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A Ligonchio 5, a Busana 12, a Collagna 5 e a Ramiseto 12

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Che lo spopolamento del nostro Appennino “profondo”, vale a dire i comuni del crinale più lontani dai centri di servizio, sia un problema lo si sente dire da tempo e da più pulpiti. Con questa breve nota, che proponiamo servendoci di una preziosa paginetta pubblicata dall’ultimo numero del periodico delle parrocchie Oltre la Sparavalle, vogliamo quantificare meglio il fenomeno. I numeri hanno infatti una capacità di concretezza tutta loro.

Il bilancio demografico al 31 dicembre 2010 dei comuni di Ligonchio, Busana, Collagna e Ramiseto, che sommano in totale 4485 residenti (per confronto, Castelnovo ne’ Monti capoluogo ne ha di più), segna in totale un saldo naturale di -56.

A Ligonchio sono nati 3 maschi e 2 femmine, mentre sono morte 22 persone. Anche il saldo migratorio è negativo: a fronte di 21 arrivi se ne sono andati in 35. In un anno perciò Ligonchio è passato da 908 a 875 residenti. Una perdita del 3,5%.

Busana rimane lì: dai 1321 che aveva a fine 2009 è passato a 1319 abitanti. Nati 6 maschi e 6 femmine, sono decedute 32 persone. Saldo naturale: -20. Il saldo migratorio compensa: 50 arrivi e 32 partenti.

Collagna, a sorpresa, riesce addirittura, in controtendenza rispetto a tutti gli altri enti dell’Unione del comuni dell’alto Appennino reggiano, a guadagnare qualcosa. Ma si tratta ovviamente di numeri talmente esigui che prenderli per buoni se si volesse ricavare qualche segno di tendenza sarebbe tempo sprecato. Il +5 del 2010 sul 2009 (in numeri assoluti: 984 residenti contro 979) è comunque l'effetto anche in questo caso dell’immigrazione (36 arrivi contro 22 partenti) e non certo della prolificità locale, che ha visto la nascita di 0 (zero) maschi e 5 femmine e 14 decessi.

Infine Ramiseto. Tre maschietti e 9 femminucce hanno salutato il 2010 sul suo suolo, ma 22 l’hanno salutato definitivamente. Saldo naturale: -10. In questo caso c’è un “meno” marcato anche nel saldo migratorio, con 27 arrivi e 40 partenti: -13. Totale: -23. Dai 1330 abitanti a fine 2009 passa a 1307, cedendo così la palma di comune più popolato a Busana: non sarà un caso che è quello più vicino alla media montagna.

Municipalità spesso abbastanza estese come territorio che però neppure raggiungono nemmeno il migliaio di abitanti preoccupano. E’ vero che ora c’è l’Unione del comuni, ma la domanda che si pone è comunque la stessa: con una situazione del genere dove si può mai andare? Quali potranno mai essere le ricette adatte per far rifiorire questo pezzo importante del nostro Appennino?

22 COMMENTS

  1. Scelte precise
    Potrei allegare infinite prese di posizione, commenti, articoli scritti dal sottoscritto da oltre 15 anni dove segnalavo il problema dello spopolamento, invecchiamento e degrado della montagna.
    Ormai siamo al capolinea, ma nonostante ciò la politica continua il suo corso, i macchinisti sono gli stessi ed i risultati medesimi. C’è pure stato in mezzo il Convegno ecclesiale sulla montagna, anche questo lettera morta; chi detiene il potere di scelte anche strategiche ne ha tenuto conto? NON CREDO. Dal Parco regionale siamo passati al nazionale, per anni in cerca di PRESIDENTE IDONEO… di COMMISSARIO, poi finalmente si è trovato un PRESIDENTE IDONEO, DI GIUSTO COLORE POLITICO. Anche questa svolta non è servita ad arginare la solita deriva. L’Unione dei comuni ha dato un leggero respiro, ma ormai anche lì i fondi scarseggiano, comunque è stata una scelta positiva, sicuramente l’unica.
    Purtroppo e ripeto purtroppo qualcuno non sbagliò a prevedere il risultato odierno. Si stanno avverando le grandi scelte strategiche studiate a tavolino: completo abbandono della montagna da parte dell’uomo, oasi verde, ricca di animali e rovi, il tutto in attesa di un turismo astratto e fantasioso. Conclusione inevitabile, visibile e toccabile attraverso i numeri, che non sono parole astratte, frasi in politichese, ma matematica pura con risultato negativo. Se sbaglio qualche matematico me lo spieghi.
    Non sono all’altezza di rispondere al quesito della redazione, ma chiunque può certamente dire che le scelte sino ad ora adottate, visti i risultati, sono sbagliate; diversamente trovano campo e verità le strtegie citate sopra.

    (Fabio Leoncelli, residente nel crinale)

  2. A Fabio
    Non capisco le solite polemiche, sei stato vicesindaco di Busana per 5 anni… Cosa hai cambiato, i tuoi risultati? Non capisco, solo e sempre le stesse cose e mai qualcosa di concreto!!!!

    (Luca Marco Cagnoli)

    P.S. – L’Unione… funziona benissimo e, tranquillo, i finanziamenti non scarseggiano, anzi se mettessimo anche i dipendenti in Unione avremmo ancora di più finanziamenti regionali!!

  3. Un po’ di ottimismo non guasta
    La matematica non è un’opinione… ma l’interpretazione dei dati statistici può avere diversi punti di vista. 34 nati per i quattro comuni del crinale sono un vero record (negli ultimi anni non si erano mai registrate 30 nascite). Altri 10 anni così e la popolazione scolastica (dai 3 ai 14 anni) passerà dalle attuali 267 unità a ben 374 (+ 40%). Anche questo è un dato interessante.

    (Lorenzo Franchini)


  4. Fabio potrebbe documentare 15 anni di proprie prese di posizione sui motivi del degrado demografico dei comuni del crinale; io, per ragioni anagrafiche, potrei documentarne 30. In effetti al quesito della redazione sul che fare per porre argine al declino si può rispondere che esistono due possibilità concrete per avviare le condizioni essenziali di un cambiamento.
    La prima è la viabilità, la seconda è la manutenzione integrale e permanente del territorio. Da un lato riducendo le distanze e i disagi mettendo in condizione molti giovani di risiedere nel crinale e lavorare dove maggiori sono le opportunità di impiego; dall’altro la manutenzione permanente ed integrale del territorio diverrebbe la “fabbrica” del crinale dando molte possibilità di risiedere e lavorare in loco.
    Purtroppo le scelte dello Stato, degli enti locali e infine dell’Ente Parco non vanno in questa direzione.

    (Claudio Bucci)

  5. L’amministrare il nulla
    Buongiorno a tutti. Leggendo il commento del sig. Leoncelli non posso che essere d’accordo, ma allo stesso tempo amareggiato, nell’esprimere un parere decisamente NEGATIVO per le scelte fatte negli ultimi 20 anni dalle nostre amministrazioni comunali. Almeno qui siamo sicuri che Berlusconi non ha colpe, dato che i nostri comuni, così come tutta la nostra provincia e (quasi) regione, sono amministrati dal Pd. 4 comuni sono troppi per 4485 persone. Se io fossi sindaco mi riunirei con i miei colleghi e deciderei il da farsi. Invece no: si crea addirittura un altro ente, l’Unione dei comuni. E poi udite udite: come tutti ben saprete la Comunità montana ha terminato il suo inutile mandato a dicembre dell’anno passato. E i suoi dipendenti? Tutti magicamente assunti. Un caso ecclatante di cui @CRedacon#C ha dato giustamente voce riguarda il comune di Ligonchio, dove una dipendente della Comunità montana (di cui non farò il nome, ma che tutti conoscono benissimo) ha sostituito non si sa bene in riferimento a quale bando di concorso il segretario comunale. Guarda caso gira già la voce che questa persona sia la prossima candidata sindaco alle elezioni 2013 del comune di Busana. A proposito di Busana: ultimamente ci sono state assunzioni nel settore tecnico. Non risulta nessun bando di gara. E qui mi devo riferire al sig. Leoncelli che è all’opposizione e lo è stato per tanti anni: criticare va bene, ma quando ci sono queste palesi violazioni legislative si dovrebbero convocare ispettori ministeriali che verifichino la situazione. E’ strano come al governo la sinistra sia assente come opposizione, ma da noi succeda l’esatto contrario. Finisco qui, non voglio tediare i lettori. Ci sarebbero mille altre cose da dire (la fontana di Cervarezza, la cava di Collagna, la “MERAVIGLIOSA” porta del Parco – soprattutto economica – le strade fantasma, ecc…). Voglio però dire una cosa ai nostri amministratori: ricordatevi che il vostro stipendio ve lo paghiamo noi con le nostre tasse. Con il nuovo federalismo municipale se la gente scappa via (cioè come accade sa 20 anni) il comune si ritrova senza soldi. Il risultato: anche voi sarete senza lavoro. L’economia è una ruota che gira: nel vostro caso la ruota ha bisogno di essere sostituita.
    Un saluto a tutti i montanari! Resistete: arriveranno tempi migliori! Ciao!

    (Giovanni Vecchi)

  6. …e si continua imperterriti con decisioni calate dall’alto
    Ho partecipato martedì mattina 12 aprile 2011 presso il foyer del Teatro Bismantova al convegno “Quale scuola in montagna?”, nel quale nel momento del dibattito sono intervenuto confermando le problematiche elencate dal direttore scolastico di Villa minozzo dicendo a proposito dei numericamente pochi alunni in montagna che a livello regionale e provinciale rendere realmente conveniente abitare in montagna, ma della cosa non è stata fatta menzione nell’articolo di @CRedacon#C sull’evento e che metteranno in campo il progetto “Lepida Scuola” progetto dispendioso di informatizzazione nelle scuole. Ai lettori di @CRedacon#C cui sta a cuore la montagna lascio immaginare che si continuerà il cammino dello spopolamento della montagna.

    (Paolo Ferretti)

  7. La vera novità!!
    La vera e unica novità di quanto sopra riportato è nel commento di Lorenzo Franchini. Vale la pena verificare se i 34 nati di quest’ultimo anno sono un caso o l’inizio di un’inversione di tendenza. In questo caso saremmo di fronte a un dato rilevantissimo. In ogni caso occorre operare affinché sia così.

    (Parco nazionale Appennino tosco-emiliano)

  8. Non c’è futuro
    La nostra società si sta sempre più evolvendo e il nostro Paese tiene alta la natalità soltanto grazie agli immigrati che non hanno paura a fare figli. Lo Stato non aiuta a crearsi una famiglia e per i giovani come me qua non c’è futuro. La nostra montagna è una piccola rappresentazione di ciò che accade a livello nazionale. Già da 10 anni a questa parte molte persone si spostano a lavorare a Reggio o comunque nella bassa e se il trend non sarà invertito i paesi del crinale rimarranno deserti con la conseguente caduta del sistema Castelnovo perché, parliamoci chiaro, i nostri servizi vivono grazie ai comuni del crinale. Anziché andare avanti andiamo indietro, torniamo al 1960 con tanti emigranti verso le città… Questo è un dato di fatto. In merito a questo mi congratulo con l’amministrazione carpinetana sempre attenta a queste tematiche, complimenti sindaco Montemerli, prendessero tutti esempio da lei…

    (Luca Malvolti)

  9. Cambio di rotta
    Vorrei esprimere anch’io un parere interessato per un duplice motivo: in quanto madre di uno di questi bimbi nati nel 2010 e residente in uno di questi comuni (Ramiseto), ma per farlo mi allaccio all’argomento Unione dei comuni, inserendo un po’ di informazioni utili a tutti per trarre delle conclusioni.
    Il primo cambiamento su scala nazionale, con argomento attinente agli enti locali, è dato dalla legge n. 142 del 1990, che introduce una serie di strumenti per il riordino territoriale, come le fusioni di comuni e il trasferimento di funzioni e compiti agli stessi. Solo anni dopo, però, mediante introduzione di sostanziali contributi della legge n. 265 del 1999, viene avviato, repentinamente, un processo inarrestabile di associazionismo, che vede nell’Unione di comuni la sua forma più riuscita. Gli elementi che segnano la svolta sono sostanzialmente due: uno riguarda le dimensioni dei comuni associati, abrogando il divieto di aderire a forme associative per comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti e l’altro riguarda la durata delle gestioni associate, eliminando l’obbligo di fusione per i comuni associati in Unione.
    Un’altra peculiarità introdotta dalla legge 265 è quella che trasforma la natura delle unioni da ente a tempo determinato (circa un decennio) a ente privo di durata definitiva. Da queste caratteristiche nasce, quindi, un ente che incorpora autonomia normativa, organizzativa e finanziaria, che assume il suo connotato definitivo con il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, denominato “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” o abbreviatamene TUEL. La razionalizzazione e la riorganizzazione del sistema delle autonomie locali riguarda diversi profili: la semplificazione e la chiarezza dei livelli istituzionali che operano sullo stesso territorio, il perseguimento dell’efficienza e il guadagno in termini di economicità, la riduzione dei costi, ma senza scordare che, obiettivo primario, rimane l’erogazione di servizi adeguati e di qualità che soddisfino la domanda dei cittadini e delle comunità, attraverso una @Cgovernance#C del territorio più appropriata ed efficace, che garantisca rapporti interistituzionali sinergici. Per raggiungere questi simultanei obiettivi si sono resi necessari principi che sono stati discussi e unificati a livello nazionale, mediante quadro di riferimento, nel II FORUM UNIONI DI COMUNI svoltosi nel maggio 2008. Nel Forum viene focalizzata la PARI DIGNITA’ di comuni, province, regioni e Stato che è un principio acquisito del nuovo quadro costituzionale del nostro Paese, che tutti sono tenuti a rispettare nell’esercizio delle proprie competenze. Solo la condivisione strategica tra tutti i livelli istituzionali, nel rispetto del principio della leale collaborazione, può consentire il successo di politiche ambiziose di riordino istituzionale, mirate alla semplificazione e razionalizzazione del sistema della pubblica amministrazione locale. Pari dignità non significa subordinazione ma, nei limiti delle proprie competenze, il perseguimento in modo adeguato delle finalità assegnate a ciascun ente. Il principio di SUSSIDIARIETA’, per i piccoli comuni, vuol dire salvaguardarli e condurli a dotarsi di strumenti di governo del territorio e di gestione dei servizi che siano il più possibile all’altezza delle aspettative dei cittadini e del mondo che cambia, conservando nel contempo le identità e le tipicità delle varie realtà territoriali.
    Altro principio esternalizzato è l’ADEGUATEZZA nell’esercizio delle funzioni di ciascun nuovo ente, principio che vale, in particolar modo, per i piccoli e piccolissimi comuni. Obiettivo di tutti gli attori istituzionali è infatti lavorare per rendere adeguato per tutti i comuni l’esercizio di queste competenze, attraverso coerenti politiche di supporto. Il principio di adeguatezza dovrebbe essere inteso come il raggiungimento delle condizioni per il migliore esercizio da parte delle amministrazioni locali, attraverso un forte e stabile sostegno coordinato.
    Dalle prime informazioni si possono trarre le prime conclusioni: se all’inizio l’Unione dei comuni doveva essere il naturale passaggio verso la fusione, si è passati irrimediabilmente alla creazione di un ente di secondo grado che si impone con forza affiancandosi ai già esistenti organi di amministrazione territoriale come comuni, province, regioni, comunità montane, parchi ecc…
    Analizzando la seconda parte delle informazioni menzionate si evince che l’obiettivo della creazione di una unione di comuni non è quello di procacciare finanziamenti o per lo meno non è il prioritario; dovrebbe invece essere una scelta per conseguire un’ottimizzazione delle risorse esistenti, finalizzata a offrire servizi ai cittadini migliori, competenze più adeguate e maggiormente rispondenti alle richieste della popolazione e l’implementazione in ogni ambito di un principio di semplificazione e non di burocratizzazione… Per questi presupposti era nata l’idea dell’Unione di comuni che originariamente avrebbe portato alla fusione di più entità con relativi tagli e conseguentemente minor costi.
    Finchè si porta avanti una politica assistenzialista con l’obiettivo di cercare più finanziamenti possibili in nome della sopravvivenza del territorio, per cui è così soddisfatto il Sig. Cagnoli, non riusciremo mai a vedere una inversione di tendenza demografica. Un territorio vivo si deve mantenere da solo, si deve creare un indotto autoalimentante che faccia massa critica e che generi condizioni idonee allo sviluppo di attività, di nuove famiglie, di mobilità adeguata ai tempi, di nuove tecnologie e perchè no… idee innovative! I politici e gli amministratori valutino coscientemente le scelte che fanno oggi perchè sono direttamente responsabili del futuro dei nostri figli e se la volontà è davvero quella di trattenere i giovani sul territorio, scongiurando lo spopolamento, non si rimandino ulteriormente scelte di carattere che portino i benefici necessari, anche se in una situazione di limbo burocratico, o ristagno che dir si voglia, come quella attuale, non è facile fare il primo passo.

    (Isabella Vaccari)

  10. Risposta per il sig. Vecchi
    Dopo aver letto il suo commento, pur non essendo mia abitudine intervenire o alimentare polemiche, ritengo siano necessari chiarimenti in merito ad alcune sue affermazioni palesemente inesatte! Sono quella persona di cui non fa il nome ma che a suo dire tutti conoscono benissimo! Non ho il piacere di conoscerla ma vedo che lei sembra molto informato su di me, sul mio passato e a quanto vedo anche sul mio futuro… (???)! Vorrei in ogni caso completare alcune sue lacune informandola circa la mia assunzione presso la Comunità montana, avvenuta con regolare concorso pubblico nel lontano 1978, quindi nessuna recente assunzione riparatrice! Dal 2010, attraverso l’istituto normativo della mobilità fra enti, attuata con regolare bando dal Comune di Ligonchio, ricopro un posto di istruttore amministrativo e non di segretario comunale!! La metto al corrente anche che espletare la mobilità nel caso di posti vacanti è obbligatorio! Solo dopo averla messa in atto è possibile per un ente procedere ad una nuova assunzione! Nel suo commento lei evidenzia palesi violazioni legislative e chiede la convocazione di ispettori ministeriali. Non sarebbe meglio che anzichè scrivere a questa redazione millantando soprusi e irregolarità si rivolgesse, con tutto il suo bagaglio di conoscenze, direttamente agli organi preposti?!! Invece no, è molto più semplice fare illazioni, lanciare un sasso nello stagno del qualunquismo, dove l’equazione che va per la maggiore è sempre quella: sei un amministratore quindi sei anche inevitabilmente corrotto e naturalmente predisposto ad usufruire di benefici!!!

    (Daniela Pedrini)

  11. Al Sig. Vecchi
    Le faccio una precisazione sullo stipendio dato agli amministratori… Io come assessore del Comune di Ligonchio prendo in busta paga 58,00 euro al mese… Legga bene, ma molto bene, proprio 58,00 euro!!!! Se una persona si impegna nell’amministrazione locale di certo non lo fa per soldi, lo fa per passione e per la propria comunità. Ma chi è lei che dal suo pulpito sputa sentenze… Piuttosto si occupi di portare idee e contenuti costruttivi per migliorare il nostro bellissimo crinale!!!

    (Luca Marco Cagnoli, assessore al turismo Comune di Ligonchio)

  12. Una domanda… o due
    Si può sapere e scrivere su @CRedacon#C quanti sono stati i nati nel 2009, 2008, 2007, 2006, 2005, 2004 e via risalendo per qualche anno? Così si potrebbe commentare un dato di tendenza o comunque un dato contestualizzato. Vedere per esempio se e quando le cose sono migliorate o peggiorate e darsi delle risposte ragionate, senza fare comizi, ma cercando risposte che a quanto pare non sono facili. Sono cambiati i governi a Roma e in diverse regioni, ma il numero dei residenti e dei nati in montagna non sembra aumentare né qui nè sui Pirenei, nè in Toscana, nè in Sicilia, nè in Molise, nè in Veneto nè a Bergamo nè in Lombardia. Vogliamo – destra, sinistra e centro – provare a fare confronti e ragionamenti seri? Fare domande e cercare risposte non scontate e non già bollite?

    (Commento firmato)

  13. Alla sig.ra Pedrini e al sig. Cagnoli
    Sig.ra Pedrini, il mio precedente commento non era in alcun modo riferito a lei. Anche perchè io non la conosco. Se l’ho offesa in qualche modo mi scusi. Non vorrei che la sua risposta fosse, come si dice, “coda di paglia”.
    Al sig. Cagnoli: rimanere assessori per una migliore umiltà demografica non significa volere esternare commenti superflui. Se lei prende 58 euro al mese (a parte che non glielo ha chiesto nessuno) non significa che deve essere considerato un martire della nostra montagna. Come al solito noto che le risposte non portano dati concreti. ASPETTO SEMPRE I FAMOSI BANDI DI CONCORSO RISPETTO AI QUALI VI SONO STATE LE ULTIME ASSUNZIONI NELL’UNIONE! Come al solito chi predica bene… mi sa che razzola male (e qui Razzoli non c’entra nulla, per fortuna). Resistete, gente, resistete!!!!

    (Giovanni Vecchi)

  14. Risposta a Luca Cagnoli
    Gentilissimo Cagnoli, dal momento che le mie parole ti infastidiscono tanto, al punto che torni al tempo in cui sono stato vicesindaco a Busana (1999-2004), ti ricordo che all’epoca accettai di entrare in amministrazione e coalizione dell’Ulivo solo per il bene della montagna, spesso ricoprendo la funzione di minoranza, pur di ottenere risultati favorevoli al crinale.
    In quel periodo credo che nei nostri comuni si sia respirata un’aria di speranza per un possibile sviluppo e un arresto del declino che già era in atto.
    Ti elenco semplicemente alcuni obiettivi raggiunti in quel periodo, certamente non per merito mio, ma forse anche con il mio contributo:
    – realizzazione della Gatta-Pianello (grazie soprattutto all’unico presidente della Provincia che, pur non essendo un montanaro, si è speso a fondo per il crinale e che forse per la sua onestà e trasparenza è oggi fuori dai giochi politici);
    – metanizzazione di tutto il Comune di Busana (esclusa Nismozza);
    – istituzione dell’Unione dei comuni, che tanto decanti, nata non per mungere soldi, ma per razionalizzare, migliorare e potenziare i servizi ad essa delegati;
    – realizzazione e avvio dei micronidi;
    – numerosissime opere pubbliche finanziate, avviate e lasciate in eredità alla successiva amministrazione che naturalmente se ne è presa il merito;
    – ho tentato, assieme ad altri amministratori che nel mandato successivo hanno cambiato idea, di tenere aperta la possibilità di allungare la Gatta-Pianello fino a Giarola (possibilità che con le amministrazioni successive è stata definitivamente eliminata);
    – infinite “battaglie” per l’avvio del Parco nazionale con le regole e modalità illustrate alla popolazione, durante le consultazioni in fase iniziale (famosi dieci punti del documento iniziale), ieri e oggi completamente disattese.
    Certamente, come vicesindaco e amministrazione, avremmo potuto fare molto di più, ma guardando ciò che è stato compiuto negli anni seguenti credo di non poter accettare le tue accuse.
    Cordialmente.

    (Fabio Leoncelli)

  15. Risposta a Giovanni Vecchi
    Gentilissimo signor Vecchi, le invio il mio indirizzo di posta elettronica ([email protected]). Visto il suo interesse al mio operato come consigliere di minoranza, sarò lieto di inviarle tutto ciò che ho fatto durante il mio mandato. Le assicuro che il materiale è tanto, così come il lavoro. Certamente i risultati ottenuti sono molto pochi, visto il ruolo della minoranza, lasciata sola persino da chi l’ha votata. Come ho già affermato in passato, è desolante vedere la partecipazione della popolazione ai consigli comunali, durante i quali sarebbe possibile rendersi conto dell’operato dei consiglieri. Concordo pienamente con l’analisi da lei effettuata sulle problematiche e sugli investimenti fatti e in corso, ricordandole che vi sono anche altre importanti tematiche affrontate con superficialità e senza dare loro le giuste priorità da parte degli amministratori. Non creda, però, che il gruppo di minoranza abbia taciuto: i documenti parlano. La minoranza di Busana ha svolto e sta svolgendo un ruolo positivo che, in piena onestà, critica quando è necessario, propone quando serve e, talvolta, appoggia scelte a favore della nostra popolazione, ad esempio il progetto di consolidamento dell’abitato di Cervarezza, gli investimenti sulla manutenzione del territorio e l’edilizia scolastica.
    Invitare a fare denunce appare semplice, ma occorre conoscere a fondo le prassi e le leggi che a volte lasciano spazio a scappatoie e interpretazioni che portano a scelte certamente non condivisibili o adeguate, ma contro le quali siamo impotenti.
    La ringrazio comunque per l’appoggio e la condivisione del quadro generale della situazione del nostro territorio.
    Cordialmente.

    (Fabio Leoncelli)

  16. Sig. Vecchi…
    Gentilissimo sig. Vecchi, quello che prendo o non prendo non era materia di polemica, ho risposto a lei solo perchè menzionava che gli amministratori erano PAGATI. Tranquillo, io lo faccio per passione e per dare una mano alla mia comunità, non di certo per LUCRO!!!!!
    Distinti saluti.

    (Luca Marco Cagnoli)

  17. Caro Fabio
    La mia non era di certo polemica contro di te, ci conosciamo benissimo, il senso era altro!!!!! Di certo la mia stima va oltre alle schermaglie giornalistiche.
    Ciao.

    (Luca Marco Cagnoli)

    —–

    @CPer amore di precisione, le schermaglie non erano “giornalistiche”. La stampa si è limitata riportarle da dove provenivano.

    (red)#C

  18. Caro red
    La mia frase non voleva di certo fare un appunto alla redazione, me ne guardo bene!!! Il senso era un altro!!!! Alla redazione va, per come svolge il suo lavoro, tutta la mia stima. Non sono di certo chi la vuole chiudere o imbavagliare.

    (Luca Marco Cagnoli)

  19. Proprio non capisco…
    Si sta parlando di problematiche della nostra montagna reggiana e di come provare a resistere o eventualmente cercare soluzioni al continuo spopolamento della stessa, ma si cade ancora nel colpevolizzare o fare appunti personali e quindi a sviare le problematiche della Nostra Bellissima Montagna. Visto che siamo rimasti in pochi chiedo agli amministratori soprattutto di sinistra e non solo di ascoltare di più chi abita in montagna e quindi incentivare la partecipazione prima di prendere ogni decisione di un certo livello e non dopo aver già deciso.

    (Paolo Ferretti)

  20. Per Donatella
    Mi spiace aggiungere un commento che non ha nulla a che fare con il tema iniziale, ma mi sembra ingiusto pensare che chi, con lo stesso diritto che ha lei di intervenire su un quesito posto dalla redazione, firmandosi sempre però con nome e cognome, non possa successivamente rispondere a chi, forse in modo inopportuno, lo ha chiamato in causa. Nessuno è obbligato a leggere i commenti degli altri se non lo interessano, ma credo che ognuno abbia il diritto di replicare quando i commenti successivi al suo non riprendono le problematiche iniziali ma approfittano della situazione per attaccare chi ha espresso un parere.
    Argomentare in modo serio e particolareggiato, offrendo anche il proprio recapito per essere contattato privatamente, non mi pare una polemica ridicola, ma un segnale di serietà e disponibilità.
    Cordiali saluti.

    (Daniela Venturi)

    —–

    @CPosizione da sottoscrivere.

    (red)#C