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L’Africa cammina con i piedi delle donne

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Le donne kenyane e la Costituzione. È questo il tema dell’incontro pubblico “L’Africa cammina con i piedi delle donne: dal premio Matilde di Canossa al Premio Nobel” che il Forum delle donne della Provincia di Reggio Emilia organizza in città per l’8 marzo. Martedì (ore 17,15) a Palazzo Magnani, in corso Garibaldi, 32, le riflessioni sul nostro Paese e sull’idea di cittadinanza si uniscono, nell’anno delle celebrazioni del 150° dell’unità d’Italia, ai passi avanti che il Kenya sta compiendo nel proprio cammino di democrazia: la nuova Costituzione del paese africano riconoscerà infatti alle donne diritti mai riconosciuti prima.

L’iniziativa ha ancor più rilievo alla luce dell’adesione che la Provincia di Reggio Emilia ha dato alla campagna Noppaw per l’assegnazione del Nobel per la pace alle donne africane. Ne parleranno insieme Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia, Vera Romiti, coordinatrice del Forum provinciale delle donne, Roberta Mori, consigliera regionale dell’Emilia-Romagna, Daniela Cuomo di Amref, Mercy Musomi, direttrice esecutiva del Girl Child Network Kenya, Letizia Quintavalla, autrice e drammaturga, curatrice del volume Malkia – Regine (Reggio Children editore).

L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, il Coordinamento delle iniziative popolari di solidarietà internazionale (Cipsi), Amref, Reggio Children, scuole e nidi per l’infanzia di Reggio Emilia e Solares Fondazione delle arti.

Già nel 2010 la Provincia di Reggio Emilia aveva mostrato un forte interesse per le donne africane, dedicandovi il Premio Matilde di Canossa, andato come noto a Marguerite Barankitse, impegnata in Burundi per i bambini scampati ai massacri della guerra civile. La Provincia aveva voluto premiare il lavoro che milioni di donne africane affrontano in diversi ambiti, facendosi carico di compiti nevralgici per il progresso civile di un continente martoriato da problemi ed emergenze che vanno dagli scontri tra civili alle emergenze sanitarie, dalla mancanza di infrastrutture al deficit di istruzione.