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Botto di inizio anno: i cacciatori chiedono la chiusura della caccia

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CASTELNOVO MONTI (6 gennaio 2010) - Sarà uno scherzo della befana? Se confermata la notizia è un vero botto: ma ve lo immaginate voi un 2011 che, dopo i cacciatori che chiedono di non sparare petardi per non spaventare gli animali, inizia con la richiesta di sospendere la caccia al capriolo da parte degli stessi cacciatori? Sì sì, dei tanto bistrattati caprioli che, per il loro eccessivo numero (zecche comprese), paiono l’unico problema di chi produce (ma non vende…) Parmigiano Reggiano. E i paladini degli agricoltori che fanno? Chiedono (chiederebbero) la chiusura della caccia ai caprioli.

Ma non è finita. Ve lo immaginate lo stupore di un’associazione ambientalista che, invece, anziché saltare di gioia si chiede perché gli stessi cacciatori chiederebbero alla chetichella di limitare la caccia?
Bando all’ironia, l’associazione “Amici della terra” pare ci abbia sentito puzza di bruciato. E ha chiesto chiarimenti all’Assessore alla caccia, il canusino Alfredo Gennari.
“Parrebbe infatti che durante l’assemblea dell’ATC RE 4 montagna – si legge nella loro nota - sia stata data notizia della decisione di chiudere la caccia al capriolo nel periodo che parte dal mese di gennaio. L’associazione ha chiesto alla Provincia se questa ‘notizia informale’ risponde al vero e soprattutto se la Provincia abbia adottato qualche atto amministrativo al riguardo”.

E veniamo al motivo del contendere: “per legge la chiusura della caccia è prevista per giustificate esigenze faunistiche e particolari situazioni ambientali, che rendano necessarie i limitazioni al calendario venatorio concernenti le modalità di esercizio della caccia, la limitazione delle specie cacciabili, il numero delle giornate settimanali di caccia, i periodi e gli orari di caccia, il carniere giornaliero e stagionale per specie”.

Qualcosa non ha funzionato quindi? E se sì cosa? Ecco che l’associazione chiede “la motivazione per la quale una tale chiusura sarebbe stata disposta; è noto che da tempo vi sono problematiche che attengono alla popolazione di caprioli nella zona dell’ATC RE4 montagna, e da diverse parti sono stati posti problemi di tipo sanitario che avrebbero creato forte calo nelle presenze di tali animali”.

“Per tale ragione, e per fare chiarezza su questo delicato tema, l’associazione ha richiesto di avere copia della eventuale deliberazione con la quale la Provincia di Reggio Emilia ha disposto la chiusura della caccia al capriolo per il presente periodo (da inizio anno 2011), nonché di conoscere quale è la percentuale di prelievo raggiunta rispetto alla parte del piano di selezione già attuata a partire dal mese di agosto 2010 con riferimento agli ungulati (daini, caprioli, mufloni)”.

Il tutto a firma della inossidabile paladina degli animali, Stella Borghi, presidente dell’associazione Amici della Terra di Reggio Emilia

8 COMMENTS


  1. Credo obiettivamente si stia vivendo un momento molto particolare nell’ambito del mondo venatorio, che riflette quello che sta avvenendo in generale oggi. Molta confusione e proclami spesso contraddittori fan sì che chi come me svolge l’arte venatoria per pura passione si trovi a doversi confrontare con situazioni che nulla hanno a che vedere con la caccia. Potrei fare mille esempi dove addirittura si sono invertite le parti: associazioni ambientaliste a difesa della caccia,
    cacciatori a difesa degli animali. Proviamo a dare qualche esempio. Nel 2010 sono stati fatti piani di controllo ai cinghiali vergognosi con uccisioni di femmine con latte e piccoli di qualche kg solo per dare un po’ di fumo negli occhi agli agricoltori. Da parte di chi? “Cacciatori, beh, parliamone”. Gli ambientalisti? Silenzio!!! Comuni, sindaci, cittadini, associazioni agricole che addirittura hanno fatto quasi delle interrogazioni parlamentari per l’annoso problema dei caprioli, danni, malattie ai bovini, zecche, ecc. ecc. Oggi che finalmente con la grande riduzione, così si dice, degli animali sopra menzionati si potrebbe dare un forte segnale ai cittadini con la riduzione delle “zecche”, agli agricoltori delle “malattie” e danni, ai proprietari i boschi che non crescono più, i cacciatori non cacciano gli ambientalisti chiedono spiegazioni e la popolazione, proprio quella che ha fatto casino tutta l’estate, dov’è andata sparita? Speriamo di no. D’altronde tutti ben sanno che se non si applica una arte venatoria intensa come per esempio fanno le squadre del cinghiale poi è sicuramente la natura che fa il proprio corso.
    Buon anno e buona coerenza a tutti, ne abbiamo veramente bisogno.

    (Il cacciatore)


  2. Penso che l’A.T.C. 4 abbia preso la decisione giusta di non abbattere i caprioli, in particolare femmine e piccoli, vista la quantità nel nostro territorio piuttosto scarsa. Vorrei complimentarmi con questa amministrazione, in particolare col presidente Ferruccio Silvetti e con tutti i consiglieri per l’operato svolto nell’anno passato. Continuate così!

    (Un cacciatore dell’A.T.C. 4)

  3. Risolti tutti i problemi!
    Giustizia è fatta!!! Ora che i caprioli sono pochissimi finalmente si respira! L’Appennino si avvia a diventare zona salubre e soprattutto ricca di lavoro e opportunità per i giovani. Anche le ceramiche vanno meglio. I salari aumentano, l’inflazione si riduce, il turismo cresce. Va bene persino Febbio!!! I giovani hanno un futuro. Ci saranno posti di lavoro… nelle squadre di caccia…! Adesso… sotto coi cervi!! Eliminiamoli del tutto!! Riduciamo drasticamente la fauna nociva! Liberiamoci dagli animali selvatici! E il futuro sara finalmente tutto rosa!! Abbiamo o no capito che sono questi i veri problemi!!!

    (Commento firmato)

  4. Un selecacciatore con nome e cognome…
    Questa sembra essere la “barzelletta” di inizio anno in quanto al di fuori di articoli non sono a conoscenza di nulla di formale. Qualcuno mi riferisce di una personale presa di posizione del presidente dell’Atc-Re4, qualcun altro mi smentisce che la Provincia, ente a mio avviso preposto, abbia preso tale decisione. Io personalmente penso che da alcuni anni si evidenziano capi di capriolo rinvenuti morti o evidentemente in difficoltà, ma chi ne parla è polemico! Da diversi anni si sostiene che c’è del bracconaggio ma solamente negli ultimi mesi la Provincia ha finalmente potenziato il servizio di Polizia. Da diversi anni c’è chi sostiene che il “randagismo” in tutte le sue “sfaccettature” è un deterrente per la colonizzazione dei caprioli ma, malgrado un odg della Comunità contana in merito, si fa troppo poco per debellare tale fenomeno. Da diverso tempo si incentivano i controlli in alcuni ristoranti affinchè dimostrino la provenienza della selvaggina cucinata, visto che al momento potrebbe esserci la possibilità di acquistarla da coloro autorizzati all’abbattimento, ma non mi sembra di avere mai sentito nulla in merito nemmeno per quella, come il cervo, che al momento l’attività venatoria è severamente vietata!
    Concludendo, visto e considerato che si parla di patrimonio indisponibile dello Stato, in zone adiacenti ad un Parco nazionale, ed è chiaro che si è rotto un equilibrio, viene spontaneo dire qual è la causa di questa chiusura anticipata? Quali sono le cause di questo drastico calo della popolazione di caprioli ed eventuali demeriti o omissioni?
    In ultimo, visto che gli abbattimenti erano previsti dopo formali censimenti, quale avvenimento o situazione si è venuta a creare al momento per sospenderli e non di minore importanza è sapere se ciò avviene con o senza l’avallo del mondo agricolo. Per evitare di sbagliare nuovamente bisognerà capire cosa è successo, poi credo che nessuno senza i capi minimi da consentirne il prelievo nel nostro territorio voglia uscire per abbattere il primo capriolo che capita.

    (Marino Rivoli, uno dei primi selecacciatori della montagna)

  5. Marino Marino Marino…..!!!
    Almeno non nascondiamoci dietro un dito!!!
    Oppure se preferisci è ora di smetterla di lanciare il sasso e nascondere la mano!!! Se caccia di selezione deve essere che caccia SIA!!! Con la C maiuscola, anzi immensa!!! Invece per anni si è fatto cassetto, censimenti fatti da persone che avevano interesse PERSONALE a far figurare i numeri!!! Pena esclusione dal prelievo…
    Tu sei uno tra quelli che sostengono le regole, io sono il secondo, ma per anni abbiamo assistito a prelievi A VANVERA, gente che cacciava solo per il trofeo!!! Questi i risultati… Ebbene, se si vuol continuare così sarà la FINE del CAPRIOLO, ma si è ancora in tempo a cambiare rotta… Io almeno posso dirlo: SONO 3 ANNI CHE lo avevo DETTO!!!!!!!!
    Grazie.

    (Roberto Malvolti)

  6. Chiacchiere, polemiche… e fatti!
    Caro Malvolti, non si può certo dire che io sia colui che è abituato a tirare il sasso e poi nascondere la mano, ma nemmeno abituato a nascondermi dietro un dito, questo credo che sia chiaro a tutti i lettori di questo prezioso strumento di informazione. Per quanto riguarda le tue accuse, sono gravi qualora fossero confermate. Da parte mia, visto che, ripeto, si parla di patrimonio indisponibile dello Stato, c’è l’obbligo di verificare quali sono le motivazioni, gli atti formali intrapresi ed eventuali problematiche della popolazione di capriolo. Addirittura un anno ricordo bene sono stato interessato da una penalizzazione proposta da un signore che formalmente ha smentito la vicenda; non ho provveduto ad interessare un legale di mia fiducia in quanto provavo pena per questo modo, prettamente dettato da canoni politici, di amministrare il patrimonio indisponibile dello Stato.
    Per quanto riguarda il resto, ti comunico che non ho mai partecipato a riunioni segrete prima di scadenze elettorali ma atti protocollati in enti pubblici testimoniano il mio impegno e il mio interessamento in merito alle problematiche della gestione faunistica nel nostro territorio sopracitate. Atti come quello di questa mattina presentato in Comune a Collagna per far chiarezza, non per far polemiche! Quest’anno ho abbattuto un capriolo maschio adulto, adottando criteri selettivi, come l’anno scorso del resto con un muflone, ma a qualcuno manco quello gli è stato dato.

    (Marino Rivoli)

  7. Scusa Marino…
    Guarda, Marino, che non eri tu “il tirato in ballo”. Era solo una ricostruzione di fatti accaduti, che erano ben conosciuti ai vertici. Per il resto concordo con il direttivo, la chiusura è corretta, tutti sappiamo che la neve di maro 2010 ha decimato gli animali, i parti di conseguenza si sono ridotti e dunque è giusto non abbattere animali. Rimarco il fatto però che abbiamo bisogno di regole serie, uguali per tutti!!!
    Grazie.

    (Roberto Malvolti)