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Escursione al Ventasso. In moto

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"Domenica mattina decidiamo di fare una escursione sul monte Ventasso. Itinerario scelto per “l’attacco” il sentiero che parte dal rio Riccò ai margini della carreggiata della SS 63, poco dopo il bivio per Busana. La giornata è quasi estiva e la voglia di muoversi e salire è tanta". Così inizia il racconto che un lettore, Luigi Bizzarri, ci manda. Sembra che il prosieguo sia in tono, magari con anche accenti lirici, sempre favoriti dal sole quasi estivo del primo fine settimana d'aprile.

Continuiamo: "Giungiamo dopo tanta fatica (siamo fuori allenamento) al rifugio S. Maria e qui, una volta concessoci il giusto riposo nella splendida cornice panoramica, decidiamo di non salire in vetta ma di rientrare attraverso il sentiero che conduce nei pressi del camping di Cervarezza".

Ma ecco un incontro inaspettato: "Appena concluso l’attraversamento del tratto 'sulla sassaia' ci si parano davanti almeno 10 rombanti motociclette da trial. Qualche componente del gruppo ha uno scambio acceso con alcuni dei 'centauri intelligenti' ma fortunatamente riusciamo ad evitare che ciò degeneri in rissa". Prosegue Bizzarri: "Questo non toglie che, una volta allontanatici, attraverso il cellulare contattiamo la Forestale attraverso il numero verde. Ci rispondono da Bologna. Ma nonostante la nostra comprensibile sfiducia veniamo ricontattati più volte sino a quando ci comunicano che una pattuglia sta salendo da Ramiseto verso il lago. Contattiamo pure i Vigili provinciali, i quali, rammaricati, ci dicono che sono impegnati in operazioni di censimento di ungulati al Pianello. Ma anche loro ci richiamano più volte per sapere gli eventuali sviluppi".

"Con questa - esclama il nostro lettore - desideriamo ringraziare per la gentilezza e per il fatto che in ogni caso, nei limiti delle loro possibilità, entrambi si sono fatti parte diligente, interessandosi al grave malcostume ed alla palese violazione di normative di carattere ambientale".

"Questo incontro nel cuore del Parco nazionale - annota ancora Bizzarri - fa il paio con quello avvenuto alcune settimane fa sul sentiero che dall’abitato di Sologno conduce attraverso un meraviglioso bosco di castagni, a Case Rabacchi: 15 moto da regolarità con il sentiero ridotto ad una trincea. Chiediamo con questa nota ai dirigenti del Parco se questa è una situazione tollerabile, se non sia il caso di porre un freno ad un uso del territorio cosi scellerato da parte di incoscienti matricolati. Con un controllo più stringente del territorio, attraverso la buona volontà e ad esempio con qualche strumento che le moderne tecnologie ci mettono a disposizione. Con tanta speranza e qualche legittimo dubbio che vorremmo fugato ringraziamo".

32 COMMENTS

  1. Le moto… queste macchine infernali…
    Giusto rispettare le regole, ma quali danni possono provocare una decina di moto da trial??? Dove possono girare e fare del mototurismo se non nei nostri (?) sentieri di montagna? Credo che ormai non si possa più fare niente. A me personalmente una guardia volontaria voleva negare il volo col parapendio dal Ventasso dicendomi che davo enorme fastidio agli uccelli fra le risate dei curiosi che aspettavano che decollassi. Queste persone incivili danno degli enormi fastidi, evviva comunque la libertà…

    (Adriano)

  2. Quante balle
    Non so di preciso come recita la norma del caso ma… non vedo perchè vietare il transito a moto regolarmente detenute e immatricolate… E’ molto bello fare escursioni con la moto per poi proseguire magari a piedi nelle zone più delicate… Vogliamo mettere ZTL e telecamere nel bosco?

    (Alessio Zanni)

  3. Inciviltà
    Una lode per la Forestale e i Vigili provinciali, che infatti hanno molto lavoro da svolgere. Ma vedere l’interesse è sicuramente una cosa favorevole. Speriamo che la pattuglia salita da Ramiseto sia riuscita a trovarli e multarli. Nulla contro i motociclisti corretti che percorrono le carraie aperte al passaggio o luoghi in cui non esiste un divieto, ma quando li si vedono percorrere sentieri, pascoli, prati, distruggendo il fondo, questa è sicuramente inciviltà e mancanza di amore per la natura; ma d’altra parte non c’è da meravigliarsi di questo.

    (Commento firmato)


  4. Siamo i motociclisti (le Capre del Ventasso) chiamati in causa dal signor Luigi Bizzarri. Volevamo fornire alcune precisazione ovviamente omesse nel suo racconto. E’ vero che ci trovavamo con le moto in una zona protetta dove non potevamo stare, ma era solo per un breve passaggio. Tuttavia, quando abbiamo incontrato i pedoni sul sentiero, ci siamo spostati educatamente e abbiamo spento il motore delle moto per farli passare. Siamo stati immediatamente attaccati con frasi del tipo “Speriamo che cadiate e moriate, così almeno non disturbate più le nostre passeggiate”. Ci siamo fatti i dovuti scongiuri… Ma non abbiamo reagito alle provocazioni. Ci dispiace per la coloritura fantasiosa data dal signor Bizzarri al suo racconto, ma non c’è stata nessuna rissa sventata. A questo punto, però, vorremmo chiedere al signor Bizzarri, tanto puntiglioso a rilevare i nostri errori, dove aveva parcheggiato l’auto. Non ha forse notato molte macchine in sosta in una strada bianca in zona Parco? C’era anche la sua? Perché se inquina il motore delle nostre moto inquina anche quello delle auto arrivate fin lì passando per un’area protetta.

    (Le Capre del Ventasso)

  5. Dialogo
    Credo che tutte le controversie si possono superare dialogando tra le parti contrapposte. Diventa difficile dialogare con chi inizia bollando di incoscienti matricolati la controparte. Dal mio punto di vista penso che la nostra montagna abbia bisogno di tutti; non si potrebbe cominciare a pensare di fare dei percorsi differenziati che soddisfino tutte le esigenze?

    (Nunzio Ferrari)

  6. Motoalpinismo
    Ci sono moto e moto. Il motoalpinismo prevede motociclette apposite per praticarlo, le quali hanno caratteristiche di non rovinare e tantomeno di distruggere il fondo del terreno o dei pascoli. Sono un centauro dall’età di 10 anni e l’amore che ho per la motocicletta è pari a quello per la mia montagna. Onore alle “capre del Ventasso” a patto che rispettino sempre il territorio (come credo che sia) piuttosto che i divieti di transito (vanno rispettati anche quelli). Concordo con il sig. Nunzio Ferrari: il dialogo è sicuramente la medicina per tutti i “mali”. Mi sembra un’ottima idea proporre percorsi alternativi sui quali possano coesistere motociclette in regola ed escursionisti altrettanto in “regola” (educati soprattutto).
    Saluti.

    (Commento firmato)

  7. Regole
    Intanto un apprezzamento per il commento corretto, pacato ed aperto al dialogo delle “Capre del Ventasso”. Detto questo, però, bisogna anche dire che esistono delle regole sia per le moto che per le auto e che, se si va in deroga a quanto disposto, si sa da dove si parte ma non dove si arriva. Una decina di motociclette oggi e, visto che nessuno dice nulla, proviamo con venti domani e dopodomani? E così via. Le regole esistono proprio per questo e cioè per delimitare, a torto o a ragione, l’uso dall’abuso. Dura lex sed lex!
    Cordiali saluti.

    (E. Fiorini)

  8. La terra dei cachi
    Certo che l’Italia è uno strano paese. Si legifera o non si legifera a seconda delle convenienze (a parte le vicende del primo ministro, ma questo è un alto discorso) per punire comportamenti strettamente personali dei cittadini i quali dovrebbero rispondere solamente a se stessi degli atti compiuti. Si criminalizzano poi ad esempio i piccoli reati, spesso compiuti in stato di necessità, creando un clima di paura ed allarme sociale o se ne inventano altri, per determinare diversivi. Ma se uno ha la pancia piena, il sangue doc e deve smaltire lo stress settimanale può impunemente violare le norme, anche solo di buon senso, trovando giustificazioni ingiustificabili e persino consenso. Si può calpestare l’altrui diritto di godere della cosa pubblica, si badi bene esercitato nelle forme e nei modi consentiti, con una logica prevaricatrice e senza giustificazione alcuna, se non con il soddisfacimento di istinti personali. Certo che l’avvilente spettacolo che ci circonda non è sicuramente un buon viatico per creare un clima di convivenza civile e di rispetto per gli altri e questa vicenda può apparire in proporzione piccola piccola.
    Ma è una piccola spia di una regressione culturale spaventosa, per uscire dalla quale, semmai ciò sarà mai possibile, saranno richiesti tempi forse simili alla decontaminazione delle aree interessate dal disastro nucleare giapponese. Su alcuni commenti poi stendiamo un velo pietoso ma nel momento in cui uno decide di esplicitare un fatto rendendolo pubblico rischia sempre di incocciare nel saputello di turno. Ai belati ancorché anonimi della Capre del Ventasso (un nome, un programma) è invece doverosa un risposta.
    Per formazione e per comportamento mai mi permetterei di augurare la morte a qualcuno. La rissa è stata evitata dal momento in cui al nostro consiglio di non procedere oltre (attraversare in moto il sentiero in sassaia) con supponenza ed arroganza i “machi” si sono sentiti toccati (in questo caso la moto era semplicemente il prolungamento di “Walter“, come direbbe la Littizzetto) nel loro immenso ego ed hanno sbertucciato ed irriso. Anzichè fermarsi abbiamo proseguito. Un componente del mio gruppo (non io) ha affermato in tono canzonatorio “Andando avanti rischiate di cadere nel burrone… così poi domenica prossima sarete in meno”. Per informazione dei belanti motorizzati prima di salire abbiamo parcheggiato un’auto in un apposito spiazzo a lato (fuori) della carreggiata della SS 63 di fronte alla partenza del sentiero e prima, un’altra auto lungo la strada che porta alle fonti di Cervarezza, in uno spiazzo per sosta a lato strada e fuori dalla carreggiata.
    Al sig. Nunzio Benassi, infine, dico due cose:
    1) incosciente matricolato è colui che oltre a mettere a rischio la propria incolumità con un comportamento scellerato (fatti personali appunto) si avventura in moto, per un sentiero malamente ricavato su di un pendio con burrone sottostante, in parte pure innevato ed in parte con fondo altamente instabile formato da uno strato di pietre scivolose e con una malferma protezione composta da pali diferro e due cavi di acciaio. E se a metà percorso ”i nostri” avessero incontrato un gruppo di escursionisti…?
    2) per il resto, giusto ragionare per trovare soluzioni condivise, a patto di discutere con persone dotate di normale comprendonio, perché pretendere di salire in vetta ad un monte nel cuore di un Parco nazionale… beh… qualche dubbio lo legittima…

    (Luigi Bizzarri)

  9. Quei matti…
    Noto con piacere che piace scrivere raccontando i fatti come meglio pare… Uno legge l’articolo e chiaramente dà contro ai motociclisti!! Poi sente la versione dei fatti anche dell’altro lato e allora sì che scatta “l’ira”… Ira nel senso che è troppo facile passare per i soliti poveri escursionisti in giro a piedi per i NOSTRI monti disturbati da questi scellerati, quasi presi alle mani… Bravi, vi applaudo, perché grazie a Dio la gente conosce bene questi motociclisti e sa bene che sì, saranno pure matti, ma guarda caso sono i primi a distanza a spegnere le moto alla vista in lontananza di escursionisti; sono i primi a tenere al territorio; sono i primi a dare una mano per mettere a posto sentieri, rifugi, per promuovere i nostri bellissimi posti; i primi a dare una mano ad organizzare feste pro MONTAGNA!!! Forse quello che dovrebbe più fare meraviglia non è che questi ragazzi si vadano a fare un giro in moto e osino usare come PASSAGGIO, e sottolineo PASSAGGIO un sentiero; dovrebbe fare meraviglia che ancora nel 2011 siamo circondati dall’ignoranza di chi si crede superiore, dall’ignoranza di augurare la morte a dei ragazzi… Perché?? Perché stanno facendo un’escursione tra i LORO boschi in moto??? Io fossi in lei, caro signor Bizzarri, mi farei un bell’esamino di coscienza e mi chiederei partendo dal presupposto che loro hanno sbagliato ad ATTRAVERSARE per il sentiero chi doveva scrivere quest’articolo: lei o quei matti di motociclisti??? E per quanto riguarda la forestale e le guardie… Sì, ottimo che partano così alla ricerca di ‘sti motociclisti pazzi, lo facessero anche per cercare bracconieri e gente chiamata escursionista che butta qualsiasi cosa gli passi per le mani forse tra i NOSTRI monti sì che si starebbe meglio…

    (Katia Beccari)


  10. Purtroppo per la demagogia di molti, la maleducazione di altri, il benchè minimo senso civico di taluni, l’insofferenza di tanti, le posizioni preconcette di altri ancora e una pubblica amministrazione che tutto vieta salvo poi non avere gli strumenti per far rispettare le severe normative emanate, la situazione dell’annoso, difficile, conflittuale rapporto tra motori e natura sta diventando, è divenuta, un rompicapo quasi irrisolvibile.
    E nonostante da quasi due anni a livello locale, per quanto attiene ai motocicli, la Federazione motociclistica italiana, modestamente rappresentata dallo scrivente, abbia attivato un tavolo di lavoro con pubbliche amministrazioni ed enti per ricercare una soluzione condivisa; a tal proposito, ad esempio, è proprio dell’altro giorno una riunione in Provincia tra l’assessore Tutino, il sindaco di Vetto e presidente della Comunità montana Garofani, la dirigente architetto Campeol ed il sottoscritto per raggiungere finalmente un accordo condiviso che permetta di praticare enduro e trial in determinati ambiti ed in altrettanto precisi modi.
    Si sta cercando di identificare percorsi ed aree dedicate al fuoristrada motociclistico in osservanza delle tutelatissime aeree Sic e zone Parco. In questo contesto mi pare francamente una eccessiva forzatura salire al rifugio S. Maria in Ventasso con una decina di moto da trial, così come da sempre mi oppongo, da appassionato e praticante endurista da una… quarantina di anni, a percorsi nelle zone Parco. Così come non ho mai condiviso, e men che meno ora, intolleranti prese di posizioni, che proprio per quanto sopra esposto ben conosco, di tanti escursionisti che anche in presenza di motociclisti educati e rispettosi pensano di trovarsi dinnanzi ai novelli barbari di inizio terzo millennio.
    Nulla magari lamentandosi poi, ad esempio, di inconcepibili asfaltature (vedi strada da Pratizzano a Passo Paradiso), di incredibili invasioni motorizzate (nei mesi estivi la strada sterrata che dal lago del Cerreto porta al lago Pranda) o peggio ancora l’assordante silenzio delle associazioni ambientaliste sugli sversamenti di non ben precisate sostanze effettuati da anni da una nota azienda della Val d’Enza nella zona di Vedriano di Canossa. Non è e peraltro soprattutto non vuole essere questa una posizione, come dire, cerchiobottista, ma con un po’ più di tolleranza, rispetto reciproco e sano buon senso c’è davvero spazio per tutti. Le acute confittualità ed il ricorso alle carte bollate, da una parte e dall’altra, consentono di vincere la battaglie, ma quasi sempre di perdere le guerre. Auspico davvero fortemente che dal tavolo di lavoro già operativo in proposito con la Provincia e le istituzioni escano celermente soluzioni, come detto, condivise, che permettano la coabitazione sia delle sacrosante richieste degli ambientalisti e degli escursionisti, tese anche alla tutela e salvaguardia di quel bene supremo che è l’ambiente, che delle esigenze dei motociclisti che praticano discipline sportive (enduro e trial) che essendo riconosciute da una Federazione, quella motociclistica italiana, federata al Coni, proprio per questo non sono vietabili tot court; prova ne sia l’inattuabilità del peraltro contestatissimo articolo 85 del PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale) che, in buona sostanza, per “risolvere” il problema vieta TUTTO il territorio ai mezzi motorizzati che non siano quelli adibiti al soccorso ed alle attività floro-silvo-agricole-pastorali.
    Tutto ciò per quanto attiene alla mia competenza, cioè le due ruote; di altro tenore, e spessore credo ben più critico, sono le problematiche sollevate dall’utilizzo delle vetture 4×4, altrimenti od impropriamente dette “jeep”. Criticità invero spesso sottaciute rispetto ai problemi sollevati dai motocicli.

    (Paolo Comastri, delegato provinciale Fmi)

  11. Che ridere!
    La battuta del sig. Roberto può anche far ridere… però penso pochi. Ma i motociclisti (mi riferisco solamente a quelli indisciplinati) vogliono rendersi conto che non sono i padroni del mondo? Si rendono conto che l’atteggiamentro trasgressivo di pochi penalizza una intera categoria (vedi controlli a tappeto delle forze dell’ordine?). Se non ci fossero stati questi atteggiamenti sia su strada che fuoristrada saremmo stati tutti più tranquilli ed avremmo consentito alle forze dell’ordine di dedicare il loro tempo e le loro energie ad altre attività ben più importanti.
    Saluti.

    (L. Mariani)

  12. Non facciamoci troppe illusioni, siamo dei vandali. A prescindere!
    Non facciamoci troppe illusioni, siamo dei vandali. A prescindere! Questa volta i trialisti hanno sbagliato, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Noi stiamo organizzando il solito appuntamento – non competitivo – a passo libero in quad a Carpineti, e… in comune è già arrivata una diffida – a dare le autorizzazioni – da parte di Amici della Terra di Reggio Emilia, non tenendo conto che è un fatto sporadico (una volta l’anno) e che sulle richieste inviate agli enti è specificato – nero su bianco – quanto segue: l’iniziativa, finalizzata alla conoscenza e alla promozione turistica del territorio carpinetano, si snoderà su un tracciato di circa 80 km. appositamente preparato e segnalato nei punti più difficili, con frecce e cartelli ad alta visibilità. In una piccola parte il transito avverrà in STRADE COMUNALI, ASFALTATE o INGHIAIATE e in gran parte in TRATTI FUORISTRADA, GIA’ ESISTENTI, COMPOSTI DA CARRAIE E SENTIERI CON FONDO COMPATTO, utilizzati dai contadini durante tutto l’anno, per il transito da un fondo all’altro o per il trasporto del legname con carichi di svariati quintali e dai cacciatori per la loro attività sportiva. Il percorso si ARTICOLERÀ’ AL DI FUORI DI ZONE PROTETTE E VINCOLATE (parchi e siti natura 2000; Sic). Inoltre il carattere turistico e NON AGONISTICO della manifestazione, unito alle RIDOTTE VELOCITÀ di transito dei mezzi a motore, non inciderà sul degrado dei luoghi e dei percorsi interessati. I partecipanti avranno PARTICOLARE RIGUARDO PER COSE, PERSONE E ANIMALI INCONTRATI lungo tutto il tragitto, con la premura di dare sempre la precedenza agli escursionisti a piedi, in mountain-bike, a cavallo o ai mezzi agricoli e, A FINE MANIFESTAZIONE, SARÀ CURA DEGLI ORGANIZZATORI RIPRISTINARE cunette, taglia-acqua, solchi di carreggiata intasati dal passaggio dei veicoli, nonché la pulizia dei tratti asfaltati e la rimozione, lungo tutto il percorso, della segnaletica, nastri spartitraffico, indicazioni varie e tutto quanto posto in opera per lo svolgimento nella massima sicurezza dello stesso.
    Io non riesco a capire su quale base “Amici della Terra” possa poggiare la sua diffida per un evento del genere… Se vogliamo far morire del tutto il nostro Appennino questa è la strada maestra. A prescindere.
    Sono nato a Carpineti, ci vivo da sempre e amo il nostro territorio. Non cambierei la mia “capanna” di casa neanche con un lussuoso attico in città… Qua è bello viverci e a volte sono molto meglio 4 “vandali” in quad (che però puliscono dalle sterpaglie, da alberi caduti e riempiono voragini per tenere aperti certi sentieri ormai impraticabili) che questi pseudo-ambientalisti snob sempre pronti a polemizzare ma che io non ho mai visto prender parte alle giornate ecologiche nelle nostre zone… Anzi, spesso arrivano dalla bassa, già con il panino e bottiglia d’acqua nello zaino (per risparmiare e far fallire i gestori di montagna), e magari, dulcis in fundo, buttano pure la bottiglietta di plastica vuota in mezzo al bosco. Fatemi il piacere, “ambientalisti della domenica”. Voi, così @Cgreen#C, sta a vedere che poi girate in città, con il blocco del traffico, a bordo di giganteschi SUV, pronti per fare un safari tra le zanzare tigre della bassa… lasciandoci tutti senza fiato… Invece di venire su con lo zainetto pieno di panini avvolti nel domopak e un bel romanzo da leggere venite su con accetta, badile e zappa… Prendetevi 5 o 6 zecche a testa e cominciate a pulire i sentieri. Da subito però!
    Avete rotto!!!!

    (Sandro Beretti, staff Quadando Carpineti)

  13. Ilarità
    Caro signor Bizzarri, ciò che lei ha scritto mi diverte molto, non solo perchè la palese nullezza delle sue affermazioni oscilla tra argomentazioni storico-politiche ed un titolo che, probabilmente, è la cosa più comprensibile del testo (n.d.a. “La terra dei cachi”); ma anche perchè, conoscendo gli interessati, mi rammarico di non essere stata lì con loro a ridere di tanta inadeguata insistenza. In ogni caso, dato che per suffragare le sue tesi lei ha citato la Littizzetto, io concluderei il mio commento citando uno sconosciuto Dumas. Nel suo libro “Il Visconte di Bragelonne” fece parlare Athos dicendo: “Nella morte rendi conto a Dio e nella vita rendi conto solo a te stesso”… Ne prenda esempio…

    (E.M.)

  14. Quante parole…
    Leggo articolo e commenti e rimango veramente senza parole. In primis perchè si sta ingigantendo, con tratti di invenzione (senza trascurare un certo finto perbenismo), un episodio che sarebbe potuto finire in pochi minuti, sempre che si conosca l’educazione ed il rispetto. In secondo luogo perchè si giudicano persone che non si conoscono. Mi rivolgo al signor Bizzarri: non crede che sarebbe bastato far presente a questi ragazzi il divieto di transito previsto nel Parco ed invitarli a proseguire altrove, con educazione? E si fidi che se avessero ravvisato in lei educazione e rispetto non avrebbero battuto ciglio. Commenti, suoi o del suo amico, come “almeno se cadete dalla sassaia la prossima domenica non vi vedo” non le sembrano leggermente inopportuni? O sono più inopportuni questi ragazzi che hanno usato, come breve passaggio, un tratto di un sentiero del Parco e incontrandovi hanno spento le moto per lasciarvi passare senza disturbare la vostra passeggiata? Ok, i ragazzi si sono trovati momentaneamente in un tratto dove non potevano esserci… Ma hanno anche chiesto scusa ed hanno poi proseguito dove gli era consentito… Quindi? Quanto si vuole ancora andare avanti? Dopo le centrali nucleari in Giappone cosa si vuole tirare fuori per allungare le discussioni circa questo “incredibile misfatto”? Vorrei anche fugare ogni suo dubbio sulla scarsità del “normale comprendonio” dei “Centauri intelligenti” che “sbertucciano perchè toccati nel loro immenso ego” o “incoscienti matricolati” (per usare qualche suo aggettivo). Le assicuro che sono tutti dotati di intelligenza ed educazione ma soprattutto di passione e amore per la NOSTRA montagna! Lei dice “un nome, un programma” riferendosi a “Le capre del Ventasso”… Il nome farà anche sorridere ma il programma se vuole glielo spiego io, come ha già fatto in un commento precedente Katia Beccari: sono ragazzi impegnati costantemente e dediti al miglioramento della nostra montagna (vedi sentieri e un bellissimo rifugio) o alla sua valorizzazione grazie a delle feste, ormai entrate nella nostra tradizione. Quindi prima di giudicare per una minima trasgressione queste persone, a noi preziose, ci pensi due volte… E mi permetto di darle un consiglio: si viva la montagna più leggermente, con più spensieratezza… Vedrà che, forse, così potrà godere a pieno della sua bellezza e serenità.

    (Sara L.)


  15. Carissimo Luigi, per anni ho avuto la moto da trial e per anni come avevo un poco di tempo libero uscivo con la moto nei nostri splendidi territori. Non credo di aver mai danneggiato lo stesso territorio come altri che lo stanno rovinando magari con la costruzione di “ecomostri”. In un territorio particolarmente vocato per il turismo non escluderei a priori di trovare la maniera di far coesistere questo sport; certo che avrebbe un notevole riscontro. Il termine con il quale si sono definiti questi Signori mi fa sorridere in quanto in quelle zone è vissuta per anni una capra inselvatichita e di recente pare sia morta di vecchiaia, non certo per le preoccupazioni di certi animalisti. Non voglio entrare in polemiche ma se mi è concessa una battuta al passo con i tempi: in questo momento al nostro territorio stanno facendo molti più danni i lupi che le “Capre del Ventasso”!
    Cordiali saluti.

    (Marino Rivoli)

    P.S. – Katia sei un mito!

  16. Mi scappa fin da “ridere”
    Mahh… mi sembra che un paio di moto (specialmente da trial le quali non scavano molto nel terreno durante il loro passaggio) non rechino alcun danno al territorio, se pure hanno attraversato un pezzetto di sentiero dove, magari, non si poteva transitare. Comunque se queste moto, quad, ecc… non transitassero più in questi sentieri in poco tempo si chiuderebbero tra gli alberi che cadono, frane e lavori vari. Ed io non ho mai visto, sinceramente, escursionisti con il “podaglio in mano” per tagliare rami e frasche!!! Magari siamo noi con i nostri mezzi che quando non riusciamo a passare per causa di rami in mezzo al sentiero li spostiamo o tagliamo e teniamo puliti questi stupendi sentieri.

    (Matteo Beretti)

  17. Risposta al Sig. Beretti
    Leggo con piacere dalla sua lettera che in montagna c’è un altro gruppo che cerca di organizzare le cose in regola ma incontra sempre difficoltà assurde. Nella nostra montagna i personaggi come le capre del ventasso sono visti veramente come dei banditi. Quando in realtà sono veramente quei personaggi che a volte con piccole cose (sistemazione di una carraia o di un sentiero come avviene ogni anno con la motocavalcata di Miscoso), a volte con grandi cose come le giornate ecologiche organizzate dal Center Quad di Viappiani Amos, riescono tra mille divieti a far vivere questa nostra povera montagna. Per quanto riguarda la polemica del Sig. Bizzarri: beh, che dire, a oggi ci sono tante forme di nervosismo e lui in questa occasione ne ha dimostrata una nuova.

    (Paolo Bronzoni)

  18. La natura è di tutti e va tutelata
    Vengo spesso in Appennino da Reggio Emilia città e come tanti che vivono in mezzo all’inquinamento da polveri fini il fine settimana desidero trovare nelle zone del Parco silenzio, tranquillità, bei paesaggi e soprattutto aria pulita. I motociclisti devono rispettare i divieti di transito; vadano ad esercitarsi dove è consentito.

    (Isabella)

  19. Colpevole
    Illustrissima E..ntità M..isteriosa, intimorito da cotanto erudito sfoggio di cultura letteraria, impreziosita da pregnante considerazione escatologica finale, mi dichiaro colpevole del reato di vaniloquio da Lei ascrittomi in qualità di Supremo Giudice del Tribunale di Questa Pagina, accetto la giusta pena, non troppo severa spero, che vorrà Lei comminarmi e da modesta persona, di limitati studi quale sono, sperando di farLe cosa gradita, Le invio alcune strofe di una canzone pop(olare) che naturalmente nulla ha da paragonarsi con le Sue raffinatissime letture di Dumas padre ma che, sono convinto anche se di poco, arricchiranno il suo già vastissimo orizzonte culturale.
    Deferentemente La prego di accettare i miei saluti.

    (L.B.)

    * * *

    …Mi ha detto mio cuggino che una volta ha trovato in spiaggia un cane e invece era un topo, mio cuggino mio cuggino.
    Mi ha detto mio cuggino chc una volta è stato co’ una che poi gli ha scritto sullo specchio benvenuto nell’aids, mio cuggino mio cuggino: – -poverino, mio cuggino benvenuto nell’aids – mio cuggino topo cane, mio cuggino benvenuto nell’aids.
    Mio cuggino mio cuggino, mio cuggino è rispettato, amico di tutti. Mio cuggino ha fatto questo e quello, mio cuggino mi protegge quando vengono a picchiarmi
    perchè chiamo mio cuggino. Anzi: io chiamo a mio cuggino.
    Mi ha detto mio cuggino che una volta ha visto una senza reggipetto – stighidin, stighidin, stish stidun; aaah -, mio cuggino mio cuggino.
    Mi ha detto mio cuggino che una volta in discoteca ha conosciuto una tipa che però poi non si ricorda più niente e alla fine si è svegliato in un fosso tutto bagnato che gli mancava un rene, mio cuggino mio cuggino.
    Mi ha detto mio cuggino che sa un colpo segreto che se te lo dà dopo tre giorni muori, mio cuggino mio cuggino.
    Mi ha detto mio cuggino che da bambino una volta è morto.
    Mio cuggino mio cuggino, mio cuggino è ricercato, amico di tutti. Mio cuggino ha fatto questo e quello. Mio cuggino mi protegge quando vengono a picchiarmi
    perchè chiamo mio cuggino Anzi, sapete cosa vi dico: io chiamo a mio cuggino.
    Mio cuggino mio cuggino, mio cuggino è preoccupante e parla coi rutti : “Ciao, come va?”. Mio cuggino ha fatto questo e quello, l’autoscontro e il calcinculo, mio cuggino ‘o malamente: ma è un prodotto della mente. Anzi: ha prodotto della menta ma non era autorizzato, per cui l’hanno imprigionato. Ue’…

  20. Precisiamo
    Di escursionisti con il pennato (il podaglio non è montanaro) ce ne sono invece molti: famiglie, coppie, gruppi di amici, che adottano i sentieri e li curano tutto l’anno nell’ambito del Cai (sezioni di Reggio, Castelnovo ne’ Monti e altre 4 sottosezioni). A me è capitato più volte di incontrare moto e quad sui sentieri segnati, purtroppo sempre quando sono con gruppi di forestieri o con bimbi, e per inciso sempre nel comune di Carpineti; e non è piacevole; tuttavia se con educazione i motori si fermano si parla tranquillamente, cercando di convincerli ad evitare i sentieri segnati per gli escursionisti, ricordando che sono sempre molti soprattutto la domenica; guardando le carte dei sentieri, aggiornate al 2009 le ultime, in tante zone sono assenti le linee rosse dei sentieri, e con pazienza si possono evitare esasperazioni. Oltre ai tavoli di discussione che sono aperti da qualche tempo sulla convivenza dei motorizzati con tutti gli altri, tra comuni, Provincia e associazioni delle due o tre o quattro parti. Non è tutto bianco o tutto nero, come si evince dai commenti…
    Poi ci sono gli agricoltori, anche loro avrebbero qualcosa da dire sull’argomento…

    (Daniele Canossini)

  21. Quante balle
    Oggi gli ambientalisti puzzano di saccenza e rompono le balle a noi montanari, che da sempre viviamo in questi posti. La montagna guarda caso si è mantenuta intatta, sarà perchè i montanari sono dei vandali o sarà perchè i montanari la rispettano e la amano più di altri, i quali si vogliono arrogare il diritto di insegnarci a vivere in questi luoghi.

    (p.d.g.)

  22. Ognuno porta l’acqua al suo mulino
    Bizzarri… Bizzarri… ma proprio lei mi dice che si criminalizzano i piccoli reati?? Dopo l’articolo da lei scritto?? Ma per piacere… Fate le vostre escursioni, godetevi il paesaggio e prima di insultare o malaugurare qualcosa a qualcuno che incrociate in moto o quad contate fino a 10 e pensate che quelle persone sono quelle che tengono il sentiero pulito o almeno cercano (io stesso più di una volta con il mio quad mi sono fermato a pulire dove passavo); sono quelle che spostano, di loro volontà o anche involontariamente con una moto passandoci sopra, massi pericolanti (dove magari lei potrebbe appoggiare male un piede) e farsi male, come potreste fare voi escursionisti (aiutare gli altri senza un beneficio proprio immediato); sono quelle persone che organizzano giornate per pulire i nostri boschi, ops, anche i SUOI boschi perchè sono anche suoi; sono quelle persone senza le quali i nostri posti diventerebbero perduti e malandanti e dove lei vedendo razze e una vegetazione fitta deciderebbe di non fare più le sue scampagnate…
    Se vogliamo attaccarci alle minime cose… Lei ha deciso di andare a piedi, loro in moto, ma anche lei ha preso la macchina per raggiungere la partenza della sua passeggiata e ha inquinato tanto uguale l’ambiente circostante. Poi esistono anche quelle persone senza testa che passano su sentieri o carraie con mezzi motorizzati senza cognizione, come però esistono anche gli escursionisti della domenica che vengono nei nostri boschi, nostri cioè di tutti, e durante la passeggiata lasciano carte di qua e di là e mentre fanno il tragitto in macchina buttano dal finestrino qualsiasi cosa… Vogliamo parlare dei molteplici bracconieri o delle stesse persone “verdi” che vengono a inserire animali che nel nostro ambiente non erano mai esisiti… O vogliamo parlare della stagione dei funghi?? Dove gente a piedi rovina il sottobosco gratuitamente perchè non è capace di raccogliere i frutti della nostra terra… Aggiungiamo anche quelle persone malate di testa, perchè queste sono veramente malate di testa, che mettono filo spinato nelle carraie o sentieri ad altezza collo… Per prendere questi motociclisti o quaddisti, come animali, forse queste persone non hanno presente che possono uccidere una persona?? Eppure non hanno moto… o mezzi a motore…
    Dunque non additiamo sempre chi incontriamo con un mezzo a motore solo perchè fa del rumore ed è un minimo fuori regola… cioè solamente perchè una volta al mese o meno viene trovato fuori dal suo “recinto”… Non cerchiamo sempre qualcuno a cui dar la colpa e teniamo conto a noi stessi prima di guardare quello che fanno gli altri.

    (Commento firmato)

  23. http://www.youtube.com/watch?v=-mWIWpQDcTI
    Un anno fa cercando immagini e video della nostra montagna mi sono imbattuto in questo video girato sul tratto in questione. Non nascondo che mi ha dato un estremo fastidio. Sono proprietario e utilizzatore di un quad ma in quel posto arrivo a piedi o in mountain bike perchè, oltre al divieto del codice della strada, appartiene alla parte sommitale del massiccio del monte ventasso (siamo a 1.480 mt slm con la vetta posta solamente 240 mt più in alto). Di là (sentiero Cai nr. 663), come in altri posti tutelati in egual misura, un mezzo a motore (che non abbia utilità sociale) non deve passare! Ritengo che la pianificazione di un itinerario motoescursionistico, anche solo nell’improvvisazione di un gruppo di amici “della domenica”, non possa considerare nemmeno un fugace passaggio in un sentiero “alpino”. Nonostante al mondo esistano soprusi ben più gravi e forme di inquinamento ben peggiori c’è un limite ad ogni cosa, ognuna da vivere nella propria giusta misura e nel modo che si confà al relativo contesto. Sicuramente i motociclisti, apprezzabili per molte iniziative a sostegno della montagna, sono persone intelligenti e ne capiranno le ragioni.

    (Francesco Romei)

  24. Bravi
    Belli questi politici… Già nell’articolo si intuiscono subito i toni polemici e ingigantiti (10 ROMBANTI motociclette con alcuni “centauri intelligenti”). Sarà stato quell’incontro di 2 minuti con le dieci rombanti motociclette a rovinare la sua tranquilla passeggiata (rombanti le moto da trial?). Sarebbe meglio che invece di fare delle polemiche irrazionali provaste a studiare qualche alternativa (magari se escono da VOI si evita il solito dissenso) o a convivere con anche altre passioni…
    Aggiungo, anch’io motociclista da vent’anni, a volte anche “smanettone”, ma credo rispettoso della natura e del prossimo che (sempre nel rispetto delle regole) si possa condividere la montagna senza pestarsi i piedi ed offendersi (eppure ce ne sono di sentieri e carraie!). Ci sono anche dei passeggiatori innocenti che fanno forse più danno che un motociclista abbandonando plastica e quant’altro in giro, anche i cavalli passando in “carraie” bagnate fanno sicuramente più danno che una motocicletta lasciando le orme profonde e lasciano impraticabile la carreggiata (per non parlare dei trattori); però, come già detto sopra, mi sono imbattuto tante volte in motociclisti o “cavallari” che pulivano sentieri muniti di motoseghe e amore per il territorio, cosa che potreste cominciare a fare anche voi invece che aspettare l’occasione per attaccare e fare polemiche.

    (Emiliano)

  25. Buon senso
    A mio avviso basterebbe semplicemente buon senso, tenendo presente che ci sono persone corrette sia tra i motociclisti che tra gli escursionisti, come ci sono dei gran maleducati e incivili tra motociclisti e escursionisti. E’ ovvio che in tutti questi commenti chi “alzava” la voce con epiteti forti si trova nell’ultima categoria, direi. Nel tratto del sentiero in questione, che mi pare capire è quello prima del rifugio, si tratta di un tratto a forte erosione e instabile, già precario per dei pedoni; è chiaro che oltre al divieto che vi è in quel tratto per mezzi motorizzati il buon senso avrebbe dovuto suggerire ai motociclisti di non passare, in quanto non è il male di 10 moto, ma se cominciano a diventare 100 o più nell’arco di una stagione quel tratto di sentiero diventerà impraticabile per tutti. Ovviamente chi ha augurato il male ai motociclisti non è stato corretto o chi pone fili spinati ad altezza uomo è un criminale. Io personalmente ho incontrato motociclisti corretti in carraie in cui era permesso il passaggio e li ho salutati e talvolta conversato; in un’altra occasione ho dovuto mandarne a quel paese uno perchè mi è sfrecciato di fianco a tutta velocità buttando sassi su un sentiero, ricevendo poi le scuse dai compagni che lo seguivano e correttamente hanno rallentato. Ovviamente sono anche disposto a dare una mano a un motociclista che pur trovandosi in un sentiero non adatto si trovi in difficoltà, pur essendo contrario che magari transitasse in un sentiero alpino.
    Direi che il rispetto per la natura e il desiderio di goderne appieno può permettere a ogni categoria di fruitori del territorio di transitarvi e valorizzarlo. Per inciso io sono escursionista e alpinista ed ex motociclista, ma apprezzo chiunque ama la montagna.

    (Ettore)


  26. …Sostegno alle Capre del Ventasso dai Muli di Casarola… Gran parte dei sentieri esistono ancora perchè Noi li teniamo puliti e agibili… Questo nessuno lo può negare… Magari sotto vesti diverse… Cai, associazioni di volontari o protezione civile, chiamateci come volete, ma siamo sempre NOI…!!! Alcuni credono che l’abbandono di territori una volta coltivati e pascoli sia sinonimo di natura incontaminata… Vorrei portare un esempio:
    quest’estate un pastore a Cerreto non sapeva dove far bere il suo misero gregge di pecore, circa 100… chissà perchè!!! Qualche signore forse ha captato un po’ troppa acqua… Credo che questo sia inquinamento… molto più grave di dieci ragazzi che vivono il loro territorio!!! Ma come sempre non vede nessuno!!! Viva e vivi la montagna in tutte le sue forme!!!!

    (Enrico)

  27. E il Parco?
    Ho avuto l’impressione che Luigi abbia dato un calcio ad un formicaio…! Però, sempre leggendo i molti commenti, ho appreso molte cose sorprendentemente apprezzabili. Non sapevo che i motociclisti (quad, trial od altro) andassero in giro silenziosamente (?) “armati” di “podagli”! E per giunta a sistemare le frane (con i “podagli?”) e pulire e liberare i sentieri dai rami delle piante. Se è così, bravi. Ammirevole!
    Curiosamente mi sono chiesto però se questi sentieri “adottati” sono pubblici, di libero passaggio con qualsiasi mezzo o se hanno proprietà privata o se ci sono dei vincoli ben precisi da rispettare. Nel primo caso si potrebbe riconoscere il bel gesto di raro altruismo. Nel secondo i proprietari non potranno che essere contenti (?) e dovranno come minimo ringraziare questi volontari. Ma sinceramente non ho mai visto nessuno portare giù le fascine dei rami tagliati per un uso come una volta, oppure per uno smaltimento regolare che le nuove regole impongono! Nel terzo caso le regole valgono per tutti e vanno semplicemente rispettate, come vanno rispettate le persone e le opinioni di tutti. Mi sono sorpreso (ma rimango in fiduciosa attesa) che finora nessun responsabile del Parco abbia fatto un commento e precisato quali regole ci siano in argomento, se ne esistono e quali sanzioni o se tutto va bene così.

    (Elio Bellocchi)

  28. Ben venga il rumore…
    Signor Bellocchi, come qualcuno ha detto in mezzo ai motociclisti non ci sono solo teppisti ma anche brava gente, la sua ironia non serve, specialmente se chi legge è qualcuno che si comporta bene in mezzo a un sentiero o bosco anche se ha un quad… Le frasche si tagliano cn il “podaglio” e la terra si sposta con il badile, io non ho mai visto un escursionista portarsi a presso un badile, mentre ho visto fare questo da parte di un quaddista, e usare pure quel badile, se tieni alla terra dove abiti… E anche se tagli 2 frasche o rami che sporgono su un sentiero, beh… Non mi sembra ci sia bisogno di fare le fascine da portare a casa per accendere la stufa in inverno… Ma basta lasciarli nel bosco, se si ricorda il legno e le foglie sono materiale naturale e sicuramente più biodegradabile delle mille borsine di plastica che ci vedo ogni volta che esco… E lasciamo perdere il problema del taglio delle piante, non muoiono per un rametto tagliato, muoiono per ben altro… Come già detto non andiamo a tirar fuori il minimo errore per colpevolizzare qualcuno che non sta nel suo recinto per una volta… E solo perchè fa del rumore vogliamo togliere i mezzi motorizzati dalle carraie??? Fatelo, poi non lamentatevi dopo se i ragazzi li vedete sempre in bar, li vedete sempre in giro, li vedete sempre a buttare soldi per le cavolate… Togliete anche questo svago così poi ci troveremo qui a discutere perchè non c’è niente per i giovani nei nostri paesi… E lasciamo perdere queste leggerezze, ben vengano i motori nel bosco… Ma se proprio si vuole colpevolizzare qualcuno iniziate col farlo con chi getta plastica, ecc. dalle macchine e a piedi… E inquina più di un motore…
    Il parco?? Forse 10 moto che girano in un sentiero non portano abbastanza soldi…

    (Commento firmato)

  29. Chiedo scusa
    Chiedo scusa a tutti ed in particolare al sig. “commento (non) firmato”; rileggendomi mi sono accorto di essere stato troppo ironico. Ammetto sinceramente che ci sono ragazzi che si comportano bene, sia nel sociale che con il proprio mezzo e magari capita che proprio costoro vengano pizzicati alla prima marachella insignificante, mentre la fa franca la moltitudine che non rispetta l’ambiente e nemmeno le esigenze delle altre persone. Viviamo in una società che non premia di certo chi si comporta bene. Posso dire, con il vostro permesso, che in generale abbiamo carenza di educazione? Gli addetti ai controlli non ce la fanno a sorvegliare su tutto e così ci sentiamo prevenuti ed impotenti a tutto ciò che succede. Abbiamo esempi tutti i giorni sulle strade con sorpassi azzardati da brivido, motorini che in mezzo ai paesi e alle case fanno rumori infernali in tutte le ore del giorno, ecc. e tutto questo ci induce ad essere prevenuti. Grazie.

    (Elio Bellocchi)