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Uova contro la sede della Provincia e violenta contestazione verbale alla ramisetana di ferro

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REGGIO EMILIA (1 marzo 2011) - Una manifestazione dei giovani di Aq16, con qualche striscione di Fiom e Cgil che, in una mattina che pare tranquilla, rovina decisamente la mattinata della presidente della Provincia che, suo malgrado, oltre ad assistere al lancio di uova contro palazzo Allende (come documentato in questo video su Youtube)viene dipinta su un manifesto come amica di Gheddaffi (per altro incollato alle ridipinte mura) e, pure, verbalmente contestata.

Mentre si levano diverse voci a sostegno della presidente (ma anche una dura nota di Fabio Filippi che ricorda una precedente missione della Provincia in Libia), ecco la piccata reazione della ramisetana: "Un vero e proprio atto di squadrismo, premeditato, un’azione grave ed altamente offensiva nei confronti di un Palazzo e di una istituzione che rappresentano la storia e la democrazia di questa terra” che così ha definito gli incidenti seguiti a questo corteo svoltosi in occasione della giornata antirazzista di mobilitazione e di lotta contro le forme di sfruttamento lavorativo e per rivendicare i diritti dei migranti.

“Stavo rientrando in ufficio dopo un incontro con gli studenti dell’Iti, con i quali come sapete stiamo ragionando su come trasformare Reggio in capitale della tecnica - ha ricostruito la presidente Masini incontrando oggi pomeriggio la stampa insieme a tutta la Giunta – Arrivata in corso Garibaldi, ho sentito slogan e ho visto bandiere della Cgil, mi sono avvicinata, oltre che per passare, anche per dialogare, pensando si trattasse di una protesta di lavoratori nell’ambito di una qualche vertenza aziendale a cui offrire la nostra collaborazione come altre volte è accaduto. Invece, giunta davanti al portone, sono stata aggredita verbalmente, mentre alcuni giovani di Aq16 attaccavano manifesti che ritraevano me e Gheddafi e lanciavano uova contro Palazzo Allende”.

“Ho chiesto ad un ragazzo che aveva il megafono di poter sentire le loro ragioni e spiegare le mie, perché noi non abbiamo mai evitato alcun confronto, ma mi è stato impedito e ho avvertito su di me una forte violenza verbale, quasi fisica” ha continuato la presidente Masini, precisando di aver già sporto denuncia “perché tollerare questi comportamenti incivili e violenti non può che far degenerare il dibattito politico”. “Mi auguro che le forze dell’ordine e la magistratura facciano quanto devono, ma mi auguro soprattutto che questi giovani vengano isolati politicamente. Ho ricevuto la solidarietà di tanti, anche del segretario provinciale della Cgil e della sua segreteria, e li ringrazio: però questo grande sindacato merita altre compagnie e deve evitare che la sua bandiera si mescoli con i provocatori. La stessa Reggio, poi, credo debba riflettere sulla presenza di Aq16. Li tolleriamo? Va bene, ma fino a che limite? Sopportare certi comportamenti nulla ha a che vedere con la democrazia. E il degrado etico e morale del nostro Paese è figlio anche di questa assenza di regole, di chi pesa allo stesso modo una parola buona ed una cattiva”.

“In questo contesto, si inseriscono anche campagne denigratorie e pretestuose alle quali non ho mai inteso replicare innanzitutto per rispetto della tragedia umana che sta colpendo la Libia, ma anche perché non credo di dover spiegare, per la mia storia di figlia di partigiana che da sempre ha manifestato contro ogni forma di dittatura, le ragioni di un viaggio di un giorno a Tripoli su invito delle imprese reggiane – ha concluso la presidente Masini – Potrei anche esprimere le mie opinioni su quanto le relazioni economico-industriali siano anche promotrici di libertà e democrazia, di come delegazioni istituzionali libiche siano state ricevute tanto in Provincia quanto in Comune, e non certo per condividere idee o comportamenti autoritari. Ma dobbiamo spiegarlo? Ma come ci si permette di trattare con tanto disprezzo i rappresentanti delle istituzioni? E l’accostamento della presidente della Provincia alla dittatura di Gheddafi è semplicemente ridicolo, se non fosse, ripeto, per la drammaticità di quanto sta avvenendo in queste ore in Libia, se non altro per diversi livelli di rappresentanza, perché non ci siamo mai neppure casualmente parlati e certo nessuno ha mai sentito da me parole di sostegno nei suoi confronti. In verità si dovrebbe vergognare chi continua a speculare su un episodio davvero irrilevante per tentare di colpire la sottoscritta che, evidentemente dà fastidio per altre ragioni. Per esempio perché non si piega ai ricatti, non cura le clientele ed i clienti, né le lobby organizzate… ”.
Mentre la sinistra reggiana si mobilità a favore del popolo libico, dimenticandosi degli amichevoli incontri di Romano Prodi, nella sua veste di presidente del Consiglio, con Gheddafi, durante il suo Governo rosso-verde, il Sindaco, Graziano Delrio, e la Presidente della Provincia, Sonia Masini, tacciono. Perché? D’altronde non sono mai stati smentiti i loro buoni rapporti con Gheddafi.

Ma il consigliere regionali Filippi (pochi minuti prima della contestazione) si esprimeva così: "Nessuna presa di posizione ufficiale è stata assunta dalla presidente Masini contro il regime del colonnello libico, di fronte alla violenta e brutale repressione dell’opposizione in corso. Questo silenzio è forse legato alla cordiale visita che, nell’agosto 2009, ha visto la Masini a Tripoli, accompagnata da una delegazione di 43 persone? La realpolitik, che nelle relazioni internazionali tende a privilegiare gli interessi generali degli Stati rispetto alle diversità politiche, vale solo per la sinistra? La sinistra invece, ancora una volta, si dimostra ipocrita e preferisce, strumentalmente, attaccare Berlusconi per i suoi precedenti rapporti con Gheddafi ed il governo libico".

13 COMMENTS


  1. Tollerare AQ16? I ragazzi di AQ16 non mi sembra affatto diano fastidio alla comunità, anzi, cercano solamente di farla progredire. Il fatto che la Provincia sia entrata in rapporti con le istituzioni libiche dà fastidio a chiunque ripugni il governo di Gheddafi, come il sottoscritto e azioni come quella di AQ16 sono la risposta inevitabile di non capisce e cerca risposta, azioni che sono successe infinite volte nell’arco della storia e che senza di esse molto probabilmente non avremmo mai raggiunto quei livelli di civiltà ormai rimpiazzati e dimenticati.
    Squadrismo? Forse la svolta democratica del partito annebbia le menti e le lascia trasportare a facili considerazioni. Molto facile adesso mettere i giovani con le spalle al muro considerandoli alla stessa stregua di chi combattono. Così come è facile che gente come Filippi salti fuori in determinate occasioni per dire sempre la solita solfa ipocrita. Fantastico come salti su soltanto adesso, senza accorgersi che non avevamo di certo bisogno delle sue uscite per sapere dei rapporti tra governi di centrosinistra e Libia, batta un cinque! Perchè non prova a farsi un esame di coscienza ed a riguardarsi sopra che simbolo è esposto il suo bel faccione sorridente, magari si accorge con chi sta e che rapporti ha avuto il suo padrone in tutti questi anni. Ora manca soltanto l’uscita sulla diplomazia necessaria tra i due paesi e siamo a posto. Quando si tratta di fare affari con un mercenario duce libico allora si può fare. Quando si tratta della Palestina, dato che di affari non ce ne sono (anzi), allora via con l’embargo.
    Applausi a tutti. E per tutti intendo tutti quanti, destra o sinistra che siate (meglio dire definite).

    (Asmir Lalic)


  2. Evito di commentare quanto accaduto alla Masini, ma Filippi che accusa la sinistra di memoria corta è impagabile, da scompisciarsi dalle risate, ancor più del suo solito! Filippi che scodinzola ad ogni presa di posizione di Berlusconi, che lo sostiene e difende anche quando è indifendibile, critica la Masini per la visita a Gheddafi quando il suo idolo andava regolarmente a visitarlo e gli stendeva tappeti rossi e organizzava feste e grandi accoglienze ogni volta che arrivava in Italia, baciandogli le mani e stendendosi supino ogni volta di fronte a costui che era risaputo essere un dittatore sanguinario; non è certo solo adesso con la repressione della rivolta che tale aspetto emerge! Quindi, se c’è da fare autocritica sulla deferenza verso Gheddafi, il Pdl dovrebbe essere il primo della fila! Ma questi sono ragionamenti forse troppo complessi per Aistan…

    (Aderito)

  3. Fabio Fabio…
    Che dire delle amazzoni… Delle 300 vergini (nelle orecchie) portate a teatro al cospetto del rais, di cui 2 convertite all’Islam. Io personalmente ho condannato la Masini ritendolo INOPPORTUNO; e tu hai condannato Silvio??? Ma sì, evviva il BUNGA BUNGA, a Sanremo il prossimo anno la BUNGA BUNGA Compilation con Filippi in prima fila. La coerenza non sta di certo a Casina.

    (Roberto Malvolti)

    P.S. – Caro Filippi, che fine ha fatto la BOCCO/CANALA? E’ dal 2005 che dici che è pronta, ma passando di lì l’unica cosa che si nota è il disordine del vecchio cantiere e l’immodizia lasciata dall’impresa che ha sistemato il ponte. A tuo comodo informati che fine ha fatto la denuncia del COMITATO della SS 63 inviata al Comando PROVINCIALE DELLA FORESTALE. Grazie.


  4. E’ un atto d’intolleranza grave, violento, gratuito e fuori luogo in una pacifica manifestazione per per i diritti dei migranti. Solidarietà alla presidente Masini, donna di alto profilo istituzionale. La nostra democrazia e i suoi valori devono molto alla determinazione e all’impegno civile di tante persone. Mancare di rispetto alle istituzioni è un segno d’inciviltà e d’imbarbarimento della democrazia.

    (Nuccia Mola, assessore Comune di Castelnovo ne’ Monti)


  5. Naturalmente c’è chi non può perdere l’occasione di dire l’ennesima sparata, ovvero “atto d’intolleranza grave, violento, gratuito, rispetto delle istituzioni blablabla”. Come al solito, invece di cercare d’informarsi un attimo e dialogare, ci si lascia trasportare dall’entusiasmo o in questo caso, dal partitismo. La nostra ormai finta democrazia e i suoi valori devono molto a chi ha ripudiato, resistito e combattuto chi ha stravolto l’Italia (non bisogna sicuramente ringraziare il Partito democratico) e la violenza (in questo caso inesistente) il più delle volte ha accelerato il processo democratico di un paese (e la storia mi dà ragione). Condannando questi casi, estremizzandoli, non fate altro che allontanare dei futuri potenziali alleati. Di certo, se continuate così, meritate la stessa fine di uno dei tanti problemi di questo paese, ovvero Filippi & co.

    (Asmir Lalic)

  6. Gheddafi
    Punto 1: Gheddafi è un nemico della nostra nazione e della democrazia. E’ venuto con appuntata sulla giacca la foto di un pericoloso terrorista libico di inizio secolo che è stato giustiziato dalle nostre forze coloniali dopo ripetuti attacchi terroristici compiuti dai suoi. Quanti italiani ha privato dei loro beni? Quanti li ha rimandati a casa a mani vuote, oppure uccisi?
    Punto 2: Filippi farebbe bene a mettere la testa sotto la sabbia (libica), poichè il capo del suo partito ha baciato l’anello al dittatore, lo ha accolto come un facoltoso leader e lo ha finanziato.
    Punto 3: Masini, beccati queste uova e taci. Hai cercato di partecipare anche tu alla spartizione della torta libica e ora te ne becchi le conseguenze.

    (Alessio Zanni)

  7. Masini à la coque o strapazzata: comunque ‘na bontà!
    Alto profilo istituzionale? Democrazia? Bah… La Masini s’è spesso dimostrata arrogante e altezzosa, espressione puntuale della peggio politica nostrana. Lamentosa e vittimista, ha sempre ragione lei e torto gli altri, poco incline ad ascoltare critiche, figuriamoci se poi arrivano le proteste… Grida ancora vendetta – per esempio – il suo incontrollato vomitare rabbia contro i grillini che la prendevano in giro per aver voluto normalizzare con nonchalance gli allarmi riguardo le infiltrazioni mafiose nel reggiano (poi però siam tutti con Saviano…). E – volendo andar sul leggero – lasciamo stare il suo impermalosirsi per la cronaca di un’innocua testata locale dove si sottolineava il suo ritardo per il taglio di un nastro. Ricordo anche un ridicolo incontro pubblico al castelnovese Albergo Miramonti di qualche anno fa, in cui a un certo punto zittì in dialetto con un (più o meno) “Deh, ragàs… Oh!! Alùra, tasì…?!!” certuni riconoscibili rappresentanti della locale sinistra (…sì, gli piacerebbe essere di sinistra a ‘sti berlusconiani del Pd…) che dietro di lei gavazzavano come discolacci, mentre ella s’industriava d’incantare la folta platea su favolosi proponimenti intorno alla SS 63 e la rete viaria appenninico-reggiana… Uno spasso! E vorrei anche metterci – da addetto del settore – l’ennesimo inutile premio di drammaturgia teatrale intitolato a, voilà!, “Matilde di Canossa, medioevo contemporaneo”: cioè la solita “sòla” della “fervente papesca” per far conoscere il nostro territorio nel mondo e bla bla bla (al mio coinquilino di Chicago, infatti, è arcinota la prelibata Ars canusina… sì, sì), oltre alla boutade di studiarsi così d’indagare i conflitti tra Stato e Chiesa ancora in auge tutt’oggi quando, di certo, il Pd-Ds-quella-roba-che-l’è ha ben calato le braghe più e più volte al riguardo, tenendo volentieri posizioni anfibie a seconda degli interessi in gioco… Altroché dirimere conflitti e assumere posizioni chiare! Penso che tutta la classe politica (dx, sx, centro… Filippi no, perché non ce la può fare) dovrebbe interrogarsi di fronte a questo tipo di attacchi tumultuosi e certo deprecabili (anche se un po’ di uova, alla Masini, non possono che giovare alla sua salute e al buonumore di parecchi). Tutto il Potere (locale, nazionale, intercontinentale) dovrebbe porsi domande al cospetto di questa rabbia e protesta (che ha forme diverse, più o meno larvate… e davvero suggerisce niente che almeno 1/3 degli aventi diritto eviti di andare a votare?) a cui è ultimamente sottoposto. E invece no, eccoli lì – Masini in prima fila – a denunciare la cultura della delegittimazione montante della Politica come se fossa una brutta moda (un po’ d’autocritica, invece, mai?); eccoli lì a dichiararsi tutti solidarietà, a stringersi le mani, a bagnarsi le labbra di parole dall’applauso facile quali “Democrazia” (sanno che significa? Hanno mai letto il Premio Nobel von Hayek à propòs delle derive arbitrarie e autoritaristiche di tale termine?) oppure “Istituzioni” (“Le istituzioni sono commoventi”, diceva Pasolini, infatti fanno piangere…). Proprio su un muro di quelle strade dove è avvenuto il fattaccio, neanche un decennio fa, c’era una scritta che recitava così: “ONE SOLUTION: REVOLUTION”. La scritta è scomparsa, ma le strade sono ancora lì e la gente, i giovani, i Locked In e i Locked Out, sono pronti a invaderle di dissenso. Su questo i nostri pubblici rappresentanti bisogna che riflettano, che s’interroghino, smettendola di mettersi le mani in tasca per tirare fuori ogni volta la loro manciata di apoftegmatica verità, se non vogliono ritrovarsi all’improvviso spazzati via.
    Grecia, Tunisia, Egitto, Libia, in fondo sono più vicini di quanto si creda…

    (dp | Damiano Pignedoli, Milano)


  8. Cosa vuol dire “senza senso”, Simone? Come si fa a scrivere, a chiosare con una tale leggerezza, con così modesta coscienza delle parole che si usano, specie se a farlo è chi fa politica e ha quindi di mira il pubblico uditorio? Ci risiamo, vedi… è proprio qua che a mio avviso sbagli di grosso, commettendo lo stesso errore dei tuoi colleghi e vecchi arnesi di più lunga militanza partitica. Che tu possa esecrare l’accaduto (anche se un po’ di uova, ripeto…) OK, ma se scrivi che è “senza senso” è grave e pure irresponsabile. È il solito atteggiamento di chi ha la verità in tasca e… TAC! mette l’etichetta con sicumera, il bollino su un fenomeno che invece sorge da una complessità in movimento e in turbolenta trasformazione: per cui un Senso, più Sensi e direzioni, ce li ha eccome! Dichiarando, invece, che è “senza senso” si liquida alla bell’e meglio la questione come se non fosse degna di porsi domande, d’interrogarsi sui perché e percome di un disagio diffuso, di uno smarrimento globale, di un dissenso carsico ma passibile di affiorare quando meno ce lo si aspetta – o forse ce lo si aspetta ma si continua a non volerci credere, a non capacitarsene giacché probabilmente non si è in possesso di strumenti, idee, iniziative e (a questo punto) parole per potervi far fronte costruttivamente al di là dei commenti da applauso facile. Se pure un giovane esponente del Pd – e sottolineo “giovane” – non si accorge che questi episodi sono indice di un malessere, di una lacerazione, di un’esasperazione sociale con cui avere il coraggio di misurarsi umilmente, allora significa che siamo proprio f_tt_t_! Anche se ho la sensazione che sia decisamente più f_tt_t_ il Pd che continua così a farsi del male.

    (dp | Damiano Pignedoli, Milano)

  9. Invertendo l’ordine degli addendi il risultato… cambia…
    Alcuni l’avranno dimenticato ma io ricordo bene in occasione della manifestazione contro la ‘ndrangheta del maggio 2010 davanti al Comune di Reggio, la Masini che urlante aggrediva e strappava dalle mani di un manifestante che credo fosse un grillino un cartello critico e ironico nei suoi confronti, ricordo bene i suoi “vergogna” rivolti ai manifestanti le frasi tipo “non sapete con chi avete a che fare” oppure “voi fate gli interessi dell”ndrangheta”, sempre rivolgendosi ai manifestanti… Un fatto peggiore o migliore del lancio di uova e delle urla “vergogna” del primo marzo? Io francamente non lo so, ma nessuno di quelli che oggi strillano la loro indignazione espresse solidarietà a quei manifestanti e condannò il gesto e le urla minacciose della Masini… Evidentemente invertendo l’ordine degli addendi il risultato cambia nella politica reggiana…

    (Commento firmato)

  10. Finalmente…
    …qualcuno che dice le cose come stanno. Vedi, Pigna, anche se storicamente di vedute diverse ma non per questo meno amici, stavolta mi trovi pienamente d’accordo. Il Concilio Vaticano II ci ha portato l’infallibilità del Papa, mentre la Repubblica II a quanto pare l’infallibilità della politica. Non si sente mai, da parte di nessuno, la frase: “Forse stiamo sbagliando”. Questo mi preoccupa molto, non tanto per le conseguenze delle scelte sbagliate, ma soprattutto perchè la gente inizia a stancarsi. L’episodio in questione che ha coinvolto “l’infallibile, puntuale e sempre disponibile” presidente Masini ne è un segnale forte e chiaro. Quello che vediamo tutti i giorni accendendo la televisione o sfogliando il giornale non fa altro che aumentare la mia preoccupazione. E’ vero, forse non siamo ancore nelle condizioni dei paesi a noi vicini, ma stando così le cose non ci sarebbe da meravigliarsi se a qualcuno venisse voglia di prenderne spunto. Allora il senso in questa vicenda c’è ed è anche molto chiaro e chi dice il contrario è solo perchè non sa cos’altro dire. Mi spaventa solo pensare al futuro del nostro paese se ogni argomento continuerà ad essere sempre trattato con questa superficialità dai giovani esponenti del partito che a livello locale ci governa da sempre.

    (Gianni)


  11. Caro Damiano, l’affermazione senza senso è riferita alle motivazioni che hanno portato all’episodio in questione, che ritengo assolutamente sbagliate. Ben vengano analisi più larghe del malessere delle persone, del disagio sociale, temi con cui mi confronto spesso, sia nella mia attività politica che professionale, e che ritengo debbano essere analizzate in modo riflessivo e dettagliato proprio per la loro delicatezza e non frutto di commenti non direttamente attinenti.

    (Simone)

  12. Le parole sono importanti
    Perfetto Simone, allora sii linguisticamente e – oserei dire – filosoficamente preciso. Sicché t’invito a scrivere la prossima volta che le motivazioni dei manifestanti sono “sbagliate” appunto per questo e quest’altro motivo, argomentando, elaborando, scavando, liberando idee, con attenzione estrema alla precisione delle parole e così lasciandoti alle spalle bolle ed etichette sbrigative care ai “partitocrati”. La mia insistenza in merito è ben lungi dall’essere una mera pedanteria: perché ritengo sia di fondamentale importanza, oggigiorno, che un politico – se vuole essere VERAMENTE credibile – divenga maledettamente responsabile e coscienzioso dei termini, dei lemmi, dei sintagmi, delle virgole e della punteggiatura tutta, che mette in gioco nell’agone pubblico. Altrimenti rimane prigioniero del volutamente confusionario e micidiale politichese attuale, fatto di frasi ad effetto, esternazioni all’ingrosso, comparsate narcisiste, riflessioni paratelevisive senz’arte né parte e costrutto, il cui correlativo oggettivo – spesso e volentieri – non è solo l’uso di un linguaggio tremendamente approssimativo giostrato sull’ambiguità e l’indistinto, ma altresì un contegno supponente e alieno da cose e persone, un’attitudine semplicistica con la quale si affronta la portentosa complessità (invece) del Reale in laborioso itinere. Non pretendo e né mi aspetto che colgano un simile invito i vecchi bacucchi della Seconda Prima Repubblica vigente e dell’apparato già sclerotizzato del Pd, incistati oramai in forme e modalità irrigiditesi col tempo. Però, un porsi dei dilemmi e prestare una profonda attenzione al riguardo da parte di un loro collega trentenne, ebbene… almeno mi do la possibilità di sperarci, stimolandolo – mi auguro – a farlo. Infine, scusami, cos’è che “non ha diretta attinenza”? Non riesco a capire la chiusa del tuo ultimo intervento. Nel mondo globalizzato e iper-connettivo odierno, tutto è collegato a tutto, come del resto in passato. Gli Antichi lo sapevano bene e perciò hanno inventato i Miti: cioè un sistema di connessioni e un linguaggio (ed eccoci di nuovo al punto) simbolico dove l’Impossibile, l’Incredibile di storie vicende e personaggi gettava luce diretta sugli enigmi e i problemi apparentemente lontani degli esseri umani. “Come in Cielo, così in Terra”, infatti, è un’espressione di una ricchezza e verità incommensurabili. Una frase da far costantemente lavorare dentro di sé: nel cuore, nella testa, dentro le parole e i relativi gesti di cui bisogna iniziare a essere autenticamente responsabili. Altroché Matilde di Canossa…

    (Damiano Pignedoli)