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Se ne parla / Alessandro Davoli e “la mutazione nucleare” di Angelo Alessandri. Filippi: “Davoli ex comunista, demagogo e incoerente”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Una strana sindrome colpisce i nostri delegati eletti e ora seduti da due anni e mezzo sopra i velluti del Parlamento. Sindrome che degenera in mutazione per questi nostri “servitori” quando hanno la fortuna (per loro) di posare le affaticate natiche sulle poltrone di una qualche commissione. Una mutazione, nel caso di Angelo Alessandri, padano di Guastalla, che è diventata mutazione nucleare.

Con grande delusione, e un po’ di ribrezzo, ho visto l’antinuclearista Alessandri, quello che si batteva per la nostra terra, che voleva proteggere l’ambiente e la sabbia del Po, quello che amava gli animali ed è contro la vivisezione, fare il salto della quaglia e passare armi e bagagli tra i benvoluti da Enel, Ansaldo ed Eni. Sentire parlare Alessandri, che afferma oggi di essere nuclearista convinto da cinque anni, pare di ascoltare Fabio Filippi e i recenti sproloqui sul deposito delle scorie radioattive, qui in montagna, dentro i Gessi Triassici del Parco nazionale.

Sarà che l’aria di Bologna e di Roma fa diventare improvvisamente più intelligenti, sarà che nelle ovattate stanze del potere, piccolo o grande che sia, la voce della gente non arriva, sarà che i nuovi compagni di meeting e di conferenza sono molto persuasivi, fatto sta che nemmeno la catastrofe nucleare giapponese li induce a meditare se sia ancora un bene avviare la costruzione (a partire dal 2013) di quattro centrali nucleari in Italia.

Il disastro in corso in Giappone

Per capire bene quello che sta accadendo a Fukushima, vi racconto alcuni fatti non del tutto noti. Dopo il terremoto di venerdì 11 marzo, almeno quattro centrali nucleari della costa est del Giappone sono state fermate con una procedura automatica che si chiama “scram”. I reattori 1, 2 e 3 della centrale di “Fukushima 1” sono stati arrestati nel giro di 4 secondi dall’inizio della scossa tellurica. Barre di materiale assorbente i neutroni prodotti dalla fissione dell’uranio sono entrati nel cuore del reattore e hanno interrotto (quasi del tutto) la produzione di energia termica.

Un 7% circa di produzione di calore, dovuto al decadimento naturale degli isotopi dell’uranio 238, ha tuttavia continuato a scaldare l’acqua dell’impianto. Questo calore (che è sempre una quantità molto elevata) doveva essere sottratto dalle pompe del sistema di raffreddamento. Purtroppo le pompe funzionano tramite motori elettrici e l’elettricità è venuta a mancare anche nella rete elettrica esterna alla centrale. I generatori di emergenza (attivati tramite potenti motori diesel) hanno operato per meno di un’ora, poiché i locali a piano terra, all’esterno della centrale, sono stati inondati dall’acqua di mare per l’onda dello tsunami. Da quel momento sono iniziate manovre e tentativi disperati per riavviare il processo di raffreddamento. Purtroppo il cuore di un reattore non si ferma mai del tutto e la produzione di calore raggiunge, dopo alcune ore, livelli critici. L’acqua contenente acido borico, nella quale sono immerse le barre, inizia furiosamente a ribollire ed evapora; le barre d’uranio, senza il liquido, si surriscaldano sempre più. E poi avvengono due processi: produzione d’idrogeno, altamente esplosivo, e fusione delle barre in una sola massa. Di qui l’esplosione che ha portato alla distruzione dell’involucro corazzato esterno del reattore 1, il contatto delle barre e dei prodotti di fissione con l’aria esterna, espulsione d’isotopi radioattivi nell’ambiente (iodio 31, cesio, ecc.) e contaminazione dell’area circostante. Ora già a questo punto il rischio per la popolazione diventa potenzialmente mortale, tanto da dover evacuare l’area sino a venti chilometri dalla centrale (circa 170.000 persone).

Ma il peggio deve ancora arrivare e, come la legge di Murphy insegna, dopo due giorni arriva. Mentre i reattori 4, 5 e 6 non danno problemi, anche perché erano fermi da alcune settimane per manutenzione, il reattore numero 3 inizia a comportarsi come il reattore numero 1: surriscaldamento, esplosione (due nella mattinata odierna) ed emissione di vapori e isotopi radioattivi. Questa volta, oltre a iodio 31 e cesio, viene emesso anche il pericolosissimo plutonio 240 (e altri suoi isotopi)! Sì, perché da alcuni anni il reattore 3 ha barre di uranio e plutonio, un miscela detta MOX (ossido di plutonio, uranio, uranio rigenerato, ecc.). Il plutonio è, tra i metalli pesanti e radioattivi, il più nocivo e velenoso per gli esseri viventi: 22 milligrammi sono sufficienti per uccidere in pochi minuti un uomo. Dosi minori portano a intossicazione acuta e a formazione di carcinomi maligni in fegato, polmoni, tessuto linfatico, ossa, ecc.

La radioattività dovuta all’incidente nucleare è stata rilevata dalla porterei americana Ronald Reagan, inviata dal presidente Obama in aiuto ai giapponesi, a oltre 130 miglia marine dalla centrale di Fukushima, a livelli tali da dover fare arretrare la portaerei e le altre navi appoggio a distanza superiore (diciassette marinai americani sono risultati contaminati). 130 miglia marine equivalgono a 240 chilometri! La radioattività generata dall’incidente ha raggiunto un livello ritenuto pericoloso dagli americani alla distanza di 240 chilometri. Tokyo, con i suoi 13 milioni di abitanti, è a meno di 200 chilometri a sud-sud ovest della centrale. Chiaro?

Chernobyl

Per finire, da consulente del Ministero per gli Affari esteri della Repubblica italiana, ho lavorato a Kiev a contatto con le autorità governative ucraine circa 18 mesi, dal 1999 al 2000. Kiev è a 70 chilometri dalle rovine della centrale nucleare di Chernobyl. Vorrei quindi ricordare a voi lettori, ad Angelo Alessandri e a Fabio Filippi che il disastro del 1986, l’esplosione della centrale di Chernobyl, Ucraina, ex Urss secondo documenti riservati del governo ucraino ha provocato da allora oltre 130.00 morti e da cinque a diecimila nuovi casi di tumore l’anno, a tutt’oggi.

A tutti quelli che bevono le “palle scientifiche” che vengono raccontate nella pubblicità a favore del nucleare, e ai nostri deputati, che a seguito della calata su Roma hanno avuto purtroppo una “mutazione nucleare”, da cittadino italiano e loro elettore chiedo di pensare molto attentamente alle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, decisioni prese per nostro conto (e non di lobbies affaristiche e di potere come Eni ed Enel) e si suppone a beneficio nostro e dei nostri figli e nipoti.

(Alessandro Raniero Davoli, consigliere comunale e capogruppo "Castelnovo libera", Lega Nord-Pdl - Consigliere e capogruppo Lega Nord Comunità montana dell’Appennino reggiano)

* * *

Microfono a Fabio Filippi, consigliere regionale di Casina, che stamane ha rilasciato alla stampa una nota che, pur senza citare quanto pubblicato da questo giornale (l'intervento qui sopra), nella seconda parte (pubblichiamo integralmente detta nota) si riferisce ad esso.

Il deputato del Pd, Maino Marchi, noto per l’irruenza che lo contraddistingue nella polemica politica, questa volta è ricorso alle bugie ed alla manipolazione delle notizie pur di ricavare qualche piccolo vantaggio per il suo partito, profondamente in crisi di idee e di credibilità. In una nota inviata alla stampa Marchi ha affermato: “Il Pdl, Filippi in testa, propone di realizzare una centrale nucleare a Reggio Emilia”. Nulla di più falso. Marchi (assieme ad altri avvoltoi), in modo meschino, sfrutta l’emotività del momento dopo la calamità che ha colpito il Giappone, manipola l’informazione su tragedie immani, compiendo un’arbitraria equiparazione fra un evento drammatico come un terremoto di enorme intensità e lo tsunami e la presenza sul territorio giapponese di centrali nucleari. Questo, come quello di altri fondamentalisti ambientalisti, è puro terrorismo ideologico. La causa dei danni alle centrali è riconducibile al terremoto e allo tsunami che ha colpito vecchie centrali tecnologicamente superate. L’Onorevole Marchi si avventura, con argomentazioni contorte, in una critica al nucleare, priva di basi scientifiche. In questa fase emozionale, appunto per l’incidente in Giappone, parla di rischi per la popolazione, dimenticando di parlare del pericolo potenziale presente in ogni tipo di centrale che produce energia. Nè il sottoscritto nè il Pdl hanno mai proposto di costruire una centrale nucleare a Reggio Emilia, territorio che dal punto di vista orografico non è neppure in grado di ospitare questo tipo di impianti. In Italia non è ancora stata definita la localizzazione dei siti dove ipoteticamente sorgeranno le centrali di nuova generazione, strutture che garantiscono, e questo è un dato provato, oltre il 100% in più di sicurezza rispetto a quelle giapponesi. Noi, finora, ci siamo limitati, nel corso di convegni promossi a Reggio Emilia, a Castelnovo ne' Monti e a Novellara ad una riflessione scientifica sui metodi impiegati, per la produzione di energia, contrastando quella sudditanza psicologica che l’ambientalismo estremista ha seminato in questi decenni. Riflessione quanto mai necessarie per le forze politiche responsabili che guardano all’interesse generale dell’Italia e non alla propaganda di basso profilo e alla disinformazione.
A Castelnovo, in particolare, si è scusato personalmente con il sottoscritto per la non partecipazione al convegno l’ex comunista Alessandro Davoli, oggi in quota alla Lega nord ed in evidente conflitto con il suo capo. Nel caso di Davoli, demagogia e incoerenza parrebbero andare a braccetto. Le sue affermazioni populiste non portano da nessuna parte e non aiutano certo i cittadini a comprendere cosa sia realmente il nucleare e cosa rappresenti per il nostro sistema produttivo. Non si fa terrorismo psicologico citando documenti non ufficiali. La realtà ci dice, invece, che l’Ucraina post-Chernobyl ha costruito nuovi reattori nucleari, centrali più sicure. Questi sono i fatti! In Italia dobbiamo convivere con una sinistra poco responsabile. Ciò in quanto, nonostante il nostro Paese sia privo di materie prime, condizione che ci costringe a pagare prezzi altissimi per procurarci l’energia necessaria a far camminare l’azienda Italia e nonostante le fonti di energia di origine fossile si stiano avviando all’esaurimento il Pd continua a sostenere le tesi del no a tutto, cavallo di battaglia dei verdi ambientalisti.

(Fabio Filippi)

29 COMMENTS

  1. Bravo Alessandro
    Complimenti Alessandro per la descrizione (molto tecnica, ma che rende bene l’idea) di quello che sta avvenendo in Giappone. Fa piacere riscontrare uno spirito critico all’interno della maggioranza che ci governa, su un aspetto (il nucleare) dove tanta filosofia non serve, ma parlano (purtroppo) i fatti.

    (Domenico)

  2. Bravo
    Un mio professore dell’Ipsia anni fa insegnava che l’energia atomica mediante scissione era un’energia difficile da gestire. Prima Chernobyl, ora il Giappone, danno ragione a questo mio professore. Che l’atomo fosse per me una cosa da prendere con le molle venne maggiormente avvalorato dal fatto che la mia famiglia ospitò per anni bambini ucraini. Questo mi permise di visionare una cassetta “pirata” delle immagini senza veli della centrale di Chernobyl, un vero inferno. Ora, a distanza di anni, ci viene riproposto il nucleare, facendoci credere che è sicuro, il Giappone è l’emblema. Alessandro si è dimenticato di dirvi che nella fusione del nucleo si generano milioni di gradi e che non vi è modo di fermare la reazione…
    Cavolo, se mai succedesse in Italia arriverebbe super Silvio che con il suo p….. spegnerebbe tutto. Ultima nota, andate a vedere cosa sono costate le vecchie centrali di Montalto, Caorso e Trino. E cosa costano ancor oggi!!!

    (Roberto Malvolti)

  3. Preoccupante
    Tutti parlano del nucleare in Italia, ma il vero problema è che nessuno parla delle numerose centrali nucleari che si trovano a pochi km dal confine italiano. Se succedesse un problema a quelle centrali saremmo nella stessa situazione del Giappone ugualmente. La Francia ha 59 centrali, la Svizzera “solamente” 5. Discutiamone a non finire, ma quel che è certo è che il problema non lo risolviamo non costruendone. Ci vuole una politica europea per quel che riguarda l’energia nucleare e visto il comportamento dell’Unione con l’immigrazione di questi giorni non mi sembra che abbiamo molte speranze.

    (Luca Di Stefano)

  4. Discutiamo del problema senza ogni volta citare Silvio
    Io ne capisco poco di nucleare però seguo attentamente chi ne parla. Non sono nè favorevole nè contrario, ora mi voglio documentare. Certo che con quello che sta succedendo i dubbi e le paure aumentano, ma ogni volta che qualcuno vuol convincere a suon di argomenti che il nucleare è sicuro e necessario chi non la pensa così cita sempre il governo e Berlusconi con battute stupide. L’odio verso il capo del governo è sempre all’ordine del giorno, se la sinistra continua così costringerà i sostenitori di questo governo a serrare le fila sempre di più e la possibilità di governare per la sinistra diventerà un chimera.

    (Domenico)

  5. I referendum hanno la data di scadenza?
    C’è chi dice di non fare allarmismi! Ma intanto l’allarme c’è, ed è grosso, è enorme! Ma certo, ci spiegano le persone esperte che una centrale nucleare moderna è supersicura, produce energia molto pulita rispetto ad altri sistemi, ecc., ecc.; che gli eventi in Giappone sono stati eccezionali e che da noi mai e poi mai capiteranno… Si dice pure che poco oltre il nostro confine siamo circondati da centrali e perciò le dobbiamo fare anche noi, nel nostro territorio… Per fortuna c’è in arrivo un referendum (ma quello vecchio aveva la data di scadenza?). La possibilità anche remota di un incidente tragico c’è sempre. E’ successo per un errore umano (Ucraina); ora diamo la colpa a questo gigantesco terremoto; poi succederà (speriamo mai) per una malformazione o cattivo funzionamento di qualche struttura o di qualche macchinario. Ma ne basta uno solo di questi incidenti catastrofici per provocare immensi danni.
    Vale la pena rischiare così tanto, considerando anche il costo elevatissimo di una centrale e lo smaltimento delle scorie, problema ancora da risolvere? Ci sono alternative? Penso proprio di sì. Si dice che il consumismo incentiva l’economia (di chi?)… forse è possibile consumare un po’ meno. Poi ci sono le energie rinnovabili da incentivare. Pensare che molto recentemente è stato tolto di colpo qualsiasi incentivo ai pannelli fotovoltaici lasciando con tanto di naso le fabbriche e gli addetti del settore. Pensare che c’è stato un periodo che sembrava che la centrale di Ligonchio venisse smantellata perché (si diceva) non più conveniente rispetto al gas o al petrolio!! Anche se crollasse una diga che contiene l’acqua per una centrale idroelettrica mai e poi mai provocherebbe i danni smisurati di una centrale nucleare.

    (Elio Bellocchi)

  6. Davoli hai toppato!
    Davoli è il vero demagogo. Quante fandonie! Quando si parla di queste cose, particolarmente delicate, sarebbe opportuno essere precisi. Davoli cita dati ricavati non si sa da dove. I dati veri, quelli ufficiali, sono quelli forniti dalle Nazioni unite e non da Topolino. Le centrali nucleari nel mondo sono sempre più. Dopo Chernobyl l’Ucraina ha continuato a costruire impianti. Lo stesso Giappone, che ha in programma la realizzazione di 11 nuove centrali, sono certo andrà avanti con il programma. Questi sono i dati veri. L’Italia ha un debito impressionante, un deficit energetico rilevante.
    Cosa vogliamo fare Davoli?

    (Marco)

  7. Coerenza
    Sig. Davoli, i miei convinti complimenti per la sua coerenza nonostante gli orientamenti della sua coalizione; soprattutto tanti complimenti per aver motivato con dati alla mano le sue affermazioni. C’è chi, come lei, si documenta e poi si esprime e chi, invece, come i personaggi da lei citati, ciecamente, per opportunismo o altro, legge il foglietto che gli viene consegnato, anche in frangenti drammatici come quelli attuali.
    Presidente del Parco, dopo la “sparata” di Filippi sullo stoccaggio delle scorie nelle grotte dell’Appennino, vuole pronunciarsi oppure…?
    Cordiali saluti.

    (Enzo Fiorini)

  8. Ecco le fonti ufficiali delle mie notizie
    Dove ho preso i dati e le informazioni che ho tradotto nel mio intervento. Sarei felice di aver “toppato”, ma non è così. Sono in possesso di informazioni e di scenari delle cancellerie di Regno Unito, Germania e Francia che sono drammatiche per il destino del Giappone e di gran parte della sua popolazione. Non è il caso di pubblicarle ora. E’ soddisfatto signor Marco (… Filippi?)?
    1) Prime Minister of Japan (Ufficio del Primo Ministro del Giappone):
    http://www.kantei.go.jp/foreign/topics/2011/20110311Nuclear_Emergency.pdf
    2) International Atomic Energy Agency (ONU) -IAEA Update on Japan Earthquake
    http://www.iaea.org/newscenter/news/tsunamiupdate01.html
    3) Japan Atomic industry Forum (Sito dell’Associazione delle industrie Nucleari del Giappone)
    http://www.jaif.or.jp/english/news/2011/110314fukushima_event-status-1.pdf
    4) Kyodo News (Prima Agenzia di news del Giappone) http://english.kyodonews.jp/news/2011/03/77854.html
    5) BBC, Timeline: Japan power plant crisis.
    http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-12722719

    (Alessandro Raniero Davoli)

    —–

    @CSolo per precisare a Davoli che “Marco” non è Filippi.

    (red)#C


  9. Complimenti a Davoli per la presa di posizione e per l’interessante articolo. Filippi, lei che parla espressamente di basi scientifiche… potrebbe essere leggermente meno vago e qualunquista nelle esposizioni? Il suo saltare di palo in frasca è divertente alla lettura ma non molto utile alla comprensione, visto che nei rari casi in cui azzecca una delle tematiche trattate ed argomenta in modo ad essa pertinente, dimostra una certa latitanza nell’esprimere pensieri che riescano ad essere qualcosa più di insulti ed a fornire dati precisi a supporto di essi. Da un rappresentante della classe dirigente i cittadini dovrebbero tendere ad aspettarsi qualcosa di più delle favolette. O forse no?

    (Giuliano Gabrini)

  10. Complimenti per la spiegazione
    In tutti i giornali è difficile trovare una spiegazione semplice ma nello stesso tempo tecnicamente dettagliata di quello che sta succedendo in Giappone. Questo ci deve far riflettere: qualsiasi precauzione si possa prendere se c’è qualcosa che può andar male potrebbe comunque accadere. Siamo tutti d’accordo che se ci fosse più energia disponibile (in Italia) sarebbe meglio, ma iniziare a produrre un’energia con un processo che non si può MAI arrestare del tutto non penso che nel 2011 sia la via migliore. Sono anche molto fiero del fatto che la produzione ITALIANA di energia fotovoltaica ed eolica è incrementata moltissimo negli ultimi anni (anche se l’Enel non è molto contenta). Non mi spiego perchè non si investe come è stato fatto in Germania sul solare termico.

    (Stefano Cucchi)

  11. Convegni???
    Ho partecipato alla serata organizzata da Filippi & company a Castelnovo ne’ Monti… Mi sono vergognato per loro… Promozione sfacciata per il nucleare ed insulti ed inviti a tacere a chi dissentiva… e li chiamano convegni? Bene ha fatto Davoli a non esserci, se avessi saputo di cosa si trattava sarei mancato anch’io. Riconosco sicuramente a Davoli il coraggio che tanti rappresentanti politici dovrebbero avere e non hanno: quello di manifestare il proprio pensiero ed il proprio dissenso anche nei riguardi dello schieramento di appartenenza… Invece è più facile e redditizio chinare il capo ed obbedire…

    (Antonio Manini)

  12. Gita
    Propongo al signor Filippi una “gita” in Giappone così che possa accertarsi della reale pericolosità del nucleare. Le centrali di terza generazione sarebbero in teoria più sicure ma anche enormemente più potenti quindi in caso di calamità o di errore umano le conseguenze sarebbero devastanti, come se già non lo fossero in Giappone… Ha ragione Filippi a dire che l’incidente in Giappone è la concausa di terremoto e tsunami, ma la scienza e la tecnologia ancora non hanno trovato “rimedi” alle catastrofi naturali… Quindi un terremoto o altre calamità sono probabili in un territorio a rischio sismico come l’Italia e ahimè l’Italia non è così efficiente come storicamente lo è il Giappone. Inoltre il terremoto e lo tsunami possono uccidere molte e molte persone (e anche se ne morisse solo una sarebbe grave ugualmente) ma limitatamente a quell’attimo; le radiazioni continuano a uccidere per molto molto tempo. E’ sicuro Filippi di voler lasciare in eredità ai nipoti scorie radioattive che per millenni possono uccidere?? Non è più questione di scienza e politica ma di sopravvivenza.

    (Monja)

  13. Di cosa stiamo parlando?
    Cito: “(ASCA) – Roma, 14 mar – “‘Investire 30 miliardi di euro pubblici per ottenere il 4% di consumo finale di energia tra vent’anni non ha senso economico, in assenza di qualunque quadro compessivo di bisogno energetico nel nostro Paese. Il nucleare dà solo energia elettrica, che in Italia fra quella già installata e quella programmata supera già ampiamente il fabbisogno del Paese’. Lo ha detto a Radio Radicale la vicepresidente del Senato Emma Bonino”. Ovviamente, si può non essere d’accordo con il vicepresidente del Senato.
    Dunque, mi sono detto, il risparmio previsto – dice Emma Bonino – è del 4% del costo di generazione dell’energia elettrica. 40 miliardi di investimento per risparmiare il 4% non mi sembra una gran trovata. Mi sembra strano. Vado a cercare il programma del governo (ne ho trovato una sintesi qui: http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/03/15/programma_nucleare_italia_cosa_prevede_investimenti.html). Cito: “Gli obiettivi del governo partono da un aumento dei consumi nazionali, che dai 350 TWh del 2008 dovrebbero salire a circa 400 al 2020: di questi, circa il 25% dovrebbe essere prodotto con l’atomo, per una potenza richiesta di circa 13mila MWe, vale a dire 8 unità da 1.600 MWe l’una”. Quindi si prevede di realizzare con il nucleare il 25% dei consumi elettrici. Quanto si risparmia a produrre l’elettricità con il nucleare? Cito: “A fronte di questo impegno, i benefici si individuano sia sul piano economico che su quello ambientale. In particolare, il costo di generazione da nucleare dovrebbe essere del 20% inferiore rispetto a quello dei cicli combinati a gas”. Dunque si risparmia il 20% sul 25%; mi pare sia il 5%. Quindi, se ho capito bene, investiamo 40 miliardi di euro per risparmiare tra 10 anni il 5% solo sull’energia elettrica (l’importazione di prodotti petroliferi comprende gli usi per trasporti, riscaldamento, petrolchimico, etc; questi non vengono ridotti rispetto al consumo per produzione di energia elettrica). A questo punto, mi pare che il risparmio ipotizzato non sia particolarmente significativo, a fronte di una spesa pubblica imponente. Non mi pare neanche che ci sia una significativa diminuzione delle importazioni di petrolio, perchè quel 25% in meno si applica solo alla produzione di energia elettrica, non a tutte le importazioni di petrolio. Mi pare che il dibattito sul nucleare, a questo punto, si riduca ad una questione soprattutto ideologica, che prescinde da obiettivi economici consistenti. A meno che non si voglia intendere che l’obiettivo economico è di distribuire 40 miliardi di soldi pubblici ad un ristretto numero di grandi imprese private e partecipate dallo Stato. Per creare quanti posti di lavoro (in dieci anni)? 3500. Ricordo, giusto per dare un ordine di grandezza, che i tagli alla scuola previsti da Tremonti comportano la perdita di 150.000 posti di lavoro in tre anni. Immagino che molti tra i docenti e il personale Ata potranno ricollocarsi trovando posto (da qui a dieci anni) nei 3500 nuovi posti di lavoro del nucleare italiano.

    (Giorgio Bertani)

  14. Mi perplimo
    Ricordate il caso della centrale slovena di Krsko? Si tratta di questa: “E’ già stata causa dell’allarme europeo del giugno del 2008 per possibile @Cfall out#C. Si tratta di una centrale vecchia come quella di Fukushima e con in più una sgradevole particolarità. E’ stata costruita in prossimità di una faglia. Ovvero in una delle aree più sismiche della Slovenia. Ed è stata progettata per resistere al massimo a terremoti del 6° grado della scala Richter (a differenza degli 8,5° Richter delle centrali giapponesi). Una centrale che ora si vorrebbe potenziare con la realizzazione di un nuovo reattore”. Orbene, quando accadde quel fatto, ricordo che cercai informazioni e arrivai sul Piano nazionale di emergenza nucleare. Ne avete sentito parlare? Cito dal sito della Protezione civile: “Condizione fondamentale per una corretta gestione dell’emergenza nucleare è che la popolazione sia informata in anticipo sui rischi generici a cui è soggetta, sui piani d’emergenza esterna, sulle istruzioni precise da seguire in caso d’incidente e sull’adozione delle misure urgenti da adottare in caso di emergenza nucleare”. In caso di incidente a Krsko, il @Cfallout#C potrebbe arrivare sopra Trieste nel giro di 1 ora e mezzo. Questo potrebbe accadere in tutto il nord Italia, circondato da tredici centrali nucleari all’estero. Siamo stati informati? Abbiamo fatto le esercitazioni previste dal Piano di emergenza nucleare? Sappiamo come comportarci? La presenza delle vicine centrali estere viene portata spesso come giustificazione per la costruzione di centrali all’interno del territorio nazionale; tanto ci sono già quelle straniere, è come se le avessimo in casa. Appunto, le abbiamo in casa e non siamo preparati ad una emergenza nucleare. Vorrei, come cittadino e come padre, che prima di programmare centrali nucleari lo Stato (qui non si tratta di governo – i governi passano, i cittadini restano – ma la proposta viene dall’attuale governo e ci impegna per decenni di anni a venire) dimostrasse di essere in grado di gestire le emergenze nucleari che già SUBITO potrebbero verificarsi. Poi, con comodo, mi venisse a proporre le novità.
    La citazione di Krsko viene si trova qui: http://www.greenaction-transnational.org/index.php?option=com_content&view=article&id=165:dopo-la-catastrofe-in-giappone&catid=35:campagna-nucleare&Itemid=37
    Il sito citato della Protezione civile è qui: http://www.protezionecivile.it/cms/print.php?dir_pk=253&cms_pk=1522

    (Giorgio Bertani)

  15. Ancora un commento poi basta
    Non mi ricordo chi era che affermava in un quotidiano locale che “c’è più energia in un fagiolo di uranio che in un treno di carbone”. In proposito ho trovato questo: “Densità energetica – La fissione di un grammo U-235 produce 68 GJ di energia termica, questo dato spesso lascia ad intendere che i sistemi ad energia nucleare siano ad altissima densità energetica, ma U-235 non si trova libero in natura, un grammo di U-235 si ricava, mediamente, da 7 tonnellate di minerale lavorato in miniera.
    Di conseguenza il potere calorifico del minerale contenente U-235 è, mediamente, di 10 MJ/kg.
    Il potere calorifico del petrolio è di 42 MJ/kg, quello del carbone di 30 MJ/kg e per la legna 17 MJ/kg, quindi dire che il nucleare implica una fonte energetica ad altissima densità è per lo meno opinabile, nel migliore dei casi è comunque sullo stesso ordine di grandezza degli altri combustibili”.
    Ho anche letto questa affermazione: “Tutte le centrali nucleari italiane produrrebbero un metro cubo di scorie”. Poca roba… In proposito, un salto su Wikipedia (tutta da verificare, ovviamente) dice questo: “Particelle finissime di plutonio (dell’ordine dei microgrammi) causano il cancro ai polmoni per inalazione.” Niente di preoccupante, dunque; quanti microgrammi ci sono in un metro cubo di scorie?
    Ho citato da qui: http://www.energoclub.it/doceboCms/page/34/Fonti_primarie_Nucleare.html

    (Giorgio Bertani)

  16. Tanto di cappello
    Per questo intervento di Davoli mi tolgo il cappello. L’appartenenza ad un partito non implica una lobotomia di massa. Bravo. Molti personaggi dell’opposizione dovrebbero prendere esempio e imparare ad usare la propria testa invece di quella del partito. Per quanto riguarda il nucleare… Consiglio un viaggio a Miaghi a tutti i profeti di questa energia, ovviamente con Filippi come guida turistica.

    (Mattia Rontevroli)

  17. Grazie Giorgio
    Grazie a Giorgio Bertani per tutte queste informazioni-considerazioni che i nostri media si guardano bene dal dare. Come non ci dicono nemmeno a chi assegneranno i lavori una volta approvati, o meglio, chi è il gigante che spinge per costruire queste centrali e i giganteschi interessi che ci sono dietro.

    (Elio Bellocchi)

  18. Chiacchiere
    Si dicono tanti, tanti, tanti pensieri, ma alla fine quello che conta sono i fatti. Qualche pensona si è mai chiesta se da oggi al domani interrompessero l’energia elettrica di tutte le centrali nucleari o inquinanti di tutti i tipi esistenti al mondo cosa succederebbe (o siamo tutti impazziti o vogliamo far credere… cosa)? Prima di eliminare una fonte di energia di quella portata ci dobbiamo preoccupare di trovarne e allestirne un’altra di almeno altrettanta capacità. Per arrivare a trovare la fonte di energia pulita che ci dia la possibilità di fare questo, purtroppo nessuno sa se questo sarà mai possibile, lo speriamo tutti… Però per il momento stiamo attenti a non creare più danni che una centrale nucleare (sarei curioso di sapere da statistiche quanti morti e disastri a catena andremmo in contro se tutte le megacitta o anche solo città del mondo rimanessero in questo momento senza energia elettrica ).
    Signori, contro la forza della natura quando si scatena in certe proporzioni sappiamo bene che non possiamo e non potremo mai fare niente, per questo dobbiamo sfruttare quello che le nostre conoscenze tecnologiche al momento ci permettono di fare per andare avanti. In un futuro, forse facendo un passo alla volta, ci speriamo tutti.
    Complimenti a Davoli, che come vedo da buon politico a imparato presto a farsi pubblicità… Ma sappi che per entrare a pieno titolo nella Lega bisogna essere leghista… Meditate, gente, meditate.

    (Luciano Franchini)

  19. Dalla Germania
    Nel 2050 l’80% dell’energia tedesca arriverà da eolico e fotovoltaico. I reattori danno lavoro a 30mila persone, la @Cgreen economy#C ne occupa 340 mila. In Germania… Non a Jurassic Park…

    (Mattia Rontevroli)

  20. La storia si ripete
    Ministoria del nucleare italiano.
    Reattore di Trino Vercellese – “Il reattore fu fermato nel ‘67 a causa di problemi tecnici allo schermo radiale del nocciolo e fu riavviato nel 1970 dopo gli interventi di riparazione. Una seconda fermata fu imposta nel 1979 per gli adeguamenti decisi in seguito all’incidente di Three Mile Island (Usa). I lavori tennero fermo il reattore fino a tutto il 1982”.
    Reattore di Caorso – “L’impianto era stato fermato per le normali attività di ricarica nel mese di ottobre 1986, subito dopo l’incidente di Chernobyl (avvenuto nel mese di maggio); il riavviamento, che avrebbe dovuto aver luogo nel mese di dicembre, non è stato autorizzato dall’Ente di controllo”. Oggi, l’incidente di Fukushima. Poi, si vedrà.
    Le citazioni sono tratte da documenti ufficiali della Sogin (Società gestione impianti nucleari – azienda italiana che opera nel settore nucleare, finanziata principalmente dalla componente degli oneri generali del sistema elettrico italiano presente nelle bollette elettriche – così dice Wikipedia) riguardanti il piano di @Cdecommissioning#C (demolizione) delle centrali di Trino e Caorso; i documenti si possono visionare qui: http://www.tecnosophia.org/wp/index.php/documenti/conf-naz-politica-energetica-in-italia.
    A proposito, nel documento è indicato il costo previsto (nel 2005) di @Cdecommissioning#C della centrale di Caorso: 750 milioni di euro. Nel documento stesso si dice che, in mancanza del sito di stoccaggio nazionale, le scorie devono essere stoccate all’estero, con relative spese. Giusto per dare un ordine di grandezza, gli americani hanno speso per gli studi geologici di fattibilità del loro sito nazionale di stoccaggio (Yucca Mountain) circa 6 miliardi di dollari; sono poi sorte polemiche sulla correttezza degli studi e il sito non è stato messo in funzione. Il 3 marzo del 2010 il presidente Obama ha dichiarato che “Yucca Mountain is not an option for waste storage”.
    Qui la notizia sugli studi di Yucca Mountain: http://www.ingegnerianucleare.net/Tematiche/4SN/4SNscorieA/4SNscorieA_classificazione/4SNscorieA_classificazione.htm
    e qui il presidente Obama: http://www.energy.gov/environment/ocrwm.htm

    (Giorgio Bertani)

  21. Luciano Franchini, l’ultimo dei giapponesi…
    Caro segretario della sezione di Carpineti, cito le tue parole: “Per entrare nella Lega Nord a pieno titolo bisogna essere leghisti”. Alessandro Davoli, prima tessera Lega del 1990, consegnata dal primo segretario Lega nord della montagna reggiana e primo consigliere provinciale eletto nelle liste Lega nord, il leggendario Ennio Manini. Attivo sul campo dal 2003 (sono otto anni a giugno 2011) con responsabilità di coordinatore e poi segretario della montagna, promosso sul campo dal deputato Alessandri, dal senatore Torri e dall’allora segretario Ponis, dopo la vittoria elettorale del 2008 (e io che ho ringraziato e rifiutato). Arrivato con meno di 300 voti, alle ultime amministrative diventati 1140, pari al 17,3, terzo comune in provincia. Messo la faccia in diverse elezioni sino a essere eletto consigliere comunale con 1866 voti, candidato sindaco Lega nord e Pdl, capogruppo a Castelnovo ne’ Monti e capogruppo Lega nord in Comunità montana.
    Ti risparmio le decine di volantini redatti e stampati e distribuiti in migliaia di copie dal sottoscritto, a Castelnovo ne’ Monti, sul territorio della nostra montagna sino a Reggio Emilia, davanti al Tribunale di Reggio. Solo per pagare le spese elettorali della lista “Castelnovo libera”, con il libretto degli assegni in mano, sono andato io dal tipografo e dal grafico a sganciare oltre 5.000 eurini, altri mille e passa pagati dal candidato Marco Coriani, (allora di An). Contributo Lega nord provinciale sempre zero. Ho denunciato alla Procura per truffa allo Stato (indagine in corso), truffa all’AuslL (indagine in corso affidata ai Nas), diffamazione aggravata, distruzione di manifesti, falsificazione di documenti, aggressione e minacce ai nostri cittadini, ecc. amministratori, un sindaco, diversi medici, un consigliere comunale disonesto, extracomunitari violenti, pagando i miei avvocati con i miei soldi (ormai oltre diecimila euro). Ho tenuto alta la bandiera della Lega nord, ho aumentato i voti, ho organizzato incontri, cene, feste elettorali e per la nostra vittoria, fatto affissioni con manifesti da me pagati, ho sostenuto entusiasticamente Alessandri e gli altri nostri candidati, credendo nel motto: “Tutti per uno, uno per tutti”. Nel frattempo subivo minacce, danneggiamenti alla mia auto e denunce con le motivazioni più fantasiose da parte degli esponenti della sinistra locale; e pur vincendo tre cause, sin ora, e perdendone provvisoriamente una, dovevo contare solo sulle mie forze e mai ho visto “l’uno per tutti”. Nel frattempo da consulente ministeriale (dal 1997) sono rimasto a casa, grazie ai fratelli padani scesi a Roma, grazie all’interessamento di Alessandri e compagni. Non chiedevo un posto, ma almeno poter continuare a fare quello che facevo, grazie al mio curriculum. E da disoccupato ho continuato a fare politica, e con risultati eccezionali: ti sfido a provare il contrario. Poi ho visto le cene tra Alessandri, il massone ex senatore inquisito per tangenti Franco Bonferroni e l’ex sindaco comunista Antonella Spaggiari (il peggio della vecchia politica); ho visto la “mutazione nucleare” e non solo di Alessandri, ho visto gli opportunisti di cui si circonda, gente che i voti li fa perdere invece di portarli, ho visto le candidature paracadutate di trombati di Forza Italia, convertiti alle poltrone Lega… Ho visto l’incapacità di espellere i clandestini: a tutt’oggi dopo essere stati fermati, regolarmente accompagnati alla porta della Questura di Reggio, e lasciati uscire… perché non sono stati emessi i decreti attuativi. Ho visto ripianare a occhi chiusi i debiti del sud e di Roma, mentre da noi la statale 63 grida vendetta… e le nostre forze dell’ordine senza la benzina e le gomme per le auto, per non parlare dei computer o delle munizioni per l’addestramento che s’inceppano perché comprate in Romania! Ho visto premiare con la nomina a coordinatore dei parchi nazionali il peggior presidente di parco della sinistra, l’ex senatore Fausto Giovanelli; e noi speravamo di mandarlo a casa con un calcio nel sedere.
    A tutt’oggi giace alla Camera, dall’autunno scorso, l’interrogazione dell’On. Giovanna Negro, Lega nord (per mia richiesta) sull’aggressione ai danni di un anziano di 78 anni compiuta davanti a 60 testimoni dal Giovanelli; e il ministro del nostro governo che non solo non risponde ma non prende provvedimenti contro l’indegno ex senatore! Ma cosa siamo andati a fare a Roma oltre che per far prendere ad Alessandri e soci 24-25 mila euro il mese, viaggiare con l’autista e non ascoltare più i nostri elettori, appoggiare Eni ed Enel contro gli interessi e la salute del nostro popolo? Difendere ora l’indifendibile piano nucleare. Chi è che protegge la nostra terra, la nostra gente? Io o questi personaggi? Da montanaro, da uomo libero e onesto, da Leghista, mi piace parlare chiaro e tenere la testa alta, con o senza il tuo permesso.
    Saluti padani e montanari.

    (Alessandro Raniero Davoli)

  22. Caro Raniero…
    …come direbbero in quel di Roma, ma al popolo? Cioè, ora che tutti abbiamo avuto l’occasione di vedere quanto sia leghista, cosa dovremmo farle, i complimenti? Caccia ai clandestini, denunce lì, voltantini là, la LN non è cresciuta nel territorio grazie a lei ma solamente per l’enorme ed esagerato effetto mediatico che l’ha ingigantita. Giocare con la stupidità della gente è facile quando ne hai i mezzi, non gonfiamoci come palloncini prendendoci meriti discutibili e in gran parte non propri. Essere fieri della LN al giorno d’oggi è come star ancora dietro nel 2011 a parlare di nucleare, ovvero stupido e discutibile sotto TUTTI i punti di vista.
    Riguardo il nucleare, ovvero il tema VERO della discussione, penso che non ci sia bisogno del Giappone per darsi una svegliata. Per il resto, il sig. Bertani ha già detto tutto e di più, anzi, ha perso fin troppo tempo secondo me. Tanto di cappello e complimenti a lui, anche se c’è chi insulta la sua intelligenza scadendo nel ridicolo.

    (Asmir Lalic)


  23. Teoricamente una banale formuletta di quattro caratteri: e=mc². Casualmente, una ostinata catena di effetti: earthquake + tsunami + cooling system failure = Fukushima, una tragedia determinata dal caso. Il caso, lo standard devation del più serio, del più attento, del più documentato modello statistico. Einstein diceva che l’unica certezza della natura umana è il dubbio.

    (Giovanni Annigoni)

  24. Un’eredità pesante…
    Ma dopo Fukushima, Chernobyl, Tree Mile Island e molti altri incidenti nucleari nella storia di questa pericolosa fonte di energia (cercando su Wikipedia si può risalire anche ai meno conosciuti di Windscale in Gran Bretagna e di Mayak/Chelyabinsk in Russia, a quello del sottomarino russo K-19 e Tokaimura in Giappone e altri…), siamo davvero sicuri che vogliamo lasciare un’eredità così pesante e pericolosa alle generazioni a venire?

    (Valentina Bertani)

  25. Complimenti ad Alessandro Davoli
    Bravo Alessandro Davoli, complimenti per difendere e sostenere un’idea che risulta contraria a quelle del partito per il quale militi. Significa essere coerenti e significa avere a cuore il bene comune, anziché una (promessa? probabile? futura?) poltrona! Spero che il tuo esempio venga preso anche da altri.

    (Giuliano Rossi)

  26. Davvero siamo gli ultimi giapponesi…
    Solitamente quando un esponente politico vuole elencare ciò che ha fatto spiega le sue battaglie, quali proposte ha avanzato, quali sono andate in porto, ecc… Davoli elenca le sue varie denunce e querele presentate a destra e a manca (ma tralascia le tante che ha ricevuto) e i volantini (spesso giudicabili come gratuitamente offensivi) che ha distribuito. Segno di una pochezza di proposte abbastanza sconfortante, tanto che prima di questa sua uscita giravano già voci che la Lega fosse piuttosto stanca di lui. Detto questo la posizione sul nucleare è più che condivisibile e come ha dimostrato l’illuminante “fuori onda” della Prestigiacomo (“beccata” a dire “il nucleare per noi ormai è morto, dobbiamo trovare come uscirne in modo soft se no ci perdiamo le elezioni”), anche il governo si sta rendendo conto che la gente non lo vuole. Mi è piaciuto nel titolo dell’ultimo intervento di Davoli il riferimento all'”ultimo dei giapponesi”, non so se voluto, ma che mi ricorda quei soldati giapponesi che alla fine della seconda guerra mondiale, rimasti dispersi ed isolati su piccoli atolli, sono rimasti nascosti nella giungla per anni e anni convinti che la guerra non fosse finita. Portare avanti nel 2011 il sostegno al nucleare è una posizione molto simile, ma in questo caso non possiamo davvero dire di non sapere cosa succede nel mondo.

    (Aderito)

  27. Ultime da Chernobyl
    Sto leggendo una recente notizia su Chernobyl, il cui anniversario ricorre il 26 aprile. La New York Academy of Science ha pubblicato uno studio – il più completo sul tema – sulle conseguenze del disastro di Chernobyl, a cura di tre scienziati russi. Lo studio sostiene, in sostanza, che gli esiti dell’incidente, considerando gli effetti sulle diverse nazioni interessate dal @Cfallout#C radioattivo (@C@Lhttp://it.wikipedia.org/wiki/Fallout_nucleare@=vedi#L, ndr#C), hanno causato circa 980.000 morti, principalmente di cancro, tra il 1984 e il 2004. Dice anche che ne seguiranno altri, con impatto genetico su sette generazioni. Lo studio contesta la valutazione ufficiale dell’AIEA, ferma a 4.000 morti. Lo studio valuta inoltre la posizione dell’AIEA, nata nel 1957 per “accelerare ed espandere il contributo dell’energia atomica” e l’accordo sottoscritto tra AIEA e OMS, con il quale l’OMS si impegna a non pubblicare alcuno studio sugli effatti della radioattività senza consultarsi prima con l’AIEA.
    L’articolo (in inglese) si trova qui: @Lhttp://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=20908@=www.globalresearch.ca#L.

    (Giorgio Bertani)