non ha bisogno di MEGA politici, ma ha bisogno di persone che abbiano una visione d’INSIEME del territorio, abbastanza UMILI da dialogare con la gente e di concerto trovare la soluzione migliore, nulla di più nulla di meno.
Per concludere, dove sono finite le promesse delle PINETE, della PIETRA e che dire dell’albergo del PEEP…
Buon Natale a tutti.
(Roberto Malvolti)
Non condivido
Conoscendo Federico, non condivido assolutamente l'”etichettatura” sulla collocazione politica che ne fa Malvolti. Le idee espresse nell’articolo non sono altro che quelle più volte scritte e dette in campagna elettorale e nei consigli comunali. Questo, caro Malvolti, è un difetto di tanti elettori: “bollare” chi si propone ad amministrare senza valutare quello che dice. Buon Natale a tutti.
(Domenico Dolci)