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Coltivatore intensivo di marijuana

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Il kit del perfetto agricoltore con tanto di termostato e misuratore di acidità della terra, 4 etti di marijuana essiccata pronta al consumo e quindi alla vendita, 72 piante di marijuana di cui 51 coltivate su terra e 21 su vasi, centinaia di semi di marijuana. Questo è quanto i carabinieri di S. Polo d’Enza hanno sequestrato ad un insospettabile - in quanto incensurato - agricoltore del posto. Con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i militari hanno arrestato il 43enne P.M., ristretto, al termine delle formalità di rito, a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.

Un arresto, quello dell’insospettabile sampolese, frutto dell’attività di controllo del territorio. Ieri sera, attorno alle 23, una pattuglia, nel corso di un posto di controllo alla circolazione stradale in zona del comune di Canossa, notava la manovra repentina eseguita dal conducente di un furgone Ford Transit che insospettiva. Al fine di identificare il conducente i militari inseguivano il furgone, che veniva fermato poco lontano. Una volta identificato, i carabinieri, avvertendo un forte odore di marijuana, invitavano l’uomo a consegnare eventuale stupefacente posseduto. Il giovane consegnava uno spinello con marijuana riferendo di avere, presso la propria residenza, pochi grammi della stessa sostanza che deteneva per consumo personale.

Ma la forte emanazione non poteva certamente essere ricondotta ad un solo spinello; ciò induceva i militari ad eseguire un’ispezione sul mezzo (con esito negativo), per poi spostarsi presso l’abitazione dell’uomo e dar corso ad una perquisizione domiciliare. Alla richiesta di consegnare lo stupefacente il giovane prelevava un barattolo contenente 6 grammi di marijuana sostenendo di non avere altro stupefacente. Ma le operazioni di perquisizione, svolte tutte alla presenza dell’interessato, continuavano all’interno di tutta la sua abitazione. Nel corso di tali operazioni, l’interessato, accortosi dell’inevitabilità del rinvenimento dell’ulteriore sostanza stupefacente che deteneva, accompagnava gli operanti all’esterno di un capannone di sua proprietà, dove, nei pressi di un cumulo di letame, si rinvenivano 51 piante di marijuana piantate sul terreno. Nell'occasione, oltre a rilevare la presenza delle piante, i carabinieri accertavano la presenza un sacco di juta che copriva un’area di circa 2 mq, che l’interessato, spontaneamente, riferiva essere stata personalmente coltivata con dei semi di marijuana non ancora germogliati. Il sacco serviva a riparare i germogli, che da lì a poco sarebbero nati, dal gelo della notte. Poi, nel prosieguo della perquisizione in una stanza posta al piano rialzato dell’abitazione, si rilevava la presenza di un armadio adibito a serra artigianale per la coltivazione di piante di marijuana dove erano coltivate in vasi 21 piante di marijuana riscaldate grazie a lampade al neon regolate con la presenza di un termostato che attraverso un timer che consentiva di stabilirne l’accensione e lo spegnimento, in base alle esigenze delle piante. Nei pressi della serra anche un misuratore per rilevare l’acidità della terra. A questo punto l’interessato si mostrava completamente collaborativo consegnando due involucri contenti 4 etti di foglie di marijuana essiccate e per questo pronte all’uso ed alla vendita. Nel capannone posto all’esterno venivano rinvenuti invece barattoli con centinaia d semi di marijuana.

Questo il quadro investigativo emerso dall’esito dei controlli operati dagli investigatori che, alla luce degli incontrovertibili elementi acquisiti a carico dell’uomo, lo arrestavano. Nella mattinata odierna l'interessato è comparso davanti al Tribunale di Reggio Emilia ed è stato condannato a 14 mesi di reclusione e a 7.000 euro di multa con la sospensione della pena.