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Oltre le regole del bon ton con il finger food salato: il cibo salato da “mangiare con le mani”

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Il circolo enogastronomico Gusto Sapiens e il bar Pasticceria Pane e Cioccolato, in collaborazione con il consorzio Con.v.a , ente di promozione e valorizzazione dei prodotti dell’appennino emiliano programma un altro corso di cucina amatoriale all’alberghiero di Castelnovo ne' Monti. Il 12 aprile prossimo si parlerà della bontà e del consenso sempre maggiore che i consumatori contemporanei rivolgono ai finger foods, ossia quei cibi in piccole porzioni singole mangiati senza l’uso delle posate. Perchè toccare un alimento ci ricollega al nostro bisogno primario di sopravvivenza, e mangiare con le mani è un modo di cogliere l’anima dei cibi. Cominciando dalle prime forme di gallette, biscotti o dolcetti, i finger foods hanno rappresentato una forma dell’arte della comunicazione.

Durante i famosissimi banchetti e convivi dell’epoca imperiale romana si mangiava sdraiati poggiandosi al gomito sinistro e piluccando il cibo con la mano destra, in una posizione che oggi troveremmo scomodissima, ma che presentava un duplice vantaggio: permetteva di ingerire una quantità maggiore di cibo e consentiva ai convitati sazi oltre misura di assopirsi tra una portata e l’altra. Questa particolare postura rendeva però virtualmente impossibile il ricorso alle
posate che richiedono l’uso di entrambe le mani: i cibi arrivavano già tagliati in piccoli pezzi da schiavi detti “scissores”, e solo i cucchiai (ligulae o cochlearia) trovanono una certa frequenza d’uso, impiegati per raccogliere salse e farinate. E allora, infrangere le regole del Galateo risalenti al XVI secolo, diventa un piacere per i nostri sensi.

E nella lezione del 12 aprile sarà l’istruttore della serata, Andrea “Strabba” Tamagnini, pasticcere da sempre, titolare del Bar Pasticceria Pane e Cioccolato by Strabba, consulente per la Fabbri e docente di “pasticceria moderna” all’interno della Scuola Master Class di tale azienda (ha partecipato al Sigep 2011 di Rimini, seconda fiera di settore pasticceria-gelateria a livello europeo) ad accompagnarci in questo viaggio sensoriale nel cibo consumato come nei tempi antichi. Durante la lezione impareremo che qualsiasi banchetto non deve mai essere banale o seriale, ma studiato in tutti i suoi elementi, prestando particolare attenzione alla materia prima utilizzata per lo sviluppo delle ricette, alla bellezza e coreografia del piatto e alla salubrità degli alimenti. Alcune ricette che svilupperemo saranno: lingue di parmigiano, bignè ripieni con cialdina croccante e pomodorini ecc.

Il corso si svolgerà dalle 20,00 alle 23,30 e per iscriversi c’è tempo fino al 11 aprile. Il costo della serata è di 35 euro, comprendente la lezione, l’esercitazione pratica con il pasticcere, il materiale didattico, e la degustazione di ciò che verrà cucinato.

Per informazioni ed iscrizioni entro la data indicata, Monica Benassi 3393965678. [email protected].